Questa affascinante specie è quella più comunemente venduta come 'pesce elefante', e purtroppo, come spesso accade, la sua popolarità non significa affatto che adatto all'allevamento in acquario

Gnathonemus petersii - Foto tratta da © Acuarioadictos.com

Autore
(Günther, 1862)
Nome comune
Elephantnose fish, Pesce elefante
Aspettativa di vita
10 anni
Dimensioni massime in natura

35 cm SL

Descrizione

I Gnathonemus petersii, detti "Pesci Elefante" a causa del loro aspetto particolare con un lungo muso, costituto dal prolungamento del labbro inferiore, che usano anche per sondare la sabbia alla ricerca di cibo, sono i mormiridi più diffusi (purtroppo) nel commercio acquariofilo. Purtroppo, la loro popolarità significa che sono spesso tenuti in condizioni inadatte. Negare ai pesci un substrato di morbida sabbia è davvero crudele, in quanto utilizzano la loro "proboscide" per localizzare il cibo nascosto nel substrato. Hanno anche bisogno di luci soffuse, e comunemente diventano timidi e paurosi se tenuti sotto luce intensa. Se non è possibile fornire un'illuminazione adeguata, date  il cibo a luci spente, per consentire loro almeno di mangiare, con abbondanza di copertura e ripari per consentire loro di nascondersi durante le ore di luce.

In realtà sono tra i pesci che non andrebbero comprati, se veramente si conoscessero le loro esigenze e necessità, che non possono essere soddisfatte nei comuni acquari domestici.

I Gnathonemus petersii sono tutti prelevati in natura, arrivano ai 35 cm di lunghezza e vanno allevati in gruppi di almeno 5 individui, perché possano assumere i loro comportamenti sociali naturali, quindi va da sé che se non si ha una vasca molto grande, che superi i 200 cm di lunghezza, è impossibile allevarli al meglio.

Accurati studi nel loro habitat naturale hanno dimostrato che questi pesci in natura vivono in grandi branchi, la credenza che vadano allevati in singolo esemplare, molto diffusa anche su autorevoli ma "vecchie" pubblicazioni, è originata dal fatto che se tenuti in acquari troppo piccoli sviluppano una forte aggressività intraspecifica, ma questo succede appunto perché allevati in vasche non adatte, che provocano una modificazione del loro carattere naturale, oltre ad accorciarne notevolmente l'aspettativa di vita, a causa dello stress che questo comporta.

Sono caratterizzati dalla protrusione della testa simile ad una proboscide, a cui devono il loro nome comune, e che in realtà non è un naso, ma un'estensione sensibile della bocca, del labbro inferiore, che viene usata come strumento di difesa, per orientarsi, per comunicare con i conspecifici, e per cercare il cibo nella melma del fondo; si nutrono principalmente di piccoli crostacei e vermi che trova nel substrato, in acquario si adattano al mangime congelato e al mangime secco (ma possono avere difficoltà).

Come altri Mormiridi, una loro particolarità è di essere come comunemente si dice "pesci elettrici": producono un campo elettrico debole con del tessuto muscolare appositamente adattato situato verso la coda. Sopra l'intera testa e sulle regioni dorsale e ventrale del corpo sono distribuiti poi degli elettrorecettori, assenti sui fianchi e sul peduncolo caudale, in cui è individuato l'organo elettrico, che permettono ai pesci di ricevere segnali elettrici. Con questi, i pesci possono percepire il più piccolo dei movimenti che disturba il loro campo elettrico, e muoversi, nuotare, distinguere tra le diverse specie di pesci e ccertarsi del sesso dei conspecifici nel buio più totale, competenze utili per cacciare prede ed evitare i predatori nella penombra, visto che non sono dotati di buona vista.
La cosa più affascinante di questo adattamento è che i pesce possono usarlo anche per comunicare tra loro e per trovare un partner. E' stato dimostrato in laboratorio, con esemplari appena importati durante la stagione riproduttiva, che l'EOD in questa specie ha caratteristiche relative al sesso degli individui; tale dimorfismo dell'EOD in cattività cambia con il tempo. Il nitrato di piombo nell'acqua aumenta significativamente il tasso di EOD e altera selettivamente la forma d'onda di EOD di questa specie.
Una delle ragioni per cui non sono adatti all'allevamento in cattività è che in acquario lentamente ma inesorabilmente la lunghezza d'onda del loro campo elettrico/magnetico cambia, rendendo loro impossibile comunicare e impedendo anche la loro riproduzione in acquario, in quanto questa modificazione impedisce loro probabilmente di "riconoscersi" come maschio e femmina.

Vanno tenuti in acquari molto grandi anche perché, nonostante siano pesci sociali che devono essere allevati in gruppo, possono essere territoriali e spesso sono aggressivi verso i membri della loro stessa specie. Ho letto su Fishbase che è stato dimostrato che questo comportamento coinvolge l'attività di scarico dei loro organi elettrici (EOD), cioè l'aggressività serve loro per scaricare l'accumulo di elettricità di tale organo.
Sono inoltre chiamati "specialisti nell'udire" in quanto hanno abilità uditive nella gamma dei 100-2500 Hz, con le frequenze migliori fra 300 e 600 Hz.

I Mormiridi hanno anche un cervello relativamente grande, il rapporto tra peso cerebrale e peso corporeo è il più grande tra tutti i pesci ed è anche più grande di quello umano.

Gnathonemus petersii - Foto © Jacques Moreau (FishBase.org)

Gnathonemus petersii - Foto © Joachim S. Muller (Flickr)

Per cercare di imitare il loro ambiente naturale, il fondo dell'acquario dovrebbe essere costituito da sabbia finissima, in cui possano rovistare alla ricerca di cibo; hanno un carattere timido e schivo, e amano gli acquari ricchi di vegetazione e nascondigli in cui riparasi, e dall'illuminazione smorzata da piante galleggianti.
L'acqua deve essere pulitissima, essendo molto sensibili agli agenti inquinanti, il cui accumulo modifica il loro campo elettrico, riducendone l'intensità e provocando seri problemi ai pesci.
Tenete presente che i Gnathonemus, come tutti i mormiridi e gli altri pesci privi di squame, sono intolleranti a molti medicinali usati in acquario per gli altri pesci, tra cui il sale. Sono anche molto sensibili al deterioramento delle condizioni dell'acqua e in alcune parti della Germania e degli Stati Uniti vengono effettivamente utilizzati come indicatori della qualità dell'acqua nelle forniture comunali. La frequenza delle scariche elettriche aumenta quando l'acqua diventa più inquinata. Quando vengono allevati correttamente, però, sono una splendida aggiunta per un acquario biotopo acquario africano, o per una comunità di specie compatibili.

  • Specie che diventa grande, fino a 35 cm
  • Specie che deve vivere in gruppo
  • Specie non adatta all'allevamento in cattività, che altera il funzionamento dei suoi organi elettrici
  • Specie non riprodotta in cattività, tutti gli esemplari in commercio provengono dalla cattura in natura. Chiedete al negoziante se i pesci che state per prendere sono di cattura o di allevamento

Branco di pesci elefante, Gnathonemus petersii - Foto tratta da © Acuarioadictos.com

Distribuzione

Africa: Bacini fluviali di Niger e Congo. Limitato al corso inferiore del Niger, nell'Ogun, nel bacino del Cross River e nel corso superiore del Chari.

La specie Gnathonemus petersii è nota dal Benin alla Repubblica Centrafricana e a sud fino all'Angola e allo Zambia.
Africa centrale: è nota in tutto il bacino del fiume Congo. Nella regione della Bassa Guinea, è nota nei fiumi Cross, Mungo, Wouri, Lokoundjé e Basso Sanaga.
Africa occidentale: si trova nei bacini del Basso Niger, Ogun e Cross e anche nel bacino del fiume Chari superiore.

IUCN Red List - LEAST CONCERN

STATO NELLA LISTA ROSSA IUCN:
LEAST CONCERN (minima preoccupazione)

  • Elephantnose Fish: la distribuzione e lo stato della specie in natura, sul sito della IUCN Red List, il più ampio database di informazioni sullo stato di conservazione delle specie animali e vegetali di tutto il mondo.
  • Questa specie ha un'ampia distribuzione, senza minacce diffuse note. È quindi elencata come Least Concern.
  • Questa specie viene pescata per il consumo umano e per il commercio acquariofilo. Non si conoscono minacce diffuse importanti per questa specie.
Habitat

Ambiente: demerso, acqua dolce, clima tropicale.
Gnathonemus petersii abita corsi d'acqua dal letto scuro e fangoso, e aree ricchissime di vegetazione, preferendo le zone in cui l'acqua scorre lentamente.

Gnathonemus petersii è una specie demersale che vive vicino al fondale, dove cerca il cibo con il suo lungo muso. È territoriale e solitamente aggressivo nei confronti dei membri della sua stessa specie. È stato dimostrato che questo comportamento implica l'attività di scarica di organi elettrici (EOD) (Møller 1995). Si nutre principalmente di notte di vermi e insetti (Mills e Vevers 1989), probabilmente aiutato da input elettrosensoriali (Møller 1995). Gli elettrorecettori sono distribuiti su tutta la testa, sulle regioni dorsali e ventrali del corpo, ma sono assenti dal lato e dal peduncolo caudale dove si trova l'organo elettrico (Møller 1995). Le caratteristiche EOD legate al sesso in questa specie sono state dimostrate in laboratorio con campioni appena importati durante la stagione riproduttiva; tale dimorfismo EOD è cambiato nel tempo in cattività (Landsman 1993, 1995). Il nitrato di piombo nell'acqua ha aumentato significativamente il tasso di EOD e ha alterato selettivamente la forma d'onda EOD di questa specie (Prabhakar e Landsman 1994).

Questa specie è stata soprannominata "specialista dell'udito", avendo capacità uditive nell'intervallo di 100-2.500 Hz, con "frequenze migliori" tra 300-600 Hz (McCormick e Popper 1984).

Vai alle pagine sui biotopi naturali dei pesci elefante

Temperatura in natura
22 - 28°C.
Valore pH in natura
6.0 - 8.0
Valori acqua in natura
dH range: 5 - 19
Allevamento

Dimensioni minime dell'acquario: 200x50x50h cm per un gruppo di minimo 5 esemplari.
Come detto sopra, Gnathonemus petersii un pesce notturno, per cui per farlo sentire al sicuro è necessaria una scarsa illuminazione. Vanno inoltre forniti moltissima copertura, ripari e ombra, in particolare se sono allevati in gruppo. Rocce levigate, legni e piante che possano sopravvivere in condizioni di scarsa illuminazione, come Anubias sp., felce di Giava e Vallisneria. E' assolutamente necessario un substrato di sabbia per il benessere di questa specie, perchè possan scavare dei cunicoli con il labbro inferiore a proboscide. Spigoli vivi o substrati grossolani possono danneggiare il suo apparato boccale e impedirgli un'alimentazione naturale.

Comportamento e compatibilità: Gnathonemus petersii è una specie tranquilla ma territoriale. E' tranquillo verso gli eterospecifici, anche se non dovrebbe essere allevato con specie molto attive o aggressive, in quando perderà la competizione alimentare al momento del pasto. Inoltre non si mescola bene con altri mormiridi. L'ideale perchè rimangano in salute è allevarli in un acquario monospecifico, dedicato solo a loro; se si vogliono allevare con altri pesci, compagni di vasca più adatti potrebbero essere altre specie africane come il pesce farfalla, i bichir più piccoli, Congo tetra, Synodontis, Ctenopoma. Gnathonemus petersii può anche essere allevato con successo con i ciclidi pacifici quali Satanoperca, alcuni Geophagus e Scalari.
E' più difficile allevarlo con i conspecifici, anche se in natura vivono in gruppo, perchè hanno bisogno di un acquario adeguato, di grandi dimensioni con un sacco di nascondigli. Compratene almeno 5, per disperdere aggressione all'interno del gruppo. L'acquisto di solo 2 esemplari non è raccomandato, in quanto l'individuo più forte può stressare il più debole fino alla morte.

Vai alle pagine sull'allevamento dei pesci elefante

In questo video potete sentire i suoni prodotti dal campo elettrico dei pesci elefante, Gnathonemus petersii. La registrazione dei suoni è stata fatta con un'apparecchiatura speciale, a luci spente, perchè le luci stesse provocavano delle interferenze. Da notare che l'acquario in cui sono, per allestimento e coinquilini, non è affatto adatto a loro - Video © Rolf R Bakke

Video che mostra un comportamento di branco anomalo dei pesci elefante, Gnathonemus petersii. Il comportamento innaturale dei pesci potrebbe essere dovuto a troppa luce, valori dell'acqua inadeguati, o a sovrappopolamento della vasca - Video © olliemc88

Temperatura in acquario

23-28°C

Valori acqua in acquario
pH: 6.0-7.5
Durezza: 5-15°H
Alimentazione

In natura Gnathonemus petersii si nutre principalmente alla notte, di vermi e insetti, probabilmente aiutati dagli input di elettro-sensori.
In acquario la maggior parte degli esemplari sono abbastanza di bocca buona e accettano cibo vivo, congelato, ma anche secco. Vermi di qualsiasi tipo sono comunque l'alimento preferito, in particolare da Gnathonemus petersii.

Dimorfismo sessuale

Il sesso non può essere individuato da caratteri esterni (anche se alcune fonti suggeriscono che può essere significativa la forma della pinna anale), sebbene i sessi possano distinguersi esaminando i campi elettrici generati dai pesci. Ovviamente questo approccio non è un'opzione attuabile per gli acquariofili in generale.

Riproduzione

Sembra che la riproduzione di Gnathonemus petersii non sia mai stata raggiunta in cattività. Uno studio scientifico suggerisce che quando viene tenuto nei confini di un acquario il pattern degli impulsi elettrici che definiscono i due sessi diventa meno chiaramente definito o addirittura invertito. Ciò significa che i pesci non possono riconoscere i membri del sesso opposto, e questo ovviamente inibisce la deposizione delle uova.

Riferimenti & Link

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Atlante di Aquarium

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L'Atlante di Aquarium di Rudiger Riehl e Hans A. Baensch, Edizioni Primaris, è uno dei libri fondamentali nella biblioteca di ogni acquariofilo. Ci sono molte indicazioni in generale sull'allestimento ed il mantenimento dell'acquario, ma la parte fondamentale è costituita dalle più di 600 schede illustrative delle specie di pesci più diffuse in commercio, schede che seppure nella loro brevità riescono a dare indicazioni utilissime per il loro allevamento, mantenimento e riproduzione.

Aquarium Atlas v.1 - Aquarium Atlas v.2 - Aquarium Atlas v.3 - Aquarium Atlas v.4

Edizione inglese dell'Atlante di Aquarium di Rudiger Riehl e Hans A. Baensch, Edizioni Primaris. I volumi successivi al primo non mi risulta siano mai stati tradotti in italiano.

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L'Aquarium Atlas Photo Index 1-5 di Baensch & Fischer è un libro, come già dice il titolo, "fotografico", che presenta le foto di più di 4000 specie d'acqua dolce e salmastra, con alcune indicazioni molto schematiche dei valori dell'acqua per l'allevamento e la riproduzione. Certamente di non grande aiuto per conoscere meglio le specie che si hanno, ma semmai per avere una panoramica delle specie appartenenti ai vari generi e famiglie e per l'identificazione delle loro caratteristiche.

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