Consigli ed informazioni per allevare i serpentelli d'acqua dolce del genere Pangio nella maniera più adatta, rispettando le loro esigenze
Un Pangio anguillaris che emerge dal substrato (per l'incolumità dei loro barbigli, la sabbia è senz'altro meglio) - Foto © Mark Macdonald (Loaches.com)
I Pangio sono serpentelli molto simpatici e molto richiesti anche da chi si è appena affacciato al mondo dell'acquariofilia, anche grazie al fatto che si adattano facilmente ad un'ampia gamma di valori dell'acqua, non diventano troppo grandi da adulti e hanno un comportamento generalmente pacifico, a volte fin troppo schivo.
E' abbastanza difficile distinguere alcune specie l'una dall'altra, e c'è anche molta confusione nella descrizione delle specie; attualmente sta sempre più affermandosi ad esempio la convinzione che quelli commercializzati come Pangio kuhlii, i pangio più famosi, siano in realtà Pangio semicincta, mentre i veri Pangio kuhlii non sarebbero mai entrati nel commercio acquariofilo... Comunque per fortuna le esigenze d'allevamento sono le stesse per tutte le specie di Pangio :)
Descrizione
I pesci del genere Pangio hanno la sagoma sinuosa di un'anguilla, un corpo snello, lungo e cilindrico. Le loro dimensioni possono raggiungere gli 8 - 10 cm, le femmine sono più grandi e misurano fino a 12 cm.
La pinna dorsale è situata in posizione molto arretrata, quasi sulla verticale della pinna ventrale. Gli occhi sono piccoli, cerchiati di giallo e coperti da una pelle trasparente che li protegge e previene dalle lesioni quando i pesci si seppelliscono nella sabbia o nel sedimento del fondo. Sotto gli occhi si trova una spina erettile, che serve come arma e come protezione dai predatori, e che può facilmente graffiare la mano dell'acquariofilo se si tenta di acchiapparli o che può rimanere bloccata nel retino durante la cattura. nel caso succedesse, non agitatevi e non fate cose azzardate, come toccare o tirare il Pangio: lasciate il retino nella vasca poggiato al fondo, e spegnete le luci: il pesce si calmerà e si libererà dal retino da solo.
Il muso del Pangio è arrotondato, la bocca è piccola e in basso, con tre paia di barbigli; la mascella non ha denti, le narici posteriori si presentano come dei semplici fori rotondi, mentre le narici anteriori hanno una forma tubolare; la testa è priva di squame. I Pangio possiedono come gli altri membri della loro famiglia quello che viene chiamato '"apparato di Weber", che consente loro di migliorare la percezione del suono e delle vibrazioni in acqua. Si tratta di un catena di ossicini, che collegano l'orecchio interno alla vescica natatoria, e che fungono da cassa di risonanza e amplificano i suoni. Siccome i fiumi abitati dai Pangio sono spesso fangosi e la visibilità è limitata a pochi centimetri, essi utilizzano questa particolare sensibilità per spostarsi e posizionarsi più facilmente.
Il colore di base del corpo è un beige rosato che vira più o meno verso il giallo, striato da una quindicina di barre verticali marrone scuro. Il ventre è sempre chiaro e non ha strisce. La prima banda scura copre il muso, la seconda passa sopra gli occhi, le successive tagliano regolarmente tutto il corpo, compresa la coda.
Le squame che coprono i loro corpi sono piccole e profondamente infossate, ricoperte da un denso muco che svolge il ruolo di proteggere la pelle quando si seppelliscono nel substrato di fondo.
Come altri pesci che vivono in ambienti a volte poveri di ossigeno (ad esempio Gourami, Betta, Colisa e altri, che hanno sviluppato un "labirinto"), anche i Pangio hanno sviluppato un sistema di respirazione supplementare, che consente loro di assorbire aria attraverso le pareti dell'intestino, esattamente come i Corydoras, per respirare nelle zone a basso contenuto di ossigeno.
La Vasca
I Pangio sono decisamente pesci che amano vivere in gruppo, in natura possono essere ritrovati in banchi enormi, per cui vanno allevati in gruppo numeroso in una vasca di non meno di 60 cm di lunghezza (per 40 cm di larghezza).
Perché si trovino a loro agio è necessario allevarli in gruppi di almeno 8 o 10 esemplari, in quanto sono pesci che amano vivere in gruppo, e si stressano e intimoriscono se vengono allevati in singoli esemplari, o in pochi: 2 o 3 pesci non sono un gruppo, rischiate che stiano sempre nascosti, senza vederli mai.
Se volete vedere i Pangio comportarsi "normalmente" è bene allevarne almeno una dozzina, per consentire loro di ritrovare i comportamenti sociali propri della loro natura e stabilire una gerarchia sociale all'interno del loro branco.
In piccoli gruppi i Pangio sono più sicuri e si mostrano facilmente. Li vedremo avvolti gli uni con gli altri, ammucchiati e attorcigliati, e posizionati all'ombra. Si insinuano molto abilmente tra le piante, tra gli arredi, attraverso le radici e la ghiaia.
Pangio semicincta nel mio acquario.
L'Arredamento
Parlando dell'allevamento di queste simpatiche "biscette", mi soffermerei innanzitutto sul fondo, che dovrebbe essere costituito preferibilmente da sabbia fine, assolutamente non tagliente, perché i kuhlii non soltanto possiedono 4 barbigli per sondare e "sfrucugliare" incessantemente il terreno alla ricerca di cibo, e che potrebbero essere danneggiati da sabbia o ghiaietto con spigoli taglienti, ma soprattutto perché amano "insabbiarsi", a volte completamente, nel terreno, specialmente i primi tempi, quando ancora devono adattarsi al nuovo acquario.
Mi è capitato a volte di vedere dei movimenti della sabbia stile "Dune", provocati dai Pangio che "scorrevano" sotto la sabbia come talpe, per uscire allo scoperto dopo parecchio tempo.
Altre cose che non devono mai mancare in una vasca abitata dai Pangio sono i nascondigli: pietre accatastate, legni e radici intrecciati o poggiati l'uno sull'altro a formare anfratti e cavità, molte piante e rigogliose, molto fitte, anche il Muschio di Giava... Amano specialmente gli intrichi fitti e cespugliosi che formano le radici di Microsorum e soprattutto le Anubias legati ai legni o alle rocce...
La regola da tener presente è che più nascondigli fornirete loro, più avrete la possibilità di vedere i Pangio allo scoperto (sembra un controsenso ma è proprio così :-)), meno nascondigli avranno a disposizione, e meno si allontaneranno da questi ultimi, rimanendo sempre nascosti.
Tenere questi pesci in un acquario spoglio, senza ripari, solo per poterli vedere tutto il tempo, è semplicemente CRUDELE.
I pesci vanno allevati rispettando le loro esigenze, non le nostre, e i pesci che girano spaventati da una parte all'altra dell'acquario in cerca di un rifugio sono sì visibili, ma sono pesci enormemente stressati, destinati ad ammalarsi e a morire molto prima del tempo a causa del malessere e dello stress. Con tanti ripari e nascondigli a disposizione invece i pesci si sentiranno tranquilli e al sicuro, e usciranno allo scoperto molto più spesso, perché avranno la sicurezza che in caso di necessità potranno ripararsi dove vogliono.
Un gruppo di Pangio sp. probabilmente Pangio semicincta
Non gradiscono la luce troppo intensa, è preferibile per loro una luce soffusa, schermata magari con piante galleggianti.
Attenzione! Sono i re dell'evasione! Approfittano di tutti gli interstizi per uscire l'acquario. Seguono i cavi elettrici e i tubi. Si infilano anche nei tubi se non c'è qualcosa che glielo impedisce, spesso si possono ritrovare dentro al filtro, anche se non saltano.
Sembra sia molto apprezzata dai Pangio, oltre al fondo in sabbia fine, anche la lettiera di foglie secche.
L'aggiunta di un po' di lettiera di foglie secche (sono adatte foglie di faggio, quercia o mandorlo indiano Ketapang, Terminalia catappa; si può usare anche una miscela di tutte e tre) enfatizza ulteriormente la sensazione naturale e, oltre a offrire dei ripari aggiuntivi per i pesci, induce la crescita di benefiche colonie microbiche mano a mano che avviene la decomposizione. Questa microfauna può fornire una preziosa fonte di cibo secondario per gli avannotti, mentre si ritiene che i tannini e altre sostanze chimiche rilasciate dalle foglie in decomposizione siano utili per le specie di pesci d'acqua nera e non.
Le foglie possono essere lasciate nella vasca fino a che non si decompongono completamente o rimosse e sostituite ogni qualche settimana.
Per acidificare e scurire ulteriormente l'acqua si possono usare anche le pignette di ontano, che hanno ulteriori effetti battericidi e antimicotici, non è necessario utilizzare la torba naturale, la cui raccolta è sia insostenibile che dannosa per l'ambiente.
Molto simile alla fibra di torba è la fibra di cocco, che è essenzialmente un sottoprodotto industriale e soprattutto una risorsa rinnovabile; se ne può lasciar cadere qualche manciata nella vasca. Dopo pochi giorni diventerà completamente satura d'acqua e affonderà sul fondo, dove può sembrare davvero efficace. A condizione che venga praticata una buona routine di mantenimento dell'acqua, non dovrebbero verificarsi effetti negativi utilizzando torba o foglie in acquario.
Pangio semicincta nel mio acquario
L'Alimentazione
Non pensate assolutamente che i pangio si nutrano degli avanzi degli altri pesci!
La loro alimentazione dovrebbe essere invece molto curata e molto varia, comprendere sia alimenti vivi o congelati (chironomus, artemia salina) che cibo secco, ed alimenti a base vegetale. Potete trovare informazioni più precise in questo articolo. Va prevista un'abbondante fornitura di cibo soprattutto agli inizi, appena inseriti in acquario, perché essendo pesci catturati in natura è facile vederli nei negozi magri da fare impressione, provati dallo stress della cattura e soprattutto del trasporto... farli riprendere e mettere in forze è il primo passo da fare per poterli allevare con successo.
L'importante è che il cibo affondi in fretta e arrivi alla loro portata prima che se lo mangino gli altri abitanti dell'acquario: bisogna sempre controllare che tutti i pesci mangino la giusta razione di cibo!
Nonostante questi pesci come quasi tutti i pesci da fondo siano comprati come pesci pulitori, non si nutrono di avanzi, ma hanno bisogno di una dieta varia e abbondante per sopravvivere.
Una delle principali cause di morte dei pesci da fondo nelle vasche degli "acquariofili" è il denutrimento, gli stenti, muoiono letteralmente di fame, perché si pensa erroneamente che possano bastargli quelle poche briciole che avanzano gli altri pesci... o addirittura ci sono persone che pensano si mangino gli escrementi!
In realtà hanno bisogno di mangiare esattamente come tutti gli altri abitanti dell'acquario!
Come acquariofili siamo responsabili della vita degli animali che alleviamo, e dobbiamo assicurarci che ognuno riceva la giusta razione del cibo appropriato.
In nessun caso bisogna aspettarsi che sopravvivano solo grazie agli 'avanzi' degli altri abitanti dell'acquario, o si può fare affidamento su di loro per la 'pulizia' dell'acquario.
Basta stare qualche minuto davanti alla vasca quando si da il cibo, per vedere se i pesci di fondo riescono a mangiare anche loro la loro razione di cibo; si possono anche dare le apposite pastiglie affondanti, che arrivano direttamente sul fondo della vasca, ma anche qui controllate che riescano a mangiarle: io avevo dei Phenacogrammus interruptus che intercettavano la pastiglia che cercavo di dare ai miei Botia mentre cadeva sul fondo, l'acchiappavano bene o male con la bocca e se la portavano da qualche parte per mangiarsela con calma :)))
I Pangio apprezzano il cibo vivo, in particolare quello vermiforme come chironomus, tubifex, larve di zanzara vivi o congelati. Accettano anche le pastiglie da fondo e il mangime secco in scaglie o granuli, ma apprezzano nettamente di più gli alimenti "carnosi" e il cibo vivo.
Al momento della distribuzione del cibo si deve gettare il cibo in 2 o 3 posti nella vasca, in modo che un gran numero di tubifex e larve di zanzara possano raggiungere la sabbia e fare così in modo che gli altri pesci in acquario non ingoino tutto prima che gli abitanti del fondo possano prendere qualcosa!
A volte se la frenesia per il cibo vince, si possono vedere salire in superficie per catturare dei chironomus o degli enchitrei, ma di solito durante i pasti rimangono sul fondo fino a quando non cade... Trascorrono molto del loro tempo esplorando il terreno in cerca di cibo, sondando la sabbia con i barbigli. La dieta va integrata con un indispensabile apporto di vegetali, come cetrioli, zucchine, insalata, spinaci leggermente bolliti. Sono stati riportati anche alcuni casi in cui i Pangio si sono mangiati le Planarie, debellandone l'infestazione.
L'ideale è quello di dare loro più piccoli pasti distribuiti durante il giorno e soprattutto di notte, e anche di tanto in tanto dopo che si sono spente le luci dell'acquario, e non solo una distribuzione unica.
I Pangio sp. sono i pesci più amichevoli che io conosca! Se ne tieni abbastanza insieme ti faranno passare ore di divertimento. Nel mio acquario 12 Pangio sp., alcuni Moenkhausia pittieri e Corydoras nattereri - Video © Tiger Noodle
Compagni di vasca
Nello scegliere i compagni di vasca per i Pangio, bisogna tenere presente che si alimentano sul fondo, per cui non vanno inseriti con pesci troppo vivaci e famelici nella parte alta, che non lascerebbero a loro che poche briciole. Vanno scelti pesci calmi e tranquilli, e comunque controllare sempre che arrivi a loro una congrua razione di cibo.
Bisogna tenere conto anche che, nonostante l'aspetto apparentemente innocuo, i Pangio sono grandi predatori di uova e larve. per cui sono un pericolo per eventuali riproduzioni di altri pesci.
Infine, in natura si nutrono oltre che di organismi bentonici anche di gamberetti e lumache, per cui è decisamente meglio non metterli in compagnia di caridine varie e lumache, neanche grandi come ampullarie e neritine, perché possono attuare delle vere e proprie strategie di gruppo per assaltarle, violarne l'opercolo e divorarle.
Io stessa purtroppo ho assistito all'assalto di un gruppo di Pangio ad una Neritina grande quasi quanto una noce, e che tra l'altro era in vasca con loro da anni... ad un certo punto hanno deciso che era cibo e nonostante la mia incredulità sono riusciti a divorarla: li ho visti una sera avventarsi in gruppo contro una neritina su una roccia, li ho lasciati fare, pensando che non avrebbero potuto nulla contro una grande neritina ben chiusa con il suo opercolo, e invece la mattina dopo della neritina c'era solo il guscio vuoto :(((
E i miei Pangio non sono certo affamati o sottoalimentati, curo molto la loro alimentazione e tendono anzi ad essere cicciottelli più che patiti, per cui è stato puro istinto predatorio, non fame... sconsiglio sempre quindi di abbinarli alle lumache d'acquario, grandi o piccole che siano.
Parametri dell'acqua
La temperatura ideale per le specie del genere Pangio è tra 24 e 28°C, ma possono sopportare tranquillamente i picchi di 30°C durante la calura estiva. Idealmente, il pH dovrebbe essere tra 6,5 e 7,0 e la durezza dell'acqua tra i 12 -18 TH, ma tollerano qualche differenza. In buone condizioni vivono facilmente più di 10 anni, sappiamo di esemplari che hanno raggiunto i 19 anni in acquario!
L'acqua dovrebbe essere soprattutto pulita, con bassi tassi di inquinanti (nitrati, fosfati, ecc.), e con una leggera corrente. E' quindi consigliabile provvedere a cambiare regolarmente l'acqua, sifonando regolarmente il fondo ad ogni cambio, ricordando che in genere tutti i pesci che vivono prevalentemente in prossimità del fondo hanno più probabilità di ammalarsi o di contrarre infezioni in presenza di un'elevata carica batterica o di elevati tassi di inquinanti e prodotti di scarto del metabolismo loro e degli altri pesci.
Non sono pesci da inserire in acquari appena avviati, mal sopportano lo stress di valori ancora non stabilizzati, anche perché in genere i Pangio in commercio provengono dalla cattura in natura.
Inoltre non apprezzano troppa luce e restano all'ombra, sotto le foglie o le pietre, se l'intensità luminosa li disturba. Sono pesci crepuscolari, di giorno rimangono spesso nascosti sotto le piante o le radici, lasciando scorgere solo la testa.
Per evitare che siano disturbati dalla luce bisogna lasciar crescere gli steli e le foglie delle piante fino alla superficie dell'acqua, o usare piante galleggianti come Pistia, Salvinia o alcuni steli di Ceratophyllum che diano ombra. Si può anche scegliere di avere un acquario con piante senza pretese come Anubias, Microsorum, muschio di Giava, e altre piante che apprezzano l'ombra, come le Cryptocoryne. Con questa luminosità dolce e soffusa i Pangio saranno più a loro agio e quindi si mostreranno più volentieri.
Informazioni più precise potrete trovarle nelle schede relative ad ogni specie di Pangio :)
Per approfondire:
Una guida indispensabile dedicata ai pangio e ai cobitidi 'anguilla' in generale, che non solo sono diversi, attraenti e sociali, ma anche facili da allevare.
Racconto di un'esperienza personale di allevamento e di riproduzione mancata dei serpentelli spinosi, i Pangio
Esperienze di allevamento e riproduzione di questo simpatico serpentello, con descrizione delle altre specie di Pangio, per meglio distinguerli quando si comprano - tratto e tradotto da un articolo di Alfred D. Castro
Piccolo compendio di quello che c'è da sapere prima di comprare i Pangio, chiamati anche serpentelli spinosi, per poterli allevare al meglio, o per non comprarli affatto :-)
Descrizione dettagliata dell'ambiente da ricreare in una vasca dedicata ai Botia e ai Cobitidi, il più possibile simile al loro habitat naturale - traduzione in italiano di un articolo tratto da Loaches Online
Articolo che affronta in maniera analitica, completa ed esaustiva il modo migliore di alimentare i Botia e i Cobitidi in acquario - traduzione in italiano di un articolo tratto da Loaches Online
Tutto Quello Che Avreste Sempre Voluto Sapere Ma Non Avete Mai Osato Chiedere sull'allevamento dei Pangio kuhlii, grazie ai messaggi più interessanti di it.hobby.acquari
Riferimenti & Link
Tutto Quello Che Avreste Sempre Voluto Sapere Ma Non Avete Mai Osato Chiedere...
i messaggi più interessanti tratti da it.hobby.acquari
articolo di Emma Turner su Practical FishKeeping con indicazioni per l'allevamento dei Pangio e bellissime foto delle molte specie in commercio
un articolo di Giovanni Tertulliani sugli Apistogramma nijsseni, ma che riporta un episodio curioso relativo al loro rapporto con i Pangio kuhlii
Edizione Inglese di Mark MacDonald - Un libro purtroppo solo in inglese, co-scritto dal team di Loaches Online, il che vale già come una garanzia di informazioni veritiere, derivate dall'effettiva conoscenza ed esperienza con i cobitidi.
Edizione Inglese di Paul V. Loiselle - Guida in inglese sull'allevamento di molte specie di botia, cobitidi e pesci gatto, con molti articoli che affrontano i temi comuni da tener presenti con queste specie.
Edizione Inglese di Braz Walker
Commenti
Taxa principali
Una tra le più piccole specie di Pangio, i cui habitat naturali sono minacciati dall'espandersi delle attività umane
E' uno dei Pangio commercializzati sotto il nome generico di 'serpentelli', anche se generalmente sono disponibile mescolati con spedizioni di altri pesci.
E' uno tra i 'serpentelli d'acqua dolce' più piccoli, e si trova raramente in commercio, il più delle volte si trova mescolato casualmente tra le spedizioni di congeneri simili di aspetto.
Questo serpentello d'acqua dolce è generalmente è disponibile come cattura accessoria tra spedizioni di altri pesci. Alcuni autori hanno ipotizzato che possa essere sinonimo di Pangio anguillaris.
Una specie di Pangio rara da trovare in commercio, arriva in genere senza indicazioni sul nome, mescolata agli stock di altri Pangio.
Sembra ormai quasi assodato che tutte le biscette o serpentelli d'acqua dolce commercializzati come Pangio kuhlii, siano in realtà un'altra specie, probabilmente Pangio semicincta
Questa specie si trova spesso in commercio ma infilata senza volerlo nelle spedizioni di congeneri simili di aspetto, da quali si può distinguere solo con un'attenta osservazione.
E' regolarmente in commercio e si trovano anche forme albine e leucistiche, che non è chiaro se esistano anche in natura o meno.
E' tra i Pangio più disponibili nel commercio acquariofilo, e commercializzato come 'kuhlii nero' o 'kuhlii cioccolato'
E' una tra le tante specie di Pangio che viene esportata solo occasionalmente, spesso involontariamente tra le spedizioni di specie congeneri e simili.
E' una tra le specie erroneamente identificate più frequentemente, essendo quasi sempre commercializzata come Pangio kuhlii. Il rapporto tra le due specie comunque è stato ed è tutt'ora molto confuso.
Questa specie è esportata solo occasionalmente, spesso involontariamente tra le spedizioni di specie congeneri.
Ci sono esemplari di Pangio che non sono classificabili tra le specie conosciute, ma non hanno nemmeno una descrizione scientifica, spesso sono chiamati genericamente 'kuhlii'
Commenti1
Anni fa mi hanno regalato …
Anni fa mi hanno regalato un gruppetto di 7 piccoli pangio arancioni come regalo.... sono passati minimo 4 anni .... a prescindere dalle dimensioni che hanno acquisito ( quella che penso sia una femmina ha raggiunto i 15 cm... ) e il colore che man mano crescevano si è sbiadito fino a diventare rosa li ho sempre visti molto vivaci e curiosi... mai timorosi o nascosti...Infatti li vedo sempre in giro e quando dormono effettivamente stanno tutti insieme uno sopra l'altro... Mi è già capitato di dover cambiare due filtri interni perché a furia di ravanare col loro musetto quando sono in gruppo riescono a estrarlo dalla sua postazione aprirlo e sparpagliare tutto in giro... essendo di grandi dimensioni mi trovo spesso l'arredamento dell'acquario spostato ... ma va bene così in fin dei conti è casa loro e ognuno a casa propria decide come arredarla😂