Non sono facili da trovare in commercio, ed essendo quasi esclusivamente catturati in natura oltre che più costosi sono anche più delicati e non facilissimi da ambientare in acquario rispetto ai congeneri.
Paracheirodon simulans - Foto © Peter Maguire
2.0 cm SL
I Paracheirodon simulans non sono facili da trovare in commercio, anche se a volte possono trovarsi mescolati a spedizioni dei congeneri Paracheirodon innesi e Paracheirodon axelrodi ed essendo quasi esclusivamente catturati in natura oltre che più costosi sono anche più delicati e non facilissimi da ambientare in acquario.
Come succede a tutti i membri del genere, alcuni esemplari selvatici sono in possesso di un maggior numero di squame dorate/metalliche rispetto al normale, e vengono commercializzati come Paracheirodon innesi 'platinum' o 'gold'. Sebbene si presenti in natura, sembra che questa condizione sia causata da un parassita che stimola un aumentato deposito di guanina sulle squame.
Paracheirodon simulans può essere distinto dai suoi congeneri Paracheirodon innesi e Paracheirodon axelrodi dalla seguente combinazione di caratteri, seguendo Weitzman e Fink (1983): premascella con 2 file distinte di denti; fila esterna con 1 o a volte 2 denti conici; fila interna comprendente 4-5 denti multicuspidi con 5-9 cuspidi; mascella di solito senza denti, a volte con 1 dente conico; 7-8, di solito 8, raggi ramificati della pinna dorsale; 7-9, di solito 8, raggi ramificati della pinna pettorale; 5-6, di solito 6, raggi ramificati nella pinna pelvica; striscia laterale blu-verde sul corpo terminante alla base caudale pinna.
Per gli acquariofili forse sono più utili le sottili differenze nel disegno di colore, con Paracheirodon simulans che si differenzia sia da Paracheirodon innesi che da Paracheirodon axelrodi in quanto è in possesso di una striscia laterale che dà più sul verde (invece che decisamente sul blu) che copre più l'occhio/testa (vs copre meno) e che si estende fino alla base della pinna caudale (vs. termina prima della base della pinna caudale), una minore (vs. maggiore) quantità di pigmentazione rossa sui fianchi, che è inoltre relativamente più opaca (vs. luminosa).
Branco di Paracheirodon simulans nel loro habitat naturale - Foto © Ivan Mikolji (Mikolji.com)
La storia tassonomica di tutte e tre le specie ora comprese nel genere Paracheirodon è complicata, infatti gli autori precedenti, come Géry (1960, 1977) tendevano a includerli in generi separati: rispettivamente Hypessobrycon simulans, Cheirodon axelrodi e Paracheirodon innesi; questa classificazione si basava per lo più sulla morfologia dentale seguendo il sistema proposto da Eigenmann (1915).
Altri, come Madsen (1975) collocavano sia Paracheirodon axelrodi che Paracheirodon simulans nel genere Cheirodon, mentre van Ramshorst (1981) includeva in quest'ultimo genere anche Paracheirodon innesi. Sono stati Weitzman e Fink (1983) a fornire la prima prova per la monofilia di Paracheirodon, contenente tutte e tre le specie, per via di un certo numero di caratteri osteologici più il loro distintivo disegno della livrea, costituito da una intensa striscia laterale blu o blu-verde, densa pigmentazione rossa sul corpo limitatamente alla parte ventrale fino alla striscia laterale, e una striscia di cromatofori marrone scuro o nero alla base ed estesa dorsalmente alla striscia laterale.
All'interno del sistema del Rio Purus sembrava essere stata scoperta una quarta specie di Paracheirodon, ritrovata in un unico luogo, il canale principale che entra nel Rio delle Amazzoni a monte del Rio Negro, ma attualmente non sono disponibili ulteriori informazioni.
I rapporti più stretti del genere Paracheirodon all'interno della famiglia Characidae non sono ancora stati pienamente confermati, con il raggruppamento considerato incertae sedis dalla maggioranza degli autori recenti. In base ai risultati ottenuti nell'analisi filogenetica molecolare da Oliveira et al. (2011) sembra che la specie Paracheirodon axelrodi sia più strettamente legata ad alcune specie del genere Hyphessobrycon (in particolare Hyphessobrycon eques e Hyphessobrycon megalopterus) tra tutte quelle incluse nello studio.
La funzione della striscia laterale blu intenso delle specie di Paracheirodon potrebbe essersi evoluta come strategia per sfuggire ai predatori, secondo l'ipotesi di Ikeda e Kohshima (2009) pubblicata a seguito di uno studio diretto sul campo dei pesci nei torrenti d'acqua nera nei pressi di Requena nell'Amazzonia peruviana, più l'osservazione di esemplari selvatici in acquario in condizioni diverse. I ricercatori hanno scoperto che la colorazione brillante della striscia laterale in Paracheirodon innesi è meno evidente in acqua nera, tranne quando viene osservata da un angolo limitato di circa 30° sopra l'orizzonte, e che questo potrebbe aiutare a confondere i predatori per via delle immagini speculari della banda luminosa proiettate sulla parte inferiore della superficie dell'acqua. Mentre la maggior parte dei caracidi che mostra un disegno della livrea a righe sui fianchi è in possesso di una striscia laterale di colore scuro con una striscia dorsale più chiara, questo disegno è invertito nelle specie del genere Paracheirodon; questo può essere un adattamento per la proiezioni di tali immagini speculari.
I pesci sono anche in grado di cambiare in una certa misura l'intensità della loro colorazione, diventando più chiara in condizioni di elevata luminosità con substrato e/o sfondo chiaro e acqua limpida, e più scuro con una striscia laterale viola di notte, e anche questo può essere una risposta progettata per renderli meno visibili.
- Specie che deve vivere in gruppo
- Specie che ha esigenze di valori dell'acqua abbastanza estremi
- Specie non riprodotta in cattività, gli esemplari in commercio provengono dalla cattura in natura. Chiedete sempre al negoziante se i pesci che state per prendere sono di cattura o di allevamento.
Paracheirodon simulans - Foto © Hristo Hristov
Sudamerica: bacini superiori dei fiumi Rio Negro e Orinoco.
Paracheirodon simulans è stato registrato nel medio-alto drenaggio del Rio Negro, in Brasile, a monte della foce del suo principale affluente, il Rio Branco, più nel sistema Río Orinoco nella regione di confine tra Venezuela e Colombia, tra San Fernando de Atabapo e la foce del Río Meta.
La località tipo era originariamente indicata come "Rio Purus, Manaus, Brasile", ma in seguito è stata corretta in rio Jufaris, un affluente del rio Negro situato appena a monte della confluenza di quest'ultimo con il rio Branco nello stato di Amazonas, in Brasile.
STATO NELLA LISTA ROSSA IUCN:
NOT EVALUATED (non valutato)
Ambiente: pelagico; acqua dolce; Clima: tropicale
A differenza dei congeneri Paracheirodon innesi e Paracheirodon axelrodi, Paracheirodon simulans è un'abitante esclusiva degli ambienti d'acqua nera e tende ad essere trovata solo nei drenaggi superiori dei tributari. Tali habitat contengono tipicamente acqua che scorre moderatamente lenta, con fittissima vegetazione ripariale, spesso strapiombante, e substrato sabbioso ricoperto di rami caduti, radici degli alberi e lettiera di foglie. L'acqua è tipicamente acida, di durezza e conducibilità trascurabili, e di colore brunastro a causa della presenza delle sostanze umiche rilasciate dalla decomposizione della materia organica.
Anche se si trova in un range simile a Paracheirodon axelrodi, le due specie non si trovano mai insieme, in quanto Paracheirodon simulans tende a trovarsi in acque più calde.
I Neon tetra, Paracheirodon simulans, nel loro habitat naturale - Video © Ivan Mikolji
Dimensioni minime dell'acquario: 50x30x30h cm per un gruppo di almeno 8-10 esemplari
L'allevamento dei Paracheirodon simulans generalmente non presenta molti problemi, anche se è necessaria un po' di attenzione, in quanto i pesci in commercio sono raccolti esclusivamente in natura e possono essere sensibili alle malattie, specialmente dopo lo stress post-importazione.
L'ideale è un allestimento dal look naturale, molto piantumato, comprendente un substrato di sabbia più alcune radici, legni e rami (se non si riesce a trovare legni della forma desiderata, si possono usare tranquillamente pezzi di rami di faggio o di quercia, completamente essiccati e privati della corteccia).
L'aggiunta di un po' di lettiera di foglie secche (sono adatte foglie di faggio, quercia o mandorlo indiano Ketapang, Terminalia catappa; si può usare anche una miscela di tutte e tre) enfatizza ulteriormente la sensazione naturale e, oltre a offrire dei ripari aggiuntivi per i pesci, induce la crescita di benefiche colonie microbiche mano a mano che avviene la decomposizione. Questa microfauna può fornire una preziosa fonte di cibo secondario per gli avannotti, mentre si ritiene che i tannini e altre sostanze chimiche rilasciate dalle foglie in decomposizione siano utili per le specie di pesci d'acqua nera e non.
Le foglie possono essere lasciate nella vasca fino a che non si decompongono completamente o rimosse e sostituite ogni qualche settimana.
Per acidificare e scurire ulteriormente l'acqua si possono usare anche le pignette di ontano, che hanno ulteriori effetti battericidi e antimicotici, non è necessario utilizzare la torba naturale, la cui raccolta è sia insostenibile che dannosa per l'ambiente.
Molto simile alla fibra di torba è la fibra di cocco, che è essenzialmente un sottoprodotto industriale e soprattutto una risorsa rinnovabile; se ne può lasciar cadere qualche manciata nella vasca. Dopo pochi giorni diventerà completamente satura d'acqua e affonderà sul fondo, dove può sembrare davvero efficace. A condizione che venga praticata una buona routine di mantenimento dell'acqua, non dovrebbero verificarsi effetti negativi utilizzando torba o foglie in acquario.
Paracheirodon simulans sembra stare meglio in condizioni di illuminazione piuttosto fioca, ma è possibile aggiungere specie di piante acquatiche che possono sopravvivere in tali condizioni, come Microsorum, Taxiphyllum o Cryptocoryne spp., sono apprezzate anche macchie di vegetazione galleggiante, come Ceratopteris sp. E' anche molto sensibile alle fluttuazioni o al deterioramento delle condizioni dell'acqua, e non dovrebbe mai essere inserito in acquari biologicamente immaturi.
Comportamento e compatibilità: Paracheirodon simulans è tranquillo con altre specie, ma non è un pesce di comunità ideale per le sue esigenze specifiche di valori dell'acqua e le sue piccole dimensioni; idealmente dovrebbe essere mantenuto da solo o al massimo con piccoli caracidi non aggressivi e/o piccoli callictidi o loricaridi.
E' gregario e in natura vive in grandi banchi, il che significa il minimo acquisto consigliato è di 8-10 esemplari, dal momento che i pesci saranno meno timidi e mostreranno un comportamento più interessante.
21-35°C; la temperatura nei suoi habitat naturali è stata registrata tra 24,6-35,2°C e potrebbe aver sviluppato una tolleranza naturale alle alte temperature (Marshall et al., 2011).
Probabilmente è onnivoro e in natura si nutre di piccoli invertebrati, crostacei, alghe filamentose, frutta caduta e simili.
In acquario accetta e può sopravvivere con una dieta a base solo di mangime secco, ma come la maggior parte dei pesci sta meglio quando viene offerto un menù vario, che in questo caso dovrebbe contenere anche cibo vivo e/o congelato come chironomus, larve di zanzara, dafnie, artemia, etc.
Le femmine sessualmente mature hanno normalmente un corpo notevolmente più rotondo dei maschi, e diventano anche un po' più grandi
Coppia di Paracheirodon simulans - Foto © Frank Schafer (Aquarium Glaser GmbH)
Maschio di Paracheirodon simulans - Foto © Frank Schafer (Aquarium Glaser GmbH)
Femmina di Paracheirodon simulans - Foto © Frank Schafer (Aquarium Glaser GmbH)
I Paracheirodon simulans sono pesci che depongono le uova in acque aperte, senza alcuna cura parentale, e in un acquario ben allestito si riproducono regolarmente, è ben più difficile però veder crescere degli avannotti, vista la predazione degli adulti. Se si vuole aumentare il numero di avannotti sopravvissuti, c'è bisogno di allestire un acquario dedicato.
L'acquario per la riproduzione dovrebbe essere molto poco illuminato, e contenere ciuffi di piante a foglie fini come muschio di Giava, o anche mop, per dare ai pesci un posto dove deporre le uova. In alternativa si potrebbe coprire la base dell'acquario con un qualche tipo di rete con le maglie abbastanza grandi da far passare le uova, ma abbastanza piccole da non far passare gli adulti. L'acqua deve essere tenera e acida nell'intervallo pH 5.5-6.5, gH 1-5, con una temperatura di circa 27-29°C. Un piccolo filtro in spugna ad aria che vada molto dolcemente è tutto quello che serve in termini di filtrazione.
I Paracheirodon possono essere fatti riprodurre in coppia o in gruppo, ma sembra che i Paracheirodon simulans preferiscano quest'ultima modalità, utiizzando un gruppo di una mezza dozzina di esemplari di ciascun sesso. Vanno condizionati con un sacco di piccolo cibo vivo e la deposizione delle uova non dovrebbe presentare troppi problemi.
Gli adulti si mangiano uova e avannotti, per cui è meglio rimuoverli una volta che si notano le uova, altrimenti se l'acquario è piantumato molto fittamente, possono essere lasciati in situ e invece sifonare via dalla vasca ogni avannotto appena si nota.
Le uova schiudono in 24-36 ore, e gli avannotti raggiungono il nuoto libero circa 3-4 giorni dopo.
Devono essere alimentati con un alimenti tipo infusori per i primi giorni, fino a quando sono abbastanza grandi per accettare microworm e naupli d'artemia. Le uova e gli avannotti sono sensibili alla luce nelle prime fasi della vita, e se possibile l'acquario dovrebbe essere tenuto al buio,
Taxa principali
Uno dei pesci d'acquario più popolari e belli; riprodurlo in cattività è possibile ma difficile, la maggior parte degli esemplari in commercio ai fini acquariofili sono catturati in natura
E' uno dei pesci d'acquario più popolari e conosciuti, anche se la riproduzione massiva per il commercio acquariofilo ne ha indebolito molto la linea genetica e la salute.
Non sono facili da trovare in commercio, ed essendo quasi esclusivamente catturati in natura oltre che più costosi sono anche più delicati e non facilissimi da ambientare in acquario rispetto ai congeneri.
Riferimenti & Link
la scheda su FishBase
la scheda completa su Seriouslyfish.com
Articolo di Rox su Acquariofiliafacile.it in cui l'autore ci fa conoscere meglio i pesci del genere Paracheridon, dalla complessa tassonomia e dalla descrizione dei loro luoghi d'origine, per arrivare ai preziosi consigli per l'allevamento e all'esempio di interessanti allestimenti che li ospitano.
Articolo su Practical FishKeeping che illustra con foto passo passo come allestire una vasca che riproduce un angolo di fiume amazzonico
scheda con informazioni tecniche e distribuzione in natura su GBIF-Global Biodiversity Information Facility
Edizione italiana - di Maurizio Vendramini - L'autore descrive le sue esperienze con questa famiglia di simpatici ospiti d'acquario. Tutte le foto sono personali (nessuna tratta da web o altri autori) e le informazioni derivano dall'allevamento di ogni singola specie sia a livello amatoriale che professionale. L’intento di questa guida è quello di condurre il lettore nell’intimo della vita di questi pesci che, con qualche trucchetto, non sono difficili da riprodurre
Edizione Inglese - di Mark Phillip Smith, Michele Earle-Bridges - Tutto su storia, allestimento di un acquario, problemi di salute e deposizione delle uova. L'autore identifica molte varietà diverse e consiglia le cure quotidiane, fornendo le informazioni di base su come mantenere gli animali sani, contenti e ben curati.
Edizione Inglese - di Steve Challis - Sono descritti in dettaglio oltre 50 bellissimi tetra, ciascuna specie con foto. Include molti dei tetra più comuni e alcuni insoliti.
Collegamenti & Legenda
Commenti
Per saperne di più...
Piccolo compendio di quello che c'è da sapere prima di comprare questi pesci, per poterli allevare al meglio, o per non comprarli affatto :-)
Descrizione, notizie e immagini degli habitat in cui vivono in natura i Paracheirodon simulans
L'incredibile bellezza degli stagni permanenti dell'Amazzonia - Foto © Ivan Mikolji (Aquatic-experts.com)
Paracheirodon simulans - Foto © Frank Schafer (Aquarium Glaser GmbH)
Paracheirodon simulans, habitat nella laguna Picantonal - Foto © Ivan Mikolji
Commenti