Informazioni sull'habitat, l'allevamento e la riproduzione delle specie di Nothobranchius, killi annuali africani.

Tratto e tradotto dall'articolo:
"The Genus Nothobranchius"
di Brian R. Watters
tratto dal sito American Killifish Association

Nothobranchius hassoni 'Bukeya' - Foto © Hristo Hristov

In questo articolo, l'autore Brian R. Watters parla del genere Nothobranchius, che comprende più di 40 specie descritte di killi annuali, distribuite nelle parti subtropicali e tropicali dell'Africa orientale e sud-orientale soggette a precipitazioni stagionali. Una specie, Nothobranchius rubroreticulatus, è nota anche nella regione del lago Ciad nell'Africa occidentale (e nel Sudan meridionale), testimoniando così i tempi passati in cui i sistemi di drenaggio in quella parte dell'Africa erano collegati a quelli dell'Africa orientale.
All'interno del genere Nothobranchius sono riconosciuti cinque sottogeneri: Nothobranchius (sensu stricto); Adiniops (simile ad Adinia, genere in Fundulinae); Zononothobranchius (=Nothobranchius fasciato); Aphyobranchius (=combinazione di Aphyosemion e Nothobranchius); e Paranothobranchius (=sopra Nothobranchius, antenato di Nothobranchius). Oltre alle specie descritte, ci sono numerose specie ancora non descritte e molte popolazioni di affiliazione incerta.

Distribuzione e habitat

Le specie di Nothobranchius sono state registrate in: Sudafrica nord-orientale, Caprivi Strip (Namibia), Zambia, Congo sud-orientale (RDC), Zimbabwe sud-orientale, Malawi, Mozambico, Tanzania, Kenya, Uganda, Somalia, Etiopia sud-occidentale, Sudan meridionale e nelle vicinanze del lago Ciad in Ciad e Camerun settentrionale.

In genere, gli habitat dei Nothobranchius sono situati in aree pianeggianti alluvionali e hanno tutti una cosa in comune: si prosciugano completamente o, in alcuni casi, parzialmente, su base annuale o semestrale, a seconda delle caratteristiche delle precipitazioni della particolare regione. In dettaglio, gli habitat possono essere piuttosto vari e alcuni devono persino la loro presenza alle attività umane. Gli habitat naturali più comuni sono stagni isolati temporanei e aree erbose o paludi allagate, che sono molto spesso strettamente associate e adiacenti a sistemi fluviali permanenti. Alcune attività umane possono anche dare origine a specchi d'acqua temporanei in cui le popolazioni di Nothobranchius possono stabilirsi, ad esempio risaie, fossi di drenaggio associati ad attività agricole e di costruzione di strade, le pozze che si formano nei tombini sotto le strade.

Gli habitat dei Nothobranchius hanno invariabilmente un substrato di fango nero fine e appiccicoso, in cui i pesci depongono le uova. Alla fine della stagione delle piogge l'acqua nella pozza scomparirà abbastanza rapidamente, a causa dell'abbassamento della falda freatica e dell'evaporazione, e le uova rimarranno nel fango quasi asciutto per tutta la durata della stagione secca. Le uova sono perfettamente adattate a tali condizioni e si svilupperanno in fasi, interrotte da periodi di dormienza (diapause o fasi di riposo). La durata del periodo in cui l'uovo rimane in una particolare fase di riposo dipenderà da una serie di fattori, ma la maggior parte delle uova sarà pronta per schiudersi subito dopo l'inizio della successiva stagione delle piogge. Una piccola parte delle uova potrebbe rimanere bloccata in una fase di riposo precoce, con conseguente sviluppo prolungato, forse anche durante una seconda stagione secca. Questo è il modo in cui la natura assicura la sopravvivenza della specie nel caso in cui le piogge dovessero mancare un anno o se le pozze si prosciugassero prima che i giovani pesci raggiungano la maturità e siano in grado di deporre le uova. Nella maggior parte delle zone dell'Africa orientale e sud-orientale c'è una stagione delle piogge principale e una stagione secca piuttosto lunga all'anno; in altre zone, come intorno al lago Vittoria, ci sono due distinte stagioni delle piogge separate da due stagioni secche ogni anno. Inoltre, la durata delle stagioni umide e secche può variare enormemente nell'intervallo di distribuzione dei Nothobranchius. Di conseguenza, la durata del periodo in cui le uova devono rimanere in uno stato asciutto (il periodo di incubazione) varierà a seconda della parte della regione in cui vive la specie in questione.

Con l'inizio della stagione delle piogge, il fango negli habitat dei Nothobranchius viene inumidito, portando le uova al suo interno nella fase finale dello sviluppo, in modo che quando le piogge arrivano sul serio e le pozze si riempiono d'acqua, le uova sono pronte a schiudono e iniziare una nuova generazione. Gli avannotti crescono molto rapidamente e possono essere sufficientemente maturi per deporre le uova entro 3 settimane dalla schiusa. Una crescita rapida è essenziale, a causa della natura effimera della loro esistenza: devono raggiungere la maturità e deporre le uova prima che l'habitat si prosciughi di nuovo, per garantire la continuazione della specie. In considerazione di questo ciclo di vita altamente specializzato, i Nothobranchius sono considerati, in termini generali, killi annuali.

Nothobranchius orthonotus 'Bala Bala' - Foto © Hristo Hristov

Allevamento e riproduzione

Brian Watters riporta che per riprodurre le specie di Nothobranchius viene simulato nella loro vasca il ciclo di vita annuale. Ai pesci adulti viene fornito un mezzo di riproduzione in cui deporre le uova, in genere fibra di torba bollita e risciacquata, anche se i pesci possono riprodursi anche in altri mezzi, ad esempio sabbia. Può essere posizionato sul fondo della vasca uno strato di torba di circa 1-2 cm di profondità, o, in alternativa, la torba può essere posizionata nella vasca in un contenitore di plastica con un foro di circa 5 cm nel coperchio, per consentire l'accesso ai pesci, che non faticheranno a trovare la strada per il contenitore e riprodursi nella torba. Quest'ultimo metodo ha il vantaggio di ridurre al minimo la quantità di torba necessaria, particolarmente importante quando si utilizza una vasca di grandi dimensioni, di essere facile da raccogliere e di ridurre al minimo l'inquinamento dell'acqua.

Dopo aver lasciato che i pesci depongano le uova per un periodo di 1-3 settimane, la torba (si spera comprese le uova) può essere messa in una rete a maglie fini, strizzata per rimuovere l'acqua in eccesso e lasciata asciugare ulteriormente all'aria finché non raggiunge uno stato adeguatamente umido (ma non fradicio). Può quindi essere sigillata in un sacchetto di plastica, etichettata in modo appropriato con il nome della specie, la popolazione, il codice di raccolta (se disponibile), la data di raccolta della torba, il periodo di deposizione delle uova e qualsiasi altra informazione ritenuta utile (ad esempio, stima della data di schiusa). Il sacchetto contenente la deposizione delle uova può quindi essere conservato a circa 24°C per il tempo di incubazione richiesto.

Il tempo di incubazione varierà a seconda della specie coinvolta e di molti altri fattori. Come guida, di seguito trovare una tabella dei tempi di incubazione consigliati per alcune specie comunemente allevate in ambito acquariofilo, redatta da Brian Watters.

Dopo il tempo di incubazione necessario, ispezionare la torba. Se la deposizione aveva prodotto un numero ragionevole di uova, queste dovrebbero essere visibili e, se pronte per la schiusa, nell'uovo dovrebbero essere chiaramente visibili gli occhi degli avannotti. La torba dovrebbe quindi essere immersa in acqua fresca ma matura, con una profondità di circa 7 cm, avendo cura di rompere tutti i grumi e assicurandosi che sia completamente bagnata. Gran parte della torba galleggerà e può essere delicatamente rimossa e messa da parte. Le uova quando si bagnano affondano piuttosto rapidamente, quindi se la torba è stata completamente bagnata e mescolata, non dovrebbe rimanerne intrappolata nessuna nella torba galleggiante. Se le uova sono completamente sviluppate, la schiusa dovrebbe iniziare entro un paio d'ore.

Potrebbero volerci alcune ore prima che gli avannotti siano in grado di nuotare normalmente, quindi non allarmatevi se inizialmente sembrano "scivolare sulla pancia" invece che nuotare. Invariabilmente ci sarà però un certo numero di avannotti che rimarranno a scivolare sulla pancia, perché sono stati lasciati sviluppare per troppo tempo o, come accade più spesso, perché si sono schiusi troppo presto.

La maggior parte degli avannotti di Nothobranchius sono abbastanza grandi da poter consumare naupli di Artemia salina appena schiusi subito dopo la nascita. Alcune specie (come Nothobranchius rachovii e Nothobranchius eggersi) potrebbero aver bisogno di infusori per il primo giorno o due, ma non è sempre necessario, dipende in parte dalla robustezza e dal vigore del particolare lotto di avannotti. Gli avannotti di tutte le sottospecie di Aphyobranchius invece sono estremamente piccoli e richiederanno sicuramente infusori per almeno una o due settimane prima di poter consumare naupli di Artemia. Gli avannotti di Aphyobranchius sono generalmente difficili da allevare e, di conseguenza, i membri di questo sottogenere non sono consigliati per gli acquariofili alle prime armi.

Non appena gli avannotti appena nati mangiano bene, devono essere rimossi dal contenitore di schiusa e trasferiti in un altro contenitore simile o in una piccola vasca, mentre la torba deve essere nuovamente essiccata e conservata per altre 4 settimane prima di essere nuovamente bagnata. Spesso questa seconda bagnatura produrrà altri avannotti, da uova che si sono sviluppate più lentamente. Man mano che gli avannotti crescono, devono avere spazio adeguato e la profondità dell'acqua deve essere aumentata gradualmente dai primi 7 cm circa fino all'altezza completa della vasca. Deve essere fornita una filtrazione delicata (ad esempio tramite filtro a spugna). Brian Watters raccomanda regolari cambi parziali dell'acqua e, quando i piccoli iniziano a differenziarsi, è consigliabile separare i sessi (se lo spazio della vasca lo consente) per consentire alle femmine di svilupparsi adeguatamente.

La maggior parte delle specie di Nothobranchius sta meglio se allevata in acqua alcalina (pH > 7) e con una durezza da moderata ad alta. La maggior parte degli habitat naturali dei Nothobranchius ha acqua alcalina e, sebbene in molti l'acqua non sia particolarmente dura, è difficile mantenere condizioni alcaline in un acquario quando si usa acqua tenera. L'uso di acqua dura nell'acquario aiuterà anche a prevenire la malattia del velluto (Oodinium limneticum) a cui le specie di Nothobranchius sono particolarmente soggette. Per questo motivo, è anche consigliabile aggiungere circa mezzo cucchiaino di sale da acquario marino ogni 3 litri di acqua dell'acquario. Per la schiusa e l'allevamento degli avannotti per le prime due settimane circa, si può usare acqua relativamente tenera, ma si dovrebbero effettuare regolari cambi parziali dell'acqua per evitare che diventi acida. I Nothobranchius possono tollerare un intervallo di temperature abbastanza ampio, ma si troveranno meglio a circa 23-24°C.

I maschi di Nothobranchius tendono a essere aggressivi, sia tra loro che verso le femmine. Queste ultime saranno spinte dal maschio quasi costantemente a deporre le uova. Di conseguenza, Brian Watters consiglia di farli riprodurre mettendo nella vasca da deposizione un singolo maschio e diverse femmine, o tenenre in vasche più grandi gruppi composti da un certo numero di maschi e un numero maggiore di femmine. In genere, se un gruppo di giovani maschi di Nothobranchius viene allevato fino all'età adulta insieme, saranno più compatibili rispetto a se fossero stati separati a un certo punto. Tuttavia, è sempre una buona idea esaminare regolarmente le femmine e se mostrano segni di troppe attenzioni da parte dei maschi (pinne strappate, squame mancanti, ventre cavo, ecc.) dovrebbero essere isolate fino a quando non si saranno riprese.

Un piccolo gruppo riproduttivo di un maschio e una o più femmine può essere ospitato in una vasca da 15-20 litri. Gruppi riproduttivi più grandi richiedono sistemazioni più grandi come una vasca da 40-60 litri. La dimensione della vasca richiesta per allevare gli avannotti dipenderà dal numero di pesci, ricordando che non vanno ammassati. A meno che non vengano allevati gruppi molto grandi, le vasche da 40-60 litri sono generalmente adatte a questo scopo.

Passando alla loro alimentazione, Brian Watters nota che i Nothobranchius adulti preferiscono cibi vivi (larve di zanzara, artemia salina, vermi bianchi, dafnie, ecc.) ma possono anche essere allevati con una dieta a base di cibi congelati (artemia salina, vermi di sangue, cuore di manzo, ecc.). Anche i lombrichi tritati costituiscono un alimento eccellente. L'importante come al solito è fornire una dieta il più varia possibile.
Gli avannotti possono essere nutriti con naupli di Artemia appena schiusi, microworm e anguillule dell'aceto o, nel caso di avannotti molto piccoli, infusori. Man mano che gli avannotti crescono, la loro dieta può essere integrata con lo stesso cibo fornito agli adulti, ma finemente tritato o schiacciato.

Chiunque intenda allevare specie di Nothobranchius deve essere consapevole della suscettibilità dei membri di questo genere alla malattia del velluto.

I primi segni di questa malattia sono pinne serrate, a volte accompagnate o seguite da una respirazione accelerata. La fase successiva sarà la comparsa di una spolverata di sottili macchie gialle sulle pinne e sul corpo. Esistono numerosi rimedi commerciali disponibili che sono piuttosto efficaci, ma prevenire è molto meglio che curare perché spesso i pesci trattati rimarranno deboli e, nel caso di avannotti che si infettano, è invariabilmente fatale. Questa malattia sarà rara se si osservano alcune semplici regole di base: 

  • mantenere l'acqua pulita,
  • effettuare regolari cambi parziali dell'acqua,
  • non sovralimentare,
  • aspirare immediatamente il cibo non mangiato in caso di sovralimentazione,
  • non sovraffollare la vasca.

Periodi di incubazione consigliati

Brian Watters riporta di seguito un elenco dei tempi di incubazione consigliati per alcune specie di Nothobranchius comunemente allevate dagli acquariofili. Dove sono presenti numerose popolazioni della stessa specie (ad esempio Nothobranchius eggersi, Nothobranchius kafuensis, ecc.) i dati sono stati generalizzati. Quanto segue dovrebbe essere utilizzato solo come guida molto approssimativa, poiché i tempi di incubazione possono variare ampiamente a seconda di condizioni specifiche.

SpeciePeriodo di incubazione (Settimane a 23-24°C)
Nothobranchius eggersi10-14
Nothobranchius elongatus12-14
Nothobranchius foerschi12-16
Nothobranchius furzeri20-30
Nothobranchius guentheri12-16
Nothobranchius janpapi12-14
Nothobranchius jubbi12-20
Nothobranchius kafuensis10-18
Nothobranchius kirki16-24
Nothobranchius korthausae10-16
Nothobranchius kuhntae "Beira '91"20-36
Nothobranchius lourensi12-16
Nothobranchius melanospilus12-16
Nothobranchius neumanni "Manyara"10-16
Nothobranchius neumanni "Mbeya"14-24
Nothobranchius neumanni (Serengeti-Lago Victoria)6-10
Nothobranchius orthonotus20-36
Nothobranchius palmqvisti12-16
Nothobranchius patrizii14-18
Nothobranchius rachovii20-28
Nothobranchius rachovii "KNP Black"20-48
Nothobranchius robustus8-16
Nothobranchius rubripinnis12-18
Nothobranchius spec. "Abrahamu" MW 88/216-24
Nothobranchius spec. "Benga" MW 88/1216-24
Nothobranchius spec. "Caprivi" 95/112-18
Nothobranchius spec. "Golomoti" MW 88/316-24
Nothobranchius spec. "Kisaki" 95/512-16
Nothobranchius spec. "KTZ 85/20"12-16
Nothobranchius spec. "KTZ 85/23"14-18
Nothobranchius spec. "Liwonde" MW 88/620-28
Nothobranchius spec. "Mugeta" TAN 93/1710-14
Nothobranchius spec. "Runere" TAN 93/1314-20
Nothobranchius spec. "Salima" MW 88/116-24
Nothobranchius steinforti .12-16
Nothobranchius symoensi10-12
Nothobranchius taeniopygus12-24
Nothobranchius vosseleri14-20

Testo originale in inglese © Brian R. Watters

Taxa principali

Una splendida specie di killi annuale africano, con molte varietà di colorazione

Dimensioni max: 5.0 cm TL
Aspettativa di vita: 6 mesi - 1 anno e 1/2
Temperatura: 24 - 28°C

Un piccolo killi annuale africano della famiglia Nothobranchiidae, endemico dell'isola di Mafia in Tanzania

Dimensioni max: 5.0 cm TL
Aspettativa di vita: 6 mesi - 1 anno
Temperatura: 23 - 26°C

E' una delle specie del genere più diffusa tra gli appassionati di killi annuali

Dimensioni max: 6.0 cm TL
Aspettativa di vita: 6 mesi - 1 anno
Temperatura: 20 - 24°C
Riferimenti & Link
Killi 1.0

KILLIFISH 1.0: Guida introduttiva all'allevamento dei pesci più belli del mondo

Edizione italiana - di Stefano Valdesalici - Con più di 150 pagine e 160 tra foto e disegni a colori, questo volume vuole essere un'introduzione completa alla conoscenza, allevamento e riproduzione di questi incredibili pesci. Nel testo troverete informazioni sulla distribuzione, le caratteristiche dell'acqua, l'alimentazione, l'arredamento specifico della vasca per la maggior parte delle specie, i sistemi di raccolta, l'incubazione e la schiusa delle uova. All'interno anche preziosi suggerimenti su come allevare cibo vivo.

Aqualog - Killifishes of the world

Killifishes of the world

Edizione Inglese - di Lothar Seegers - Old World Killis 1: Ricefishes, Lampeyes, Aphyosemion

Killifish Aquarium

Killifish Aquarium, A Step-By-Step Guide

Edizione Inglese - di Darryl Yu - Il libro è ricco di 250 foto e illustrazioni a colori di grandi dimensioni, che coprono tutti gli aspetti dell'acquisto, dell'allevamento, della riproduzione e della vendita dei killifish e delle loro uova.

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