Sembra ormai quasi assodato che tutte le biscette o serpentelli d'acqua dolce commercializzati come Pangio kuhlii, siano in realtà un'altra specie, probabilmente Pangio semicincta
Pangio kuhlii - Foto © George J. Reclos (Fishbase.org)
12 cm TL
Sembra ormai quasi assodato che tutte le biscette o serpentelli d'acqua dolce commercializzati come Pangio kuhlii, siano invece un'altra specie, probabilmente Pangio semicincta, in quanto la specie Pangio kuhlii in natura vive praticamente solo nell'isola di Giava, dove non ci sono punti di raccolta commerciali che li esportino ai fini acquariofili.
Ai fini del loro allevamento in acquario comunque sappiamo che tutti i pesci del genere Pangio hanno comparabili esigenze e necessità, quindi anche se probabilmente Pangio kuhlii sarà in futuro magari considerato solo un sinonimo di Pangio semicincta, lascio per ora la sua scheda, con le esigenze comuni a tutte le specie di Pangio.
Tutti i Pangio sono prevalentemente notturni, e soprattutto possono essere molto timidi ed impauriti, specialmente nelle fasi delicate di adattamento ad un nuovo ambiente per loro sconosciuto.
Spesso dopo averli inseriti in vasca sembrano sparire completamente, ma in genere dopo che ci si è rassegnati alla loro morte, riappaiono misteriosamente tra le piante in cerca di cibo, a volte anche dopo più di un mese dall'inserimento... sono artisti nella ricerca dei più piccoli nascondigli, e arrivano anche ad interrarsi nel substrato di fondo. E' molto meglio quindi, come anche per tutte le specie munite di barbigli per "sfrucugliare" il fondo, che questo sia composto di sabbia fine e non tagliente, in modo che ci si possano muovere senza pericolo, ed è necessario provvedere quanti più nascondigli possibile (cespugli folti di piante, mezze noci di cocco rovesciate, tubi e tubetti di qualsiasi materiale adatto all'acquario, sassi accatastati, ecc.) per dar loro sicurezza: se sanno di aver tanti rifugi vicini, si mostreranno all'aperto molto più volentieri.
Tenere questi pesci in un acquario spoglio, senza ripari, solo per poterli vedere tutto il tempo, è semplicemente CRUDELE.
I pesci vanno allevati rispettando le loro esigenze, non le nostre, e i pesci che girano spaventati da una parte all'altra dell'acquario in cerca di un rifugio sono sì visibili, ma sono pesci enormemente stressati, destinati ad ammalarsi e a morire molto prima del tempo a causa del malessere e dello stress. Con tanti ripari e nascondigli a disposizione invece i pesci si sentiranno tranquilli e al sicuro, e usciranno allo scoperto molto più spesso, perché avranno la sicurezza che in caso di necessità potranno ripararsi dove vogliono.
Tutti i cobitidi possiedono spine suboculari acuminate, mobili, che sono normalmente nascoste all'interno di una piega della pelle e che vengono erette se l'esemplare subisce un forte stress, ad esempio se tolto dall'acqua. È quindi necessaria attenzione in quanto queste spine possono impigliarsi nei retini, e quelle delle specie più grandi possono persino ferire la pelle umana.
Secondo quanto sostiene l'autorevole sito Seriouslyfish.com, quella dei Pangio kuhlii è una tra le specie meno conosciute in acquariofilia, in quanto tutti gli esemplari che noi conosciamo come Pangio kuhlii sarebbero in realtà Pangio semicincta. Infatti la specie di Pangio kuhlii è considerata endemica solo a Giava, da dove in pratica non esistono catture ai fini commerciali, e secondo molte fonti probabilmente non è mai neanche stata vista in acquario. Il rapporto tra le due specie comunque è stato ed è tutt'ora molto confuso.
Ad esempio, la specie Pangio semicincta è stata considerata valida dal 1940 fino al 1992, quando è stata messa in sinonimia con Pangio kuhlii da Burridge. Più tardi Kottelat e Lim (1993) hanno sottolineato la mancanza di prove sufficienti nel lavoro di Burridge, ma si sono trovati condizionatamente d'accordo nel considerare i due sinonimi, in quanto non avevano rilevato differenze significative tra il neotipo di Giava, gli esemplari malesi e quelli catturati nel sud di Sumatra.
In un articolo del 1995 pubblicato sulla rivista tedesca acquariofili Datz, Kottelat riferiva che dopo ulteriori studi poteva confermare che le due specie erano distinte. Nel 2009 Tan e Kottelat confermarono che le due specie hanno modelli di colore molto particolari. Inoltre dopo l'esame di esemplari raccolti nel drenaggio del fiume Musi nel sud di Sumatra, nei pressi della località tipo di Pangio sumatrana, non trovarono differenze distinguibili tra di loro e altre popolazioni di Sumatra di Pangio semicincta, per cui Pangio sumatrana è stato quindi confermato come sinonimo di Pangio semicincta piuttosto che di Pangio kuhlii, con la prima specie endemica nella penisola malese, Sumatra e Borneo e quest'ultima endemica a Giava.
Per quanto riguarda gli acquariofili la situazione è ancora confusa, in quanto non si sa con esattezza quali sono i caratteri che identificano i Pangio kuhlii in senso stretto. Sembra anche probabile che siano apparsi nel commercio acquariofilo anche un certo numero di popolazioni simili di aspetto ma non identificate e descritte scientificamente, in particolare provenienti dal Borneo. Tuttavia, anche se ulteriori studi hanno rivelato che popolazioni di Pangio kuhlii si trovano anche al di fuori di Giava, appare probabile che la specie più comune in acquario, chiamata comunemente "kuhli/coolie loach", sia Pangio semicincta, una o più specie non identificate, o una combinazione di queste, ma non Pangio kuhlii.
Le specie Pangio kuhlii e Pangio semicincta sono ovviamente incluse nel complesso di Pangio kuhlii-oblonga di specie strettamente correlate all'interno del genere come da Bohlen et al. (2011). Il loro disegno della livrea è costituito da un colore di base del corpo giallastro con una serie di larghe bande trasversali, confinate principalmente nella metà superiore del corpo e di solito più larghe sopra che sotto; la metà basale della pinna caudale presenta una banda nera asimmetrica. Il disegno della livrea è altamente irregolare con innumerevoli varianti, sia all'interno che tra le popolazioni, anche se la maggior parte degli esemplari presentano lo stesso schema di base di marcature a sella scure, di solito più ampie sulla superficie dorsale, su di un colore di base giallo/arancio. Sebbene Fraser-Brunner affermi che le "selle" sono di solito limitate alla metà superiore del corpo, esistono molte forme in cui si estendono ben al di sotto della linea laterale. Le selle inoltre in alcuni individui più vecchi possono anche "rompersi", creando così un patterning particolare.
Secondo Kottelat e Lim (1993) i gruppi, o complessi, di Pangio kuhlii e di Pangio oblonga, rappresentavano due dei quattro gruppi di specie simili all'interno del genere, accanto al gruppo di Pangio anguillaris e a quello di Pangio shelfordii. I gruppi sono stati divisi in base al disegno della livrea, oltre ad altri caratteri come il numero di raggi delle pinne pettorali e delle vertebre.
Questo sistema non ufficiale è stato seguito fino a Bohlen et al. (2011) che ha pubblicato un'analisi filogenetica molecolare che includeva 18 specie riconosciute più un certo numero di quelle non descritte. I loro risultati suggeriscono l'esistenza di tre grandi gruppi nel genere, invece di quattro; due gruppi sono rappresentati dal complesso di Pangio anguillaris e dal complesso di Pangio shelfordii, mentre i due complessi di Pangio kuhlii e Pangio oblonga insieme formano il terzo.
Le specie nei complessi di Pangio kuhlii e di Pangio oblonga in passato venivano distinte in gran parte sulla base del disegno della livrea, cioè a barre vs. marrone uniforme, ma dall'analisi molecolare è risultato che le specie a barre sono raggruppate all'interno di quelle marroni uniforme. Mostrano anche un alto grado di affinità morfologica, con similitudini nella forma del corpo e nel numero di vertebre. Degli esemplari marrone uniforme, catturati nella stessa località e in gruppo con Pangio malayana, fanno capire che ci può essere anche una certa variabilità fenotipica all'interno delle specie.
Primo piano di Pangio sp. - Foto © Benny Ng (Loaches OnLine)
Pangio sp. - Foto © Benny Ng (Loaches OnLine)
- Specie che va allevata in gruppo, non meno di 8-10 esemplari
- Bisogna prestare attenzione che mangi regolarmente come gli altri pesci
- Specie non riprodotta in cattività, gli esemplari in commercio provengono dalla cattura in natura. Chiedete sempre al negoziante se i pesci che state per prendere sono di cattura o d'allevamento.
Asia: Indonesia (Giava occidentale, Sumatra, Kalimantan, Timur e Kalimantan Barat in Borneo) e penisola malese con il limite settentrionale di Phangnga.

STATO NELLA LISTA ROSSA IUCN:
LEAST CONCERN (minima preoccupazione)
- Pangio kuhlii: la distribuzione e lo stato della specie in natura, sul sito della IUCN Red List, il più ampio database di informazioni sullo stato di conservazione delle specie animali e vegetali di tutto il mondo.
Ambiente: demerso; acqua dolce; Clima: tropicale
Pangio kuhlii vive in torrenti montani e nei canali delle foreste in pianura. In genere si trovano nelle sezioni poco profonde e dalla corrente lenta di corsi d'acqua forestali o in altri habitat con acque calme, come paludi, lanche e lagune. Molti di questi ambienti sono associati con antiche paludi di torba e contengono acqua nera, anche se è trovato in acque limpide. Tali habitat sono tipicamente ombreggiati dalla vegetazione marginale e dalle fitte chiome della foresta soprastante.
L'acqua ha generalmente un trascurabile contenuto di minerali disciolto, è scarsamente tamponata e il pH e può essere basso fino a 3.0 o 4.0, a causa del rilascio graduale di tannini e acidi organici dalla decomposizione del materiale vegetale. Il substrato può essere costituito da torba, fango o sabbia, con i pesci che tipicamente sono abbondanti nei mucchi di lettiera di foglie.
Dimensioni minime dell'acquario: 60x30x30h cm: vanno allevati in gruppi di non meno di 8-10 esemplari.
Come tutte le specie di Pangio, anche per i Pangio kuhlii vanno previsti moltissimi rifugi e nascondigli (sassi ammucchiati, rocce, radici, cespugli folti di piante) perchè senza nascondigli diventano timidi: più nascondigli ci sono e più avrete possibilità di vederli allo scoperto.
Il substrato di fondo deve essere assolutamente costituito da sabbia fine non tagliente, per non danneggiarne i barbigli e perchè gli piace "insabbiarsi" sul fondo. Ama scavare e tende a passare un po' del suo tempo completamente sepolto. Quando si utilizza ghiaia più grossolana possono stressarsi o ferirsi e può essere inibito il loro comportamento alimentare. Per aggiungere struttura possono essere utilizzate radici, legni e rami, disposti in modo tale da formare molte zone ombreggiate.
L'aggiunta di un po' di lettiera di foglie secche (sono adatte foglie di faggio, quercia o mandorlo indiano Ketapang, Terminalia catappa; si può usare anche una miscela di tutte e tre) enfatizza ulteriormente la sensazione naturale e, oltre a offrire dei ripari aggiuntivi per i pesci, induce la crescita di benefiche colonie microbiche mano a mano che avviene la decomposizione. Questa microfauna può fornire una preziosa fonte di cibo secondario per gli avannotti, mentre si ritiene che i tannini e altre sostanze chimiche rilasciate dalle foglie in decomposizione siano utili per le specie di pesci d'acqua nera e non.
Le foglie possono essere lasciate nella vasca fino a che non si decompongono completamente o rimosse e sostituite ogni qualche settimana.
Per acidificare e scurire ulteriormente l'acqua si possono usare anche le pignette di ontano, che hanno ulteriori effetti battericidi e antimicotici, non è necessario utilizzare la torba naturale, la cui raccolta è sia insostenibile che dannosa per l'ambiente.
Molto simile alla fibra di torba è la fibra di cocco, che è essenzialmente un sottoprodotto industriale e soprattutto una risorsa rinnovabile; se ne può lasciar cadere qualche manciata nella vasca. Dopo pochi giorni diventerà completamente satura d'acqua e affonderà sul fondo, dove può sembrare davvero efficace. A condizione che venga praticata una buona routine di mantenimento dell'acqua, non dovrebbero verificarsi effetti negativi utilizzando torba o foglie in acquario.
Dimensioni minime dell'acquario: 60x30x30h cm: vanno allevati in gruppi di non meno di 8-10 esemplari.
Per tutte le specie di Pangio vanno previsti moltissimi rifugi e nascondigli (sassi ammucchiati, rocce, radici, cespugli folti di piante) perchè senza nascondigli diventano timidi: più nascondigli ci sono e più avrete possibilità di vederli allo scoperto.
Il substrato di fondo deve essere assolutamente costituito da sabbia fine non tagliente, per non danneggiarne i barbigli e perchè gli piace "insabbiarsi" sul fondo. Ama scavare e tende a passare un po' del suo tempo completamente sepolto. Quando si utilizza ghiaia più grossolana possono stressarsi o ferirsi e può essere inibito il loro comportamento alimentare. Per aggiungere struttura possono essere utilizzate radici, legni e rami, disposti in modo tale da formare molte zone ombreggiate.
Non sono adatti a vasche appena allestite. E' inoltre preferibile un'illuminazione abbastanza scarsa, con piante acquatiche dei generi come Microsorum, Taxiphyllum e Cryptocoryne.
La filtrazione deve fornire un po' di agitazione in superficie, evitando però troppa corrente. Bisogna fare attenzione perché in particolare gli esemplari più piccoli sono in grado di entrare dentro al filtro, inoltre l'acquario va ben coperto perché come tutti i cobitidi tendono a saltare, soprattutto quando vengono inseriti in un nuovo ambiente.
Comportamento e compatibilità: le specie del genere Pangio sono pacifiche sia tra loro che con gli altri pesci e non vi sono segnalazioni di danni arrecati ai loro compagni di vasca, anche se possono predare uova, avannotti, ma anche piccoli gamberetti e lumache.
I migliori compagni di vasca per i Pangio sono le piccole specie pacifiche che provengono da ambienti simili, come Boraras, Sundadanio, piccole Rasbora, Trichopsis, Sphaerichthys, ecc. Possono essere adatti anche alcune specie della famiglia Nemacheilidae, ma è essenziale una ricerca adeguata in quanto alcuni possono essere troppo competitivi, territoriali o aggressivi.
In natura sono spesso trovati in grandi aggregazioni e in cattività spesso si stringono insieme in un angolo, fessura o nascondiglio, per cui il minimo numero da acquistare è almeno 8-10 esemplari.
Le specie del genere Pangio sono principalmente micropredatrici, che si nutrono di organismi bentonici, spulciando bocconi del materiale di fondo attraverso la bocca e le branchie per estrarre larve di insetti, piccoli crostacei e simili; una proporzione della dieta naturale probabilmente comprende anche detriti organici e materiale vegetale proveniente anche dal contenuto intestinale delle prede.
In acquario accettano in genere senza problemi il mangime secco, ma devono essere offerti anche pasti regolari di daphnia, artemia, chironomus, microworms, grindal, etc. vivi o congelati.
Attenzione anche al fatto che mangiano le lumache, come tutti i cobitidi. per cui è meglio non metterli insieme a neritine o ampullarie, specie se piccole.

L'importante è che il cibo affondi in fretta e arrivi alla loro portata prima che se lo mangino gli altri abitanti dell'acquario: bisogna sempre controllare che tutti i pesci mangino la giusta razione di cibo!
Nonostante questi pesci come quasi tutti i pesci da fondo siano comprati come pesci pulitori, non si nutrono di avanzi, ma hanno bisogno di una dieta varia e abbondante per sopravvivere.
Una delle principali cause di morte dei pesci da fondo nelle vasche degli "acquariofili" è il denutrimento, gli stenti, muoiono letteralmente di fame, perché si pensa erroneamente che possano bastargli quelle poche briciole che avanzano gli altri pesci... o addirittura ci sono persone che pensano si mangino gli escrementi!
In realtà hanno bisogno di mangiare esattamente come tutti gli altri abitanti dell'acquario!
Come acquariofili siamo responsabili della vita degli animali che alleviamo, e dobbiamo assicurarci che ognuno riceva la giusta razione del cibo appropriato.
In nessun caso bisogna aspettarsi che sopravvivano solo grazie agli 'avanzi' degli altri abitanti dell'acquario, o si può fare affidamento su di loro per la 'pulizia' dell'acquario.
Stai pensando di comprarli?
Vai alla pagina con i pro e contro dell'allevamento dei Pangio, serpentelli d'acqua dolce
Le femmine hanno la pancia più gonfia e rotonda dei maschi
In natura Pangio kuhlii si riproduce in acqua molto bassa, ricchissima di vegetazione, più comunemente nelle foreste o nelle praterie alluvionate, vicino al pelo dell'acqua. In acquario ci sono resoconti di riproduzioni riuscite, anche se del tutto casuali e non ripetibili
Taxa principali
Una tra le più piccole specie di Pangio, i cui habitat naturali sono minacciati dall'espandersi delle attività umane
E' uno dei Pangio commercializzati sotto il nome generico di 'serpentelli', anche se generalmente sono disponibile mescolati con spedizioni di altri pesci.
E' uno tra i 'serpentelli d'acqua dolce' più piccoli, e si trova raramente in commercio, il più delle volte si trova mescolato casualmente tra le spedizioni di congeneri simili di aspetto.
Questo serpentello d'acqua dolce è generalmente è disponibile come cattura accessoria tra spedizioni di altri pesci. Alcuni autori hanno ipotizzato che possa essere sinonimo di Pangio anguillaris.
Una specie di Pangio rara da trovare in commercio, arriva in genere senza indicazioni sul nome, mescolata agli stock di altri Pangio.
Sembra ormai quasi assodato che tutte le biscette o serpentelli d'acqua dolce commercializzati come Pangio kuhlii, siano in realtà un'altra specie, probabilmente Pangio semicincta
Questa specie si trova spesso in commercio ma infilata senza volerlo nelle spedizioni di congeneri simili di aspetto, da quali si può distinguere solo con un'attenta osservazione.
E' regolarmente in commercio e si trovano anche forme albine e leucistiche, che non è chiaro se esistano anche in natura o meno.
E' tra i Pangio più disponibili nel commercio acquariofilo, e commercializzato come 'kuhlii nero' o 'kuhlii cioccolato'
E' una tra le tante specie di Pangio che viene esportata solo occasionalmente, spesso involontariamente tra le spedizioni di specie congeneri e simili.
E' una tra le specie erroneamente identificate più frequentemente, essendo quasi sempre commercializzata come Pangio kuhlii. Il rapporto tra le due specie comunque è stato ed è tutt'ora molto confuso.
Questa specie è esportata solo occasionalmente, spesso involontariamente tra le spedizioni di specie congeneri.
Ci sono esemplari di Pangio che non sono classificabili tra le specie conosciute, ma non hanno nemmeno una descrizione scientifica, spesso sono chiamati genericamente 'kuhlii'
Riferimenti & Link
Tutto Quello Che Avreste Sempre Voluto Sapere Ma Non Avete Mai Osato Chiedere...
i messaggi più interessanti tratti da it.hobby.acquari
- Pangio kuhlii
- la scheda su Fishbase
- Pangio semicincta (FRASER-BRUNNER, 1940) 'Kuhli' Loach
- la scheda completa su Seriouslyfish.com su Pangio semicincta, che è considerato dall'autorevole sito il pesce considerato generalmente ed erroneamente come Pangio kuhlii
- Loaches Online - Pangio kuhlii
- Il sito inglese più completo, non solo sul Pangio ma su tutti i Cobitidi, peccato che le informazioni tassonomiche non siano più aggiornate.
- Osservazioni su Apistogramma Njsseni
- un articolo di Giovanni Tertulliani sugli Apistogramma nijsseni, ma che riporta un episodio curioso relativo al loro rapporto con i Pangio kuhlii

Edizione Inglese di Mark MacDonald - Un libro purtroppo solo in inglese, co-scritto dal team di Loaches Online, il che vale già come una garanzia di informazioni veritiere, derivate dall'effettiva conoscenza ed esperienza con i cobitidi.

Edizione Inglese di Paul V. Loiselle - Guida in inglese sull'allevamento di molte specie di botia, cobitidi e pesci gatto, con molti articoli che affrontano i temi comuni da tener presenti con queste specie.

Edizione Inglese di Braz Walker
Collegamenti & Legenda
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Per saperne di più...
Piccolo compendio di quello che c'è da sapere prima di comprare i Pangio, chiamati anche serpentelli spinosi, per poterli allevare al meglio, o per non comprarli affatto :-)
L'etichetta 'murene d'acqua dolce' viene appioppata a molte specie, ma è una tra le più erronee e che ingenera più confusione: i pesci anguilliformi d'acqua dolce non sono murene, e non esistono 'vere' murene che vivano a lungo e in salute in acqua dolce...
Descrizione, informazioni e immagini degli habitat in cui vivono in natura i Pangio, i serpentelli d'acqua dolce
Racconto di un'esperienza personale di allevamento e di riproduzione mancata dei serpentelli spinosi, i Pangio
Modalità e problematiche della riproduzione dei Pangio, della deposizione e della crescita degli avannotti
Consigli ed informazioni per allevare i Pangio, serpentelli d'acqua dolce, nella maniera più adatta, rispettando le loro esigenze
Esperienze di allevamento e riproduzione di questo simpatico serpentello, con descrizione delle altre specie di Pangio, per meglio distinguerli quando si comprano - tratto e tradotto da un articolo di Alfred D. Castro
Descrizione della riproduzione di questo Pangio, con consigli per stimolarne la riproduzione e foto delle uova e della femmina gravida - tratto e tradotto da un articolo di Graeme Robson
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