E' una specie relativamente robusta, pacifica e che esibisce alcuni tratti comportamentali bizzarri

Paracanthocobitis botia (ex Acanthocobitis botia), Zipper loach - Foto © Beta Maharatvaraj

Autore
(Hamilton, 1822)
Nome comune
Zipper Loach
Dimensioni massime in natura

14.9 cm TL

Descrizione

La specie Paracanthocobitis botia, chiamata in inglese 'zipper loach', è forse una delle scelte migliori per chi è nuovo a tenere i nemacheilidi, perché è una specie relativamente robusta, pacifica e che esibisce alcuni tratti comportamentali bizzarri.
Si ritiene che il caratteristico ocello, una macchia scura nella parte superiore del peduncolo caudale che assomiglia ad un occhio, abbia una qualche funzione nel distrarre i predatori e la sua colorazione normalmente è più intensa negli esemplari più giovani.

E' da poco che la specie è stata ascritta al genere Paracanthocobitis, fino a pochissimi anni fa era ascritta al genere Acanthocobitis, ed è rimasto indicato così nella letteratura e in parecchi siti web, non è escluso comunque che ci siano altri spostamenti e nuove specie nei due generi e in tutti i Nemacheilidae.

Paracanthocobitis botia si distingue da tutte le altre specie di Paracanthocobitis per la combinazione dei seguenti caratteri: linea laterale completa; lembo suborbitale nel maschio; nessun lobo pelvico ascellare; piccole selle dorsali; 8-10 macchie scure lungo e appena sotto la linea laterale; solitamente 10 raggi e 1/2 della pinna dorsale; e 12 raggi nelle pinne pettorali (Singer and Page, 2015).
Paracanthocobitis botia può essere distinto dai congeneri dal disegno della livrea, che comprende segni scuri a forma di sella che formano un disegno irregolare lungo la superficie dorsale e la parte superiore del corpo, una serie di segni da tondeggianti a triangolari, non allungati lungo la linea laterale, spesso collegati tra loro e che possono o meno essere collegati alle selle. In altre specie le selle e le marcature laterali tendono ad essere disposte più regolarmente.

Il genere Acanthocobitis è stato descritto da Peters (1861) con Acanthocobitis longipinnis designato come specie tipo. La collocazione e lo status di questa specie è stata messa in dubbio da diversi autori, a cominciare da Menon (1987) che la considerava un sinonimo junior di Cobitis botia Hamilton, 1822. Grant (2007) ha confrontato l'olotipo di Acanthocobitis longipinnis con esemplari vivi di Acanthocobitis botia e trovato le due specie facilmente distinguibili. Egli ha notato che Acanthocobitis longipinnis si distingue da tutte le altre specie di Acanthocobitis, compreso Acanthocobitis botia, per avere pinna caudale appuntita, lembo suborbitale orientato verticalmente, corpo snello, lunga pinna dorsale, ano più vicino all'inserzione della pinna anale che all'inserzione della pinna pelvica, e colorazione verdastra. Grant (2007) ha considerato Acanthocobitis longipinnis un sinonimo junior di Acanthocobitis pavonacea e ha proposto il sottogenere Paracanthocobitis (specie tipo C. zonalternans) per includere tutte le altre specie, poiché considerava Acanthocobitis pavonacea tassonomicamente unico. Kottelat (2012a) ha osservato che l'identità di Acanthocobitis longipinnis richiedeva una verifica e successivamente (Kottelat, 2012b) ha classificato Paracanthocobitis come un discutibile sinonimo di Acanthocobitis.

Singer e Page (2015) riconoscono Paracanthocobitis come un genere, diverso da Acanthocobitis come diagnosticato da Grant (2007, 2008), sebbene i due generi siano molto probabilmente sister taxa basati sull'unico pad papillato su entrambi i lati di un'interruzione mediale sulla parte inferiore del labbro.
Quattordici specie tra cui cinque nuove specie ivi descritte sono assegnate a Paracanthocobitis, con Acanthocobitis trattato come monotipico, contenente solo Acanthocobitis pavonacea, una specie limitata ai bacini dei fiumi Brahmaputra e Gange dell'India settentrionale e del Bangladesh. Acanthocobitis longipinnis è considerato sinonimo di Acanthocobitis pavonacea (Grant, 2007); tuttavia, l'unico esemplare disponibile di Acanthocobitis longipinnis è l'olotipo scarsamente conservato. Una raccolta di materiale fresco potrebbe dimostrare che le due forme sono distinguibili l'una dall'altra (Singer and Page, 2015).

Il genere Paracanthocobitis si distingue da tutti gli altri generi della famiglia Nemacheilidae per la combinazione del labbro inferiore con un grande cuscinetto papillato su entrambi i lati di un'interruzione mediale; labbro superiore con 2-5 file di papille e continuo con il labbro inferiore; cospicua macchia nera con contorno bianco (un ocello) sulla metà superiore della base della pinna caudale.
Il genere Paracanthocobitis si distingue dal genere Acanthocobitis per avere una pinna caudale emarginata o troncata (contro appuntita); 9 e 1/2 –15 e 1/2 (vs. 17 e 1/2 –19 e 1/2) raggi ramificati della pinna dorsale; testa arrotondata (vs. di forma più triangolare) in vista laterale; lembo o solco suborbitale orientato orizzontalmente (contro verticalmente); pad papillato su entrambi i lati dell'interruzione mediale stretta (rispetto a quella larga) nel labbro inferiore; ano più vicino all'inserzione della pinna pelvica che all'inserzione della pinna anale (vs. più vicino all'inserzione della pinna anale). (Singer and Page, 2015)

La famiglia Nemacheilidae è ampiamente distribuita in gran parte dell'Eurasia, con il subcontinente indiano, il sud-est asiatico e la Cina che rappresentano particolari centri di diversità delle specie.

Distribuzione

Asia: bacino del fiume Indo in Pakistan fino al bacino del Mae Khlong in Thailandia, attraverso i bacini di Gange, Chindwin, Irrawaddy, Sitang e Salween. Registrato anche nel Yunnan, Cina.

Paracanthocobitis botia è stato descritto dal "Bangang nord-orientale" e si pensava avesse l'enorme distribuzione citata sopra, ancora presente su Fishbase, che si estende verso est dal bacino del fiume Indo in Pakistan attraverso l'India settentrionale, il Nepal, il Bhutan, il Bangladesh, il Myanmar, la provincia cinese dello Yunnan e nella Thailandia occidentale, coprendo diversi importanti drenaggi fluviali tra cui Gange, Irrawaddy, Salween e Mae Klong.

Kottelat (2012) considera validi i precedenti sinonimi Acanthocobitis mooreh (Sykes, 1839) dell'India peninsulare, Acanthocobitis  urophthalmus (Günther, 1868) dello Sri Lanka e Acanthocobitis  mandalayensis (Rendahl, 1948) del Myanmar, pur rilevando che gli esemplari del drenaggio del Mae Klong precedentemente identificati come Acanthocobitis  botia erano in realtà Acanthocobitis  pictilis, e che gli esemplari dell'Indo, del Gange e del Brahmaputra potrebbero non essere tutti conspecifici.

Singer e Page (2015) danno la distribuzione di Paracanthocobitis botia come il corso principale, e forse gli affluenti, del fiume Brahmaputra, nell'Assam, in India.

IUCN Red List - LEAST CONCERN

STATO NELLA LISTA ROSSA IUCN:
LEAST CONCERN (minima preoccupazione)

  • Paracanthocobitis botia: la distribuzione e lo stato della specie in natura, sul sito della IUCN Red List, il più ampio database di informazioni sullo stato di conservazione delle specie animali e vegetali di tutto il mondo.
Habitat

Ambiente: demerso, acqua dolce; clima tropicale

Gli habitat di Paracanthocobitis botia sono generalmente variabili, e la maggior parte sono di natura stagionale, ad esempio i fiumi si gonfiano e scorrono più rapidamente durante i monsoni annuali. Tuttavia in generale mostra una preferenza per tratti di torrenti e piccoli fiumi dove si accumulano foglie e altri detriti, aree di sabbia aperta o ciottoli misti, rocce e massi.

Temperatura in natura

24 - 26°C

Allevamento

Dimensioni minime dell'acquario: 75x40x40h cm di lunghezza per un gruppo di minimo 6 esemplari.
Si consiglia di allevare Paracanthocobitis botia in un set-up progettato per assomigliare ad un fiume con lento movimento (non è necessario un vero e proprio fiume-acquario dalla forte corrente) con un substrato sabbioso e qualche masso levigato dall'acqua. Si possono aggiungere radici e rami disposti in modo da formare delle macchie ombreggiate, oltre a qualche manciata di foglie secche di faggio, quercia o Terminalia (mandorlo indiano).
Possono essere aggiunte anche piante acquatiche robuste come Microsorum, Bolbitis o Anubias, mentre una buona illuminazione promuoverà la crescita di aufwuchs, che si aggiungerà alla sensazione naturale.
In questo tipo di ambiente i pesci mostreranno un comportamento più naturale e potranno essere allevati insieme ad altre specie che godono di condizioni simili.
Anche se un forte movimento dell'acqua non è essenziale, è anche dimostrato che stanno molto bene anche in un allestimento tipo fiume-acquario con un aquascape roccioso.

Comportamento e compatibilità: Generalmente i Paracanthocobitis botia sono pacifici e possono essere allevati insieme a molte delle specie d'acquario più popolari, anche se sarebbe meglio scegliere pesci provenienti da uno dei suoi paesi o fiumi nativi. Vanno bene la maggior parte dei piccoli, pacifici ciprinidi da branco, come molti Lepidocephalichthys e alcuni Nemacheilus. In un allestimento in stile ruscello di collina può anche essere ospitato con cobiti reofili (che amano l'acqua con forte corrente) come Gastromyzon, Pseudogastromyzon, Beaufortia e Sewellia, ma è meglio evitare i nemachilidi più aggressivi, come gli Schistura.

In natura Paracanthocobitis botia vive in aggregazioni sciolte, e può esibire un comportamento timido o ombroso se tenuto singolarmente o in piccoli numeri, quindi ne va acquistato un gruppo di sei o più. Sarete premiati con un aspetto più naturale e un comportamento molto interessante dei pesci mentre interagiscono con i conspecifici. Alcuni esemplari però possono essere mordi-pinne nei confronti dei rivali.

Temperatura in acquario

21 – 26°C

Valori acqua in acquario
pH: 6.0 – 7.5
Durezza: 90 – 215 ppm
Dimorfismo sessuale

I maschi adulti sono più snelli e hanno una fessura suborbitale, visibile come una fessura nella pelle, che si estende sotto l'occhio, che è assente nelle femmine.

Riproduzione

Per quanto se ne sa, Paracanthocobitis botia non è riprodotto commercialmente, e tutti i pesci disponibili in commercio sono probabilmente raccolti da stock selvatici. Esistono alcune segnalazioni di avannotti trovati in acquari maturi e ben allestiti, anche se i numeri recuperati erano molto piccoli, e sembra probabile che questa specie mangi le sue uova quando ne ha l'opportunità.

Sono stati registrati diversi successi invece nella riproduzione in acquario del parente Paracanthocobitis zonalternans, il primo tentativo coronato da successo è stato dell'acquariofilo britannico Mick Wright, si riportano qui alcune sue indicazioni, che possono essere utili per chi vuole cimentarsi nella riproduzione di Paracanthocobitis botia.
Mick Wright ha ottenuto i suoi esemplari da un collega venditore, che aveva recuperato un piccolo numero di avannotti da uno dei suoi filtri e aveva osservato ripetutamente il comportamento riproduttivo dei suoi adulti catturati in natura, ma sembrava che la maggior parte delle uova venisse divorata dai genitori. Per rimediare a questo Mick ha utilizzato un piccolo acquario di 30x15cm, alla cui base è stato aggiunto un filtro sottosabbia con le sezioni centrali rimosse e sostituite con una rete di 1 mm di diametro. Al di sopra di questo è stato posto un doppio strato di biglie di vetro ed è stato installato un filtro ad areatore. Inizialmente sono stati aggiunti una coppia di maschi e tre femmine, ma l'aggressività tra i maschi si è rivelata troppo intensa, quindi uno è stato rimosso e i pesci rimanenti sono stati lasciati nella vasca di riproduzione durante la notte prima di essere rimossi.

Da questo primo tentativo sono risultati 98 avannotti, successivamente fatti crescere, senza particolari inneschi necessari per indurre l'attività riproduttiva negli adulti, poiché i pesci stavano già deponendo su base giornaliera nell'acquario principale.
Le uova si schiudono in circa 24-36 ore con gli avannotti che nuotano liberi entro tre giorni. A questo punto sono stati nutriti con Parameci fino a che non sono diventati abbastanza grandi da accettare i naupli di Artemia. Successivamente, sono stati introdotti nella dieta Tubifex tritati, vermi grindal e mangime secco in fiocchi tritato.

Esperienze successive di altri acquariofili hanno dimostrato che questa specie rispetto alle piccole dimensioni è abbastanza prolifica, con un massimo di 300 uova deposte in un singolo evento di deposizione delle uova.

Riferimenti & Link

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