E' una specie abbastanza rara in acquariofilia, e per questo è molto ricercata dagli appassionati di ciclidi.
Laetacara thayeri - Foto © Aquaesfera.org
12 cm TL
Quella di Laetacara thayeri è una specie abbastanza rara in acquariofilia, e per questo è molto ricercata dagli appassionati di ciclidi.
Anche se superficialmente è molto simile ai suoi congeneri più popolari, Laetacara curviceps e Laetacara dorsigera, può esserne distinta facilmente. La differenza più evidente è che è molto più grande rispetto alle altre due. Inoltre, in Laetacara thayeri è presente una striscia nera che va da dietro l'occhio a metà dei fianchi, rivolta verso l'alto all'altezza della pinna dorsale, che non è presente nelle altre due specie. Si può più facilmente confondere con un altro membro del genere, Laetacara flavilabris, soprattutto da giovani. Anche se tutte e due le specie hanno la striscia nera, Laetacara thayeri è di gran lunga il pesce più grande e tarchiato,
Etimologia: Laetacara: dal latino laetus, che significa "felice", e acará, un termine vernacolare usato per i ciclidi in alcune parti del Sud America, in riferimento al disegno intorno alla bocca e al muso che conferisce ai membri di questo genere un aspetto "sorridente".
thayeri: prende il nome dal banchiere di Boston Nathaniel Thayer (1769-1840), capo finanziatore del famoso viaggio di raccolta di pesci di Louis Agassiz in Brasile nel 1865-66 che divenne noto come "Thayer Expediiton".
- Specie che viene riprodotta in cattività, ma gli esemplari in commercio provengono spesso dalla cattura in natura. Chiedete sempre al negoziante se i pesci che state per prendere sono di cattura o d'allevamento.
Sud America: bacino del Rio delle Amazzoni, in Perù nei bacini dei fiumi Tigre, Ucayali, Yavarí e Amazzoni, e lungo il Solimões, in Brasile nei bacini del Rio delle Amazzoni (fino al corso inferiore del fiume Trombetas) e del Rio Negro inferiore.
La località tipo di Laetacara thayeri è indicata come "Codajas, Lago Hyanuary a Manaus, Lago Maximo ad Alenquer".
Originario dei bacini medi e superiori dell'Amazzonia nel Brasile occidentale e nel nord del Perù, con record dai bacini di Rio Tigre, Rio Ucayali, Rio Yavarí (Javary) e del Rio delle Amazzoni in Perù, e dei bacini Solimões, Amazon e basso Rio Negro in Brasile, con il Rio Trombetas considerato come il suo limite a valle.
Ambiente: Acqua dolce; bentopelagico; clima tropicale.
Dimensioni minime dell'acquario: 120x40x45h cm
L'ideale è un soffice fondo di sabbia fine con rami e legni contorti, e foglie secche di faggio e quercia sul fondo, per aumentare l'effetto naturale. Si possono collocare un paio di pietre piatte, come substrato per la riproduzione. Apprezzano una luce smorzata, quindi acquario molto piantumato anche con piante galleggianti, e filtrazione con torba se possibile.
Comportamento e compatibilità: Nonostante le dimensioni i Laetacara thayeri sono pacifici e timidi, per cui è meglio tenere una sola coppia già formata, o un gruppo in una grande vasca, con compagni di vasca non troppo attivi o turbolenti. Possono essere scelti caracidi di medie dimensioni, Nannostomus, Corydoras, loricaridi e se la vasca è abbastanza grande da permettere la suddivisione dei territori, anche altri ciclidi come Cleithracara o Apistogramma.
E' una specie onnivora; i pesci selvatici probabilmente si nutrono cercando sul fondo alghe, detriti organici, piccoli insetti, vermi, crostacei e altro zooplancton.
In acquario possono essere abbastanza schizzinosi, e alcuni esemplari catturati in natura potrebbero avere difficoltà ad accettare il mangime secco, ma con un po' di pazienza, partendo da cibo vivo e congelato, è possibile abituarli. Le migliori condizioni e colori si ottengono comunque offrendo pasti regolari di piccolo cibo vivo e/o congelato, come Chironomus, Daphnia e Artemia, insieme a mangime secco in in pellet o granuli di buona qualità, almeno qualcuno dei quali dovrebbe essere a base vegetale o di alghe. Si può anche integrare con vegetali sbollentati (spinaci, piselli, zucchine, ecc.)
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Nei giovani può essere difficile da individuare, ma i maschi adulti presentano pinne dorsale, anali e ventrali più appuntite, mentre le femmine le hanno più arrotondate.
La riproduzione in acquario di Laetacara thayeri è possibile, ma non ottenuta spesso, anche se questo ha molto a che fare con la scarsa diffusione di questi pesci in acquariofila. Come per molti altri ciclidi, il modo migliore per ottenere una coppia è quello di iniziare con un gruppo di 6 o più pesci giovani e permettere loro di formare le coppie in modo naturale. Arredare l'acquario con molti ripari e nascondigli, e con qualche pietra piatta e liscia, ideale substrato da deposizione; condizionare i pesci con una dieta variata. Si raccomanda anche l'aggiunta di un banco di tetra o simili come pesci rassicuranti. Una volta che si è formata una coppia, può essere consigliabile rimuovere gli altri conspecifici dalla vasca, a meno che non sia molto grande, in quanto potrebbero verificarsi delle lotte tra di loro.
Come tutto il genere Laetacara, depongono su substrato e hanno cure biparentali.
Dapprima la coppia seleziona un sito per la deposizione delle uova. Può essere una pietra liscia, un pezzo di legno o anche la base dell'acquario. Una volta che la coppia ha scelto, trascorrerà un po' di tempo a pulire il sito prima della deposizione e della fecondazione delle uova. Entrambi i pesci poi collaborano nel sorvegliare e curare le uova, che possono essere anche diverse centinaia.
Le uova schiudono dopo 4-5 giorni e le larve vengono immediatamente spostate in una buca precedentemente scavata nel substrato. Di solito vengono spostate più volte, in diverse buche, fino a raggiungere il nuoto libero. Questo avviene dopo altri 3-4 giorni. Gli avannotti sono abbastanza grandi da accettare naupli di artemia. Di solito sono abbastanza facili da accrescere, a condizione che siano ben nutriti e si effettui una buona manutenzione della vasca. Le cure parentali sono molto prolungate, la coppia continua a curare i piccoli fino a 2 mesi dopo la deposizione. La coppia però può fare diversi tentativi prima di farlo bene, abbiate pazienza se le prime volte uova o avannotti vengono mangiati dai genitori.
Taxa principali
Questa specie era già diffusa in commercio prima della sua descrizione scientifica, con il nome di Laetacara sp. ‘Buckelkopf’
E' meritatamente una delle specie del genere più popolari in acquariofilia, e la più diffusa in acquario insieme a Laetacara dorsigera
Insieme a Laetacara curviceps è una delle specie più popolari e più diffusa in acquario del genere, ha un carattere tranquillo, quasi timido.
Non è chiaro se questa specie sia mai entrata nel commercio acquariofilo, ma potrebbe essere stato scambiata occasionalmente come Laetacara curviceps.
E' una specie molto pacifica, quasi timida, che diventa un po' più aggressiva solo quando è in riproduzione
Prima della pubblicazione della sua descrizione ufficiale, questa specie era conosciuta come Laetacara sp. 'orangeflossen'
E' una specie abbastanza rara in acquariofilia, e per questo è molto ricercata dagli appassionati di ciclidi.
Riferimenti & Link
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Ciclidi Americani I - I Ciclidi nani è un manuale per la classificazione, l'allevamento e la riproduzione dei Ciclidi nani, con foto, descrizioni dettagliate dei biotopi naturali, ed esperienze dirette di allevamento e riproduzione di ben 75 Ciclidi nani, tra Apistogramma, Apistogrammoides, Biotecus, Crenicara, Crenicichla, Dicrossus, Laetacara, Nannacara, Papiliochromis (ora Mikrogeophagus) Taeniacara, Teleocichla.
di George W. Barlow, a cura di H. Hutchison, traduzione in italiano a cura di D. Rizzo, P. Salvagiani, L. Leoni - "I Ciclidi. E' in acqua il più grande esperimento di evoluzione della natura" - Ed. Hydra - Sesto Continente
E' un libro che consiglio caldamente di leggere a tutti, tratta dei ciclidi e in particolare delle loro strategie riproduttive, che si sono evolute in modo anche diversissimo tra loro; soprattutto però è scritto in un linguaggio semplice e discorsivo, comprensibile e direi quasi "appassionante" :-)
Edizione italiana - di Jürgen Schmidt, traduzione a cura di A. De Jong, H. De Jong - Questo libro tratta i Ciclidi nani del Sud America, in primo luogo le specie di Apistogramma. Esaustivi capitoli tecnici spiegano come allestire e arredare un acquario per l'allevamento e la riproduzione di questi magnifici pesci variopinti e dal comportamento particolarmente interessante.
Cichlid Atlas 1 - Cichlid Atlas 2
Edizione Inglese - di Uwe Romer - Cichlid Atlas 1 è il primo degli Atlanti di Aquarium sui Ciclidi, dedicato ai Ciclidi nani: tantissime splendide foto, con descrizioni particolareggiate, indispensabile per riconoscere le diverse specie, le cui distinzioni sono messe in evidenza da foto, descrizioni, disegni. Peccato che è solo in inglese.
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