In seguito ad un nuovo studio tassonomico, la forma del Camerun, precedentemente nota come Pelvicachromis taeniatus "Wouri" è ora descritta come Pelvicachromis drachenfelsi.
Femmina di Pelvicachromis drachenfelsi (ex Pelvicachromis taeniatus 'Wouri') - Foto © Flair Wang (Fishbook)
Maschio di Pelvicachromis drachenfelsi (ex Pelvicachromis taeniatus 'Wouri') - Foto © Flair Wang (Fishbook)
5 - 8 anni
6.0 cm SL
La specie Pelvicachromis drachenfelsi è un ciclide endemico del Camerun dell'Africa occidentale nel bacino del Wouri. E' una specie relativamente piccola, l'esemplare più grande esaminato per la prima descrizione era lungo 6 cm. La testa e il corpo vanno dal marrone chiaro al grigio-marrone, con il dorso leggermente più scuro. Alla fine dell'opercolo branchiale c'è una macchia scura con bordi blu iridescenti. Il labbro superiore è arancione-marrone o brunastro, il labbro inferiore grigio-marrone. La gola è giallo chiaro. Gli animali stressati, malati o che si prendono cura della covata a volte mostrano una striscia verticale scura a livello della linea laterale inferiore. Le pinne pettorali sono da trasparenti a giallo chiaro.
Una recente revisione tassonomica del gruppo di Pelvicachromis taeniatus ha messo un po' d'ordine nella dozzina di forme di colorazione conosciute della specie, lasciando assegnate a Pelvicachromis taeniatus le forme provenienti da Nigeria e Benin, come era nella descrizione originale, per assegnare le altre forme ad altre specie. In questo caso, la forma del Camerun, precedentemente nota come Pelvicachromis taeniatus "Wouri" è ora descritta come Pelvicachromis drachenfelsi. La sua distribuzione è limitata al sistema del fiume Wouri; attualmente conosciamo solo due località. Entrambe sono piccoli affluenti del fiume principale che contengono acqua nera a bassa conducibilità e pH.
Morfologia: Spine dorsali (totale): 78 - 18; Raggi molli dorsali (totale): 8-9; Spine anali: 3; Raggi anali molli: 7 - 8.
Diagnosi: una specie moderatamente snella, con testa arrotondata, con dimorfismo e dicromatismo sessuale ben sviluppato. Si differenzia da tutti i congeneri con l'eccezione di Pelvicachromis taeniatus per un margine nero con un submargine da bianco a bluastro pallido nella metà inferiore della pinna caudale del maschio, vs. nessun margine/submargine nelle altre specie, e si differenzia da tutti i congeneri per un margine bianco e un submargine nero nella metà dorsale della pinna caudale del maschio, vs. non presenza del margine.
Differisce nella colorazione delle femmine da Pelvicachromis taeniatus e da Pelvicachromis kribensis mostrando un margine nerastro scuro e assenza di barre scure orizzontali nella pinna caudale.
Si differenzia da Pelvicachromis taeniatus e da Pelvicachromis kribensis avendo un peduncolo caudale di solito più lungo che profondo, vs. più corto che profondo fino a lungo quando profondo; differisce da Pelvicachromis humilis, Pelvicachromis rubrolabiatus e Pelvicachromis signatus per l'assenza di sette-otto barre verticali scure sul corpo e per avere tre ossa infraorbitali tubolari vs. due; differisce da Pelvicachromis silviae per una minore profondità corporea, 28,7-35,1% della lunghezza standard contro il 37,4-43,0%, per il peduncolo caudale più lungo, per la lunghezza del peduncolo caudale 93,9-124,6% della profondità del peduncolo vs. il 73,2-85,3%, e più spine nella pinna dorsale, 17-18 vs 14-16; differisce da Pelvicachromis subocellatus nei maschi per assenza di un allungamento simile a una piega di alcuni raggi della pinna caudale; differisce da Pelvicachromis roloffi per una maggiore lunghezza del peduncolo caudale, 12.4-18.2% della lunghezza standard contro 9.4-12.2%, e un numero maggiore di squame porose nella linea laterale, 27-29 contro 24-26; differisce da Pelvicachromis sacrimontis per la distanza interorbitale più corta, 16.3-27.4% della lunghezza della testa contro il 29.4-45.3%; differisce da Pelvicachromis pulcher per la presenza di righe di spot nella zona centrale della pinna caudale del maschio vs. l'assenza (Rif. 97630).
Maschio di Pelvicachromis drachenfelsi in acquario
Femmina di Pelvicachromis drachenfelsi - Foto © Udo Vornhusen (Wikimedia)
- Specie che diventa molto aggressiva verso gli altri pesci nel periodo riproduttivo
- Specie che si riproduce anche in cattività, ma gli esemplari in commercio provengono in genere dalla cattura in natura. Chiedete sempre al negoziante se i pesci che state per prendere sono di cattura o di allevamento.
Africa: sistema del fiume Wouri nella regione sudoccidentale del Camerun

STATO NELLA LISTA ROSSA IUCN:
NOT EVALUATED (non valutato)
Ambiente: bentopelagico, acqua dolce. Clima tropicale.
La specie di Pelvicachromis drachenfelsi si trova solo in acqua dolce pura, con bassa conducibilità e pH.
Dimensioni minime dell'acquario: 80x40x40h cm per una singola coppia; in caso di più esemplari l'acquario deve essere molto più grande, sono molto territoriali.
L'acquario per i Pelvicachromis drachenfelsi deve contenere un sacco di nascondigli e potenziali siti di riproduzione, sotto forma di caverne. Possono essere utilizzati vasi di terracotta, pezzi di tubo, mezzi gusci di noce di cocco, radici e rami di legno contorti (se non si riesce a trovare legni della forma desiderata, si possono usare tranquillamente pezzi di rami di faggio comune, completamente essiccato e privato della corteccia). Le piante non sono strettamente essenziali, ma i pesci apprezzeranno molto i ripari aggiuntivi. Zone riparate e ombreggiate sono essenziali sia per i compagni di vasca, perché i Pelvicachromis nel periodo riproduttivo scacciano violentemente tutto ciò che si muove dal loro campo visivo, sia per quando avranno la nuvoletta di avannotti da portare in giro a pascolare.
L'aggiunta di un po' di lettiera di foglie secche (sono adatte foglie di faggio, quercia o mandorlo indiano Ketapang, Terminalia catappa; si può usare anche una miscela di tutte e tre) enfatizza ulteriormente la sensazione naturale e, oltre a offrire dei ripari aggiuntivi per i pesci, induce la crescita di benefiche colonie microbiche mano a mano che avviene la decomposizione. Questa microfauna può fornire una preziosa fonte di cibo secondario per gli avannotti, mentre si ritiene che i tannini e altre sostanze chimiche rilasciate dalle foglie in decomposizione siano utili per le specie di pesci d'acqua nera e non.
Le foglie possono essere lasciate nella vasca fino a che non si decompongono completamente o rimosse e sostituite ogni qualche settimana.
Per acidificare e scurire ulteriormente l'acqua si possono usare anche le pignette di ontano, che hanno ulteriori effetti battericidi e antimicotici, non è necessario utilizzare la torba naturale, la cui raccolta è sia insostenibile che dannosa per l'ambiente.
Molto simile alla fibra di torba è la fibra di cocco, che è essenzialmente un sottoprodotto industriale e soprattutto una risorsa rinnovabile; se ne può lasciar cadere qualche manciata nella vasca. Dopo pochi giorni diventerà completamente satura d'acqua e affonderà sul fondo, dove può sembrare davvero efficace. A condizione che venga praticata una buona routine di mantenimento dell'acqua, non dovrebbero verificarsi effetti negativi utilizzando torba o foglie in acquario.
Dovrebbe essere usato un substrato di sabbia o ghiaia molto fine perché quando sono in riproduzione i pesci scavano delle buche.
Non apprezzano la forte illuminazione, nella loro vasca è meglio utilizzare piante galleggianti per smorzare la luce.
Comportamento e compatibilità: i Pelvicachromis drachenfelsi vengono spesso consigliati per gli acquari di comunità in generale, ma bisogna ricordare che diventano molto territoriali e aggressivi quando entrano nel periodo riproduttivo. Non vanno allevati con specie molto vigorose o grandi in quanto generalmente sono pesce timidi e riservati (sempre quando non sono in riproduzione). Buoni compagni di vasca possono essere piccoli caraciformi, barbus/puntius, danio, rasbora, corydoras, gourami e loricaridi. Possono essere allevati con altri ciclidi dell'Africa occidentale (l'ideale sarebbero altri ciclidi nani dell'Africa occidentale), ma deve essere fornito abbastanza spazio per la formazione dei territori.
L'alimentazione in natura è basata su vermi, crostacei e insetti.
In acquario accetta la maggior parte dei cibi offerti, ma per mantenerlo in buona salute è essenziale offrire regolarmente cibo vivo o congelato di diverse varietà.
I Pelvicachromis drachenfelsi mostrano un chiaro dimorfismo sessuale. Nei maschi, la pinna dorsale è di colore da giallo chiaro a brunastro, ha un bordo rosso e due terzi superiori dei raggi delle pinne sono di colore bianco-bluastro. Ci sono alcune macchie bluastre sul dorso della pinna dorsale. La pinna anale è gialla e ha un bordo scuro. Il bordo anteriore delle pinne ventrali da rossastre a viola chiaro è bluastro, il primo raggio molle è grigio o nerastro. Come con la pinna dorsale, ci sono alcune macchie bluastre nella parte posteriore. La pinna caudale è rossastra e mostra da 4 a 7 file di punti blu, che sono più pronunciati nella parte inferiore della pinna caudale rispetto a quella superiore. La metà superiore della pinna caudale ha un bordo bianco, sotto c'è una striscia scura seguita da un'altra striscia blu e bianca. Le aree inferiori dell'opercolo branchiale e il torace sono di colore giallo chiaro. Le squame hanno il bordo scuro.
La pinna dorsale delle femmine è di colore giallo iridescente con un bordo nero, al di sotto in alcuni esemplari è presente una striscia bluastra. I primi due raggi delle pinne e la membrana tra di loro sono neri. In alcuni esemplari sono presenti una o due macchie nere nella sezione a raggi molli della pinna dorsale. La pinna caudale è gialla con una sfumatura bluastra e in alcuni esemplari con una o due macchie scure nella metà superiore e un bordo traslucido grigio scuro o nerastro. La pinna anale è gialla con una base della pinna azzurra e un bordo da grigio scuro a nero. Le pinne pelviche sono rossastre o viola scuro e hanno un bordo anteriore nero. Le aree inferiori dell'opercolo branchiale sono gialle; la pancia fino al centro del corpo è rossastra.
Coppia di Pelvicachromis drachenfelsi - Foto © Bjarne Saetrang (Aquadigital.net)
Maschio di Pelvicachromis drachenfelsi - Foto © Bjarne Saetrang (Aquadigital.net)
Femmina di Pelvicachromis drachenfelsi - Foto © Bjarne Saetrang (Aquadigital.net)
La riproduzione dei Pelvicachromis drachenfelsi è molto facile. Depongono all'interno di cavità. I pesci formano coppie monogame e il modo migliore per ottenerle è quello di acquistare un gruppo di 6 o più pesci giovani e farli crescere, permettendo che le coppie si formino spontaneamente. Non ci sono garanzie che il semplice acquisto di un maschio e di una femmina si traduca in una coppia compatibile, ma anzi si può provocare la morte di un partner riluttante. Se si sceglie di acquistare una singola coppia, scegliere il maschio più grande e la femmina più colorata nella vasca del venditore.
L'acquario deve essere ricco di ripari e di siti adatti alla riproduzione, con una temperatura di 24-27°C e pH 6.5-7.0. Questi parametri tendono ad assicurare una distribuzione abbastanza uniforme dei sessi all'interno della covata. Se l'acqua è troppo alcalina, la covata tende ad essere per lo più composta da maschi, mentre se è troppo acida da femmine. Assicurarsi di fornire un sacco di grotte che fungano come potenziali siti di riproduzione (vasi di argilla rovesciati con una piccola breccia come entrata, o gusci di noce di cocco rovesciati). E' preferibile una filtrazione tranquilla tramite un filtro a spugna ad aria, in quanto gli avannotti possono essere risucchiati in un filtro troppo potente.
Per un miglior tasso di sopravvivenza non aggiungere nessuna specie che abiti sul fondo, in particolare loricaridi o corydoras, in quanto possono predare avannotti o uova. Tuttavia vanno bene un gruppetto di pesci rassicuranti, come un branco di tetra, rasbore, ecc. per rendere la coppia meno timida. Condizionare i pesci con una buona dieta a base di cibo vivo, congelato e secco.
Il primo segno che la riproduzione potrebbe essere vicina è una intensificazione del colore dei pesci, ma soprattutto della femmina. La sua pancia si scurisce, diventando di un intenso colore viola. Di solito è lei che inizia la deposizione, danzando di fronte al maschio e mettendo in mostra la pancia viola per invogliarlo a deporre con lei. Quando è pronta, la coppia sceglie una grotta in cui deporre le uova o scava una buca sotto un pezzo di arredamento. Possono poi scomparire per diversi giorni.
Durante la deposizione possono essere deposte fino a 300 uova, sul soffitto o su una parete della grotta scelta. La femmina cura le uova, mentre il maschio difende il territorio circostante contro gli intrusi.
Le uova schiudono in 2-3 giorni e gli avannotti raggiungono il nuoto libero dopo 7-8 giorni. Questo è spesso il momento in cui l'acquariofilo ignaro scopre che i suoi pesci si sono riprodotti, quando gli avannotti lasciano la caverna in massa, sorvegliati da entrambi i genitori. E' molto bello vedere gli avannotti portati in giro per la vasca dai genitori. Gli avannotti dispersi sono o circondati o presi in bocca da uno dei genitori e sputati di nuovo nel gruppo principale. La coppia dovrebbe essere osservata con attenzione i quanto alcune femmine a questo punto possono scacciare il loro partner.
Gli avannotti sono abbastanza grandi per accettare naupli di artemia o microworm come primi alimenti, e pascolano anche su alghe e detriti. Possono essere lasciati con i genitori fino a quando non si notano i segnali di una nuova riproduzione, in quanto i maschi in particolare, possono diventare aggressivi verso il loro partner.
Taxa principali
In seguito ad un nuovo studio tassonomico, la forma del Camerun, precedentemente nota come Pelvicachromis taeniatus "Wouri" è ora descritta come Pelvicachromis drachenfelsi.
Splendida specie che è stata riconfermata da una recente revisione tassonomica, anche se l'appellativo 'kribensis' o 'krib' era in passato riservato a Pelvicachromis pulcher.
E' una delle specie di ciclide più comune e popolare in acquariofilia; la stragrande maggioranza di quelli in vendita oggi sono allevati in cattività ed hanno in genere un carattere meno aggressivo (in genere, ci sono sempre le eccezioni)...
Non ha la colorazione vivace dei congeneri, ed è anche difficile da trovare, ma è sempre un ciclide che si riproduce facilmente.
Considerata un sinonimo di Pelvicachromis pulcher, nel 2012 è stata riconosciuta come specie distinta da Anton Lamboj
Specie già molto conosciuta in ambito acquariofilo come Pelvicachromis sp. aff. subocellatus, è stata descritta solo nel 2013 da Anton Lamboj, che l'ha dedicata alla moglie.
E' una delle specie di Pelvicachromis meno diffuse; ne esistono diverse forme di colore, ma la femmina in livrea riproduttiva non è confondibile con nessun'altra femmina di Pelvicachromis.
E' una specie dalla bella colorazione, attualmente molto più facilmente disponibile di un tempo. Dopo una recente revisione tassonomica, appartengono a questa specie solo le forme provenienti dalla Nigeria e dal Benin.
Riferimenti & Link
Tutto Quello Che Avreste Sempre Voluto Sapere Ma Non Avete Mai Osato Chiedere...
i messaggi più interessanti tratti da it.hobby.acquari
la scheda su Fishbase
la pagina sulla wikipedia tedesca
scheda in francese
scheda con informazioni tecniche e distribuzione in natura su GBIF-Global Biodiversity Information Facility
Revision of the Pelvicachromis taeniatus-group (Perciformes), with revalidation of the taxon Pelvicachromis kribensis (Boulenger, 1911) and description of a new species (Pelvicachromis drachenfelsi) Anton Lamboj, Daniela Bartel & Emiliano Dell’Ampio - 19 Sep. 2014 (archive.org)
Qui un riassunto in italiano

di Horst Linke, traduzione in italiano - una preziosa guida sui ciclidi africani, con informazioni su ambiente naturale e allevamento e riproduzione in acquario. molte illustrazioni corredano l'opera

Cichlids from West Africa: A Handbook for Their Identification, Care, and Breeding
Edizione Inglese di Horst Linke e Wolfgand Staeck - Informazioni su habitat, cura dell'acquario, identificazione delle specie, riproduzione. Tratta delle specie dell'Africa occidentale Hemichromis, Pelvicachromis, ecc. Un'aggiunta degna di nota alla collezione di qualsiasi amante dei ciclidi.
Collegamenti & Legenda
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Per saperne di più...
Presentazione di uno studio destinato a scuotere il genere Pelvicachromis: utilizzando la colorazione e il confronto del DNA propone che tutte le varianti di Pelvicachromis taeniatus siano in realtà specie diverse - tratto e tradotto da un articolo di Anton Lamboj
Descrizione di allevamento e riproduzione della forma nigeriana del Pelvicachromis taeniatus, con le principali differenze con Pelvicachromis pulcher - tratto e tradotto da un articolo di Kurt Zadnik
Descrizione del luogo d'origine e delle varie caratteristiche degli appartenenti al genere Pelvicachromis - tratto e tradotto da un articolo di Grant Gussie
Una carrellata delle nuove specie di Pelvicachromis recentemente descritte o riportate alla validità, nelle splendide foto di © Flair Wang (Fishbook)
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