Presentazione di uno studio destinato a scuotere il genere Pelvicachromis, piccoli ciclidi colorati che si trovano principalmente nei torrenti dell'Africa occidentale. Utilizzando la colorazione e il confronto del DNA propone che tutte le varianti di Pelvicachromis taeniatus siano in realtà specie diverse.
Tratto e tradotto dall'articolo:
"Revision of the Pelvicachromis taeniatus group"
di Anton Lamboj
sul sito Cichlid News
Pelvicachromis taeniatus - Foto © E. Naus (Aquaworld.netfirms.com)
Il genere dei ciclidi Pelvicachromis, i cui membri si trovano nell'Africa occidentale e centrale, è probabilmente uno dei generi più amati e desiderati dagli amanti dei ciclidi nani, almeno per quelli che sono concentrati in Africa. Con tutte le numerose forme di colore conosciute, Pelvicachromis taeniatus (Boulenger, 1901) è sicuramente uno tra i preferiti di questo genere. La storia tassonomica della specie è, da un lato, interessante, ma dall'altro anche un po 'confusa. In questo articolo Anton Lamboj riferisce i risultati di approfonditi studi sulla specie.
Storia tassonomica
Come scrive Anton Lamboj nel suo articolo, la specie Pelvicachromis taeniatus era stata originariamente descritta come un membro del genere Pelmatochromis, in cui rimase per decenni. Nel 1968, l'ittiologo belga Thys van den Audenaerde pubblicò una revisione del genere Pelmatochromis in cui creò un certo numero di sottogeneri, ma anche sinonimi di alcuni taxa. Uno dei nuovi sottogeneri eretti, Pelvicachromis, fu successivamente elevato a genere da Trewavas (1974). Nella sua revisione, Thys van den Audenaerde considerò Pelvicachromis (Pelmatochromis) kribensis (Boulenger, 1911) e Pelvicachromis kribensis calliptera (Pellegrin, 1929), entrambi descritti dal Camerun meridionale, sinonimi con Pelvicachromis taeniatus, che ha la sua località tipo in Nigeria. Sfortunatamente, Thys van den Audenaerde non indicò chiari motivi per la sinonimia; si riferiva solo ad alcuni disegni di colore della pinna caudale maschile (come il numero di ocelli) e alla scarsa colorazione nei tipi di Pelvicachromis taeniatus. Non sono stati forniti dettagli morfologici o altri argomenti per la sinonimia.
Più tardi, nel 1987, Greenwood pubblicò un'analisi più dettagliata sulla filogenesi e l'anatomia dei ciclidi della sottofamiglia Pelmatocrominae. Stabilì la tribù Chromidotilapiini per tutti i generi che mancano di microbranchiospine (incluso Pelvicachromis) ed eresse due nuovi generi all'interno del gruppo, Limbochromis e Parananochromis. La pubblicazione di Greenwood non conteneva discussioni a livello di specie e quindi il Pelvicachromis taeniatus di Thys van den Audenaerde rimase sostanzialmente intatto.
Successivamente, in tutte le pubblicazioni scientifiche dopo Thys van den Audenaerde (1968), Pelvicachromis kribensis venne trattato come sinonimo junior di Pelvicachromis taeniatus. Questo era probabilmente dovuto al fatto che le differenze anatomiche o morfologiche tra le popolazioni delle specie non erano o erano solo molto poco riconoscibili, che è una condizione ben nota per diversi gruppi di specie all'interno del genere (si veda ad esempio Lamboj e Stiassny, 2007).
In contrasto con la classificazione accettata scientificamente, diversi autori di articoli acquariofili hanno messo in discussione la validità della sinonimia di Thys van den Audenaerde, e i loro argomenti principali erano basati sulle differenze di colorazione tra esemplari vivi provenienti dalla Nigeria e dal Camerun (ad es. Paulo, 1977; Loiselle & Castro, 1980 ). Alcune di queste pubblicazioni presentavano alcuni dati morfologici, ma nessuna era basata su materiale tipo o esemplari depositati in collezioni. Inoltre, nessuno degli articoli è stato pubblicato su riviste scientifiche, né gli autori hanno espresso conclusioni univoche, di conseguenza nessuno di questi è stato riconosciuto o accettato come revisione valida.
Nel corso degli anni (a partire dal 1970 circa) sono state scoperte numerose forme di colore di Pelvicachromis taeniatus dal commercio di pesci ornamentali e dagli acquariofili che raccoglievano ciclidi in Camerun. È diventato evidente che all'interno della specie potevano essere distinti almeno tre gruppi principali, e che esisteva anche una certa variazione di colore nella maggior parte di questi gruppi (Lamboj, 2004). Questi tre gruppi sono:
- Un gruppo proveniente dal sistema del fiume Niger in Nigeria e Benin con differenze di colorazione distinte rispetto agli altri due gruppi.
- Un gruppo proveniente dal Camerun, rappresentato da due gruppi di popolazioni simili provenienti dalle regioni del Monte Camerun e dalle località a sud del fiume Nyong.
- Un secondo gruppo proveniente dal Camerun, costituito da una sola forma conosciuta dal sistema del fiume Wouri.
La maggior parte delle differenze sia all'interno che tra i tre gruppi si trovano nella colorazione specifica del maschio, meno nel modello di colore femminile.
Revisione tassonomica
Anton Lamboj vole qui spiegare in maniera comprensibile i risultati di un'indagine molecolare su diversi esemplari, combinata con dati morfologici e anatomici, che ha costituito la base di una recente revisione del gruppo di Pelvicachromis taeniatus (Lamboj et al., 2014). Poiché le principali differenze tra le specie si trovano nel disegno di colore delle pinne dorsale e caudale, si è concentrato su queste.
Pelvicachromis taeniatus
Pelvicachromis taeniatus - C: Maschio dal sistema del fiume Niger; D: Femmina dal sistema del fiume Niger - Foto © Anton Lamboj (Revisione del gruppo di Pelvicachromis taeniatus)
Un risultato importante della revisione è stato che il nome Pelvicachromis taeniatus è stato limitato a esemplari provenienti solo dalla Nigeria e dal Benin (come nella descrizione originale).
Questo include tutte le forme che conosciamo del sistema del fiume Niger, ad es. le forme chiamate "Yellow", "Green", "Warri", "Calabar", "Red Cheek" e "Nigeria Red" (che sembra essere una forma ottenuta tramite riproduzioni mirate).
Le principali differenze di colorazione con le altre specie/forme del Camerun che Anton Lamboj elenca sono le seguenti: nei maschi, la metà superiore della pinna caudale è da biancastra a gialla, con 3-12 piccoli punti scuri (il numero varia tra gli individui), e la metà inferiore ha una margine nero e un submargine da bianco a giallo, mentre la zona centrale della pinna è rossiccia con 4-8 file di punti blu. Nelle femmine, la pinna dorsale è di colore giallo iridescente, con un margine nero e una banda submarginale biancastra o bluastra. Il margine nero è più ampio sulle prime 1-2 spine e continua dalla punta della spina fino alla base della pinna dorsale. Posteriormente a queste due spine il margine nero si assottiglia verso la fine della pinna ed è assente negli ultimi due o tre raggi. In alcuni individui sono visibili uno o due punti neri nella parte a raggi molli. La pinna caudale è gialla con un margine da grigio scuro a nero e 1-3 barre scure orizzontali che si estendono per tutta la lunghezza della pinna, di cui la barra centrale è la più prominente che si estende dalla fascia mediolaterale scura. La metà superiore della caudale mostra talvolta 1-3 punti neri in alcuni individui (raramente di più, nel qual caso potrebbe essere il risultato di riproduzioni mirate in cattività, poiché Anton Lamboj non l'ha ancora visto in esemplari catturati in natura).
Pelvicachromis drachenfelsi
Pelvicachromis drachenfelsi - A: Due maschi, esemplare in basso sottomesso con striscia nera orizzontale; B: Maschio con colorazione dominante; C: Femmina in parata; D: Femmina che sorveglia gli avannotti - Foto © Anton Lamboj (Revisione del gruppo di Pelvicachromis taeniatus)
La seconda forma del Camerun, precedentemente nota come Pelvicachromis taeniatus "Wouri" è ora descritta come Pelvicachromis drachenfelsi.
La sua distribuzione è limitata al sistema del fiume Wouri; attualmente conosciamo solo due località. Entrambe sono piccoli affluenti del fiume principale che contengono acqua nera a bassa conducibilità e pH. Le principali caratteristiche cromatiche della pinna caudale del maschio sono che la sua metà superiore ha un margine bianco, delimitato da una fascia submarginale scura e da una seconda banda submarginale da bianca a bluastra. La banda submarginale nera diventa il margine nella metà inferiore a cui manca il margine bianco, e il secondo submargine bianco-bluastro della metà superiore continua con un submargine da bianco a bluastro pallido nella metà inferiore.
Il disegno è molto caratteristico e non si trova nelle altre due specie discusse in questo articolo. La zona centrale della caudale è rossastra e presenta da quattro a sette file di macchie blu, che sono più evidenti nella parte inferiore della pinna.
Le femmine hanno una pinna dorsale gialla iridescente con un sottile margine nero, e in alcuni esemplari è presente un'ulteriore banda submarginale bluastra. Le prime due spine della dorsale e le membrane tra queste spine sono nere. Uno o due punti neri potrebbero essere presenti nella parte con i raggi molli. La pinna caudale è gialla con un margine da grigio scuro a trasparente. La metà superiore ha spesso una tonalità iridescente da bluastro a viola pallido, con uno o due punti neri in alcuni individui.
Pelvicachromis kribensis
Pelvicachromis kribensis - C,D: Maschio e femmina dal sistema del fiume Kienke; E,F: Maschio e femmina dal sistema del fiume Lobe - Foto © Anton Lamboj (Revisione del gruppo di Pelvicachromis taeniatus)
Pelvicachromis kribensis - G,H: Maschio e femmina dal sistema del fiume Nyong; I,J: Maschio e femmina dal sistema del fiume Moliwe - Foto © Anton Lamboj (Revisione del gruppo di Pelvicachromis taeniatus)
Tutte le forme rimanenti del Camerun sono ora indicate con il nome della vecchia specie, Pelvicachromis kribensis (Boulenger, 1911).
Anton Lamboj ammette che questo sicuramente causerà un po' di confusione per qualche tempo, dato che, soprattutto in inglese, il nome comune "Krib" di solito è collegato alla specie Pelvicachromis pulcher. La speranza di Anton Lamboj è che gli acquariofili comincino a usare i nomi scientifici più spesso, per evitare confusione. Comunque, le ben note forme di Pelvicachromis, come "Kienke", "Nange", "Lobe", "Nyete" (o "Niete"), "Bipindi", "Bandwouri" 1 e 2, (o "Bandevouri"), "Loukoundje", "Dehane", "Moliwe" e "Ndonga" sono ora tutte le forme di Pelvicachromis kribensis. Naturalmente anche le forme "Muyuka", "Kumba" e "Njanje" lo sono, ma queste tre "forme" hanno un aspetto peculiare in comune: provengono tutte da esemplari raccolti in altre aree e che sono stati introdotti nelle insenature intorno alla città di Kumba. Sfortunatamente, Lamboj non sa né dove sono stati raccolti, né se le forme attuali sono un misto o esemplari puri. Ora sappiamo per certo che queste forme sono state introdotte nella zona, come confermato dai raccoglitori africani e dalla persona che ha organizzato le introduzioni circa 40 anni fa.
Le principali caratteristiche di colorazione di Pelvicachromis kribensis sono le seguenti: La metà superiore della pinna caudale dei maschi ha più spesso un margine rosso, bordato da una banda submarginale bianca-bluastra nelle popolazioni del sistema del Fiume Lobe. Il margine inferiore della pinna è solitamente da nero scuro a verdastro.
Nella maggior parte delle popolazioni, una zona da bianca a gialla nella metà superiore contiene 2-8 punti neri, che però sono assenti in tutte le popolazioni del sistema del Fiume Lobe (forme "Lobe" e "Nyete") e in alcuni esemplari della forma nota come "Bandwouri 2". I raccoglitori hanno informato Anton Lamboj che raccolgono pesci senza punti - "Bandewouri 1" - in luoghi diversi, ma non escluderei che "Bandewouri 2" provenga dal sistema Lobe e abbia un nome diverso solo per aumentare le vendite. Inoltre, i villaggi di Bandewouri e Bipindi, che dovrebbero avere forme "diverse", si trovano a meno di 10 km (6 miglia) di distanza sulla stessa strada.
La parte centrale della pinna caudale in Pelvicachromis kribensis è rossastra con da quattro o sette file di macchie blu, che sono più prominenti nella metà inferiore. Le femmine di Pelvicachromis kribensis hanno una pinna dorsale con una colorazione iridescente da biancastra a gialla e un sottile margine nero, delimitato in alcuni esemplari da una stretta banda submarginale bluastra. Il margine nero è più largo sulle prime spine e si restringe verso la parte posteriore della pinna, ed è solitamente assente negli ultimi 4-6 raggi. Alcuni individui hanno 1-3 punti neri nella parte con i raggi molli. La pinna caudale è gialla, con un margine scuro ma indistinto. La metà superiore a volte contiene da uno a pochi punti neri.
Post scriptum
Al termone dell'articolo, Anton Lamboj dichiara di non poter escludere che Pelvicachromis kribensis come attualmente diagnosticato possa in realtà contenere più di una specie, perché le forme "Moliwe" e "Ndonga", così come quella "Dehane" sono geograficamente separate dalle altre forme, tutte a sud del fiume Nyong. Per risolvere questa situazione, dovrebbero essere esaminati e analizzati con i loro marcatori genetici molti altri individui di tutte le forme e provenienti da molte altre località, specialmente a nord del fiume Nyong, che non erano disponibili per la revisione.
Inoltre, sarebbe certamente interessante analizzare la genetica delle forme introdotte nell'area tra Kumba e Muyuka, per chiarirne l'origine (anche se potrebbe essere più interessante per gli acquariofili che per la scienza).
Anton Lamboj spera comunque che gli acquariofili familiarizzino rapidamente e utilizzino i nomi proposti nella sua revisione.
Senza dubbio questi cambiamenti di nome non avranno alcuna influenza sul fatto che tutte queste specie sono ciclidi nani bellissimi e molto interessanti.
Testo originale in inglese © Anton Lamboj
Riferimenti & Link
Anton LAMBOJ, Daniela BARTEL & Emiliano DELL’AMPIO
di Horst Linke, traduzione in italiano - una preziosa guida sui ciclidi africani, molte illustrazioni corredano l'opera
Cichlids from West Africa: A Handbook for Their Identification, Care, and Breeding
Edizione Inglese di Horst Linke e Wolfgand Staeck
di Wolfgang Staeck e Horst Linke, traduzione in italiano a cura di H. De Jong e, W. Paccagnella
Edizione Inglese di Craig Wrightson - 3 semplici passaggi e 10 facili regole da seguire per avere successo e ottenere il massimo dal nuovo acquario garantito!
Commenti
Taxa principali
In seguito ad un nuovo studio tassonomico, la forma del Camerun, precedentemente nota come Pelvicachromis taeniatus "Wouri" è ora descritta come Pelvicachromis drachenfelsi.
Splendida specie che è stata riconfermata da una recente revisione tassonomica, anche se l'appellativo 'kribensis' o 'krib' era in passato riservato a Pelvicachromis pulcher.
E' una delle specie di ciclide più comune e popolare in acquariofilia; la stragrande maggioranza di quelli in vendita oggi sono allevati in cattività ed hanno in genere un carattere meno aggressivo (in genere, ci sono sempre le eccezioni)...
Non ha la colorazione vivace dei congeneri, ed è anche difficile da trovare, ma è sempre un ciclide che si riproduce facilmente.
Considerata un sinonimo di Pelvicachromis pulcher, nel 2012 è stata riconosciuta come specie distinta da Anton Lamboj
Specie già molto conosciuta in ambito acquariofilo come Pelvicachromis sp. aff. subocellatus, è stata descritta solo nel 2013 da Anton Lamboj, che l'ha dedicata alla moglie.
E' una delle specie di Pelvicachromis meno diffuse; ne esistono diverse forme di colore, ma la femmina in livrea riproduttiva non è confondibile con nessun'altra femmina di Pelvicachromis.
E' una specie dalla bella colorazione, attualmente molto più facilmente disponibile di un tempo. Dopo una recente revisione tassonomica, appartengono a questa specie solo le forme provenienti dalla Nigeria e dal Benin.
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