Resoconto di un'esperienza di allevamento e di riproduzione di questi ciclidi nani, che quando entrano nel periodo riproduttivo diventano molto territoriali e aggressivi.
La mia coppia di Pelvicachromis pulcher - biggia
Il Pelvicachromis pulcher, tra i pesci che ho allevato, è quello che preferisco in assoluto. E' il più bello ed il più interessante, sia come aspetto che come comportamento.
Cercavo una coppia di pesci da mettere nella "zona fondo" della mia vasca da 180 litri lordi, popolata da una coppia di Trichopodus leeri, una di Trichopodus trichopterus 'gold', 12 Trigonostigma heteromorpha, 4 Pangio kuhlii e 7 Macrotocinclus affinis, con valori dell'acqua KH 2, GH 3, pH 6,5. La mia negoziante di fiducia, alla quale mi ero rivolta, mi propose: "Perché non ti prendi una bella coppia di Pelvicachromis pulcher?" Io li per li ero inorridita: avevo sempre sentito parlare dei pelvica come dei "terminator" pronti a fare orrende stragi dei compagni di vasca per difendere la prole... Inoltre il biotopo (a parte che c'erano già gli oto :) dove andava a finire? Lei invece mi convinse, dicendomi che in realtà questo succedeva molto raramente, per lo più in vasche piccole e con compagni inadeguati, che una coppia di ciclidi più tranquilli ma anche più timidi nel mio acquario avrebbe avuto più difficoltà ad inserirsi e soprattutto ad alimentarsi, che più che il biotopo era meglio guardare le esigenze dei singoli pesci, e soprattutto dicendomi che se qualcosa non andava per il verso giusto se li sarebbe ripresi immediatamente! :)
Ero tornata quindi a casa con la mia coppia di Pelvicachromis pulcher, che avevo inserito nella vasca con tutte le cautele dovute. In effetti i primi tempi erano molto timidi, faticavano a mangiare, intimoriti dalla mole dei Trichopodus (avevano già due anni ed erano 10-12 cm.), e mostravano una livrea abbastanza scialba, grigia con una lunga barra nera dal muso fino alla coda.
Con il passare dei giorni erano diventati sempre meno timidi e più colorati, il maschio con la pinna dorsale bordata con un arancione vivissimo che formava degli ocelli neri nella parte terminale, la coda semilanceolata bordata di arancione sopra e di giallo sotto, le pinne ventrali blu chiaro, quasi fluorescenti... la femmina con i colori ancora più marcati, il muso color oro, l'addome rosso ciliegia... uno spettacolo! (che la foto purtroppo non rende per niente!)
Entrambi i Pelvicachromis pulcher vivevano tranquillamente, ignorando del tutto i compagni di vasca. I primi tempi il maschio aveva preso il sopravvento, scacciando la femmina ogni volta che le capitava sott'occhio. Lei subito fuggiva e andava a nascondersi. Con il passare dei giorni però scappava sempre meno velocemente, quando il maschio la puntava lei si mostrava un po' titubante, mostrava il fianco inclinato, in atteggiamento di sottomissione, e lui aspettava sempre un po' di più nell'attaccarla, incuriosito. Piano piano poi era la femmina che usciva dai suoi nascondigli, si avvicinava al maschio con una serie di piccoli scatti, con colori sempre più forti e con la pancia sempre più rossa, subito veniva respinta, mentre in seguito la sua presenza veniva accettata per periodi sempre più lunghi, i due alternavano piccole e incruente schermaglie a "passeggiate" fianco a fianco in giro per l'acquario...
E' quindi la femmina che ha preso l'iniziativa, scegliendo una mezza noce di cocco rovesciata, e passando giornate intere a scavarci dentro, accumulando la sabbia all'esterno, avvicinandosi a piccoli scatti al maschio, con la pancia rossa, quasi violetta, e leggermente gonfia bene in evidenza, cercando di convincerlo a seguirla, vibrando rapidamente, e piegando il corpo in quella caratteristica forma ad "esse"... lui un po' titubante prima recalcitrava un po' ma poi l'ha seguita...
Sono stati imboscati per una settimana, nascosti dalle piante, la femmina dentro la noce e lui fuori a guardia, senza neppure venire a mangiare... fino a che un bel giorno... sono usciti di nuovo tutti e due a spasso per l'acquario d'amore e d'accordo, e io che mi aspettavo una bella nuvoletta di avannotti ci sono rimasta scornata.
Questa alternanza di scaramucce e corteggiamenti si è ripetuta per altre due volte, io da una parte ero sollevata per il fatto che nonostante i Pelvicachromis pulcher scacciassero chiunque dal luogo prescelto dalla femmina, che non era mai lo stesso, non facevano però danni ai coinquilini, a parte qualche spavento se si avvicinavano troppo, dall'altra parte incominciavo ad avere preoccupazioni circa i valori dell'acqua, lo stato di "salute" dell'acquario, possibile che non riuscissero a portare a termine una covata?
Fino a che un bel giorno, il 9 novembre 2002, appena alzata, passando vicino all'acquario... proprio davanti, nel bel mezzo del vetro frontale, papà e mamma Pelvicachromis scortavano vigili ed attenti una cinquantina di esserini brulicanti sulla sabbia...
Emozioneeeee!!!!
La coppia di Pelvicachromis pulcher scorta sempre la nuvoletta di avannotti, portandola a pascolare tra le alghe - 07 agosto 2003 (biggia)
Inutile dire che ho passato intere ore con il naso incollato al vetro, in ansia per quegli esserini beige a puntini grigi... papà e mamma li spostavano per l'acquario molte volte, prendendoli in bocca e risputandoli nel luogo prescelto, perfettamente coordinati per non lasciarli mai incustoditi, io stavo in ansia perché ogni tanto ne vedevo qualcuno che si allontanava tremolante dal gruppo, rimanendo isolato dagli altri, ma papà pelvicachromis aveva un occhio infallibile nel trovare i fuggitivi, li metteva in bocca e li risputava insieme agli altri.
Dopo due giorni i piccoli Pelvicachromis pulcher hanno iniziato a nuotare intorno ai genitori, formando quella indimenticabile nuvoletta, mentre gli altri abitanti erano relegati alla parte superiore dell'acquario, ma senza danni, ho potuto notare unicamente una rasbora a cui era stata tranciata la parte inferiore della coda, che però è ricresciuta in breve tempo.
Inoltre per i due giorni in cui i piccoli non nuotavano ancora i genitori non tolleravano la presenza dei Pangio kuhlii, al punto che i poverini serpeggiavano terrorizzati su e giù per un lato dell'acquario, per fortuna quando i piccoli hanno cominciato a nuotare i pelvica non li hanno più considerati.
Gli avannotti sono cresciuti molto velocemente, li nutrivo 4 volte al giorno con naupli d'artemia e con mangime finissimo specifico per avannotti, che fortunatamente accettano senza problemi. Riuscivo ad alimentarli bene anche nell'acquario così grosso, utilizzando lo stratagemma, appreso tramite it.hobby.acquari, di "sparare" lentamente il cibo direttamente sopra la nuvola di avannotti tramite una siringa alla quale avevo messo al posto dell'ago una cannuccia da bibite.
Dopo 15 giorni i più grandi erano già quasi un cm. ed avevano la forma "a pesciolino" come i genitori, anche se avevano sempre la livrea mimetica beige a barre grigie. Ne erano rimasti una trentina (trentasei per l'esattezza), nuotavano a nuvoletta ma più "larghi" rispetto a prima, girando a curiosare e mangiare, sotto la sorveglianza dei genitori, che iniziavano ad allontanarsi per qualche minuto, mai però tutti e due assieme.
Dopo un mese papà e mamma venivano a mangiare anche quando lo davo agli altri, non solo quando glielo davo vicino agli avannotti, lasciando i piccoli incustoditi per periodi sempre più lunghi (nell'arco comunque di uno o due minuti, non di più).
La nuvola degli avannotti di Pelvicachromis pulcher tenuti d'occhio dalla madre. Non so come faccia mamma Pelvica... io faccio fatica a tenere sotto controllo due figli :-) - 07 agosto 2003 (biggia)
Vedere il comportamento dei genitori che scortano la prole è uno degli spettacoli più affascinanti che mi sia mai capitato di vedere: hanno tutta una serie di comportamenti, dettati sia dall'istinto ma anche dall'apprendimento, per molti aspetti stupefacenti, e che non ti stancheresti mai di stare ad osservare: interagiscono continuamente, lanciandosi segnali con ogni movimento corporeo, anche impercettibile ai nostri occhi, ma inconfondibile ed univoco ai loro: se la mamma si allontanava per scacciare qualche curioso i piccoli subito si fermavano nel luogo dov'erano perfettamente immobili, per riprendere la loro attività solo dopo il ritorno della madre, mentre se si allontanava per mangiare o per controllare il territorio continuavano a nuotare tranquilli.
Dopo all'incirca un mese e mezzo qualche avannotto ha iniziato ad assumere la livrea degli adulti, evidenziando la riga nera orizzontale sui fianchi, erano lunghi da un cm a un cm e mezzo, i genitori li controllavano sempre meno, fino a che dopo poco più di due mesi, quando i più grandi misuravano già due cm, i genitori hanno deciso che era giunto il momento di un'altra covata e hanno dato di nuovo inizio ai corteggiamenti... Il padre scacciava i piccoli curiosi dalla noce di cocco prescelta, e questi dallo spavento riassumevano la livrea giovanile per qualche minuto! Erano fortissimi!
Comunque a tutt'oggi (01.04.2003) non ho avuto un'altra covata, 6 Pelvicachromis "figli" convivono ancora con i genitori (non sono riuscita ad acchiapparli :-)), si sono rivelati 3 maschi e 3 femmine, ormai sono adulti ed iniziano a corteggiarsi tra di loro... Gli altri li ho tolti e li ho messi in un acquario a parte quando misuravano già 3-4 cm., perché iniziavano a stare stretti tutti assieme; quando hanno incominciato a differenziarsi i maschi dalle femmine (all'incirca quattro mesi), li ho portati al negozio d'acquari.
Mi è spiaciuto un po', sono riuscita a regalare solo una coppia, ma ne è valsa la pena!
Per approfondire:
Cosa si intende per pesci rassicuranti, perché sono di grande beneficio negli acquari dedicati ai ciclidi e differenza tra pesci rassicuranti e pesci bersaglio - tratto e tradotto da un articolo di Paul V. Loiselle
Galleria di foto dello sviluppo degli avannotti dalla nascita (cioè dal giorno in cui sono usciti per la prima volta dalla noce di cocco) all'età di 3 mesi
Come avviene la riproduzione in acquario dei Pelvicachromis pulcher e come riuscire a far crescere gli avannotti con successo
Esperienza di riproduzione di questi interessanti Ciclidi nani - tratto e tradotto da un articolo di Joe Solge
L'ultima covata della mia coppia di Pelvicachromis, foto degli avannotti fino all'età semi-adulta
Descrizione di allevamento e riproduzione della forma nigeriana del Pelvicachromis taeniatus, con le principali differenze con Pelvicachromis pulcher - tratto e tradotto da un articolo di Kurt Zadnik
L'esperienza di riproduzione di questi Ciclidi nani bellissimi e "di carattere" - articolo di U. Ugolini
Descrizione particolareggiata delle caratteristiche, dell'allevamento e della riproduzione di Pelvicachromis subocellatus e Pelvicachromis sp. aff. subocellatus (che verrà poi descritto come specie separata, Pelvicachromis silviae) - tratto e tradotto da un articolo di Kurt Zadnik
Articolo su questa varietà dai colori delicati di Pelvicachromis taeniatus, con notizie sul loro allevamento e le modalità di riproduzione - tratto e tradotto da un articolo di Erik Olson
Giornale di bordo dei tentativi di Erik di riprodurre i Pelvicachromis pulcher, coronati alla fine dal tanto sospirato successo... Dagli errori, propri ed altrui, si può sempre imparare qualcosa - tratto e tradotto da un articolo di Erik Olson
Esperienza d'allevamento e riproduzione del Pelvicachromis pulcher - tratto e tradotto da un articolo di Bob Berdoulay
Descrizione del luogo d'origine e delle varie caratteristiche degli appartenenti al genere Pelvicachromis - tratto e tradotto da un articolo di Grant Gussie
Descrizione molto particolareggiata di un'esperienza d'allevamento e riproduzione del Pelvicachromis pulcher, con notizie utili ed interessanti - tratto e tradotto da un articolo di Grant Gussie
Racconto della visita ad una stanza dedicata agli acquari e ai pesci, dove ci sarà sempre posto per i Pelvicachromis pulcher - Tratto e tradotto da un articolo di Shane Linder
Racconto di una esperienza di allevamento e di riproduzione del Pelvicachromis pulcher, che viene consigliato vivamente ai neofiti dell'acquariofilia che si vogliono "impegnare" un po' di più - tratto e tradotto da un articolo di Lynn McMullen
Pelvicachromis pulcher gode di notevole popolarità, complice la relativa facilità con cui può essere allevato unita ad un'attraente livrea, in questo articolo troverete dettagli del comportamento riproduttivo della specie - articolo di Serafino Teseo
Bellissime foto di una coppia di Pelvicachromis pulcher che cura una nuvola di avannotti - Foto © Fabio Nicora
Riferimenti & Link
Tutto Quello Che Avreste Sempre Voluto Sapere Ma Non Avete Mai Osato Chiedere...
i messaggi più interessanti tratti da it.hobby.acquari
esperienze personali su The Krib
In questo numero della rivista acquariofila c'è un articolo di Anton Lamboj su tutte le specie appartenenti al genere Pelvicachromis, con una interessante descrizione del loro habitat naturale e del loro comportamento in natura
di Horst Linke, traduzione in italiano - una preziosa guida sui ciclidi africani, molte illustrazioni corredano l'opera
Cichlids from West Africa: A Handbook for Their Identification, Care, and Breeding
Edizione Inglese di Horst Linke e Wolfgand Staeck
di Wolfgang Staeck e Horst Linke, traduzione in italiano a cura di H. De Jong e, W. Paccagnella
Edizione Inglese di Craig Wrightson - 3 semplici passaggi e 10 facili regole da seguire per avere successo e ottenere il massimo dal nuovo acquario garantito!
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Taxa principali
In seguito ad un nuovo studio tassonomico, la forma del Camerun, precedentemente nota come Pelvicachromis taeniatus "Wouri" è ora descritta come Pelvicachromis drachenfelsi.
Splendida specie che è stata riconfermata da una recente revisione tassonomica, anche se l'appellativo 'kribensis' o 'krib' era in passato riservato a Pelvicachromis pulcher.
E' una delle specie di ciclide più comune e popolare in acquariofilia; la stragrande maggioranza di quelli in vendita oggi sono allevati in cattività ed hanno in genere un carattere meno aggressivo (in genere, ci sono sempre le eccezioni)...
Non ha la colorazione vivace dei congeneri, ed è anche difficile da trovare, ma è sempre un ciclide che si riproduce facilmente.
Considerata un sinonimo di Pelvicachromis pulcher, nel 2012 è stata riconosciuta come specie distinta da Anton Lamboj
Specie già molto conosciuta in ambito acquariofilo come Pelvicachromis sp. aff. subocellatus, è stata descritta solo nel 2013 da Anton Lamboj, che l'ha dedicata alla moglie.
E' una delle specie di Pelvicachromis meno diffuse; ne esistono diverse forme di colore, ma la femmina in livrea riproduttiva non è confondibile con nessun'altra femmina di Pelvicachromis.
E' una specie dalla bella colorazione, attualmente molto più facilmente disponibile di un tempo. Dopo una recente revisione tassonomica, appartengono a questa specie solo le forme provenienti dalla Nigeria e dal Benin.
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