La riproduzione dei killi annuali del genere Nothobranchius, con molte informazioni per la conservazione e la schiusa delle uova

Tratto e tradotto dall'articolo:
"Killifishes, Part 2: The Nothobranchius Family"
di Robert J. Goldstein, Ph.D.
su WetWebMedia.com

Combattimento tra due maschi di Nothobranchius sp. - Foto © Hristo Hristov

In questa seconda parte dell'articolo, Robert J. Goldstein ci parla di quelli che secondo lui sono i più belli e impegnativi tra i killi, quelli del genere Nothobranchius. Sono killi annuali dell’Africa orientale, vivono in savane aperte e soleggiate, in campi allagati, stagni, laghi in rapida espansione e contrazione, pianure alluvionali fluviali e persino impronte di bovini ed elefanti piene di acqua piovana e sotterranea. I Nothobranchius sono pesci di acque effimere o stagionali. Sebbene alcune specie entrino in acque permanenti, le uova richiedono un periodo di siccità prolungato in cui l'elevato tenore di ossigeno derivante dall'esposizione all'aria innesca fasi sequenziali nello sviluppo larvale.

Tutti i pesci iniziano come uova fecondate o zigoti. Gli zigoti si dividono una, due volte e così via finché la larva non si sviluppa in una blastula, poi in una gastrula e infine in una prolarva. Il guscio dell'uovo o corion si divide per rilasciare la prolarva (con occhi non sviluppati, pinne che sono solo gemme e senza mascelle o intestino) o una larva allo stadio successivo che può vedere, nuotare e nutrirsi. Questa è la condizione generale. Nei killifish annuali come i Nothobranchius, diverse fasi vengono interrotte da periodi di riposo o diapause, dove non accade nulla finché non passa il tempo o finché un fattore ambientale non avvia la fase successiva. 
Il fattore scatenante più importante per passare da uno stadio all'altro dello sviluppo è l'elevato tenore di ossigeno. L’acqua più ossigenata in un ruscello freddo e gorgogliante potrebbe raggiungere un livello di ossigeno disciolto di 12 parti per milione (ppm), ma la maggior parte dell'acqua dell'acquario è di circa 3-5 ppm. L'aria, invece, ha una concentrazione di ossigeno di 21 parti per cento. È l’elevata concentrazione di ossigeno del fango sabbioso essiccato permeato d’aria che innesca lo sviluppo dalle diapause nei Nothobranchius.

Coppia di Nothobranchius guentheri 'Zanzibar' in riproduzione - Foto © Hristo Hristov

La fase finale, la schiusa, è innescata da un forte abbassamento del tenore d'ossigeno, come quando le uova vengono immerse nell'acqua, combinato con un aumento della concentrazione di anidride carbonica, come quando i materiali organici (foglie, ramoscelli, vermi morti e insetti) immersi nell'acqua si decompongono rapidamente. Con l’aumento dell’anidride carbonica, le ghiandole della schiusa vengono stimolate a rilasciare l’enzima corionasi. Questo enzima dissolve gli strati interni del corion o guscio e il guscio si gonfia quindi con l'acqua che entra. Infine, lo scuotimento della larva stimolata rompe lo strato esterno rimanente del corion e la larva si libera.

Le larve di Nothobranchius sono subito attive, alla ricerca di protozoi, crostacei, zanzare appena schiuse e altre larve di insetti acquatici. Crescono rapidamente, raggiungendo spesso la maturità sessuale in soli 30 giorni. Questo è importante, poiché la pozza effimera potrebbe essere una pozza temporanea durante la stagione delle piogge invernali, e che si asciugherà di nuovo in due o tre mesi.

I Nothobranchius hanno pochissimo tempo per crescere, riprodursi e morire, lasciando le uova per la generazione dell’anno successivo. Si riproducono sul fondo, in materiali che di solito sono un mix di sabbia, limo e fango che non si compatta così strettamente da soffocare tutto ciò che si trova sotto. Il fango in molti laghi e stagni fluviali tende a compattarsi e diventare anossico solo pochi centimetri sotto la superficie. Nell’habitat dei Nothobranchius, invece, le pozze secche si spezzano e si spaccano, e la sabbia e i ramoscelli aiutano a lasciare che l’aria permei il fondo, in modo che non diventi anossico, cosa che ucciderebbe i piccoli in via di sviluppo.

La riproduzione dei Nothobranchius

E questo ci porta a propagare Nothobranchius in cattività. Alcuni Nothobranchius sono territoriali e aggressivi verso gli altri maschi, alcuni sono socievoli e vanno d'accordo in colonie riproduttive, e altri ancora possono andare in entrambe le direzioni, a seconda dello spazio e di come vengono allevati. I Nothobranchius, come i Betta splendens e i Macropodus opercularis, possono essere addestrati a combattere tra loro se allevati singolarmente in spazi angusti, ed è per questo che alla maggior parte degli appassionati piace utilizzare grandi acquari di crescita. La preoccupazione non è che i maschi uccidano altri maschi, ma che uccidano le femmine (di solito più piccole). Un acquario per la riproduzione può essere piccolo come una vasca da 10 litri, ma un acquario da 40 litri è meglio. I Nothobranchius, in genere non sono saltatori, ma un coperchi sulla vasca terrà gli oli trasportati dalla polvere fuori dall'acqua.
La maggior parte degli appassionati di killi utilizza la normale acqua del rubinetto per la riproduzione, poiché i Nothobranchius, tollerano una notevole durezza senza effetti negativi sugli adulti o sulle uova. Infatti, l'aggiunta di un cucchiaino raso di sale marino ogni dieci litri indurisce l'acqua e aumenta la salinità, entrambi protettivi contro le infezioni della pelle dovute alla malattia del velluto (Piscinoodinium).

Coppia di Nothobranchius sp. 'Kiziko' - Foto © Hristo Hristov

Per sostituire il fondo naturale di uno stagno, viene utilizzato uno strato sottile (circa mezzo cm) di torba. Gli strati più profondi possono diventare anossici. L'aerazione è auspicabile ma non obbligatoria e un nascondiglio per la femmina è una buona idea, nel caso in cui il maschio diventi aggressivo. I nascondigli possono essere muschio di Giava, altra vegetazione o mop di filati sintetici. Anche i tubi in PVC possono fungere da rifugio. Le lumache possono aiutare a mantenere pulito il contenitore, ma potrebbero mangiare alcune uova. Alcuni acquariofili stanno provando i gamberetti erbivori d'acqua dolce (Caridina e Neocaridina) come spazzini nelle vasche di allevamento (anche qui c'è il rischio che si mangino le uova).

E' preferibile, anche per via del pericolo di decomposizione, nutrire le larve solo con cibi vivi, preferibilmente dafnie, artemia salina, vermi bianchi, vermi Grindal, vermi Tubifex, vermi neri, moscerini della frutta o microvermi. Molti acquariofili alimentano anche con cibi surgelati e alcuni usano anche mangime secco, ma Robert Goldstein li considera rischiosi.

Un'opzione è quella di posizionare la torba in una boccia di vetro per pesci rossi, e inserire il tutto nella vasca da riproduzione. Quindi non importa dove finisce o marcisce il cibo, la torba rimarrà pulita, anche se comunque poco profonda. Il maschio troverà la torba all'interno della boccia e la femmina troverà il maschio. Inoltre, la protezione del sito di riproduzione da parte del maschio dà alla femmina una pausa necessaria dall'inseguimento, perchè il maschio cozzerà contro il vetro.

Si può raccogliere la torba con le presunte uova una volta alla settimana o una volta al mese. Alcune persone tengono i maschi e le femmine in vasche separate e ne mettono insieme un paio sulla torba pulita, senza alimentazione, per un giorno, quindi li separano di nuovo e raccolgono la torba. Robert Goldstein solitamente ne tiene una coppia o un gruppo insieme per un mese, poi cambia completamente l'acquario, combinando così la raccolta con un cambio completo dell'acqua. Altre persone cambiano grandi quantità di acqua due volte a settimana o più. Come si può vedere, i Nothobranchius possono essere gestiti in molti modi.

Una volta rimossa la torba, viene versata attraverso una rete da pesca che trattiene la torba e le uova. Potete anche pulire la torba facendo roteare la massa nell'acqua pulita della vasca, ma non pulitela con acqua di rubinetto clorata, altrimenti potreste uccidere le uova. Successivamente strizzate la torba con il pugno per eliminare quanta più acqua possibile, proprio come se steste strizzando una spugna. Non preoccupatevi di danneggiare le uova: il corion è duro come un sasso. Quindi adagiare la torba su carta assorbente finché la torba non cambia colore, da marrone bagnato a marrone chiaro umido. Non lasciatela asciugare troppo a lungo, perché una volta che diventa friabile, le uova collassano e muoiono. Con una leggera umidità invece le uova inizieranno il normale sviluppo; con la torba bagnata, non inizieranno nemmeno a svilupparsi.

Avete già capito che qui si va per tentativi ed errori, ci vuole dapprima fortuna, poi con l'esperienza diventa più facile. Una volta che la torba è asciutta, imballatela in un sacchetto di plastica e conservatela al buio. Assicuratevi di etichettare il sacchetto con il contenuto, la data di essiccazione e la probabile data di schiusa.

Uova di killi su torba conservate in sacchetti di plastica. Etichettate sempre le uova con data e specie! - Foto © Robert J. Goldstein

Molto importante è un periodo di incubazione adeguato da tre a sei mesi ad alta temperatura (26°C) che imita l'estate nelle pozze secche del loro habitat africano d'origine.Quando le uova stanno per schiudersi, versate la torba in una vasca con 3-5 cm di acqua tenera, come acqua distillata (DI) o ad osmosi inversa (RO), che potete acquistare in qualsiasi negozio di animali che vende coralli.

Le uova di Nothobranchius inizieranno a schiudersi entro poche ore e dovrebbero schiudersi tutte entro 24 ore (tutte quelle che stanno per schiudersi). Rimuovere gli avannotti con una pipetta per liquidi, o una tazza o un cucchiaino, per metterli in un'altra vasca con acqua pulita e iniziare subito a nutrire con naupli di artemia salina appena schiusi. Mettete lumache o dafnie vive nella vasca degli avannotti, per mangiare il cibo avanzato e mantenere l'acqua pulita, e fate cambi parziali d'acqua almeno una volta alla settimana.

Dopo aver rimosso gli avannotti dal contenitore per la schiusa, asciugate nuovamente la torba, poiché potrebbero esserci uova che non si sono schiuse. Molti pesci annuali producono uova con diapause diverse. E' un meccanismo di sopravvivenza che lascia alcune uova per l'anno seguente o per la fine dell'inverno, in modo che ci siano sempre dei possibili sopravvissuti, anche se la maggior parte dei giovani venisse uccisa da una breve stagione delle piogge e da un'improvvisa siccità. 

Le specie di Nothobranchius

Il genere Nothobranchius comprende molte specie, alcune grandi, altre minuscole. Un piccolo sottogenere è chiamato Aphyobranchius, che ad oggi conta due o tre specie. Questi pesci da 2,5 cm di lunghezza producono una miriade di uova minuscole che si traducono in enormi schiuse. Purtroppo gli avannotti sono minuscole prolarve che necessitano di spazio, ossigeno e infusori (solitamente protozoi) come primo alimento. Questa fase giovane dura a lungo, durante la quale il 90% degli avannotti muore di fame (in cattività). Questi pesci sono adatti agli acquariofili che mantengono colture di acqua verde o infusori, ma non sono per tutti. 

I sottogeneri del genere Nothobranchius attualmente sono 6: Adiniops – Aphyobranchius – Fundulosoma – Nothobranchius – Paranothobranchius – Zononothobranchius

La tassonomia dei Nothobranchius potrebbe cambiare, e le specie più grandi e predatrici potrebbero un giorno essere spostate in un gruppo separato, ma per ora si possono chiamare tutte con il nome generico Nothobranchius.

testo originale in inglese © Robert J. Goldstein

Taxa principali

Una splendida specie di killi annuale africano, con molte varietà di colorazione

Dimensioni max: 5.0 cm TL
Aspettativa di vita: 6 mesi - 1 anno e 1/2
Temperatura: 24 - 28°C

Un piccolo killi annuale africano della famiglia Nothobranchiidae, endemico dell'isola di Mafia in Tanzania

Dimensioni max: 5.0 cm TL
Aspettativa di vita: 6 mesi - 1 anno
Temperatura: 23 - 26°C

E' una delle specie del genere più diffusa tra gli appassionati di killi annuali

Dimensioni max: 6.0 cm TL
Aspettativa di vita: 6 mesi - 1 anno
Temperatura: 20 - 24°C
Riferimenti & Link
Killi 1.0

KILLIFISH 1.0: Guida introduttiva all'allevamento dei pesci più belli del mondo

Edizione italiana - di Stefano Valdesalici - Con più di 150 pagine e 160 tra foto e disegni a colori, questo volume vuole essere un'introduzione completa alla conoscenza, allevamento e riproduzione di questi incredibili pesci. Nel testo troverete informazioni sulla distribuzione, le caratteristiche dell'acqua, l'alimentazione, l'arredamento specifico della vasca per la maggior parte delle specie, i sistemi di raccolta, l'incubazione e la schiusa delle uova. All'interno anche preziosi suggerimenti su come allevare cibo vivo.

Aqualog - Killifishes of the world

Killifishes of the world

Edizione Inglese - di Lothar Seegers - Old World Killis 1: Ricefishes, Lampeyes, Aphyosemion

Killifish Aquarium

Killifish Aquarium, A Step-By-Step Guide

Edizione Inglese - di Darryl Yu - Il libro è ricco di 250 foto e illustrazioni a colori di grandi dimensioni, che coprono tutti gli aspetti dell'acquisto, dell'allevamento, della riproduzione e della vendita dei killifish e delle loro uova.

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