Esperienza di allevamento e riproduzione di questi splendidi ciclidi nani, corredata da bellissime foto.
Articolo di Straussina - a cura di Sandro Purgatori (Alex)
(su Poecilidi.com, sito non più online)
Primo piano di Mikrogeophagus altispinosus - Foto © Alex_69
La prima volta che ho visto in negozio questo pesce, sono rimasto molto affascinato dai suoi colori e dalla particolare conformazione del muso che ricorda quella di un pappagallo
Visto che non è mia consuetudine acquistare dei pesci senza saperne le caratteristiche, mi sono opportunamente documentato su internet e sui vari libri in mio possesso, e dopo qualche giorno son tornato a prenderli. Inizialmente ho preso una presunta coppia, poi, visto la morte di uno dei due, dopo qualche tempo, ne ho acquistati altri 5 esemplari
Coppia di Mikrogeophagus altispinosus - Foto © Alex_69
Mikrogeophagus altispinosus - Foto © Alex_69
Non starò qui a dilungarmi sulla lunga e contorta nomenclatura che questo ciclide nel corso degli anni ha subito, ma mi limiterò solamente ad elencare i vari sinonimi con i quali è stato ed è ancora chiamato:
- Crenicaria Altispinosa,
- Papiliochromis Altispinosa,
- Papiliochromis Altispinosus,
- Mikrogeophagus Altispinosa,
- Mikrogeophagus Altispinosus,
- Microgeophagus Altispinosa.
La vasca che ospiterà Mikrogeophagus altispinosus, dovrà avere minimo una lunghezza di 100 cm, anche se, una coppia ben affiatata,vive e si riproduce anche in 50-60 Lt; come fondo, visto la caratteristica che hanno di scavare buche nel periodo riproduttivo, dovremo usare sabbia o ghiaino di piccola granulometria, e dal colore non troppo chiaro.
Mikrogeophagus altispinosus, a differenza del cugino Ramirezi,si adatta meglio ai valori chimici dell’acqua,ma per allevarlo nel migliore dei modi e cercarne la riproduzione,dovremo dargli un acqua tenera ed un pH acido, con una temperatura compresa fra 24-28°C.
La vasca, sarà arredata con qualche radice, che i nostri amici utilizzeranno per nascondersi e per delimitare i territori, qualche pianta che formi dei bei cespugli,ma soprattutto sassi lisci e con superficie piana che utilizzeranno come sub-strato per la deposizione, infatti, a differenza di altri ciclidi nani, questi depongono su superfici all’aperto.
Anche l’alimentazione, non rappresenta un problema, infatti, l’importante è che sia più variegata possibile.
Potremo dare quindi, scaglie, granuli, liofilizzato, congelato e chi ne ha la disponibilità, anche del vivo.
Il loro comportamento fa si che siano ospiti ideali anche per vasche di comunità, non rappresentando nessun problema per gli altri inquilini.Verso i conspecifici, risultano essere abbastanza territoriali, difendendo il loro seppur piccolo territorio, con attacchi e parate di minaccia che comunque non rappresentano mai un pericolo di vita per gli altri.Ovviamente, il discorso cambia quando sono in periodo di riproduzione.
Ad un occhio non esperto, e soprattutto se siamo in possesso di esemplari giovani, non è molto semplice distinguerne il sesso. Il discorso del 3° raggio della pinna dorsale che riguarda il Ramirezi, con Mikrogeophagus altispinosus non è attendibile. Comunque, il maschio è sempre più grande e più snello della femmina,che invece risulta essere più piccola, tozza e tondeggiante nelle forme. L’unico segno di dimorfismo che ci fa essere certi, è la diversità della papilla genitale.
Nel maschio questa risulta essere più lunga e ed appuntita, mentre nella femmina è più corta e tozza
Il maschio di Mikrogeophagus altispinosus - Foto © Alex_69
La femmina di Mikrogeophagus altispinosus - Foto © Alex_69
Pulizia del substrato di deposizione da parte di un Mikrogeophagus altispinosus - Foto © Alex_69
Se il nostro obbiettivo è quello di riprodurli, dovremo acquistare un gruppetto di 5-6 giovani soggetti da far accrescere nella vasca, da questi, sicuramente si formeranno le coppie che resteranno insieme fino alla morte di uno dei due soggetti. Una volta formata la coppia, non sarà difficile assistere alla riproduzione.
Personalmente, ho avuto il piacere di assistere alla riproduzione delle mie due coppie, che hanno deposto più volte anche in contemporanea; devo dire che osservarne i comportamenti è molto interessante.
Le fasi che precedono la deposizione, sono caratterizzate da un periodo di corteggiamento che dura alcuni giorni, durante i quali si osservano i due soggetti che si mettono con il corpo in parallelo l’uno all’altra, emettono delle vibrazioni con tutto il corpo, iniziano a cercare il sub-strato dove deporre, ed i colori, soprattutto nel maschio, sono molto accesi.
Una volta individuato il sasso dove deporre, iniziano a pulirlo e a togliere la sabbia attorno.
Coppia di Mikrogeophagus altispinosus che pulisce il substrato per la deposizione delle uova - Foto © Alex_69
Femmina di Mikrogeophagus altispinosus che prova la deposizione - Foto © Alex_69
Coppia di Mikrogeophagus altispinosus nelle fasi di deposizione e fecondazione delle uova - Foto © Alex_69
Prima che abbia inizio la deposizione, a femmina fa alcuni passaggi a vuoto sul sasso con il maschio che è pronto ad intervenire.
Finalmente ha inizio la deposizione, i due si muovono in una sorta di “girotondo” che vede la femmina avanti che depone, ed il maschio subito dietro che feconda. Questa fase dura circa 40 minuti, dopodichè, sul sasso vengono lasciate dalle 80-100 uova di color arancio.
Terminata la deposizione ha inizio la fase di cura delle uova. Infatti la femmina si occupa di ventilare ed ossigenare le uova, mentre al maschio spetta il compito di sorvegliare il territorio. Compito che svolge molto caparbiamente, attaccando qualsiasi intruso che transiti nelle sue vicinanze, compreso pesci più grandi quali i Discus che ben presto capiscono che è il caso di stare alla larga.
L’ho visto anche attaccare con molta decisione il Panaque che da parte sua dava delle “scodate” pazzesche al maschio che nonostante tutto, non indietreggiava.
Coppia di Mikrogeophagus altispinosus nelle fasi di deposizione e fecondazione delle uova - Foto © Alex_69
Femmina di Mikrogeophagus altispinosus che ventila le uova - Foto © Alex_69
Femmina di Mikrogeophagus altispinosus che accudisce e ventila le uova - Foto © Alex_69
Di tanto in tanto, la femmina si allontana per 30-40 secondi dalle uova, non prima che su quest si sia posizionato il maschio.
Le uova, ad una temperatura di 28-29°C, impiegano circa tre giorni per schiudere, nel frattempo il maschio avrà provveduto a scavare delle buche nei pressi del sub-strato. In queste buche poi verranno spostate le larve che verranno prese delicatamente in bocca dai genitori e poi posizionati appunto nella buca. Dopo la nascita i genitori continuano a sorvegliare la prole che dopo 4-5 giorni inizierà a nuotare liberamente.
Ho assistito a due schiuse, le larve sono sopravvissute fino al secondo giorno, poi sono sparite.
E’ interessante notare che durante il periodo nel quale i genitori curano le larve, la macchia nera laterale e la banda nera sull’occhio si accentuano, così come si accentua anche la colorazione giallastra del loro corpo. Visto che non ho esperienza in questo senso, credo che sia dovuto al fatto di essere più facilmente riconoscibili dalle larve.
Concludendo, consiglio a tutti di vivere un'esperienza con i Mikrogeophagus altispinosus, che anche se molto meno popolari del Ramirezi, sono pesci molto interessanti, coloratissimi, molto più vivaci e robusti in acquario, interessanti dal punto di vista della riproduzione, ed inoltre sono compagni ideali in vasche biotopo ed anche in vasche di comunità.
Femmina di Mikrogeophagus altispinosus mentre depone le uova, notare la papilla genitale - Foto © Alex_69
Particolare della papilla genitale della femmina di Mikrogeophagus altispinosus mentre depone le uova - Foto © Alex_69
Il Mikrogeophagus altispinosus in natura abita zone con acque basse, tipo ruscelli, stagni, piccole pozzanghere. Il suo areale di distribuzione comprende Bolivia e Brasile, anche se i maggiori e più importanti biotopi dove questo è stato rinvenuto, sono in Bolivia, infatti è anche soprannominato “Ram della Bolivia”.
Questo Ciclide nano raggiunge i 10-12 cm di lunghezza, anche se si parla di alcuni esemplari sui 14 cm, è caratterizzato da colori molto vivaci e sgargianti, inoltre ha le pinne e in special modo quella caudale bordate di un bel rosso vivo.
© Straussina - a cura di Sandro Purgatori (Alex)
Per approfondire:
Spiegazione molto dettagliata con bellissime foto delle modalità di riproduzione di questi stupendi Ciclidi nani, con informazioni sulla tassonomia e sul loro allevamento in acquario - tratto e tradotto da un articolo di Lee Newman
Resoconto giornaliero di una successione di riproduzioni (purtroppo senza successo) e di scambi di coppia in un quartetto ben affiatato di Mikrogeophagus altispinosus
Come favorire e ottenere la riproduzione dei Mikrogeophagus altispinosus e come far crescere gli avannotti con successo
Racconto ricco di particolari di una bella esperienza di riproduzione con questi splendidi pesci - tratto e tradotto da un articolo di Rich Grenfell
Lo sviluppo delle uova dei Ciclidi nani in generale, dalla schiusa agli esemplari adulti, anche con l'ausilio di splendide e particolari foto - tratto e tradotto da un articolo di Lois e Max Gallade
Descrizione molto completa di esperienze nella riproduzione di questo bellissimo ciclide nano, anche con l'ausilio di foto belle e particolari - tratto e tradotto da un articolo di Lois e Max Gallade
Tutto Quello Che Avreste Sempre Voluto Sapere Ma Non Avete Mai Osato Chiedere sui Mikrogeophagus altispinosus, grazie ai post più interessanti tratti da it.hobby.acquari
Riferimenti & Link
Tutto Quello Che Avreste Sempre Voluto Sapere Ma Non Avete Mai Osato Chiedere...
i messaggi più interessanti tratti da it.hobby.acquari
Ciclidi Americani I - I Ciclidi nani è un manuale per la classificazione, l'allevamento e la riproduzione dei Ciclidi nani, con foto, descrizioni dettagliate dei biotopi naturali, ed esperienze dirette di allevamento e riproduzione di ben 75 Ciclidi nani, tra Apistogramma, Apistogrammoides, Biotecus, Crenicara, Crenicichla, Dicrossus, Laetacara, Nannacara, Papiliochromis (ora Mikrogeophagus) Taeniacara, Teleocichla.
di George W. Barlow, a cura di H. Hutchison, traduzione in italiano a cura di D. Rizzo, P. Salvagiani, L. Leoni - "I Ciclidi. E' in acqua il più grande esperimento di evoluzione della natura" - Ed. Hydra - Sesto Continente
E' un libro che consiglio caldamente di leggere a tutti, tratta dei ciclidi e in particolare delle loro strategie riproduttive, che si sono evolute in modo anche diversissimo tra loro; soprattutto però è scritto in un linguaggio semplice e discorsivo, comprensibile e direi quasi "appassionante" :-)
Edizione italiana - di Jürgen Schmidt, traduzione a cura di A. De Jong, H. De Jong - Questo libro tratta i Ciclidi nani del Sud America, in primo luogo le specie di Apistogramma. Esaustivi capitoli tecnici spiegano come allestire e arredare un acquario per l'allevamento e la riproduzione di questi magnifici pesci variopinti e dal comportamento particolarmente interessante.
Cichlid Atlas 1 - Cichlid Atlas 2
Edizione Inglese - di Uwe Romer - Cichlid Atlas 1 è il primo degli Atlanti di Aquarium sui Ciclidi, dedicato ai Ciclidi nani: tantissime splendide foto, con descrizioni particolareggiate, indispensabile per riconoscere le diverse specie, le cui distinzioni sono messe in evidenza da foto, descrizioni, disegni. Peccato che è solo in inglese.
Dwarf Cichlids: A Handbook for Their Identification, Care, and Breeding
Edizione Inglese - di Horst Linke e Wolfgang Staeck
di Hans J. Mayland, Dieter Bork
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Taxa principali
Più rari e meno conosciuti dei cugini Mikrogeophagus ramirezi, sono in realtà molto attraenti e più adatti a chi si avvicina all'allevamento dei ciclidi nani rispetto ai ram.
Splendida specie che purtroppo per la produzione sempre in maggior numero e in forme e colorazioni sempre diverse per il commercio acquariofilo, si è notevolmente indebolita
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