Tetra molto diffusi, conosciuti con il vecchio nome di Megalamphodus megalopterus o come 'vedova nera'
Hyphessobrycon megalopterus, Black phantom tetra - Foto © Robert Beke (Beke.co.nz)
5 anni
3.6 cm SL
La specie Hyphessobrycon megalopterus è molto popolare in acquariofilia ed è riprodotta su base commerciale in diversi paesi. Spesso si trova ancora con il vecchio nome, Megalamphodus megalopterus, o con nomi comuni tipo 'black widow', 'vedova nera', o 'vedovella'. Talvolta è disponibile una varietà ornamentale a "pinne lunghe".
A seguito della più recente diagnosi di Géry (1977), si può distinguere dai congeneri per la seguente combinazione di caratteri: ossa postorbitali molto deboli o assenti; 10-20 denti mascellari; punto omerale grande; pinne dorsali e anali scure; pinne pelviche, dorsali e anali ingrossate negli adulti.
Hyphessobrycon megalopterus era originariamente descritto come specie tipo del genere Megalamphodus Eigenmann 1915, a cui fu diagnosticato il possesso di una sola fila di denti. Questo genere è stato poi reso un sinonimo di Hyphessobrycon da Weitzman e Palmer (1997), i quali hanno scoperto che alcuni individui di Megalamphodus megalopterus e del parente Megalamphodus micropterus possedevano due file di denti come in alcuni membri del loro gruppo "rosy tetra". Inoltre, la maggior parte delle specie precedentemente incluse in Megalamphodus mostrano altri caratteri associati a questo assemblaggio putativo, più ovviamente una macchia scura nella pinna dorsale e una macchia omerale scura.
Hyphessobrycon megalopterus - Foto © Citron (Wikimedia)
Come nel caso del genere Hemigrammus, strettamente correlato, lo status tassonomico di tutte le specie del genere Hyphessobrycon è attualmente Incertae Sedis, che significa incerto. Il genere è attualmente usato come una specie di contenitore per oltre 100 specie di piccoli caracidi. La maggior parte degli esperti concorda sul fatto che è necessaria una revisione completa, con il probabile risultato che molte specie saranno inserite in generi nuovi o diversi.
Il genere Hyphessobrycon è stato eretto da Durbin in Eigenmann (1908) come sottogenere di Hemigrammus, diverso da quest'ultimo per l'assenza di squame sulla pinna caudale.
Il raggruppamento è stato rivisto da Eigenmann (1918, 1921) mentre Géry (1977) ha creato gruppi artificiali di specie in base alla livrea, e queste definizioni sono ancora ampiamente utilizzate oggi, ad esempio, il gruppo Hyphessobrycon agulha, il gruppo Hyphessobrycon heterohabdus, ecc. Questi gruppi non possono comunque essere considerati rappresentativi di assemblaggi monofiletici, e la loro definizione continuano a essere rivista.
Weitzman & Palmer (1997) hanno ipotizzato l'esistenza di un gruppo monofiletico all'interno del genere. basato sulla livrea e sulla morfologia delle pinne maschili che hanno definito il "rosy tetra clade". Uno dei caratteri che sostiene la sua monofilia è una evidente macchia scura prominente sulla pinna dorsale. Questo assemblaggio, oltre ad altre specie morfologicamente simili, è considerato da alcuni autori come Hyphessobrycon sensu stricto, con le specie rimanenti incluse in un gruppo di Hyphessobrycon heterohabdus molto espanso.
Altri hanno proposto punti di vista contrastanti, in genere più limitati, sia sul genere che sui gruppi di specie costituenti, e permangono significative confusioni. Ciò che è chiaro è che, come attualmente riconosciuto, Hyphessobrycon è un lignaggio polifiletico contenente diversi generi.
Il processo di suddivisione è iniziato nel 2012, quando Malabarba et al. hanno riconvalidato il genere Ectrepopterus Fowler, precedentemente considerato sinonimo di Hyphessobrycon. Hanno anche analizzato le sue relazioni all'interno dei Characidae nel contesto del precedente lavoro di Mirande (2010), ma hanno incluso per la prima volta la specie tipo, Hyphessobrycon compressus, in questo studio. I risultati hanno dimostrato che Hyphessobrycon compressus è più strettamente correlato ai rappresentanti di "rosy tetra" come Hyphessobrycon eques, Hyphessobrycon pulchripinnis e Hyphessobrycon socolofi rispetto ad altri membri del genere tra cui Hyphessobrycon anisitsi, Hyphessobrycon bifasciatus, Hyphessobrycon elachys, Hyphessobrycon herbertaxelrodi e Hyphessobrycon luetkeni.
Sud America: bacini dei fiumi Paraguay superiore e Guaporé.
La specie Hyphessobrycon megalopterus è originaria dell'alto Rio Madeira, un importante ramo dello spartiacque dell'Amazzonia occidentale in Bolivia e in Brasile occidentale, compresi i suoi principali affluenti, Rio Beni e Rio Mamoré, oltre al Rio Paraguai superiore in Brasile.
La maggior parte dei record riguarda il rio Guaporé (Río Iténez in Bolivia), il principale affluente del rio Mamoré, che raccoglie le acque della vasta zona umida tropicale nota come Pantanal, e l'alto rio Paraguai, che ha anch'esso le sorgenti nel Pantanal ma scorre nella direzione opposta. Il Guaporé e il Paraguai sono collegati a causa dell'innalzamento del livello dell'acqua durante la stagione delle piogge annuale.
La località di tipo è "Cáceres, Mato Grosso, Brasile", che era stata considerata un errore (ad es. Weitzman & Palmer, 1997) ma appare corretta in base ai dati recenti (ad es. Britski et al., 2007; Polaz et al., 2014).
STATO NELLA LISTA ROSSA IUCN:
LEAST CONCERN (minima preoccupazione)
- Hyphessobrycon megalopterus: la distribuzione e lo stato della specie in natura, sul sito della IUCN Red List, il più ampio database di informazioni sullo stato di conservazione delle specie animali e vegetali di tutto il mondo.
Ambiente: acqua dolce; bentopelagico. Clima tropicale.
In genere Hyphessobrycon megalopterus (ex Megalamphodus megalopterus) abita affluenti tranquilli e lenti ed acque stagnanti, compresi stagni e piccoli laghi, dove forma aggregazioni attorno a macchie di vegetazione marginale o radici di alberi sommersi.
Nel Pantanal si trovano spesso piccoli caracidi in acque estremamente limpide dove prolifera la vegetazione sommersa. La zona umida è ricca di macrofite acquatiche con almeno 280 specie registrate, inclusi membri di generi popolari in acquariofilia come Echinodorus, Bacopa, Ludwigia, Sagittaria, Eleocharis e Salvinia.
Dimensioni minime dell'acquario: 80x40x40h cm per un gruppo di 6-8 esemplari.
Hyphessobrycon megalopterus (ex Megalamphodus megalopterus) sta bene anche in acquari molto piantumati, ma sembra forse stare meglio in un allestimento che comprende un substrato di sabbia di fiume, con l'aggiunta di radici contorte, rami e legni (se non si riesce a trovare legni della forma desiderata, si possono usare tranquillamente pezzi di rami di faggio o di quercia, completamente essiccati e privati della corteccia).
L'aggiunta di un po' di lettiera di foglie secche (sono adatte foglie di faggio, quercia o mandorlo indiano Ketapang, Terminalia catappa; si può usare anche una miscela di tutte e tre) enfatizza ulteriormente la sensazione naturale e, oltre a offrire dei ripari aggiuntivi per i pesci, induce la crescita di benefiche colonie microbiche mano a mano che avviene la decomposizione. Questa microfauna può fornire una preziosa fonte di cibo secondario per gli avannotti, mentre si ritiene che i tannini e altre sostanze chimiche rilasciate dalle foglie in decomposizione siano utili per le specie di pesci d'acqua nera e non.
Le foglie possono essere lasciate nella vasca fino a che non si decompongono completamente o rimosse e sostituite ogni qualche settimana.
Per acidificare e scurire ulteriormente l'acqua si possono usare anche le pignette di ontano, che hanno ulteriori effetti battericidi e antimicotici, non è necessario utilizzare la torba naturale, la cui raccolta è sia insostenibile che dannosa per l'ambiente.
Molto simile alla fibra di torba è la fibra di cocco, che è essenzialmente un sottoprodotto industriale e soprattutto una risorsa rinnovabile; se ne può lasciar cadere qualche manciata nella vasca. Dopo pochi giorni diventerà completamente satura d'acqua e affonderà sul fondo, dove può sembrare davvero efficace. A condizione che venga praticata una buona routine di mantenimento dell'acqua, non dovrebbero verificarsi effetti negativi utilizzando torba o foglie in acquario.
Comportamento e compatibilità: Hyphessobrycon megalopterus (ex Megalamphodus megalopterus) è una specie molto pacifica, il che la rende un'ospite ideale per gli acquari di comunità ben studiati. Sembra stare al meglio insieme a caracidi di dimensioni simili, gasteropelecidi, lebiasinidi, piccoli callictidi o loricaridi e ciclidi non predatori, di dimensioni medio-piccole.
Vanno acquistati in gruppo di almeno 8-10 esemplari di sesso misto, in quanto formano gerarchie di dominanza temporanee e mostrano un comportamento più naturale ed interessante, e mostrano colori migliori, quando allevati in gruppo. Se si aggiunge un altro gruppo di pesci da branco per garantire sicurezza, si sarà ricompensati da uno spettacolo dall'aspetto più naturale.
Hyphessobrycon elachys & Hyphessobrycon megalopterus in acquario - Video © Kaveh Maguire
E' una specie onnivora, che in natura probabilmente si nutre di piccoli invertebrati, crostacei, alghe filamentose, frutti caduti e simili.
In acquario può sopravvivere con una dieta a base di mangime secco, ma come la maggior parte dei pesci sta meglio quando viene offerto un menu vario, che in questo caso dovrebbe contenere anche larve di chironomus, larve di zanzara, Daphnia, Moina, ecc. vivi e/o congelati
I maschi adulti possiedono pinne nere, e pinna dorsale, pelviche e anale allargate, mentre le femmine hanno un corpo più profondo e tendono ad avere pinne pelviche, anale e adiposa rossastre.
Hyphessobrycon megalopterus (ex Megalamphodus megalopterus) è una specie che rilascia le uova in acque aperte, senza mostrare alcuna cura parentale. Quando sono in buone condizioni, gli adulti si riproducono spontaneamente e spesso, e in un acquario maturo è possibile che appaia senza alcun intervento un piccolo numero di avannotti. Se si vuole massimizzare il rendimento è necessario invece un approccio più controllato. Il gruppo degli adulti può essere condizionato insieme, ma va allestito un piccolo acquario da parte, riempito con acqua matura. Dovrebbe essere illuminato molto poco e avere la base ricoperta da una sorta di rete dalle maglie abbastanza larghe da far passere le uova ma abbastanza piccole da non farle raggiungere dagli adulti. Si può usare anche un pezzo di comune stuoia di plastica tipo erba verde, o uno strato di biglie di vetro. Una alternativa più naturale è quella di riempire buona parte dell'acquario con un grosso cespuglio di muschio di Giava (Taxiphyllum sp.) o anche mop per deposizione. L'acqua dovrebbe essere da leggermente acida a neutra, con una temperatura di circa 27-28°C. Per fornire ossigenazione e movimento dell'acqua si può usare un filtro a spugna ad aria o a pietra porosa.
Quando i pesci adulti sono ben condizionati, si può spostare una coppia o un gruppo di uno o due maschi e diverse femmine nell'acquario da deposizione e lasciarli lì fino a quando non si notano le uova (in genere la mattina seguente).
Il cibo iniziale per gli avannotti dovrebbe essere costituito da parameci o mangime secco abbastanza piccolo (5-50 micron), introducendo naupli d'artemia, microworm, ecc, una volta che gli avannotti sono abbastanza grandi da accettarli.
Taxa principali
Una bella specie di tetra non facile da trovare in commercio
Bella e piccola specie, adatta ad acquari con altri pesci parimenti piccoli e tranquilli. Nonostante si riproduca abbastanza facilmente anche in cattività, gli esemplari in commercio sono molto spesso catturati in natura.
Una bella specie, uno tra i tetra più comuni in acquariofilia
E' una specie che rimane molto piccola, non adatta quindi ai comuni acquari di comunità
Specie molto diffusa nel commercio acquariofilo, anche con nomi di specie diverse, ma il nome comune serpae o serpe è il più conosciuto
Uno tra i più noti bleeding heart tetra, i tetra dal cuore sanguinante
Un tetra molto popolare in acquario, che in natura è quasi estinto, per il degrado dei suoi habitat ad opera dell'uomo
E' stato un pesce d'acquario onnipresente sin dalla sua scoperta, ed è riprodotto su base commerciale in diversi paesi
Tetra molto diffusi, conosciuti con il vecchio nome di Megalamphodus megalopterus o come 'vedova nera'
Popolare specie di tetra, a volte confusa con altre di forma simile
Il cosiddetto 'Lemon tetra' è un popolare pesce d'acquario che viene allevato su base commerciale in diversi paesi, e di cui esistono in commercio diverse forme, più o meno colorate.
Una specie bellissima, molto simile a una miriade di altre nel genere, alcune delle quali non sono state ancora descritte
Piccoli pesci che si possono trovare in commercio in varie colorazioni, più o meno rosse
Riferimenti & Link
la scheda su Fishbase
Hyphessobrycon megalopterus (Eigenmann, 1915) Black phantom tetra
la scheda completa su Seriouslyfish.com
Collegamenti & Legenda
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Per saperne di più...
Lungo articolo dedicato alla riproduzione di caracidi e ciprinidi, da cui traspare l'orgoglio e la soddisfazione che si prova quando si riesce a riprodurre questi pesci con successo, perché non fanno tutto da soli, ma richiedono da parte dell'acquariofilo un impegno attivo, forte e costante - tratto e tradotto da un articolo di Randy Carey
Black Phantom tetra, Hyphessobrycon megalopterus (ex Megalamphodus megalopterus) - Foto © Hristo Hristov
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