Questa specie si trova spesso in commercio ma infilata senza volerlo nelle spedizioni di congeneri simili di aspetto, da quali si può distinguere solo con un'attenta osservazione.
Esemplare di Pangio malayana proveniente dallo stato di Johor, Penisola Malese meridionale - Foto © Lim Teow Yeong (Seriouslyfish.com)
Pangio malayana può essere facilmente distinto dal simile Pangio cuneovirgata per la mancanza dei barbigli nasali e la coda emarginata - Foto © Thomas Frank (Seriouslyfish.com)
6.0 cm SL
La specie Pangio malayana si trova spesso in commercio ma infilato senza volerlo nelle spedizioni di congeneri simili di aspetto, per cui può capitare di notarla in negozio o ritrovarsela inconsapevolmente in vasca, tra gli altri Pangio comprati. Le sue esigenze d'allevamento sono comunque similari a quelle degli altri Pangio.
Tutti i Pangio sono prevalentemente notturni, e soprattutto possono essere molto timidi ed impauriti, specialmente nelle fasi delicate di adattamento ad un nuovo ambiente per loro sconosciuto.
Spesso dopo averli inseriti in vasca sembrano sparire completamente, ma in genere dopo che ci si è rassegnati alla loro morte, riappaiono misteriosamente tra le piante in cerca di cibo, a volte anche dopo più di un mese dall'inserimento... sono artisti nella ricerca dei più piccoli nascondigli, e arrivano anche ad interrarsi nel substrato di fondo. E' molto meglio quindi, come anche per tutte le specie munite di barbigli per "sfrucugliare" il fondo, che questo sia composto di sabbia fine e non tagliente, in modo che ci si possano muovere senza pericolo, ed è necessario provvedere quanti più nascondigli possibile (cespugli folti di piante, mezze noci di cocco rovesciate, tubi e tubetti di qualsiasi materiale adatto all'acquario, sassi accatastati, ecc.) per dar loro sicurezza: se sanno di aver tanti rifugi vicini, si mostreranno all'aperto molto più volentieri.
Tenere questi pesci in un acquario spoglio, senza ripari, solo per poterli vedere tutto il tempo, è semplicemente CRUDELE.
I pesci vanno allevati rispettando le loro esigenze, non le nostre, e i pesci che girano spaventati da una parte all'altra dell'acquario in cerca di un rifugio sono sì visibili, ma sono pesci enormemente stressati, destinati ad ammalarsi e a morire molto prima del tempo a causa del malessere e dello stress. Con tanti ripari e nascondigli a disposizione invece i pesci si sentiranno tranquilli e al sicuro, e usciranno allo scoperto molto più spesso, perché avranno la sicurezza che in caso di necessità potranno ripararsi dove vogliono.
Tutti i cobitidi possiedono spine suboculari acuminate, mobili, che sono normalmente nascoste all'interno di una piega della pelle e che vengono erette se l'esemplare subisce un forte stress, ad esempio se tolto dall'acqua. È quindi necessaria attenzione in quanto queste spine possono impigliarsi nei retini, e quelle delle specie più grandi possono persino ferire la pelle umana.
Pangio malayana è incluso nel complesso di Pangio kuhlii-oblonga, gruppo di specie strettamente correlate nel genere, e si distingue dagli altri membri dalla seguente combinazione di caratteri: possesso di lunghi barbigli nasali alla base delle narici anteriori; 10-16 selle scure limitate alla metà superiore del corpo e leggermente più larghe dello spazio che le separa, tranne sul peduncolo caudale dove sono generalmente più strette e più lunghe; una barra nera alla base della pinna caudale e resto della pinna caudale trasparente; tre barre scure sulla testa con quella che passa attraverso gli occhi e non arriva sotto il labbro inferiore, pinna caudale con un margine; banda laterale grigiastra.
All'interno del gruppo, Pangio malayana sembra più simile a Pangio cuneovirgata ma può esserne distinto abbastanza facilmente dalla mancanza di barbigli nasali (vs. possesso) e dal possesso di un margine nella pinna caudale (vs troncamento).
Pangio malayana, particolare della coda - Foto © Mark Macdonald (Loaches.com)
Pangio malayana, in primo piano un Pangio myersi - Foto © Mark Macdonald (Loaches.com)
- Specie che va allevata in gruppo, non meno di 8-10 esemplari
- Bisogna prestare attenzione che mangi regolarmente come gli altri pesci
- Specie non riprodotta in cattività, gli esemplari in commercio provengono dalla cattura in natura. Chiedete sempre al negoziante se le specie che state per prendere sono di cattura o d'allevamento.
Asia: Malesia, avvistato in Indonesia
Originariamente Pangio malayana è conosciuto solo dagli stati di Johor e Pahang, Malaysia peninsulare, ma da allora registrato dal drenaggio del fiume Batang Hari, Sumatra e il sistema Kapuas, provincia di Kalimantan Barat (Kalimantan occidentale), Borneo indonesiano.
La località tipo è "Tahan River, Pahang, Malaysia".
STATO NELLA LISTA ROSSA IUCN:
LEAST CONCERN (minima preoccupazione)
- Pangio malayana: la distribuzione e lo stato della specie in natura, sul sito della IUCN Red List, il più ampio database di informazioni sullo stato di conservazione delle specie animali e vegetali di tutto il mondo.
Ambiente: demerso; acqua dolce Clima: tropicale
Pangio malayana vive nei piccoli corsi d'acqua nelle foreste. In genere si trovano nelle sezioni poco profonde e dalla corrente lenta di corsi d'acqua forestali o in altri habitat con acque calme, come paludi, lanche e lagune. Molti di questi ambienti sono associati con antiche paludi di torba e contengono acqua nera, anche se è trovato in acque limpide. Tali habitat sono tipicamente ombreggiati dalla vegetazione marginale e dalle fitte chiome della foresta soprastante.
L'acqua ha generalmente un trascurabile contenuto di minerali disciolto, è scarsamente tamponata e il pH e può essere basso fino a 3.0 o 4.0, a causa del rilascio graduale di tannini e acidi organici dalla decomposizione del materiale vegetale. Il substrato può essere costituito da torba, fango o sabbia, con i pesci che tipicamente sono abbondanti nei mucchi di lettiera di foglie.
Pangio malayana vive simpatricamente con Pangio semicincta nella maggior parte del suo range di distribuzione, e nel drenaggio del fiume Endau, nella penisola malese sud orientale. Altri pesci simpatrici sono Rasbora cephalotaenia, Rasbora einthovenii, Rasbora dusonensis, Rasbora paucisqualis, Puntius johorensis, Puntius partipentazona, Trigonopoma gracile, Trigonopoma pauciperforatum, Betta pugnax, Sphaerichthys osphromenoides, Acanthopsoides molobrion, Vaillantella maassi, Pangio cuneovirgata, Pangio doriae, Pangio filinaris, Pangio piperata e Pangio shelfordii.
21 - 26°C
Dimensioni minime dell'acquario: 50x30x30h cm: vanno allevati in gruppi di non meno di 8-10 esemplari.
Come tutte le specie di Pangio, anche per i Pangio kuhlii vanno previsti moltissimi rifugi e nascondigli (sassi ammucchiati, rocce, radici, cespugli folti di piante) perchè senza nascondigli diventano timidi: più nascondigli ci sono e più avrete possibilità di vederli allo scoperto.
Il substrato di fondo deve essere assolutamente costituito da sabbia fine non tagliente, per non danneggiarne i barbigli e perchè gli piace "insabbiarsi" sul fondo. Ama scavare e tende a passare un po' del suo tempo completamente sepolto. Quando si utilizza ghiaia più grossolana possono stressarsi o ferirsi e può essere inibito il loro comportamento alimentare. Per aggiungere struttura possono essere utilizzate radici, legni e rami, disposti in modo tale da formare molte zone ombreggiate.
L'aggiunta di un po' di lettiera di foglie secche (sono adatte foglie di faggio, quercia o mandorlo indiano Ketapang, Terminalia catappa; si può usare anche una miscela di tutte e tre) enfatizza ulteriormente la sensazione naturale e, oltre a offrire dei ripari aggiuntivi per i pesci, induce la crescita di benefiche colonie microbiche mano a mano che avviene la decomposizione. Questa microfauna può fornire una preziosa fonte di cibo secondario per gli avannotti, mentre si ritiene che i tannini e altre sostanze chimiche rilasciate dalle foglie in decomposizione siano utili per le specie di pesci d'acqua nera e non.
Le foglie possono essere lasciate nella vasca fino a che non si decompongono completamente o rimosse e sostituite ogni qualche settimana.
Per acidificare e scurire ulteriormente l'acqua si possono usare anche le pignette di ontano, che hanno ulteriori effetti battericidi e antimicotici, non è necessario utilizzare la torba naturale, la cui raccolta è sia insostenibile che dannosa per l'ambiente.
Molto simile alla fibra di torba è la fibra di cocco, che è essenzialmente un sottoprodotto industriale e soprattutto una risorsa rinnovabile; se ne può lasciar cadere qualche manciata nella vasca. Dopo pochi giorni diventerà completamente satura d'acqua e affonderà sul fondo, dove può sembrare davvero efficace. A condizione che venga praticata una buona routine di mantenimento dell'acqua, non dovrebbero verificarsi effetti negativi utilizzando torba o foglie in acquario.
Non sono adatti a vasche appena allestite. E' inoltre preferibile un'illuminazione abbastanza scarsa, con piante acquatiche dei generi come Microsorum, Taxiphyllum e Cryptocoryne.
La filtrazione deve fornire un po' di agitazione in superficie, evitando però troppa corrente. Bisogna fare attenzione perché in particolare gli esemplari più piccoli sono in grado di entrare dentro al filtro, inoltre l'acquario va ben coperto perché come tutti i cobitidi tendono a saltare, soprattutto quando vengono inseriti in un nuovo ambiente.
Comportamento e compatibilità: le specie del genere Pangio sono pacifiche sia tra loro che con gli altri pesci e non vi sono segnalazioni di danni arrecati ai loro compagni di vasca, anche se possono predare uova, avannotti, ma anche piccoli gamberetti e lumache.
I migliori compagni di vasca per i Pangio sono le piccole specie pacifiche che provengono da ambienti simili, come Boraras, Sundadanio, piccole Rasbora, Trichopsis, Sphaerichthys, ecc. Possono essere adatti anche alcune specie della famiglia Nemacheilidae, ma è essenziale una ricerca adeguata in quanto alcuni possono essere troppo competitivi, territoriali o aggressivi.
In natura sono spesso trovati in grandi aggregazioni e in cattività spesso si stringono insieme in un angolo, fessura o nascondiglio, per cui il minimo numero da acquistare è almeno 8-10 esemplari.
Le specie del genere Pangio sono principalmente micropredatrici, che si nutrono di organismi bentonici, spulciando bocconi del materiale di fondo attraverso la bocca e le branchie per estrarre larve di insetti, piccoli crostacei e simili; una proporzione della dieta naturale probabilmente comprende anche detriti organici e materiale vegetale proveniente anche dal contenuto intestinale delle prede.
In acquario accettano in genere senza problemi il mangime secco, ma devono essere offerti anche pasti regolari di daphnia, artemia, chironomus, microworms, grindal, etc. vivi o congelati.
Attenzione anche al fatto che mangiano le lumache, come tutti i cobitidi. per cui è meglio non metterli insieme a neritine o ampullarie, specie se piccole.
L'importante è che il cibo affondi in fretta e arrivi alla loro portata prima che se lo mangino gli altri abitanti dell'acquario: bisogna sempre controllare che tutti i pesci mangino la giusta razione di cibo!
Nonostante questi pesci come quasi tutti i pesci da fondo siano comprati come pesci pulitori, non si nutrono di avanzi, ma hanno bisogno di una dieta varia e abbondante per sopravvivere.
Una delle principali cause di morte dei pesci da fondo nelle vasche degli "acquariofili" è il denutrimento, gli stenti, muoiono letteralmente di fame, perché si pensa erroneamente che possano bastargli quelle poche briciole che avanzano gli altri pesci... o addirittura ci sono persone che pensano si mangino gli escrementi!
In realtà hanno bisogno di mangiare esattamente come tutti gli altri abitanti dell'acquario!
Come acquariofili siamo responsabili della vita degli animali che alleviamo, e dobbiamo assicurarci che ognuno riceva la giusta razione del cibo appropriato.
In nessun caso bisogna aspettarsi che sopravvivano solo grazie agli 'avanzi' degli altri abitanti dell'acquario, o si può fare affidamento su di loro per la 'pulizia' dell'acquario.
Stai pensando di comprarli?
Vai alla pagina con i pro e contro dell'allevamento dei Pangio, serpentelli d'acqua dolce
Le femmine adulte sono in genere più tozze e più grandi dei maschi, mentre nei maschi maturi il primo raggio della pinna pettorale è ramificato e ispessito.
Probabilmente Pangio malayana in natura depone le uova stagionalmente; in acquario non ci sono report di riproduzioni avvenute con successo.
Taxa principali
Una tra le più piccole specie di Pangio, i cui habitat naturali sono minacciati dall'espandersi delle attività umane
E' uno dei Pangio commercializzati sotto il nome generico di 'serpentelli', anche se generalmente sono disponibile mescolati con spedizioni di altri pesci.
E' uno tra i 'serpentelli d'acqua dolce' più piccoli, e si trova raramente in commercio, il più delle volte si trova mescolato casualmente tra le spedizioni di congeneri simili di aspetto.
Questo serpentello d'acqua dolce è generalmente è disponibile come cattura accessoria tra spedizioni di altri pesci. Alcuni autori hanno ipotizzato che possa essere sinonimo di Pangio anguillaris.
Una specie di Pangio rara da trovare in commercio, arriva in genere senza indicazioni sul nome, mescolata agli stock di altri Pangio.
Sembra ormai quasi assodato che tutte le biscette o serpentelli d'acqua dolce commercializzati come Pangio kuhlii, siano in realtà un'altra specie, probabilmente Pangio semicincta
Questa specie si trova spesso in commercio ma infilata senza volerlo nelle spedizioni di congeneri simili di aspetto, da quali si può distinguere solo con un'attenta osservazione.
E' regolarmente in commercio e si trovano anche forme albine e leucistiche, che non è chiaro se esistano anche in natura o meno.
E' tra i Pangio più disponibili nel commercio acquariofilo, e commercializzato come 'kuhlii nero' o 'kuhlii cioccolato'
E' una tra le tante specie di Pangio che viene esportata solo occasionalmente, spesso involontariamente tra le spedizioni di specie congeneri e simili.
E' una tra le specie erroneamente identificate più frequentemente, essendo quasi sempre commercializzata come Pangio kuhlii. Il rapporto tra le due specie comunque è stato ed è tutt'ora molto confuso.
Questa specie è esportata solo occasionalmente, spesso involontariamente tra le spedizioni di specie congeneri.
Ci sono esemplari di Pangio che non sono classificabili tra le specie conosciute, ma non hanno nemmeno una descrizione scientifica, spesso sono chiamati genericamente 'kuhlii'
Riferimenti & Link
Tutto Quello Che Avreste Sempre Voluto Sapere Ma Non Avete Mai Osato Chiedere...
i messaggi più interessanti tratti da it.hobby.acquari
- Pangio malayana
- la scheda su FishBase
- Pangio malayana (TWEEDIE, 1956)
- la scheda completa su Seriouslyfish.com
Edizione Inglese di Mark MacDonald - Un libro purtroppo solo in inglese, co-scritto dal team di Loaches Online, il che vale già come una garanzia di informazioni veritiere, derivate dall'effettiva conoscenza ed esperienza con i cobitidi.
Edizione Inglese di Paul V. Loiselle - Guida in inglese sull'allevamento di molte specie di botia, cobitidi e pesci gatto, con molti articoli che affrontano i temi comuni da tener presenti con queste specie.
Edizione Inglese di Braz Walker
Collegamenti & Legenda
Commenti
Per saperne di più...
Piccolo compendio di quello che c'è da sapere prima di comprare i Pangio, chiamati anche serpentelli spinosi, per poterli allevare al meglio, o per non comprarli affatto :-)
Nel suo viaggio in Borneo, Michael Lo trova i Pangio particolarmente affascinanti e decide di continuare l'esplorazione dei torrenti della giungla - tratto e tradotto da un articolo di Michael Lo
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