È un popolare pesce d'acquario, e ha un interessante stile di nuoto obliquo, un tratto comportamentale condiviso tra i congeneri solo con Nannostomus unifasciatus.
Nannostomus eques, il Rocket pencilfish - Foto © Robert Beke (Beke.co.nz)
5 cm TL
La specie Nannostomus eques (dal greco: nanos = piccolo, e il latino stomus = bocca; dal latino: eques = cavaliere, in riferimento all'angolo di nuoto obliquo di questa specie), comprende pesci d'acqua dolce della famiglia Lebiasinidae, ordine Characiformes. Fu descritto per la prima volta nel 1876 da Franz Steindachner, il che lo ha reso uno dei primi membri del genere ad essere scoperti e descritti.
Nannostomus eques è un popolare pesce d'acquario, e ha un interessante stile di nuoto obliquo, con il muso in su, un tratto comportamentale condiviso solo con Nannostomus unifasciatus tra i congeneri.
Nella descrizione originale Steindachner descrive la livrea come una striscia laterale marrone che si estende dal muso alla base della pinna caudale. Sopra la striscia marrone scuro una striscia grigio argento. Una macchia marrone scuro su ciascuna squama del corpo, tranne quelle che fanno parte della striscia argentata. Pinna adiposa non sempre presente.
La diagnosi più recente della specie risulta essere quella data da Weitzman (1966) che la caratterizzò per il possesso di: 5 strisce laterali del corpo; nessuna squama perforata nella linea laterale; 24-25 squame nella serie laterale; 33-34 vertebre; iii, 9 raggi della pinna anale; 16 + 24 rastrelliere branchiali; 12 denti nella seconda fila del dentario.
La maggior parte dei pesci matita possiede due distinte livree, una diurna e una notturna, e Nannostomus eques non fa eccezione. Durante il giorno, ha tre strisce longitudinali nere che percorrono la lunghezza del corpo. Di notte, tre grandi macchie scure si materializzano sui fianchi del pesce, che si estendono dal dorso alla pancia. Non ci si deve preoccupare quindi se, quando si accendono le luci dell'acquario dopo il tramonto o al mattino, i pesci hanno un aspetto diverso, poiché, come la maggior parte delle specie di Nannostomus, di notte assumono la loro livrea mimetica barrata verticalmente.
Una ricerca ha dimostrato che questo cambiamento di colorazione è dovuto all'azione differenziale dell'ormone pineale melatonina sulle cellule del pigmento in diverse regioni del tegumento. È stato dimostrato che questo ritmo diurno/notturno della livrea si verifica anche in esemplari ciechi, il che fa pensare che si tratti di una risposta automatica che i pesci non possono controllare. La livrea diurna può svolgere una funzione di riconoscimento per gli individui della stessa specie, mentre la livrea notturna può aiutare a nascondersi dai predatori notturni.
Nannostomus eques in acquario - Foto © Fajoe (Wikimedia)
Nannostomus eques con la livrea notturna, assunta allo spegnimento delle luci, completamente diversa dalla livrea diurna - Foto © Fajoe (Wikimedia)
La famiglia Lebiasinidae è inclusa nell'ordine dei Characiformes e talvolta viene divisa in due sottofamiglie nominali, Lebiasininae e Pyrrhulininae, anche se in tempi recenti non c'è stata una profonda revisione del raggruppamento. Tutti i generi della famiglia Lebiasinidae possiedono una forma del corpo relativamente allungata, con 17-33 squame nella linea laterale, e il sistema di canali laterosensoriali assente o ridotto a 7 squame o meno. Alcune specie hanno una pinna adiposa, mentre altre no, e la pinna anale ha una base relativamente breve di di 13 squame o meno. Nella maggior parte delle specie i maschi hanno una pinna anale allargata o comunque ben sviluppata, usata nel corteggiamento e nella deposizione delle uova. La fontanella anteriore / parietale è sempre assente, le guance sono ben coperte dalle ossa orbitali e opercolari, la cresta sopraoccipitale è assente, e le squame dorsali del corpo iniziano sulle ossa parietali.
L'ordine a cui appartengono i lebiasinidi, quello dei Characiformes, è uno tra i più diversificati ordini di pesci d'acqua dolce, e attualmente include quasi 2000 specie valide distribuite tra 19 famiglie. Questo enorme diversità morfologica e tassonomica ha storicamente compromesso la capacità dei ricercatori di risolvere le relazioni genetiche, per cui molti generi sono rimasti in incertae sedis. Un ulteriore fattore limitante è che in molti casi l'unico modo per risolvere tali problemi sarebbe uno studio esaustivo su base individuale.
Le tecniche filogenetiche molecolari moderne hanno permesso alcuni progressi, e un documento di ricerca pubblicato nel 2005 da Calcagnotto et al. ha proposto alcune ipotesi interessanti. I loro risultati suggeriscono che la famiglia Lebiasinidae formi un clade monofiletico a fianco delle famiglie Ctenoluciidae e Hepsetidae, formando un gruppo strettamente correlato agli Alestidae. Altri, come Oliveira et al. (2011) hanno concluso che anche la famiglia Erythrinidae è strettamente legata a questo raggruppamento, con Hepsetidae e Alestidae più distanti.
Nannostomus eques in acquario - Foto © Fajoe (Wikimedia)
Nannostomus eques - Foto © SOK (Wikimedia)
Sud America: Rio delle Amazzoni centrale e superiore.
Nannostomus eques è stato descritto come originario dall'Amazzonia peruviana sopra Tabatinga, quest'ultima situata nella regione di Três Fronteiras dello stato di Amazonas, Brasile nord-occidentale, dove si incontrano i confini di Brasile, Perù e Colombia.
Da allora è stato registrato in tutta la regione centrale e superiore dell'Amazzonia in Brasile, Perù e Colombia, compresi i rios Tapajós, Trombetas, Madeira, Negro, Japurá, Içá e Putumayo, ed è anche conosciuto nel drenaggio dell'Orinoco in Venezuela e Colombia (Sistemi affluenti Guaviare e Inírida) più vari fiumi della Guyana tra cui l'Essequibo e il Curuni.
Ricerche genetiche hanno rivelato che le popolazioni del rio Negro superiore e medio/inferiore in Brasile rappresentano unità evolutive separate e non si ibridano nell'unica località in cui si trovano simpatricamente (l'Igarapé Jacuná, un affluente del medio Negro).
Sebbene appaiano identiche, le popolazioni del Rio Negro medio e inferiore erano più strettamente correlate al congenere Nannostomus unifasciatus rispetto alle popolazioni di Nannostomus eques del Rio Negro superiore, ad esempio, aumentando così la possibilità che le specie attualmente riconosciute possano rappresentare un complesso di taxa criptici riproduttivamente isolati.

STATO NELLA LISTA ROSSA IUCN:
NOT EVALUATED (non valutato)
I pesci matita Nannostomus eques nel loro habitat naturale - Video © Mikolji
Ambiente: bentopelagico, acqua dolce. Clima tropicale.
Nannostomus eques abita affluenti pigri, piccoli fiumi e zone paludose, specialmente nelle aree in cui la vegetazione acquatica cresce fittamente o con strutture legnose sommerse e lettiera di foglie. Si trova spesso in aree di foresta allagata e nei laghi alluvionali delle regioni di acque nere.
In un piccolo ruscello del basso río Atabapo, in Colombia, è stato registrato in un tipico habitat di acque nere con acqua limpida, acida, del colore del tè, in acque poco profonde (10-50 cm di profondità) tra la vegetazione terrestre sommersa.
Il pH è stato registrato pari a 4,4, conduttività 10 µS / cm, durezza totale e temporanea <1° dH e temperatura dell'acqua 24,4°C.
Le specie simpatriche includevano Dicrossus gladicauda, Hemigrammus bleheri, Hyphessobrycon stictus, Paracheirodon axelrodi, Copella meinkeni, Apistogramma uapesi, mentre in acque leggermente più profonde sono stati osservati Mesonauta insignis e Biotodoma wavrini.
Nannostomus eques in un Igarapé - Foto © Pro-Igarapés
Branco di Nannostomus eques nel loro habitat naturale - Foto © Ivan Mikolji (Mikolji.com)
23 - 28°C
5.0 - 6.0
Dimensioni minime dell'acquario: 60x30x30h cm per un gruppo di almeno 10 esemplari.
L'ideale è allevare i Nannostomus eques in un allestimento fittamente piantumato, preferibilmente con un substrato scuro. Le linee visuali spezzate tipiche di questi allestimenti permettono loro di mostrare un comportamento naturale, e contribuisce a ridurne la timidezza. E' utile aggiungere anche piante galleggianti, per smorzare la luce, e l'aggiunta di radici contorte, rami e legni (se non si riesce a trovare legni della forma desiderata, si possono usare tranquillamente pezzi di rami di faggio comune, completamente essiccato e privato della corteccia).
L'aggiunta di un po' di lettiera di foglie secche (sono adatte foglie di faggio, quercia o mandorlo indiano Ketapang, Terminalia catappa; si può usare anche una miscela di tutte e tre) enfatizza ulteriormente la sensazione naturale e, oltre a offrire dei ripari aggiuntivi per i pesci, induce la crescita di benefiche colonie microbiche mano a mano che avviene la decomposizione. Questa microfauna può fornire una preziosa fonte di cibo secondario per gli avannotti, mentre si ritiene che i tannini e altre sostanze chimiche rilasciate dalle foglie in decomposizione siano utili per le specie di pesci d'acqua nera e non.
Le foglie possono essere lasciate nella vasca fino a che non si decompongono completamente o rimosse e sostituite ogni qualche settimana.
Per acidificare e scurire ulteriormente l'acqua si possono usare anche le pignette di ontano, che hanno ulteriori effetti battericidi e antimicotici, non è necessario utilizzare la torba naturale, la cui raccolta è sia insostenibile che dannosa per l'ambiente.
Molto simile alla fibra di torba è la fibra di cocco, che è essenzialmente un sottoprodotto industriale e soprattutto una risorsa rinnovabile; se ne può lasciar cadere qualche manciata nella vasca. Dopo pochi giorni diventerà completamente satura d'acqua e affonderà sul fondo, dove può sembrare davvero efficace. A condizione che venga praticata una buona routine di mantenimento dell'acqua, non dovrebbero verificarsi effetti negativi utilizzando torba o foglie in acquario.
Utilizzare una filtrazione dolce; nella maggior parte dei casi basta un filtro a spugna ad aeratore; la corrente del filtro dovrebbe essere ridotta al minimo, perché in natura preferiscono abitare acque calme e tranquille, possono essere allevati anche in un acquario senza filtro.
Questa specie richiede condizioni dell'acqua stabili e non va mai inserita in un acquario immaturo.
Comportamento e compatibilità: i Nannostomus eques sono molto tranquilli e pacifici verso gli altri pesci, ma non sono ideali per l'acquario di comunità, perché hanno un carattere piuttosto timido e si fanno facilmente battere nella competizione per il cibo da altre specie più vivaci e/o grandi. E' meglio allevarli con caracidi pacifici di dimensioni simili, e con i Corydoras o loricaridi più piccoli. Sono anche pesci rassicuranti ideali per le specie di Apistogramma e altri ciclidi nani, in quanto tendono ad abitare la parte medio-superiore dell'acquario, e non predano attivamente gli avannotti.
Come per gli altri membri del genere, ne vanno assolutamente acquistati il maggior numero possibile, idealmente 10 o più, in quanto se tenuti in grandi gruppi l'aggressività si disperde tra tutti gli individui, i pesci diventano più audaci e mostrano un comportamento più naturale.
A differenza di altre specie del genere, invece, i maschi rivali raramente si combattono o si fanno del male a vicenda in alcun modo.
Gruppo di Nannostomus eques in acquario - Foto © Cobaltdrew (Wikimedia)
Si tratta di una specie micropredatrice, che si nutre di piccoli invertebrati e altro zooplancton in natura. In acquario accetta mangime secco di dimensioni adeguate alla piccola bocca, ma dovrebbero essere offerti anche pasti giornalieri costituiti da piccolo cibo vivo e/o congelato, come naupli di artemia, moina, vermi Grindal, etc.
I maschi adulti sono più colorati e di solito più snelli delle femmine, e possiedono anche una pinna anale allargata.
Coppia di Nannostomus eques - Foto © Frank Schäfer (Aquarium Glaser GmbH)
La riproduzione di Nannostomus eques è già stata ottenuta in acquario, anche se raramente, e in un acquario maturo e fittamente piantumato è possibile che un piccolo numero di avannotti possa iniziare ad apparire senza alcun intervento.
Se però si desidera aumentare il numero degli avannotti, è necessario un approccio leggermente più controllato. Il gruppo di adulti può sempre essere condizionato insieme, ma dovrebbero essere allestiti uno o più contenitori più piccoli, riempiti con acqua invecchiata.
A differenza della maggior parte dei congeneri, Nannostomus eques depone le uova in piccoli lotti sul lato inferiore delle foglie delle piante, quindi è necessario aggiungere anche un gruppo o due di piante acquatiche a foglia larga come Anubias, Microsorum o Echinodorus.
Quando i pesci adulti sono ben condizionati, si può introdurre in ciascun contenitore una singola coppia o gruppo comprendente uno o due maschi e diverse femmine, anche se vale la pena notare che più individui sono coinvolti e maggiore è il rischio di predazione delle uova, e questa specie mangia tutte le uova che trova.
Una volta che si nota la presenza delle uova, bisogna rimuovere gli adulti o la pianta stessa, mettendola in un acquario approntato per la schiusa.
I primi avannotti dovrebbero essere visibili dopo circa 24-36 ore, e la maggior parte raggiunge il nuoto libero entro il 5° o 6° giorno.
Il cibo iniziale dovrebbe essere costituito da parameci o da un alimento secco di grado sufficientemente piccolo (5-50 micron), per poi introdurre naupli di artemia, microworm, ecc., una volta che gli avannotti saranno abbastanza grandi da accettarli.
Coppia di Nannostomus eques che esibisce un comportamento riproduttivo - Video © rr16 R
Taxa principali
E' il membro più piccolo del genere, e si trova raramente, anche se è relativamente comune come contaminazione nelle spedizioni di pesci selvatici da Manaus
Abbastanza onnipresente nel commercio acquariofilo, rappresenta una scelta eccellente per i neo-acquariofili, dal momento che è meno impegnativo rispetto alla maggior parte dei congeneri.
È un popolare pesce d'acquario, e ha un interessante stile di nuoto obliquo, un tratto comportamentale condiviso tra i congeneri solo con Nannostomus unifasciatus.
Molto popolari in acquariofilia, come tutti i Nannostomus vengono spesso usati come pesci rassicuranti per i ciclidi nani, anche se la loro natura di micropredatori non li rende esenti da rischi
Splendidi pesci matita, non per niente chiamati 'rosso corallo', nonostante le ridotte dimensioni hanno bisogno di acquari grandi, perché i maschi mostrano un'alta aggressività intraspecifica.
Uno tra i pesci matita con la livrea nuziale più colorata, ma con i maschi molto territoriali
Uno tra i nannostomus più facili da trovare in commercio, va allevato in folti gruppi per mitigare l'aggressività dei maschi verso i conspecifici
I prmi ad essere chiamati 'pesci matita', sono popolari per le loro dimensioni ridotte, la bellissimo livrea, la postura di nuoto unica e la relativa robustezza
Riferimenti & Link
la scheda su FishBase
la scheda completa su Seriouslyfish.com
la pagina sulla wikipedia inglese

Edizione Inglese - di Clarice Brough - Guida ai Pencilfish, i pesci matita: immagini e descrizione delle specie del genere Nannostomus, cura, dieta, riproduzione, compatibilità.
Collegamenti & Legenda
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Per saperne di più...
Nannostomus eques e Nannostomus unifasciatus: due pesci matita dallo strano stile di nuoto - Foto © Frank Schäfer (Aquarium Glaser GmbH)
Igarapé, habitat d'acqua chiara nella regione del Rio delle Amazzoni inferiore - Foto © Pro-Igarapés
Acquario biotopo: Piccolo affluente del Rio Guapore © Kamil Hazy (Biotope Aquarium Design Contest 2015)
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