Abbastanza onnipresente nel commercio acquariofilo, rappresenta una scelta eccellente per i neo-acquariofili, dal momento che è meno impegnativo rispetto alla maggior parte dei congeneri.
Nannostomus beckfordi - Foto © Robert Beke (Beke.co.nz)
6.5 cm SL
La specie Nannostomus beckfordi (dal greco: nanos = piccolo, e dal latino stomus = bocca; beckfordi = in onore del naturalista britannico F.J.B. Beckford) comprende pesci d'acqua dolce della famiglia Lebiasinidae, ordine Characiformes.
E' la specie tipo del genere Nannostomus, abbastanza onnipresente nel commercio acquariofilo, che rappresenta una scelta eccellente per i neo-acquariofili, dal momento che è meno impegnativa rispetto alla maggior parte di quelle del genere. Viene indicato come Golden pencilfish, pesce matita dorato, Beckford’s pencilfish o brown pencilfish.
La descrizione originale del disegno della livrea di questa specie è data da Günther come 'una banda argentata lungo il centro dei fianchi, delimitata superiormente da un colore rossastro, e sotto da una fascia nerastra. Un punto nero sulla metà inferiore dell'opercolo branchiale, pinna caudale rossa '. Tuttavia ne esistono diverse forme di colore in tutta la sua distribuzione, che in passato erano state descritte come specie distinte, mentre attualmente sono tutte considerate sinonimo di Nannostomus beckfordi (Nannostomus anomalus, Nannostomus aripirangensis, Nannostomus simplex, Nannostomus beckfordi surinami, Nannostomus minimis, Nannostomus grandis).
La maggior parte dei pesci matita possiede due distinte livree, una diurna e una notturna, e Nannostomus beckfordi non fa eccezione. Durante il giorno, ha tre strisce longitudinali nere che percorrono la lunghezza del corpo. Di notte, tre grandi macchie scure si materializzano sui fianchi del pesce, che si estendono dal dorso alla pancia. Non ci si deve preoccupare quindi se, quando si accendono le luci dell'acquario dopo il tramonto o al mattino, i pesci hanno un aspetto diverso, poiché, come la maggior parte delle specie di Nannostomus, di notte assumono la loro livrea mimetica barrata verticalmente.
Una ricerca ha dimostrato che questo cambiamento di colorazione è dovuto all'azione differenziale dell'ormone pineale melatonina sulle cellule del pigmento in diverse regioni del tegumento. È stato dimostrato che questo ritmo diurno/notturno della livrea si verifica anche in esemplari ciechi, il che fa pensare che si tratti di una risposta automatica che i pesci non possono controllare. La livrea diurna può svolgere una funzione di riconoscimento per gli individui della stessa specie, mentre la livrea notturna può aiutare a nascondersi dai predatori notturni.
Nannostomus beckfordi in acquario
Pesce matita, Nannostomus beckfordi - Foto © Hristo Hristov
La famiglia Lebiasinidae è inclusa nell'ordine dei Characiformes e talvolta viene divisa in due sottofamiglie nominali, Lebiasininae e Pyrrhulininae, anche se in tempi recenti non c'è stata una profonda revisione del raggruppamento. Tutti i generi della famiglia Lebiasinidae possiedono una forma del corpo relativamente allungata, con 17-33 squame nella linea laterale, e il sistema di canali laterosensoriali assente o ridotto a 7 squame o meno. Alcune specie hanno una pinna adiposa, mentre altre no, e la pinna anale ha una base relativamente breve di di 13 squame o meno. Nella maggior parte delle specie i maschi hanno una pinna anale allargata o comunque ben sviluppata, usata nel corteggiamento e nella deposizione delle uova. La fontanella anteriore / parietale è sempre assente, le guance sono ben coperte dalle ossa orbitali e opercolari, la cresta sopraoccipitale è assente, e le squame dorsali del corpo iniziano sulle ossa parietali.
L'ordine a cui appartengono i lebiasinidi, quello dei Characiformes, è uno tra i più diversificati ordini di pesci d'acqua dolce, e attualmente include quasi 2000 specie valide distribuite tra 19 famiglie. Questo enorme diversità morfologica e tassonomica ha storicamente compromesso la capacità dei ricercatori di risolvere le relazioni genetiche, per cui molti generi sono rimasti in incertae sedis. Un ulteriore fattore limitante è che in molti casi l'unico modo per risolvere tali problemi sarebbe uno studio esaustivo su base individuale.
Le tecniche filogenetiche molecolari moderne hanno permesso alcuni progressi, e un documento di ricerca pubblicato nel 2005 da Calcagnotto et al. ha proposto alcune ipotesi interessanti. I loro risultati suggeriscono che la famiglia Lebiasinidae formi un clade monofiletico a fianco delle famiglie Ctenoluciidae e Hepsetidae, formando un gruppo strettamente correlato agli Alestidae. Altri, come Oliveira et al. (2011) hanno concluso che anche la famiglia Erythrinidae è strettamente legata a questo raggruppamento, con Hepsetidae e Alestidae più distanti.
- Specie che va allevata in folti gruppi
- Specie riprodotta in cattività, ma in commercio in genere si trovano esemplari provenienti dalla cattura in natura. Chiedete sempre al vostro negoziante se i pesci che state per comprare sono di cattura o di allevamento.
Nannostomus beckfordi - Video © Catherine S.
Sud America: nativo dei fiumi della Guyana a sud del bacino amazzonico e fino al Rio delle Amazzoni e al Rio Negro.
La località tipo di Nannostomus beckfordi è "Goedverwagting, una piantagione sulla costa di Demerara, Guyana", ma questa specie è ampiamente distribuita nei fiumi della Guyana, del Suriname e della Guyana francese, oltre al drenaggio orientale dell'Amazzonia negli stati di Amapá e Pará, Brasile.
Viene anche segnalato dal rio Madeira, dal basso e medio Rio delle Amazzoni fino al basso rio Negro e dal Río Orinoco in Venezuela.
Sebbene i pesci selvatici siano ancora esportati regolarmente, molti di quelli visti in vendita nel commercio acquariofilo sono riprodotti a fini commerciali. Le popolazioni selvatiche variano nella livrea a seconda dell'origine, e alcune popolazioni erano state precedentemente descritte come specie distinte.
STATO NELLA LISTA ROSSA IUCN:
NOT EVALUATED (non valutato)
Ambiente: acqua dolce, bentopelagico; clima tropicale.
Nannostomus beckfordi abita affluenti lenti, piccoli fiumi e zone paludose, in particolare nelle aree con fitta crescita di vegetazione acquatica o strutture legnose sommerse e lettiera di foglie.
Nannostomus beckfordi in un Igarapé in Guyana - Foto © Pro-Igarapés
Nannostomus beckfordi in un Igarapé in Guyana - Foto © Pro-Igarapés
Dimensioni minime dell'acquario: 90x40x40h cm per un gruppo di almeno 10 esemplari, perché i maschi sono territoriali. Un solo maschio con più femmine possono essere alloggiati in acquari più piccoli (50x30x30h cm)
L'ideale è allevare i Nannostomus beckfordi in un allestimento fittamente piantumato, preferibilmente con un substrato scuro. Le linee visuali spezzate tipiche di questi allestimenti permettono loro di mostrare un comportamento naturale, e contribuisce a ridurne la timidezza. E' utile aggiungere anche piante galleggianti, per smorzare la luce, e l'aggiunta di radici contorte, rami e legni (se non si riesce a trovare legni della forma desiderata, si possono usare tranquillamente pezzi di rami di faggio comune, completamente essiccato e privato della corteccia).
L'aggiunta di un po' di lettiera di foglie secche (sono adatte foglie di faggio, quercia o mandorlo indiano Ketapang, Terminalia catappa; si può usare anche una miscela di tutte e tre) enfatizza ulteriormente la sensazione naturale e, oltre a offrire dei ripari aggiuntivi per i pesci, induce la crescita di benefiche colonie microbiche mano a mano che avviene la decomposizione. Questa microfauna può fornire una preziosa fonte di cibo secondario per gli avannotti, mentre si ritiene che i tannini e altre sostanze chimiche rilasciate dalle foglie in decomposizione siano utili per le specie di pesci d'acqua nera e non.
Le foglie possono essere lasciate nella vasca fino a che non si decompongono completamente o rimosse e sostituite ogni qualche settimana.
Per acidificare e scurire ulteriormente l'acqua si possono usare anche le pignette di ontano, che hanno ulteriori effetti battericidi e antimicotici, non è necessario utilizzare la torba naturale, la cui raccolta è sia insostenibile che dannosa per l'ambiente.
Molto simile alla fibra di torba è la fibra di cocco, che è essenzialmente un sottoprodotto industriale e soprattutto una risorsa rinnovabile; se ne può lasciar cadere qualche manciata nella vasca. Dopo pochi giorni diventerà completamente satura d'acqua e affonderà sul fondo, dove può sembrare davvero efficace. A condizione che venga praticata una buona routine di mantenimento dell'acqua, non dovrebbero verificarsi effetti negativi utilizzando torba o foglie in acquario.
Utilizzare una filtrazione dolce; nella maggior parte dei casi basta un filtro a spugna ad aeratore; la corrente del filtro dovrebbe essere ridotta al minimo, perché in natura preferiscono abitare acque calme e tranquille, possono essere allevati anche in un acquario senza filtro.
Questa specie richiede condizioni dell'acqua stabili e non va mai inserita in un acquario immaturo.
Comportamento e compatibilità: i Nannostomus beckfordi sono molto tranquilli e pacifici verso gli altri pesci, ma non sono ideali per l'acquario di comunità, perché hanno un carattere piuttosto timido e si fanno facilmente battere nella competizione per il cibo da altre specie più vivaci e/o grandi. E' meglio allevarli con caracidi pacifici di dimensioni simili, e i Corydoras o loricaridi più piccoli, mentre è meglio evitare altri abitanti di superficie, specie se la vasca non è molto grande. Sono anche pesci rassicuranti ideali per le specie di Apistogramma e altri ciclidi nani, in quanto tendono ad abitare la parte medio-superiore dell'acquario, e non predano attivamente gli avannotti.
Come per gli altri membri del genere, ne vanno assolutamente acquistati il maggior numero possibile, idealmente 10 o più, in quanto se tenuti in grandi gruppi l'aggressività si disperde tra tutti gli individui, inoltre i pesci diventano più audaci e mostrano un comportamento più naturale.
Si tratta di una specie micropredatrice, che si nutre di piccoli invertebrati e altro zooplancton in natura. In acquario accetta mangime secco di dimensioni adeguate alla piccola bocca, ma dovrebbero essere offerti anche pasti giornalieri costituiti da piccolo cibo vivo e/o congelato, come naupli di artemia, moina, vermi Grindal, etc.
I maschi adulti hanno colori più intensi, soprattutto se in riproduzione, mentre le femmine hanno un corpo notevolmente più arrotondato. La pinna anale del maschio ha un bordo curvo posteriore, mentre è diritto nelle femmine.
Una femmina di pesce matita Nannostomus beckfordi con la pancia gonfia di uova inseguita dal maschio - Foto © Peter Maguire
Due maschi in parata di pesci matita Nannostomus beckfordi, quando si sfidano la loro colorazione si intensifica - Foto © Peter Maguire
Nannostomus beckfordi è una specie che depone le uova disperdendole in acque aperte, senza curarsi della prole.
In un acquario maturo e fittamente piantumato è possibile che un piccolo numero di avannotti possono iniziare a comparire senza alcun intervento.
Se invece si desidera aumentare il numero degli avannotti è necessario un approccio leggermente più controllato. Il gruppo degli adulti può essere condizionato insieme, ma dovrebbero essere allestite una o più vasche più piccole, riempite con acqua dell'acquario principale. Gran parte dello spazio disponibile va riempito con Taxiphyllum o altre piante acquatiche a foglia sottile, o con mop di lana fine, oppure va messa sul fondo una rete dalle maglie abbastanza grandi da far passare le uova ma abbastanza piccole da non farle raggiungere dagli adulti, o ancora uno strato di biglie di vetro. Non sono necessarie né illuminazione né filtrazione, anche se è possibile installare un piccolo filtro in spugna ad aria, se si preferisce.
Quando i pesci adulti sono in buone condizioni, si possono introdurre una o più coppie per ogni vasca preparata, anche se vale la pena notare che più sono gli individui coinvolti e maggiore è il rischio di predazione delle uova. Gli adulti possono essere rimossi dopo 2-3 giorni e i primi avannotti dovrebbero essere visibili uno o due giorni dopo. Se si utilizzano i mop, un metodo alternativo è quello di rimuoverli e sostituirli su base giornaliera, per avere uova e avannotti altrove.
Il cibo iniziale dovrebbe essere costituito da parameci o un mangime secco per avannotti sufficientemente piccolo (5-50 micron), introducendo naupli d'artemia, microworm, ecc, solo dopo che gli avannotti sono abbastanza grandi per accettarli.
Taxa principali
E' il membro più piccolo del genere, e si trova raramente, anche se è relativamente comune come contaminazione nelle spedizioni di pesci selvatici da Manaus
Abbastanza onnipresente nel commercio acquariofilo, rappresenta una scelta eccellente per i neo-acquariofili, dal momento che è meno impegnativo rispetto alla maggior parte dei congeneri.
È un popolare pesce d'acquario, e ha un interessante stile di nuoto obliquo, un tratto comportamentale condiviso tra i congeneri solo con Nannostomus unifasciatus.
Molto popolari in acquariofilia, come tutti i Nannostomus vengono spesso usati come pesci rassicuranti per i ciclidi nani, anche se la loro natura di micropredatori non li rende esenti da rischi
Splendidi pesci matita, non per niente chiamati 'rosso corallo', nonostante le ridotte dimensioni hanno bisogno di acquari grandi, perché i maschi mostrano un'alta aggressività intraspecifica.
Uno tra i pesci matita con la livrea nuziale più colorata, ma con i maschi molto territoriali
Uno tra i nannostomus più facili da trovare in commercio, va allevato in folti gruppi per mitigare l'aggressività dei maschi verso i conspecifici
I prmi ad essere chiamati 'pesci matita', sono popolari per le loro dimensioni ridotte, la bellissimo livrea, la postura di nuoto unica e la relativa robustezza
Riferimenti & Link
la scheda su FishBase
la scheda completa su Seriouslyfish.com
esperienza di riproduzione di questa specie raccontata da Andrea Margutti sul sito dell'AFAE
scheda molto ampia di Acquariofiliafacile.it
Edizione Inglese - di Clarice Brough - Guida ai Pencilfish, i pesci matita: immagini e descrizione delle specie del genere Nannostomus, cura, dieta, riproduzione, compatibilità.
Collegamenti & Legenda
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Per saperne di più...
Lungo articolo dedicato alla riproduzione di caracidi e ciprinidi, da cui traspare l'orgoglio e la soddisfazione che si prova quando si riesce a riprodurre questi pesci con successo, perché non fanno tutto da soli, ma richiedono da parte dell'acquariofilo un impegno attivo, forte e costante - tratto e tradotto da un articolo di Randy Carey
Igarapé, habitat d'acqua chiara nella regione del Rio delle Amazzoni inferiore - Foto © Pro-Igarapés
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