Meglio conosciuta come Nannacara adoketa, è molto difficile da trovare in commercio, anche se meno aggressiva della cugina Nannacara anomala
Ivanacara adoketa - Foto © SanYow
10 cm SL
Quella di Ivanacara adoketa è una specie molto bella ma molto difficile da trovare in commercio, anche se meno aggressiva della cugina Nannacara anomala richiede valori dell'acqua abbastanza estremi per riprodursi con successo (acqua molto acida e dalla durezza trascurabile o nulla).
In precedenza era inclusa nel genere Nannacara, poi è stata posta nel nuovo genere Ivanacara da Römer and Hahn (2006).
Sud America: bacino del Rio delle Amazzoni, nel bacino centrale del Rio Negro.
La specie Ivanacara adoketa è stata dscritta da Igarapé do Cumaru, un affluente del Rio Paraná Atauí, esso stesso un affluente del bacino del medio rio Negro nello stato di Amazonas, Brasile nord-occidentale, e sembra essere endemico delle parti centrali e superiori del sistema io Negro.
STATO NELLA LISTA ROSSA IUCN:
NOT EVALUATED (non valutato)
Ambiente: acqua dolce, bentopelagico; clima tropicale.
Sono stati raccolti degli esemplari di Ivanacara adoketa da un piccolo ruscello nella foresta inondata durante la stagione delle piogge. La temperatura dell'acqua in superficie era di 24°C, l'ossigeno disciolto 1,8 mg/l, la profondità massima dell'acqua di 28 cm.
Ivanacara adoketa abita i torrenti della foresta pluviale e gli affluenti minori durante la stagione secca, il fitto baldacchino di rami che li sovrasta significa che molta poca luce penetra la superficie dell'acqua; anche la vegetazione marginale tende a crescere fittamente. L'acqua stessa è tipicamente di un colore marrone scuro, a causa degli acidi umici e delle altre sostanze chimiche rilasciate dal materiale organico in decomposizione. Il contenuto minerale disciolto è generalmente trascurabile e il pH può essere molto basso, 3.0 o 4.0.
Il substrato è di solito coperto da foglie cadute, rami e radici degli alberi sommersi. Tali habitat subiscono drammatici cambiamenti nella struttura e nella disponibilità durante la stagione delle piogge, quando il livello dell'acqua sale, spesso di diversi metri, permettendo ai pesci residenti di spostarsi nella foresta allagata per nutrirsi e deporre le uova.
Dimensioni minime dell'acquario: 90x40x50 cm per una coppia; per un gruppo ci vuole un acquario più grande.
Gli Ivanacara adoketa non sono molto esigenti in fatto di arredi, l'importante è che ci siano abbondanti ripari, rifugi e copertura. Un allestimento dal look naturale potrebbe consistere in un substrato di sabbia fine con radici di legno e rami collocati modo da formare molte grotte e zone ombreggiate. (se non si riesce a trovare legni della forma desiderata, si possono usare tranquillamente pezzi di rami di faggio o di quercia comune, completamente essiccato e privato della corteccia).
L'aggiunta di un po' di lettiera di foglie secche (sono adatte foglie di faggio, quercia o mandorlo indiano Ketapang, Terminalia catappa; si può usare anche una miscela di tutte e tre) enfatizza ulteriormente la sensazione naturale e, oltre a offrire dei ripari aggiuntivi per i pesci, induce la crescita di benefiche colonie microbiche mano a mano che avviene la decomposizione. Questa microfauna può fornire una preziosa fonte di cibo secondario per gli avannotti, mentre si ritiene che i tannini e altre sostanze chimiche rilasciate dalle foglie in decomposizione siano utili per le specie di pesci d'acqua nera e non.
Le foglie possono essere lasciate nella vasca fino a che non si decompongono completamente o rimosse e sostituite ogni qualche settimana.
Per acidificare e scurire ulteriormente l'acqua si possono usare anche le pignette di ontano, che hanno ulteriori effetti battericidi e antimicotici, non è necessario utilizzare la torba naturale, la cui raccolta è sia insostenibile che dannosa per l'ambiente.
Molto simile alla fibra di torba è la fibra di cocco, che è essenzialmente un sottoprodotto industriale e soprattutto una risorsa rinnovabile; se ne può lasciar cadere qualche manciata nella vasca. Dopo pochi giorni diventerà completamente satura d'acqua e affonderà sul fondo, dove può sembrare davvero efficace. A condizione che venga praticata una buona routine di mantenimento dell'acqua, non dovrebbero verificarsi effetti negativi utilizzando torba o foglie in acquario.
Questa specie sembra stare meglio in condizioni di luce piuttosto fioca. Poche specie vegetali in commercio sono native del Brasile, ma vanno benissimo anche specie provenienti da generi come Microsorum, Taxiphyllum, Cryptocoryne e Anubias. Può rivelarsi efficace anche qualche macchia di vegetazione galleggiante per schermare ulteriormente la luce. La filtrazione non deve essere eccessiva, basta un filtro con spugna ad aria o uno interno impostato su un valore sufficientemente basso.
Comportamento e compatibilità: Data la rarità degli Ivanacara adoketa in commercio, idealmente chi riuscisse ad averli dovrebbe tendere all'obiettivo di farli riprodurre in cattività, e si consiglia quindi vivamente di allevarli da soli. Se si ha l'intenzione di alloggiarli in un acquario di comunità, i compagni di vasca devono essere scelti con molta cura. Sono pesci dai movimenti lenti e di natura ritrosa, per cui saranno facilmente intimiditi o battuti nella competizione per il cibo da compagni di vasca più grandi e/o chiassosi. Possono essere una bona scelta tranquilli caracidi pelagici come Hyphessobrycon, Copella o Nannostomus, così come i loricaridi più piccoli, come gli Otocinclus.
A meno che non si disponga di una vasca relativamente grande, è meglio allevarne una sola coppia per vasca, in quanto i maschi possono essere aggressivi e territoriali gli uni verso gli altri; se sono disponibili solo esemplari giovani l'ideale è acquistarne un piccolo gruppo e permettere che le coppie si formino spontaneamente mano a mano che i pesci maturano (una volta formate le coppie, è necessario separarle).
Quattro splendidi Ivanacara adoketa in acquario - Video © Howard's Reef
Principalmente sono predatori, che si nutrono di piccoli crostacei, vermi acquatici, larve di insetti e altro zooplancton. In acquario possono essere un po' esigenti e spesso inizialmente non accettano il mangime secco o comunque morto, anche se in molti casi imparano ad accettarlo con il tempo. In ogni caso anche quando accettatto, il mangime secco dovrebbe essere integrato con l'offerta di pasti giornalieri di piccolo cibo vivo e/o surgelato, come naupli di artemia, Daphnia, Grindal, microworm, ecc, al fine di raggiungere colorazione e condizionamento migliore.
Quando sono in condizioni riproduttive, il maschio ha la distintiva livrea a strisce bianche e nere che danno a questa specie il suo nome comune. Le femmine hanno una colorazione rosa più uniforme, ma anche loro adottano un motivo a strisce scure quando sono in riproduzione o stressate. I maschi possono anche avere le pinne dorsale e anale allungate.
Coppia di Ivanacara adoketa, maschio a sinistra - Foto © Birger A (Wikimedia)
Le specie del genere Ivanacara depongono su substrato ed hanno cure bi-parentali. Preferiscono utilizzare una grotta, se disponibile, e si riproducono facilmente negli acquari che soddisfano i loro requisiti di base. Anche se gli adulti e gli esemplari riprodotti in acquario possono sopravvivere in acqua leggermente dura, lo sviluppo delle uova e delle larve si verifica solo in condizioni di bassissima o nessuna durezza rilevabile, quindi questa dovrebbe essere la preoccupazione principale, e in molti casi è necessario l'utilizzo di una unità ad osmosi inversa.
Fornito questo, la deposizione avviene facilmente, e spesso è sufficiente soltanto mettere un maschio e una femmina ben condizionati in un acquario dedicato alla riproduzione. Il primo può inseguire la seconda nelle fasi iniziali, ma senza causarle in genere danni fisici. Se si parte da un gruppo di gioani o subadulti bisogna essere pronti a dividerli una volta che si forma una coppia.
Coppia di Ivanacara adoketa che sorveglia una nuvola di avannotti. Per questa coppia è la seconda deposizione, l'autore del video ha avuto molte altre deposizioni avendone 4 coppie, ma è molto difficile far crescere gli avannotti con successo. Pesci molto rari da trovare e costosi, sono però stupendi, i maschi misurano circa 12cm, le femmine 10cm. Vogliono acque estremamente tenere con pH inferiore a 5. Vengono alimentati con anche molti lombrichi tritati - Video © David Ramsey
Taxa principali
Meglio conosciuta come Nannacara adoketa, è molto difficile da trovare in commercio, anche se meno aggressiva della cugina Nannacara anomala
Piccolo ciclide nano che si trova molto raramente in commercio
Riferimenti & Link
la scheda su Fishbase
la scheda completa su Seriouslyfish.com
Ciclidi Americani I - I Ciclidi nani è un manuale per la classificazione, l'allevamento e la riproduzione dei Ciclidi nani, con foto, descrizioni dettagliate dei biotopi naturali, ed esperienze dirette di allevamento e riproduzione di ben 75 Ciclidi nani, tra Apistogramma, Apistogrammoides, Biotecus, Crenicara, Crenicichla, Dicrossus, Laetacara, Nannacara, Papiliochromis (ora Mikrogeophagus) Taeniacara, Teleocichla.
di George W. Barlow, a cura di H. Hutchison, traduzione in italiano a cura di D. Rizzo, P. Salvagiani, L. Leoni - "I Ciclidi. E' in acqua il più grande esperimento di evoluzione della natura" - Ed. Hydra - Sesto Continente
E' un libro che consiglio caldamente di leggere a tutti, tratta dei ciclidi e in particolare delle loro strategie riproduttive, che si sono evolute in modo anche diversissimo tra loro; soprattutto però è scritto in un linguaggio semplice e discorsivo, comprensibile e direi quasi "appassionante" :-)
Edizione italiana - di Jürgen Schmidt, traduzione a cura di A. De Jong, H. De Jong - Questo libro tratta i Ciclidi nani del Sud America, in primo luogo le specie di Apistogramma. Esaustivi capitoli tecnici spiegano come allestire e arredare un acquario per l'allevamento e la riproduzione di questi magnifici pesci variopinti e dal comportamento particolarmente interessante.
Cichlid Atlas 1 - Cichlid Atlas 2
Edizione Inglese - di Uwe Romer - Cichlid Atlas 1 è il primo degli Atlanti di Aquarium sui Ciclidi, dedicato ai Ciclidi nani: tantissime splendide foto, con descrizioni particolareggiate, indispensabile per riconoscere le diverse specie, le cui distinzioni sono messe in evidenza da foto, descrizioni, disegni. Peccato che è solo in inglese.
Dwarf Cichlids: A Handbook for Their Identification, Care, and Breeding
Edizione Inglese - di Horst Linke e Wolfgang Staeck
di Hans J. Mayland, Dieter Bork
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