Esperienza di allevamento e riproduzione dei Melanochromis johanni, utilizzando due vasche, separando i maschi e scambiandoli tra vasche per stimolare l’accoppiamento.

Tratto e tradotto dall'articolo:
"Melanochromis johanni"
di Karl Schwarze
su Aquarticles.com

Karl Schwarze racconta in questo articolo la riproduzione dei suoi Melanochromis johanni in due vasche, separando i maschi e scambiandoli tra vasche per stimolare l’accoppiamento. Gli avannotti, inizialmente timidi, hanno migliorato comportamento e crescita quando inseriti con avannotti più socievoli di Melanochromis auratus. Dopo nove settimane, con un’alimentazione attenta e frequenti cambi d’acqua, i pesci erano sani e ben sviluppati.

L’autore inizia il racconto con la descrizione dei suoi due acquari da 150 litri, in cui allevava ciclidi africani, tra cui due coppie di Melanochromis johanni. I maschi erano ognuno in una vasca, visto che erano diventati troppo aggressivi per convivere, mentre le femmine erano insieme, tutte e due nella stessa vasca con uno dei maschi. Avendo allevato questi esemplari da piccoli, ricevuti da un amico, Karl Schwarze si chiedeva quando avrebbero deposto le uova. La suddivisione di cui sopra era stata fatta dopo circa un anno da quando aveva i piccoli, quando i due maschi avevano cominciato a colorarsi e quindi a picchiarsi. Per altri 5 mesi dalla divisione non era accaduto nulla, tanto da indurre Schwarze a pensare che le femmmine fossero in realtà maschi con la livrea da sottomessi, ma ad un certo punto decise di scambiare i maschi tra i due acquari, e da quel momento le cose iniziarono a muoversi.

Il nuovo maschio percepì la presenza delle femmine e, nel giro di poche ore, cominciò a preparare un sito di deposizione, rimuovendo tutta la sabbia dal fondo dell’acquario, fino al vetro. Tre rocce, posizionate a formare un triangolo, fornivano al sito un po' di riparo dagli intrusi. Qualsiasi pesce si avvicinasse alla sacra enclave perdeva un po' delle sue pinne, e le femmine venivano a volte gentilmente persuase, ma più spesso inseguite con veemenza. Questi giochi continuarono fino alla sera successiva.

Nessuno dei pesci aveva voglia di mangiare, ma Karl Schwarze notò un cambiamento nell'umore delle femmine, che avevano iniziato a litigare tra loro, e la femmina dominante occasionalmente entrava nel nido. La riproduzione iniziò poco dopo. Maschio e femmina, fianco a fianco, cominciarono a tremare e scuotersi, e mentre lo facevano, si muovevano lentamente in cerchio. Non appena un uovo veniva deposto, la femmina si girava e lo raccoglieva rapidamente con la bocca. Con sorpresa (e fastidio) dell'autore, un maschio di Melanochromis auratus presente nella vasca, osservava attentamente il processo e cercava di prendere le uova, disturbando la coppia. Tuttavia, una volta iniziata la deposizione, nulla poteva interromperla. I due Melanochromis johanni si adattarono infine a deporre in qualsiasi angolo tranquillo tra le rocce. Il processo era durato quasi due ore e si era concluso con la femmina, ormai con la bocca piena di uova, isolata in un angolo.

Il maschio, però, non si era fermato e iniziò subito a corteggiare la seconda femmina, con maggiore successo. Quasi immediatamente dopo il completamento della prima deposizione, iniziò la seconda. La procedura fu esattamente la stessa. La deposizione avveniva ogni volta che la vasca offriva un momento di tranquillità, e la coppia cambiava spesso luogo. Alla fine, tutto quel tremare e spingere non ebbe più effetto, e anche questa femmina si ritirò. Le femmine furono spostate in acquari diversi e separati, dove trovarono riparo sotto vasi di terracotta rotti. Durante il periodo di incubazione, le femmine non si alimentavano.

Le deposizioni erano avvenute l’8 febbraio. La prima femmina rilasciò 24 avannotti il 27 febbraio (19 giorni), mentre la seconda ne rilasciò 11 il giorno successivo, il 28 febbraio (20 giorni). Questa fu la prima deposizione per entrambe le femmine.

Sia le femmine che gli avannotti delle due vasche si sono comportati in modo simile. Le madri non offrivano particolare protezione ai piccoli nei momenti di pericolo, ma allo stesso tempo gli avannotti non sembravano troppo desiderosi di cercare protezione nella cavità orale della madre una volta rilasciati e consapevoli della loro libertà. Preferivano invece nascondersi sotto il bordo ruvido dei vasi di terracotta. Le femmine sono state rimosse, e gli avannotti riuniti in un’unica vasca.

Una volta rilasciati, gli avannotti nuotavano liberamente ed erano in grado di trovare il loro cibo. Sono stati nutriti con mangime in polvere e, dopo alcuni giorni, con larve di artemia senza guscio, con cui sono cresciuti ancora meglio. Tuttavia, erano estremamente timidi e si nascondevano costantemente dietro o sotto il filtro, rendendo difficile osservarli. Per risolvere il problema, è stato coperto il vetro frontale della vasca con un asciugamano, lasciando solo una piccola apertura in basso, e il cibo è stato distribuito lontano dal filtro, costringendoli ad attraversare l’acquario per raggiungerlo. Non appena l’asciugamano veniva sollevato però tornavano a nascondersi sotto al filtro.

Nel frattempo, un’altra covata di Melanochromis auratus, nata il 22 febbraio, mostrava un comportamento opposto: questi avannotti non erano affatto timidi, all’ora dei pasti si precipitavano davanti alla vasca. Unendo le due specie nella stessa vasca, il problema era stato risolto. I Melanochromis auratus, più estroversi ed intraprendenti, trascinavano fuori dal loro nascondiglio i Melanochromis johanni, migliorando la loro alimentazione e quindi la loro crescita. Dopo tre settimane di dieta a base di Sur Gro e artemia, gli avannotti sono passati a una dieta composta prevalentemente da naupli di artemia congelati.

Sono stati allevati (71 esemplari in totale) in una vasca da 40 litri per sei settimane, sifonando il fondo ogni sera e cambiando circa 10 litri d’acqua ogni mattina e sera, quando necessario. Successivamente, sono stati trasferiti in un acquario da 150 litri insieme ad altri ciclidi africani. La loro dieta principale è rimasta il Sur Gro più grossolano, con un trattamento settimanale a base di artemia congelata o plancton oceanico. Dopo nove settimane, la loro lunghezza media era di 3,5 cm e nessun pesce era andato perso.

testo originale in inglese © Karl Schwarze

Taxa principali

Golden mbuna

Uno degli mbuna del lago Malawi più aggressivi e territoriali, anche le femmine sono intolleranti ai conspecifici

Dimensioni max: 11.0 cm TL
Aspettativa di vita: 7 - 10 anni
Temperatura: 22 - 26°C

E' una specie di mbuna del lago malawi incredibilmente aggressiva e intollerante, che sta rischiando l'estinzione in natura anche per il prelievo per il commercio acquariofilo

Dimensioni max: 12.0 cm SL
Aspettativa di vita: 7 - 10 anni
Temperatura: 24 - 26°C
Riferimenti & Link
Ciclidi africani 2 - Africa orientale

Ciclidi africani 2 - Africa orientale

di Wolfgang Staeck e Horst Linke, traduzione in italiano a cura di H. De Jong e, W. Paccagnella

I ciclidi del Malawi

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Edizione Italiana - di Paolo Salvagiani - Tutto quello che bisogna sapere su questi Ciclidi: allestire la vasca, scegliere i pesci, alimentazione, malattie, riproduzione e allevamento. Questa guida offre anche una panoramica sulle specie più significative attraverso una collezione di bellissime fotografie, indispensabili per l’identificazione, abbinate ad una scheda sintetica.

Malawi Cichlids in their Natural habitat

Edizione Inglese - di Ad Konings - Il lago Malawi ospita una delle comunità di ciclidi più interessanti e colorate della Terra. Attualmente sono riconosciute più di 850 specie, quasi tutte presenti solo in questo lago e in nessun altro posto. Molti di questi ciclidi sono molto popolari tra gli acquariofili, in quanto sono facili da mantenere e riprodurre in cattività.

Beginners Guide to African Cichlid Success

Beginners Guide to African Cichlid Success

Edizione Inglese di Craig Wrightson - Il libro è rivolto ai principianti, quindi fornisce informazioni generali sull'allevamento dei ciclidi africani, con 3 semplici passaggi e 10 facili regole da seguire per avere successo e ottenere il massimo dal nuovo acquario. Incoraggia la ricerca e la pianificazione, con link a riferimenti utili.

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Per approfondire:

Articolo con consigli per allevare e riprodurre i ciclidi africani del lago Malawi, gli Mbuna - tratto e tradotto da un articolo di Andy Gordon e Michelle Stuart

Condizioni dell'acqua del lago Malawi, una vasca grande, un sito di riproduzione adatto e la composizione della colonia sono tutti elementi importanti per la riproduzione di Chindongo saulosi, una specie incubatrice orale materna.

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