E' l'unica specie del suo genere, e data la sua predilezione per le acque tenere e acide, è spesso usata come pesce rassicurante per i ciclidi nani che vivono nelle stesse condizioni dell'acqua.

Autore
Géry, 1968
Nome comune
Jelly Bean Tetra
Aspettativa di vita
3 - 5 anni
Dimensioni massime in natura

3.1 cm SL

Descrizione

La specie Ladigesia roloffi è l'unico membro del suo genere, e data la sua predilezione per le acque tenere e acide, è spesso usata come pesce rassicurante per i ciclidi nani che vivono nelle stesse condizioni dell'acqua. Può essere distinta dagli altri alestidi dall'assenza di squame dorsali anteriormente all'inserzione della pinna adiposa.

La famiglia Alestidae è la più speciosa tra le famiglie africane dell'ordine dei Characiformes, con oltre 100 membri riconosciuti. La maggior parte si trovano in acque sub-sahariane, e la più grande diversità si trova nel sistema del fiume Congo, nella Guinea inferiore e nei fiumi costieri dell'Africa occidentale.

Gli Alestidae precedentemente erano inclusi nella famiglia Characidae, prima di essere spostati nel proprio raggruppamento da Géry (1977) e variano dalle enormi dimensioni del predatore piscivoro Hydrocynus goliath (130 cm di lunghezza), alle piccole dimensioni dei micropredatori come Lepidarchus adonis (2 cm di lunghezza).
La famiglia degli Alestidae era originariamente divisa nelle sottofamiglie Hydrocyninae (contenente il genere Hydrocynus) e Alestinae (contenente tutti gli altri alestidi), ma la loro monofilia è stata fortemente respinta da studi successivi.
Più di recente, per convenienza pratica è stato preferito un sistema in cui la famiglia viene suddivisa in tre tribù putative basate sulla morfologia dentale. Questi gruppi sono diagnosticati come segue (Schaefer, 2007):

  • Genere Hydrocynus caratterizzato da denti per lo più una forti, caniniformi, conici.
  • Generi Alestes, Brycinus e Bryconaethiops (gli Alestiini in senso stretto), caratterizzata da denti più modesti, pluricuspidi, con la fila interna dei denti premascellare molariformi.
  • Tutti i restanti generi alestidi (il Petersiini), caratterizzata da dimensioni più piccole degli adulti e denti ridotti e pluricuspidi, con la fila interna dei denti intermascellari in genere non molariformi.

Seguendo questo sistema il genere Ladigesia sarebbe incluso in quest'ultimo gruppo, ed è stato recuperato come formante un clade a sé stante, a fianco dei generi Lepidarchus e Tricuspidalestes nelle analisi filogenetiche di Zanata e Vari (2005) che ha anche considerato il genere neotropicale Chalceus come un membro degli Alestidae e riconvalidato il genere Bryconalestes (Hoedeman, 1951) per le specie precedentemente assegnate al 'gruppo longipinnis' all'interno del genere Brycinus.
Nello studio molecolare più recente di Arroyave e Stiassny (2011), invece, sono stati raggruppati con Micralestes mentre Lepidarchus e Tricuspidalestes non sono stati nemmeno considerati parenti stretti. Questi ultimi autori hanno anche rimosso Chalceus e Arnoldichthys dagli Alestidae al fine di mantenere la monofilia del gruppo.

Distribuzione

Africa: fiume Kasewe nel bacino del Gbangbaia (piccolo sistema di torrenti a ovest di Jong) in Sierra Leone. Sembra sia presente anche nel fiume Du.

IUCN Red List - CRITICALLY ENDANGERED

STATO NELLA LISTA ROSSA IUCN:
CRITICALLY ENDANGERED (in pericolo critico)

  • Ladigesia roloffi: la distribuzione e lo stato della specie in natura, sul sito della IUCN Red List, il più ampio database di informazioni sullo stato di conservazione delle specie animali e vegetali di tutto il mondo.
Habitat

Ambiente: pelagico, acqua dolce; clima tropicale.

Temperatura in natura
22 - 26°C
Valore pH in natura
6.0 - 7.0
Allevamento

Dimensioni minime dell'acquario: 60 cm di lunghezza per un gruppo di 8-10 esemplari.
L'ideale per i Ladigesia roloffi è un acquario ben strutturato, con substrato sabbioso e alcune radici, legni e rami.

L'aggiunta di un po' di lettiera di foglie secche (sono adatte foglie di faggio, quercia o mandorlo indiano Ketapang, Terminalia catappa; si può usare anche una miscela di tutte e tre) enfatizza ulteriormente la sensazione naturale e, oltre a offrire dei ripari aggiuntivi per i pesci, induce la crescita di benefiche colonie microbiche mano a mano che avviene la decomposizione. Questa microfauna può fornire una preziosa fonte di cibo secondario per gli avannotti, mentre si ritiene che i tannini e altre sostanze chimiche rilasciate dalle foglie in decomposizione siano utili per le specie di pesci d'acqua nera e non.
Le foglie possono essere lasciate nella vasca fino a che non si decompongono completamente o rimosse e sostituite ogni qualche settimana.
Per acidificare e scurire ulteriormente l'acqua si possono usare anche le pignette di ontano, che hanno ulteriori effetti battericidi e antimicotici, non è necessario utilizzare la torba naturale, la cui raccolta è sia insostenibile che dannosa per l'ambiente.
Molto simile alla fibra di torba è la fibra di cocco, che è essenzialmente un sottoprodotto industriale e soprattutto una risorsa rinnovabile; se ne può lasciar cadere qualche manciata nella vasca. Dopo pochi giorni diventerà completamente satura d'acqua e affonderà sul fondo, dove può sembrare davvero efficace. A condizione che venga praticata una buona routine di mantenimento dell'acqua, non dovrebbero verificarsi effetti negativi utilizzando torba o foglie in acquario.

Ladigesia roloffi sembra stare meglio in condizioni di luce piuttosto fioca. È possibile aggiungere piante acquatiche che possono sopravvivere in tali condizioni, come Microsorum, Taxiphyllum o Cryptocoryne, oltre a vegetazione galleggianti, soprattutto Ceratopteris sp. Ai fini della riproduzione sono necessarie condizioni di acqua acida con trascurabile durezza carbonatica e durezza generale molto bassa, quindi potrà essere necessario impiegare una unità ad osmosi inversa o un altro metodo per ottenere acqua tenera, che può essere ulteriormente acidificata, se necessario. Va da sé che questa specie è sensibile all'accumulo di rifiuti organici e non dovrebbe mai essere introdotta in acquari biologicamente immaturi.

Comportamento e compatibilità: Ladigesia roloffi è pacifico con le altre specie, ma non è un pesce ideale per gli acquari di comunità a causa alle sue piccole dimensioni e delle esigenze un po' particolari. Buoni compagni di vasca possono essere altri piccoli tetra, e altre specie tranquille di dimensioni simili, che stanno bene in condizioni d'acqua comparabili, come molti piccoli ciprinidi, anabantoidei, callittidi e loricaridi. E' anche un compagno adatto a molte piccole specie di ciclidi, ma in tutti i casi dovrebbe essere condotta una ricerca approfondita prima dell'acquisto.
Ne vanno comprati almeno 8-10 esemplari, in quanto è una specie gregaria e i pesci in grande gruppo non saranno solo meno timidi, ma mostreranno un comportamento più interessante e naturale.

Alimentazione

Probabilmente è un micropredatore, che si nutre di piccoli invertebrati e altro zooplancton in natura. In acquario accetta volentieri il mangime secco di dimensioni adeguate, ma devono anche essere offerti pasti giornalieri di piccolo cibo vivo e/o congelato, come naupli di Artemia, Daphnia, Moina, Grindal, etc.

Riproduzione

I raggi della pinna anale anteriore sono leggermente più estesi nei maschi, mentre le femmine gravide possono apparire un po' più rotonde.

Una coppia di Ladigesia roloffi, un bellissimo tetra dall'Africa occidentale, da cui si può notare il dimorfismo sessuale - Foto © Frank Schäfer (Aquarium Glaser GmbH)

Riproduzione

Le Ladigesia roloffi non si riproducono spesso in acquario, anche se la riproduzione è possibile, avendo come pre-requisito indispensabile un'acqua tenera e acida. In un acquario maturo è possibile che inizino a comparire un piccolo numero di avannotti senza alcun intervento, ma se si desidera massimizzare il numero di avannotti sopravvissuti è necessario un approccio più controllato, utilizzando un acquario a parte.
Si possono avere buoni risultati con uno strato di fibra di cocco sormontata da una griglia, per evitare che gli adulti mangino le uova, e tantissima vegetazione come il Taxiphyllum. Gli adulti vanno condizionati con abbondante cibo vivo prima di essere introdotti nell'acquario per la riproduzione, la sera, e devono essere rimossi il prima possibile dopo la deposizione delle uova, che è normalmente indicata dall'aspetto molto più snello della femmina.
L'incubazione dura 24-36 ore e gli avannotti nuotano liberamente entro una settimana. Quando si nota che sono attivamente in cerca di cibo, per il periodo iniziale dovrebbe essere offerto cibo microscopico. Possono passare fino a due settimane prima che siano abbastanza grandi da accettare naupli d'Artemia e simili. Gli avannotti sono molto sensibili alle fluttuazioni nella chimica dell'acqua e sarebbe meglio non cambiare per nulla l'acqua durante le loro prime settimane di vita.

Riferimenti & Link
I Tetra

I Tetra: Guida facile ai Caracidi d'acquario

Edizione italiana - di Maurizio Vendramini - L'autore descrive le sue esperienze con questa famiglia di simpatici ospiti d'acquario. Tutte le foto sono personali (nessuna tratta da web o altri autori) e le informazioni derivano dall'allevamento di ogni singola specie sia a livello amatoriale che professionale. L’intento di questa guida è quello di condurre il lettore nell’intimo della vita di questi pesci che, con qualche trucchetto, non sono difficili da riprodurre

Tetras and Other Characins

Tetras and Other Characins

Edizione Inglese - di Mark Phillip Smith, Michele Earle-Bridges - Tutto su storia, allestimento di un acquario, problemi di salute e deposizione delle uova. L'autore identifica molte varietà diverse e consiglia le cure quotidiane, fornendo le informazioni di base su come mantenere gli animali sani, contenti e ben curati.

Fifty Beautiful Tetras

Tetras: Fifty Beautiful Tetras

Edizione Inglese - di Steve Challis - Sono descritti in dettaglio oltre 50 bellissimi tetra, ciascuna specie con foto. Include molti dei tetra più comuni e alcuni insoliti.

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Un bellissimo tetra dall'Africa occidentale, Ladigesia roloffi - Foto © Frank Schäfer (Aquarium Glaser GmbH)