Spiegazione molto dettagliata con bellissime foto delle modalità di riproduzione di questi stupendi Ciclidi nani, ci sono inoltre molte informazioni sulla loro storia tassonomica e sul loro allevamento in acquario.
Tratto e tradotto dall'articolo:
"Keeping and Breeding the Bolivian Ram, Microgeophagus altispinosa (Haseman, 1911)"
di Lee Newman
sul sito di The Cichlid Room Companion
Maschio di Mikrogeophagus altispinosus in acquario - Foto © Lee Newman
Questo articolo è stato scritto qualche anno fa da Lee Newman, che durante un giro presso uno dei grossisti locali di pesci tropicali, si è imbattuto per la prima volta in un ciclide simile al ben noto ram, uno dei suoi pesci favoriti da lungo tempo. Non sapeva nulla su questa specie, ma era interessato a loro a causa della loro somiglianza appunto con il ram.
Non seguendo l'itinerario più sensato e ragionevole, di cercare prima informazioni sull'acquisto progettato, ne ha presi quattro, ognuno di lunghezza totale di 4-5 centimetri e dal sesso ancora non identificato.
Dopo essere arrivato a casa ed aver acclimatato i pesci nella loro nuova sede, ha finalmente consultato i libri della sua biblioteca per cercare informazioni. Secondo l'acquariofilia e la letteratura scientifica, la nomenclatura di questi pesci, insieme al ram venezuelano, hanno avuto una storia veramente sconcertante, il che rende difficile trovare informazioni su di loro.
Dopo aver riesaminato la letteratura, i nuovi pesci sono stati identificati come Mikrogeophagus altispinosus, il ram boliviano, che all'epoca della stesura dell'articolo si chiamava ancora Microgeophagus altispinosus, con la "c" al posto della "k".
Nomenclatura
Di seguito Lee Newman dà una breve spiegazione riguardo al motivo per cui ha usato il termine Microgeophagus in questo articolo per il ram boliviano, precisando di non essere qualificato a dare giudizi sulle questioni nomenclaturali, ma che ha solo piacere di sapere il nome proprio dei pesci che alleva.
Il ram boliviano originalmente è stato descritto come Crenicara altispinosa da Haseman nel 1911.
Nel 1971, Axelrod ha descritto il genere Microgeophagus che comprende i ram provenienti dal Venezuela e dalla Colombia, Microgeophagus ramirezi. Molto comune nel commercio ed originalmente posto nel genere Apistogramma, Microgeophagus ramirezi è stato spostato nel nuovo genere, sulla base del fatto che era molto differente nella morfologia e nel comportamento di riproduzione dagli altri Apistogramma.
Il ram boliviano, con la morfologia ed il comportamento riproduttivo molto più simili al ram venezuelano che agli Apistogramma, fu posto anch'esso nel genere Microgeophagus.
Per rendere tutto questo un poco più complicato, Kullander nel 1977 istituì e descrisse il genere Papiliochromis per comprendere entrambe le specie di ram, e su questa base Microgeophagus fu considerato nomen nudum. Esistono ancora alcuni dibattiti riguardo al genere corretto per i ram, tuttavia, argomentazioni convincenti sono state fatte da Robins e da Bailey (1982) e da Langhammer (1991) in favore del genere Microgeophagus. Gli acquariofili che cercano informazioni su questi pesci dovrebbero assicurarsi bene di usare Microgeophagus e Papiliochromis, i due nomi comunemente usati nella letteratura.
Distribuzione
Richter (1989), riferì la provenienza del Mikrogeophagus altispinosus dal Rio Mamore vicino al congiungimento con il Rio Guapore, vicino alla città di Trinidad; dal bacino del fiume Rio Guapore a Santa Cruz. in Bolivia; dal Rio Quizer vicino a San Ramon; dalla depressione sotto Todos Santos in Bolivia e dalla foce dell'Igarape vicino a Guajara-Mirim in Brasile.
Confronti con il M. ramirezi
Il Mikrogeophagus altispinosus diventa un po' più grande del cugino venezuelano Mikrogeophagus ramirezi, il maschio raggiunge circa 10 cm di lunghezza totale, le femmine restano un po' più piccole. Oltre alle differenze di taglia, i maschi del Mikrogeophagus altispinosus sono più snelli e meno tozzi delle femmine, e inoltre hanno delle estensioni sui raggi superiore ed inferiore della pinna caudale. In sintonia con il ram venezuelano, questi pesci depongono le uova su substrati aperti e hanno cure biparentali, abbastanza diversi dagli Apistogramma, poligami e che depongono in caverne.
Allevamento
Nella zona di Vancouver, dove risiede Lee Newman, i Mikrogeophagus altispinosus che si trovano in vendita tendono ad essere troppo piccoli ed esili per qualunque genere di ambiente competitivo. E' meglio quindi allevarli dapprima in un acquario da quarantena, offrendo una buona varietà di cibo di piccole dimensioni, vivo e congelato. Una volta che sono ingrassati e irrobustiti, i pesci possono essere immessi in un acquario di specie - o in un acquario di comunità.
Questi pesci sono meno timidi se vengono messi in compagnia di piccoli pesci attivi quali i tetra.
Come con la maggior parte dei Ciclidi nani, un acquario da 60 litri rappresenta il minimo per una coppia già formata, ma per sperimentare meglio il dinamico comportamento di questi pesci, è necessario un acquario più grande.
Newman ha disposto i suoi quattro pesci in un acquario di comunità di 200 litri, contenente 12 Nannobrycon eques, dodici Carnegiella marthae, sette Hemigrammus sp. aff. rhodostomus e sei Corydoras trilineatus.
L'acquario è stato riempito con acqua di rubinetto di Vancouver invecchiata e inalterata, con un pH di 6,3, GH inferiore a 10 dH e temperatura di 28°C.
E' stato allestito con sabbia fine per facilitare lo scavo delle buche, rocce arrotondate per la deposizione delle uova, pezzi di legno per acquario e piante per la copertura. I cambi settimanali d'acqua del 30% e la pulizia regolare del filtro mantenevano una qualità dell'acqua accettabile per questi ciclidi, che sono stati alimentati con una varietà di alimenti; cibo vivo, enchitrei, lombrichi tagliuzzati, chironomus congelati, fiocchi e granulati.
Riproduzione
Femmina di Mikrogeophagus altispinosus in acquario - Foto © Lee Newman
Coppia in corteggiamento di Mikrogeophagus altispinosus nell'acquario - Foto © Lee Newman
Femmina di Mikrogeophagus altispinosus che sorveglia le sue uova nell'acquario - Foto © Lee Newman
Coppia in riproduzione di Mikrogeophagus altispinosus nell'acquario - Foto © Lee Newman
I quattro pesci si sono ambientati molto bene ed entro un paio di mesi si è evidenziato il dimorfismo sessuale, rivelando un maschio e tre femmine. A questo punto il maschio è diventato molto attivo, inseguendo ed esibendosi davanti alle femmine.
Dopo parecchie settimane, il maschio ha scelto una delle femmine ed ha iniziato a corteggiarla mentre ancora inseguiva le altre femmine. Il corteggiamento consisteva nella reciproca esibizione laterale e in "sbaciucchiamenti° delle rocce nella zona del corteggiamento.
Dopo parecchi giorni di corteggiamento, la coppia ha iniziato a pulire e rimuovere sabbia intorno ad una roccia vicino alla parte frontale dell'acquario.
A questo punto, il maschio è diventato sempre più aggressivo verso le altre due femmine, inseguendole più frequentemente. Anche se non era stato fatto nessun danno a nessuna delle due femmine, erano state costrette negli angoli posteriori dell'acquario. Queste due femmine hanno dimostrato di essere degli effettivi pesci-bersaglio, poiché il legame della coppia è sembrato molto rafforzato.
Due giorni dopo che era stata scavata una depressione intorno alla roccia pulita, la femmina è apparsa con l'ovodepositore visibile.
Parecchie ore più tardi, la coppia ha cominciato a deporre le uova. La femmina ha iniziato con parecchi viaggi a vuoto, con il maschio che prestava la massima attenzione. Quindi la femmina ha deposto sulla roccia una linea di 5-7 uova, grigio-chiaro e ovoidali. Il maschio si è mosso rapidamente dentro dietro la femmina e quando lei si è spostata dalla roccia tornando in cerchio dietro il maschio, lui ha fecondato le uova.
La deposizione delle uova è durata circa sessanta minuti, con conseguente placca circolare di circa 125 uova.
Cura delle uova
Quando è stata completata la deposizione delle uova, la femmina di Mikrogeophagus altispinosus ha preso posto sopra la roccia coperta di uova per ventilarle con forti movimenti delle pinne pettorali. La femmina si inclinava su un lato, usando soltanto una pinna pettorale per arieggiare, mentre l'altra era usata per mantenere la sua posizione sopra le uova.
Per la maggior parte del tempo, la femmina si prendeva cura delle uova ed il maschio difendeva il territorio di deposizione delle uova, scacciando tutti gli altri pesci dalla zona.
Frequentemente, il maschio dava il cambio alla femmina nel compito di prendersi cura delle uova, per circa 5-10 secondi alla volta. Il maschio si avvicinava al luogo di deposizione, la femmina allora si muoveva verso il maschio e, non appena i due pesci si sorpassavano, una breve esibizione delle pinne reciproca segnalava lo scambio. Allora il maschio prendeva posto sopra le uova, ventilandole nello stesso modo della femmina. La femmina poi ritornava direttamente al luogo di deposizione delle uova dopo 5-10 secondi. Cosa interessante, quando la femmina ritornava per riprendere il suo compito di curarsi delle uova non ho osservato nessuna esibizione delle pinne.
Le uova vengono covate per tre giorni, con l'assistenza dalla femmina. Dopo che le uova si sono schiuse, soltanto 11 uova bianche, non fecondate, sono state lasciate sulla roccia.
Lo Sviluppo degli Avannotti
La femmina di Mikrogeophagus altispinosus ha spostato le larve con la bocca in una piccola buca che era stata scavata al lato della roccia di deposizione delle uova. Le larve erano sorvegliate con attenzione dalla femmina, dato che sono necessari 4-5 giorni prima che imparino a nuotare liberamente.
Il maschio ha continuato a difendere il territorio di deposizione delle uova, vigilando frequentemente sulla nidiata parecchi secondi alla volta.
Per il periodo di cura della nidiata, il colore giallastro del corpo, la banda nera sull'occhio e la macchia laterale nera sia del maschio che della femmina, erano diventati molto intensi.
La coppia continuava ad alimentarsi durante il ciclo di deposizione, tuttavia, la femmina non lasciava la nidiata molto a lungo.
Gli avannotti possono essere lasciati con gli adulti, ma in un acquario di comunità il loro numero diminuirà rapidamente, poiché i genitori non sono particolarmente efficienti nel difendere i mobili avannotti. inoltre, bisognerebbe coprire con una spugna sottile la presa d'acqua del filtro, in modo da non limitare il flusso d'acqua ma prevenire che gli avannotti vengano risucchiati nel filtro.
Per assicurarsi che qualche avannotto sopravvivesse, Newman ha rimosso la maggior parte degli avannotti, circa il 90%, subito dopo che avevano imparato a nuotare liberamente. Li ha disposti in un acquario da 40 litri, senza substrato, con un filtro a spugna maturato per più o meno una settimana, quindi li ho trasferiti in un acquario da 120 litri con un filtro a spugna e un filtro con il coperchio rimosso (per non intrappolare gli avannotti).
Ha lasciato comunque qualche avannotto alla coppia nell'acquario di comunità, per assicurare un maggior legame tra la coppia, anche se, dopo alcuni giorni, tutti quegli avannotti erano stati mangiati dagli altri pesci nell'acquario.
L'allevamento degli avannotti presenta pochi problemi. Si può partire con cibo vivo, naupli d'artemia appena schiusi, e con mangimi pronti più tardi, mano a mano che crescono.
Tuttavia, gli avannotti sembrano sensibili ai nitrati, che possono causare un tasso di mortalità fino al 100%. Newman ha perso l'intera prima nidiata per la tossicità dei nitrati prima di capire che ne erano così sensibili. Per impedire ulteriori perdite dovute ai nitrati, faceva un cambio d'acqua del 30-50% un giorno sì e uno no, unito alla regolare pulizia del filtro. Questo ha provocato una sana e rapida crescita degli avannotti delle tre nidiate successive che la coppia originale ha prodotto.
Un'altra precauzione piuttosto evidente è quella di non ammucchiare eccessivamente gli avannotti durante i primissimi mesi. E' stato usato un acquario da 120 litri per gli 80-100 avannotti di una covata per i primi tre mesi o giù di lì, quindi sono stati trasferiti in un acquario da 90 cm, 160 litri, per evitare l'ammucchiata.
Dopo qualche mese cominciano a mostrare la livrea degli adulti, allora possono essere venduti o scambiati per ridurre la densità nell'acquario d'allevamento.
Nei pesci giovani si può solitamente distinguere il sesso ad una lunghezza totale di circa 4 centimetri, intorno ai 5 mesi.
Conclusione
La coppia di Mikrogeophagus altispinosus nell'acquario di comunità continuava a deporre ogni tre- quattro settimane, e il maschio, malgrado avesse altre due femmine, ovviamente pronte, per distrarsi durante gli intervalli tra le deposizioni, è rimasto legato con la sua femmina.
Sebbene non sia popolare come Mikrogeophagus ramirezi, Mikrogeophagus altispinosus ha molti buoni motivi per essere raccomandabile.
Sembra un po' più robusto e più facile da riprodurre che il ram venezuelano, e, come è tipico per i Mikrogeophagus, è coloratissimo, ha un carattere vivace e un comportamento interessante.
Testo originale in inglese © Lee Newman
Per approfondire:
Resoconto giornaliero di una successione di riproduzioni (purtroppo senza successo) e di scambi di coppia in un quartetto ben affiatato di Mikrogeophagus altispinosus
Come favorire e ottenere la riproduzione dei Mikrogeophagus altispinosus e come far crescere gli avannotti con successo
Racconto ricco di particolari di una bella esperienza di riproduzione con questi splendidi pesci - tratto e tradotto da un articolo di Rich Grenfell
Lo sviluppo delle uova dei Ciclidi nani in generale, dalla schiusa agli esemplari adulti, anche con l'ausilio di splendide e particolari foto - tratto e tradotto da un articolo di Lois e Max Gallade
Descrizione molto completa di esperienze nella riproduzione di questo bellissimo ciclide nano, anche con l'ausilio di foto belle e particolari - tratto e tradotto da un articolo di Lois e Max Gallade
Esperienza di allevamento e riproduzione di questi splendidi ciclidi nani, corredata da bellissime foto - articolo di Straussina - a cura di Sandro Purgatori (Alex)
Tutto Quello Che Avreste Sempre Voluto Sapere Ma Non Avete Mai Osato Chiedere sui Mikrogeophagus altispinosus, grazie ai post più interessanti tratti da it.hobby.acquari
Riferimenti & Link
Tutto Quello Che Avreste Sempre Voluto Sapere Ma Non Avete Mai Osato Chiedere...
i messaggi più interessanti tratti da it.hobby.acquari
"The Ram and its Nomenclature, Which Name Actually Has Precedence?"
Langhammer, J. K., 1991. "Buntbarsche Bulletin", 147: pp. 18-19.
"Complete Book of Dwarf Cichlids"
Richter., H.J., 1989, "T.F.H. Publications, Inc., Neptune City, NJ".
"The status on the generic names Microgeophagus, Pseudogeophagus, and Papiliochromis (Pisces: Cichlidae)"
Robins, C. R. and R. M. Bailey, 1982, "Copeia" 1982 (1): pp. 208- 210.
Ciclidi Americani I - I Ciclidi nani è un manuale per la classificazione, l'allevamento e la riproduzione dei Ciclidi nani, con foto, descrizioni dettagliate dei biotopi naturali, ed esperienze dirette di allevamento e riproduzione di ben 75 Ciclidi nani, tra Apistogramma, Apistogrammoides, Biotecus, Crenicara, Crenicichla, Dicrossus, Laetacara, Nannacara, Papiliochromis (ora Mikrogeophagus) Taeniacara, Teleocichla.
di George W. Barlow, a cura di H. Hutchison, traduzione in italiano a cura di D. Rizzo, P. Salvagiani, L. Leoni - "I Ciclidi. E' in acqua il più grande esperimento di evoluzione della natura" - Ed. Hydra - Sesto Continente
E' un libro che consiglio caldamente di leggere a tutti, tratta dei ciclidi e in particolare delle loro strategie riproduttive, che si sono evolute in modo anche diversissimo tra loro; soprattutto però è scritto in un linguaggio semplice e discorsivo, comprensibile e direi quasi "appassionante" :-)
Edizione italiana - di Jürgen Schmidt, traduzione a cura di A. De Jong, H. De Jong - Questo libro tratta i Ciclidi nani del Sud America, in primo luogo le specie di Apistogramma. Esaustivi capitoli tecnici spiegano come allestire e arredare un acquario per l'allevamento e la riproduzione di questi magnifici pesci variopinti e dal comportamento particolarmente interessante.
Cichlid Atlas 1 - Cichlid Atlas 2
Edizione Inglese - di Uwe Romer - Cichlid Atlas 1 è il primo degli Atlanti di Aquarium sui Ciclidi, dedicato ai Ciclidi nani: tantissime splendide foto, con descrizioni particolareggiate, indispensabile per riconoscere le diverse specie, le cui distinzioni sono messe in evidenza da foto, descrizioni, disegni. Peccato che è solo in inglese.
Dwarf Cichlids: A Handbook for Their Identification, Care, and Breeding
Edizione Inglese - di Horst Linke e Wolfgang Staeck
di Hans J. Mayland, Dieter Bork
Commenti
Taxa principali
Più rari e meno conosciuti dei cugini Mikrogeophagus ramirezi, sono in realtà molto attraenti e più adatti a chi si avvicina all'allevamento dei ciclidi nani rispetto ai ram.
Splendida specie che purtroppo per la produzione sempre in maggior numero e in forme e colorazioni sempre diverse per il commercio acquariofilo, si è notevolmente indebolita
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