Bella e piccola specie, adatta ad acquari con altri pesci parimenti piccoli e tranquilli. Nonostante si riproduca abbastanza facilmente anche in cattività, gli esemplari in commercio sono molto spesso catturati in natura.
Hyphessobrycon amandae - Foto © Peter Maguire
2.0 cm SL
La piccola specie Hyphessobrycon amandae non è molto facile da trovare in commercio, non supera i 2 cm di lunghezza, ma ha bisogno di acquari di non meno di 45-50 cm di lunghezza, perchè deve vivere in branchi di almeno 8-10 esemplari per mostrare la bella colorazione e i suoi comportamento naturali ed interessanti.
Proprio a causa delle ridotte dimensioni non sono adatti ai comuni acquari di comunità, in quanto non riuscirebbero a competere con altri pesci più veloci, più vivaci, o semplicemente più grandi, oltre al rischio che vengano mangiati da compagni di vasca non scelti con oculatezza.
Hyphessobrycon amandae - Foto © Hristo Hristov
Come nel caso del genere Hemigrammus, strettamente correlato, lo status tassonomico di tutte le specie del genere Hyphessobrycon è attualmente Incertae Sedis, che significa incerto. Il genere è attualmente usato come una specie di contenitore per oltre 100 specie di piccoli caracidi. La maggior parte degli esperti concorda sul fatto che è necessaria una revisione completa, con il probabile risultato che molte specie saranno inserite in generi nuovi o diversi.
Il genere Hyphessobrycon è stato eretto da Durbin in Eigenmann (1908) come sottogenere di Hemigrammus, diverso da quest'ultimo per l'assenza di squame sulla pinna caudale.
Il raggruppamento è stato rivisto da Eigenmann (1918, 1921) mentre Géry (1977) ha creato gruppi artificiali di specie in base alla livrea, e queste definizioni sono ancora ampiamente utilizzate oggi, ad esempio, il gruppo Hyphessobrycon agulha, il gruppo Hyphessobrycon heterohabdus, ecc. Questi gruppi non possono comunque essere considerati rappresentativi di assemblaggi monofiletici, e la loro definizione continuano a essere rivista.
Weitzman & Palmer (1997) hanno ipotizzato l'esistenza di un gruppo monofiletico all'interno del genere. basato sulla livrea e sulla morfologia delle pinne maschili che hanno definito il "rosy tetra clade". Uno dei caratteri che sostiene la sua monofilia è una evidente macchia scura prominente sulla pinna dorsale. Questo assemblaggio, oltre ad altre specie morfologicamente simili, è considerato da alcuni autori come Hyphessobrycon sensu stricto, con le specie rimanenti incluse in un gruppo di Hyphessobrycon heterohabdus molto espanso.
Altri hanno proposto punti di vista contrastanti, in genere più limitati, sia sul genere che sui gruppi di specie costituenti, e permangono significative confusioni. Ciò che è chiaro è che, come attualmente riconosciuto, Hyphessobrycon è un lignaggio polifiletico contenente diversi generi.
Il processo di suddivisione è iniziato nel 2012, quando Malabarba et al. hanno riconvalidato il genere Ectrepopterus Fowler, precedentemente considerato sinonimo di Hyphessobrycon. Hanno anche analizzato le sue relazioni all'interno dei Characidae nel contesto del precedente lavoro di Mirande (2010), ma hanno incluso per la prima volta la specie tipo, Hyphessobrycon compressus, in questo studio. I risultati hanno dimostrato che Hyphessobrycon compressus è più strettamente correlato ai rappresentanti di "rosy tetra" come Hyphessobrycon eques, Hyphessobrycon pulchripinnis e Hyphessobrycon socolofi rispetto ad altri membri del genere tra cui Hyphessobrycon anisitsi, Hyphessobrycon bifasciatus, Hyphessobrycon elachys, Hyphessobrycon herbertaxelrodi e Hyphessobrycon luetkeni.
- Specie che rimane molto piccola, non adatta ai comuni acquari di comunità
- Anche se è possibile la riproduzione in cattività, gli esemplari in commercio provengono il più delle volte dalla cattura in natura. Chiedete sempre al negoziante se i pesci che state per prendere sono di cattura o d'allevamento.
Sud America: bacino del fiume Araguaia
La località di tipo di Hyphessobrycon amandae è "Rio das Mortes, circa 100 km prima della sua confluenza con il Braço Maior del Rio Araguaia (confine occidentale dell'Isla do Bananal). Stato del Mato Grosso".
Il Rio das Mortes è un affluente principale dell'Araguaia, a sua volta il principale affluente del rio Tocantins nel bacino dell'Amazzonia inferiore nel Brasile centrale e occidentale, sebbene la completa distribuzione di Hyphessobrycon amandae all'interno del sistema Araguaia non sia chiara.

STATO NELLA LISTA ROSSA IUCN:
NOT EVALUATED (non valutato)
Ambiente: bentopelagico, acqua dolce; clima tropicale.
Ci sono poche informazioni sugli habitat di Hyphessobrycon amandae, ma sembra che presumibilmente abiti piccoli affluenti, stagni e lanche, piuttosto che i canali fluviali principali. Nel bacino del fiume Araguaia tali habitat contengono tipicamente acqua tenera e debolmente acida, ed il substrato è ricoperto da uno strato di foglie e rami caduti.
Dimensioni minime dell'acquario: 45x30x30h cm per un gruppo di 8-10 esemplari.
L'ideale per gli Hyphessobrycon amandae è un acquario pesantemente piantumato, preferibilmente con un substrato scuro. Le piante galleggianti sono un'utile aggiunta, così come radici contorte, rami e legni (se non si riesce a trovare legni della forma desiderata, si possono usare tranquillamente pezzi di rami di faggio o di quercia, completamente essiccati e privati della corteccia). Le piante acquatiche non sono una caratteristica delle acque naturali di questa specie.
L'aggiunta di un po' di lettiera di foglie secche (sono adatte foglie di faggio, quercia o mandorlo indiano Ketapang, Terminalia catappa; si può usare anche una miscela di tutte e tre) enfatizza ulteriormente la sensazione naturale e, oltre a offrire dei ripari aggiuntivi per i pesci, induce la crescita di benefiche colonie microbiche mano a mano che avviene la decomposizione. Questa microfauna può fornire una preziosa fonte di cibo secondario per gli avannotti, mentre si ritiene che i tannini e altre sostanze chimiche rilasciate dalle foglie in decomposizione siano utili per le specie di pesci d'acqua nera e non.
Le foglie possono essere lasciate nella vasca fino a che non si decompongono completamente o rimosse e sostituite ogni qualche settimana.
Per acidificare e scurire ulteriormente l'acqua si possono usare anche le pignette di ontano, che hanno ulteriori effetti battericidi e antimicotici, non è necessario utilizzare la torba naturale, la cui raccolta è sia insostenibile che dannosa per l'ambiente.
Molto simile alla fibra di torba è la fibra di cocco, che è essenzialmente un sottoprodotto industriale e soprattutto una risorsa rinnovabile; se ne può lasciar cadere qualche manciata nella vasca. Dopo pochi giorni diventerà completamente satura d'acqua e affonderà sul fondo, dove può sembrare davvero efficace. A condizione che venga praticata una buona routine di mantenimento dell'acqua, non dovrebbero verificarsi effetti negativi utilizzando torba o foglie in acquario.
Per la filtrazione normalmente è sufficiente un piccolo filtro a spugna, anche se va bene anche un buon movimento dell'acqua.
Comportamento e compatibilità: Hyphessobrycon amandae è una specie molto tranquilla, che non riesce a competere bene con compagni di vasca più chiassosi o più grandi. Se si vuole allevare in acquario di comunità, è meglio tenerlo con caracidi pacifici di dimensioni simili, i callittidi e loricaridi più piccoli, tranquilli abitanti di superficie, come i pesci accetta. E' anche un ideale pesce rassicurante per gli Apistogramma e per altri ciclidi nani, in quanto tende ad abitare la parte medio-alta dell'acquario, e normalmente non caccia gli avannotti.
E' un pesce gregario, che forma naturalmente grandi banchi, il che significa che è consigliabile acquistarne come minimo 8-10 esemplari, in quanto i pesci in questo modo saranno meno timidi e mostreranno un comportamento più interessante.
Hyphessobrycon amandae - Foto © Chantal Wagner (Flickr)
Hyphessobrycon amandae - Foto © Chantal Wagner (Flickr)
Probabilmente è un micropredatore, che si nutre di piccoli invertebrati e altro zooplancton in natura.
In acquario accetta mangime secco di dimensioni adeguate, ma dovrebbero essere offerti anche pasti giornalieri di piccolo cibo vivo e/o congelato, come naupli di artemia, moina, vermi grindal, etc.
I maschi adulti sono più intensamente colorati, soprattutto se nel periodo riproduttivo, mentre le femmine sono notevolmente più rotonde e tozze.
Coppia di Hyphessobrycon amandae, femmina con pancia più rotonda a sinistra e maschio più snello a destra, in basso - Foto © Aquazone.gr
Hyphessobrycon amandae è una specie che rilascia le uova in acque aperte, senza mostrare alcuna cura parentale. Quando sono in buone condizioni, gli adulti si riproducono spontaneamente e spesso, e in un acquario maturo è possibile che appaia senza alcun intervento un piccolo numero di avannotti. Se si vuole massimizzare il rendimento è necessario invece un approccio più controllato. Il gruppo degli adulti può essere condizionato insieme, ma va allestito un piccolo acquario da parte, riempito con acqua matura. Dovrebbe essere illuminato molto poco e avere la base ricoperta da una sorta di rete dalle maglie abbastanza larghe da far passere le uova ma abbastanza piccole da non farle raggiungere dagli adulti. Si può usare anche un pezzo di comune tappeto di plastica che simula l'erba verde, o uno strato di biglie di vetro. Una alternativa più naturale è quella di riempire buona parte dell'acquario con un grosso cespuglio di muschio di Giava (Taxiphyllum sp.) o anche mop per deposizione. L'acqua dovrebbe essere da leggermente acida a neutra, con una temperatura di circa 27-28°C. Per fornire ossigenazione e movimento dell'acqua si può usare un filtro a spugna ad aria o a pietra porosa.
Quando i pesci adulti sono ben condizionati, si può spostare una coppia o un gruppo di uno o due maschi e diverse femmine nell'acquario da deposizione e lasciarli lì per 2-3 giorni prima di rimetterli nell'acquario principale, poco dopo dovrebbero essere visibili i primi avannotti. Il cibo iniziale dovrebbe essere costituito da parameci o mangime secco abbastanza piccolo (5-50 micron), introducendo naupli d'artemia, microworm, ecc, una volta che gli avannotti sono abbastanza grandi da accettarli.
Taxa principali
Una bella specie di tetra non facile da trovare in commercio
Bella e piccola specie, adatta ad acquari con altri pesci parimenti piccoli e tranquilli. Nonostante si riproduca abbastanza facilmente anche in cattività, gli esemplari in commercio sono molto spesso catturati in natura.
Una bella specie, uno tra i tetra più comuni in acquariofilia
E' una specie che rimane molto piccola, non adatta quindi ai comuni acquari di comunità
Specie molto diffusa nel commercio acquariofilo, anche con nomi di specie diverse, ma il nome comune serpae o serpe è il più conosciuto
Uno tra i più noti bleeding heart tetra, i tetra dal cuore sanguinante
Un tetra molto popolare in acquario, che in natura è quasi estinto, per il degrado dei suoi habitat ad opera dell'uomo
E' stato un pesce d'acquario onnipresente sin dalla sua scoperta, ed è riprodotto su base commerciale in diversi paesi
Tetra molto diffusi, conosciuti con il vecchio nome di Megalamphodus megalopterus o come 'vedova nera'
Popolare specie di tetra, a volte confusa con altre di forma simile
Il cosiddetto 'Lemon tetra' è un popolare pesce d'acquario che viene allevato su base commerciale in diversi paesi, e di cui esistono in commercio diverse forme, più o meno colorate.
Una specie bellissima, molto simile a una miriade di altre nel genere, alcune delle quali non sono state ancora descritte
Piccoli pesci che si possono trovare in commercio in varie colorazioni, più o meno rosse
Riferimenti & Link
la scheda su FishBase
la scheda completa su Seriouslyfish.com
articolo di Rox su Acquariofiliafacile.it con informazioni e suggerimenti per l'allevamento in acquario, e considerazioni sulla capienza di un acquario destinato ad ospitare questi mini-pesci
in italiano, la scheda molto approfondita su Acquarioacquadolce.it
Collegamenti & Legenda
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Quando si pensa ad un acquario per un bambino, si pensa subito alla vaschetta con il pesce rosso... In questo articolo di INJAF vi verrà spiegato non solo che questo non va affatto bene, ma anche quali sono i pesci più adatti alle vasche piccole e ai bambini - tratto e tradotto da un articolo di Kirsty Wallace - INJAF
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