Considerata un sinonimo di Pelvicachromis pulcher, nel 2012 è stata riconosciuta come specie distinta da Anton Lamboj
Maschio di Pelvicachromis sacrimontis - Foto © Mummymonkey (Wikimedia)
Femmina di Pelvicachromis sacrimontis - Foto © Mummymonkey (Wikimedia)
5 - 8 anni
7.8 cm SL
La specie Pelvicachromis sacrimontis è un pesce d'acqua dolce della famiglia dei ciclidi la cui presenza è stata registrata solo in una piccola area del sud-est della Nigeria. Questa specie è stata sporadicamente disponibile nei negozi per molti anni, ma di solito viene venduta in modo errato come Pelvicachromis pulcher o come 'Krib gigante' e pochi commercianti sanno che si tratta di una specie distinta. Come praticamente tutti gli altri Pelvicachromis conosciuti, Pelvicachromis sacrimontis esiste in una serie di diverse forme di colore, il che aggiunge ulteriore confusione nell'identificarlo. Secondo l'eccellente libro The Cichlid Fishes of Western Africa di Anton Lamboj, una forma verde, una forma gialla e una forma rossa si trovano a Lagos, in Nigeria. Lamboj dice che è possibile che Pelvicachromis sacrimontis viva accanto al Pelvicachromis pulcher in natura, poiché le due specie arrivavano molto spesso come spedizioni miste.
Pelvicachromis sacrimontis è stato descritto per la prima volta nel mensile della German Cichlid Association (DCG-Info) da Joachim Paulo nel 1977 come parte di un articolo su Pelvicachromis kribensis. Poiché questa descrizione faceva riferimento a un iconotipo, al taxon mancava un esemplare tipo. Sebbene questa pubblicazione non presentasse una diagnosi completa secondo Lamboj (1999), costituiva una descrizione valida secondo gli articoli applicabili del Codice internazionale di nomenclatura zoologica. Per molto tempo la validità di questo taxon non è stata riconosciuta o il nome è stato definito come un "sostituto ingiustificato" per Pelvicachromis camerunensis, un nome che appariva in Thys van den Audenaerde (1968) ma era un nome commerciale che non era disponibile ( Daget et al.1991). L'uso di Pelvicachromis camerunensis è doppiamente confuso dato che questa specie non si trova in Camerun. Tuttavia, esemplari di questa specie sono stati menzionati in Thys van den Audenaerde (1968) come Pelvicachromis pulcher "forma B" o Pelvicachromis sp. aff. pulcher e riconosciuta come una specie distinta, diversa da Pelvicachromis pulcher principalmente per motivi di colorazione.
Pelvicachromis sacrimontis è stato ridescritto da Anton Lamboj e Christopher Pichler nel loro articolo del 2012 con un neotipo e paraneotipi assegnati da esemplari conservati al Royal Museum for Central Africa, e riconosciuto quindi come specie valida a tutti gli effetti. Questo cambiamento ad oggi è stato ratificato anche da Fishbase.
Descrizione: Spine dorsali (totale): 15-17; Raggi molli dorsali (totali): 8-10; Spine anali: 3; Raggi anali molli: 6 - 8; Vertebre: 26 - 27.
Diagnosi: è una specie di Pelvicachromis, distinta da tutti i congeneri per una combinazione di caratteri come segue: differisce da Pelvicachromis taeniatus e Pelvicachromis subocellatus per l'assenza di un disegno di punti blu pallidi e rossastri sulla pinna caudale dei maschi adulti; differisce da Pelvicachromis roloffi per una fascia medio-laterale più ampia sul corpo, assenza di piccoli punti nella pinna caudale maschile, assenza di margine rosso con sottomargine da biancastro a bluastro nella pinna dorsale femminile; differisce da Wallaceochromis humilis (ex Pelvicachromis humilis), Wallaceochromis rubrolabiatus (ex Pelvicachromis rubrolabiatus) e Wallaceochromis signatus (ex Pelvicachromis signatus per l'assenza di barre verticali scure sul corpo; differisce da Pelvicachromis pulcher per una banda medio-laterale più ampia sul corpo, generalmente altrettanto larga o più larga di una banda giallastra pallida dorsale a questa banda scura, banda di colorazione iridescente da bluastra a turchese sulle guance e una diversa colorazione della pinna dorsale nelle femmine; nessun margine, parte spinosa da pallida a scura e arancione scuro, parti molli da giallastre a chiare nella maggior parte delle regioni posteriori rispetto al margine nero, sottomargine giallo e base della pinna nera in Pelvicachromis pulcher.
Lamboj dice che il modo più semplice per distinguere Pelvicachromis sacrimontis da Pelvicachromis pulcher è guardare la pinna dorsale. Le femmine di Pelvicachromis pulcher hanno tipicamente strisce colorate nella pinna dorsale, assenti invece nelle femmine sacrimontis, che hanno una pinna dorsale gialla o di colore scuro.
- Specie che diventa molto aggressiva verso gli altri pesci nel periodo riproduttivo
- Specie che si riproduce anche in cattività, ma gli esemplari in commercio provengono in genere dalla cattura in natura. Chiedete sempre al negoziante se i pesci che state per prendere sono di cattura o di allevamento.
Africa: sistemi del Niger e del fiume Cross nelle parti sud-occidentali della Nigeria.
La specie Pelvicachromis sacrimontis è conosciuta solo nei sistemi del fiume Niger e Cross nelle parti sud-orientali della Nigeria. Il neotipo è stato raccolto a Chokoche, fiume Imo, Rivers State, 04°59'N, 07°59'E
STATO NELLA LISTA ROSSA IUCN:
NOT EVALUATED (non valutato)
Ambiente: demerso; acqua dolc; Clima tropicale
Non sono disponibili descrizioni dettagliate dei luoghi in cui si trova Pelvicachromis sacrimontis, quindi la natura precisa dei suoi habitat è sconosciuta. Viene esportato per il commercio acquariofilo insieme a Pevicachromis pulcher in lotti misti, per cui molto probabilmente condividono gli stessi habitat o simili.
Dimensioni minime dell'acquario: 80x40x40h cm per una singola coppia; in caso di più esemplari l'acquario deve essere molto più grande, sono molto territoriali.
L'acquario per i Pelvicachromis sacrimontis deve contenere un sacco di nascondigli e potenziali siti di riproduzione, sotto forma di caverne. Possono essere utilizzati vasi di terracotta, pezzi di tubo, mezzi gusci di noce di cocco, radici e rami di legno contorti (se non si riesce a trovare legni della forma desiderata, si possono usare tranquillamente pezzi di rami di faggio comune, completamente essiccato e privato della corteccia). Le piante non sono strettamente essenziali, ma i pesci apprezzeranno molto i ripari aggiuntivi. Zone riparate e ombreggiate sono essenziali sia per i compagni di vasca, perché i Pelvicachromis nel periodo riproduttivo scacciano violentemente tutto ciò che si muove dal loro campo visivo, sia per quando avranno la nuvoletta di avannotti da portare in giro a pascolare.
L'aggiunta di un po' di lettiera di foglie secche (sono adatte foglie di faggio, quercia o mandorlo indiano Ketapang, Terminalia catappa; si può usare anche una miscela di tutte e tre) enfatizza ulteriormente la sensazione naturale e, oltre a offrire dei ripari aggiuntivi per i pesci, induce la crescita di benefiche colonie microbiche mano a mano che avviene la decomposizione. Questa microfauna può fornire una preziosa fonte di cibo secondario per gli avannotti, mentre si ritiene che i tannini e altre sostanze chimiche rilasciate dalle foglie in decomposizione siano utili per le specie di pesci d'acqua nera e non.
Le foglie possono essere lasciate nella vasca fino a che non si decompongono completamente o rimosse e sostituite ogni qualche settimana.
Per acidificare e scurire ulteriormente l'acqua si possono usare anche le pignette di ontano, che hanno ulteriori effetti battericidi e antimicotici, non è necessario utilizzare la torba naturale, la cui raccolta è sia insostenibile che dannosa per l'ambiente.
Molto simile alla fibra di torba è la fibra di cocco, che è essenzialmente un sottoprodotto industriale e soprattutto una risorsa rinnovabile; se ne può lasciar cadere qualche manciata nella vasca. Dopo pochi giorni diventerà completamente satura d'acqua e affonderà sul fondo, dove può sembrare davvero efficace. A condizione che venga praticata una buona routine di mantenimento dell'acqua, non dovrebbero verificarsi effetti negativi utilizzando torba o foglie in acquario.
Dovrebbe essere usato un substrato di sabbia o ghiaia molto fine perché quando sono in riproduzione i pesci scavano delle buche.
Non apprezzano la forte illuminazione, nella loro vasca è meglio utilizzare piante galleggianti per smorzare la luce.
Comportamento e compatibilità: i Pelvicachromis sacrimontis vengono spesso consigliati per gli acquari di comunità in generale, ma bisogna ricordare che diventano molto territoriali e aggressivi quando entrano nel periodo riproduttivo. Non vanno allevati con specie molto vigorose o grandi in quanto generalmente sono pesce timidi e riservati (sempre quando non sono in riproduzione). Buoni compagni di vasca possono essere piccoli caraciformi, barbus, danio, rasbora, corydoras, gourami e loricaridi. Possono essere allevati con altri ciclidi dell'Africa occidentale (l'ideale sarebbero altri ciclidi nani dell'Africa occidentale), ma deve essere fornito abbastanza spazio per la formazione dei territori.
GH: 1-5
L'alimentazione dei Pelvicachromis in natura è basata su vermi, crostacei e insetti.
In acquario accettano la maggior parte degli alimenti. Un pellet per ciclidi di buona qualità può essere usato come base per la loro alimentazione, ma bisogna garantire che la dieta sia variata con aggiunte regolari di alimenti vivi e congelati.
Caratteristiche specifiche maschili
Il primo raggio della pinna pelvica è sempre più lungo nei maschi, con la punta della pinna pelvica che raggiunge la base anteriore della pinna anale o oltre, conferendo alla pinna un aspetto appuntito. La pinna dorsale ha un margine rosso seguito da un sottomargine bianco e una base nera nelle parti anteriori e da una base da grigiastra a chiara nelle parti posteriori. La pinna caudale è da limpida a rossastra pallida con un margine rosso nella metà superiore seguito da una parte bianca o blu iridescente. La pinna anale ha un margine rosso sul bordo anteriore con il resto della pinna blu / viola. Sono distinguibili 3 forme di colore:
- Forma gialla - guance da gialle a bluastre e gola, fianchi e bocca gialli. Presenta una macchia rossa sulla pancia
- Forma rossa - rosso brillante sulla metà inferiore della testa compreso il labbro inferiore, l'intera bocca e i fianchi fino quasi all'origine della pinna anale
- Forma verde - parti verdastre corrispondenti a quelle gialle nella forma gialla
Caratteristiche specifiche femminili
Nelle femmine il primo raggio della pinna pelvica è più corto o di lunghezza uguale al secondo, conferendo alle pinne un aspetto più rotondo. Non c'è una chiara distinzione tra le femmine delle tre forme di colore. La pinna dorsale è senza margine. La parte spinosa è di colore arancione chiaro, scuro e scurissimo, mentre le parti molli sono da giallastre a chiare nella maggior parte della regione posteriore. Le parti spinose possono essere da grigio scuro a nerastre durante il corteggiamento (vedi foto della femmina). La pinna caudale e quella anale sono da trasparenti a giallo pallido. Le parti del corpo inferiori alla pinna caudale vanno dal grigio al nero. Le femmine hanno un ventre rosso vivo che diventa più pallido dopo la deposizione delle uova e durante la riproduzione. I fianchi e il petto sono di colore da giallo pallido a bluastro come lo sono gli opercoli inferiori e la regione subopercolare della testa. I fianchi sono nerastri nelle femmine aggressive e corteggiatrici di tutte le forme di colore.
La riproduzione dei Pelvicachromis sacrimontis è molto facile. Depongono all'interno di cavità. I pesci formano coppie monogame e il modo migliore per ottenerle è quello di acquistare un gruppo di 6 o più pesci giovani e farli crescere, permettendo che le coppie si formino spontaneamente. Non ci sono garanzie che il semplice acquisto di un maschio e di una femmina si traduca in una coppia compatibile, ma anzi si può provocare la morte di un partner riluttante. Se si sceglie di acquistare una singola coppia, scegliere il maschio più grande e la femmina più colorata nella vasca del venditore.
L'acquario deve essere ricco di ripari e di siti adatti alla riproduzione, con una temperatura di 24-27°C e pH 6.5-7.0. Questi parametri tendono ad assicurare una distribuzione abbastanza uniforme dei sessi all'interno della covata. Se l'acqua è troppo alcalina, la covata tende ad essere per lo più composta da maschi, mentre se è troppo acida da femmine. Assicurarsi di fornire un sacco di grotte che fungano come potenziali siti di riproduzione (vasi di argilla rovesciati con una piccola breccia come entrata, o gusci di noce di cocco rovesciati). E' preferibile una filtrazione tranquilla tramite un filtro a spugna ad aria, in quanto gli avannotti possono essere risucchiati in un filtro troppo potente.
Per un miglior tasso di sopravvivenza non aggiungere nessuna specie che abiti sul fondo, in particolare loricaridi o corydoras, in quanto possono predare avannotti o uova. Tuttavia vanno bene un gruppetto di pesci rassicuranti, come un branco di tetra, rasbore, ecc. per rendere la coppia meno timida. Condizionare i pesci con una buona dieta a base di cibo vivo, congelato e secco.
Il primo segno che la riproduzione potrebbe essere vicina è una intensificazione del colore dei pesci, ma soprattutto della femmina. La sua pancia si scurisce, diventando di un intenso colore viola. Di solito è lei che inizia la deposizione, danzando di fronte al maschio e mettendo in mostra la pancia viola per invogliarlo a deporre con lei. Quando è pronta, la coppia sceglie una grotta in cui deporre le uova o scava una buca sotto un pezzo di arredamento. Possono poi scomparire per diversi giorni.
Durante la deposizione possono essere deposte fino a 300 uova, sul soffitto o su una parete della grotta scelta. La femmina cura le uova, mentre il maschio difende il territorio circostante contro gli intrusi.
Le uova schiudono in 2-3 giorni e gli avannotti raggiungono il nuoto libero dopo 7-8 giorni. Questo è spesso il momento in cui l'acquariofilo ignaro scopre che i suoi pesci si sono riprodotti, quando gli avannotti lasciano la caverna in massa, sorvegliati da entrambi i genitori. E' molto bello vedere gli avannotti portati in giro per la vasca dai genitori. Gli avannotti dispersi sono o circondati o presi in bocca da uno dei genitori e sputati di nuovo nel gruppo principale. La coppia dovrebbe essere osservata con attenzione i quanto alcune femmine a questo punto possono scacciare il loro partner.
Gli avannotti sono abbastanza grandi per accettare naupli di artemia o microworm come primi alimenti, e pascolano anche su alghe e detriti. Possono essere lasciati con i genitori fino a quando non si notano i segnali di una nuova riproduzione, in quanto i maschi in particolare, possono diventare aggressivi verso il loro partner.
Taxa principali
In seguito ad un nuovo studio tassonomico, la forma del Camerun, precedentemente nota come Pelvicachromis taeniatus "Wouri" è ora descritta come Pelvicachromis drachenfelsi.
Splendida specie che è stata riconfermata da una recente revisione tassonomica, anche se l'appellativo 'kribensis' o 'krib' era in passato riservato a Pelvicachromis pulcher.
E' una delle specie di ciclide più comune e popolare in acquariofilia; la stragrande maggioranza di quelli in vendita oggi sono allevati in cattività ed hanno in genere un carattere meno aggressivo (in genere, ci sono sempre le eccezioni)...
Non ha la colorazione vivace dei congeneri, ed è anche difficile da trovare, ma è sempre un ciclide che si riproduce facilmente.
Considerata un sinonimo di Pelvicachromis pulcher, nel 2012 è stata riconosciuta come specie distinta da Anton Lamboj
Specie già molto conosciuta in ambito acquariofilo come Pelvicachromis sp. aff. subocellatus, è stata descritta solo nel 2013 da Anton Lamboj, che l'ha dedicata alla moglie.
E' una delle specie di Pelvicachromis meno diffuse; ne esistono diverse forme di colore, ma la femmina in livrea riproduttiva non è confondibile con nessun'altra femmina di Pelvicachromis.
E' una specie dalla bella colorazione, attualmente molto più facilmente disponibile di un tempo. Dopo una recente revisione tassonomica, appartengono a questa specie solo le forme provenienti dalla Nigeria e dal Benin.
Riferimenti & Link
Tutto Quello Che Avreste Sempre Voluto Sapere Ma Non Avete Mai Osato Chiedere...
i messaggi più interessanti tratti da it.hobby.acquari
la scheda su FishBase
articolo di Giorgio Melandri su Aquagarden.it, sui cilidi adattiagli acquari piantumati, e con la sua esperienza d'allevamento e riproduzione dei Pelvicachromis sacrimontis in un plantacquario
la pagina sulla wikipedia inglese
scheda su Biotopeaquariumproject.com
scheda su Practicalfishkeeping.co.uk
Articolo d William Berg su TFHmagazine.com sui Pelvicachromis, dal pulcher a tutti gli altri
On the validity of Pelvicachromis sacrimontis Paulo, 1977 (Perciformes, Cichlidae), with designation of a neotype, and redescription of the species - Lamboj, A. and C. Pichler, 2012 - Zootaxa 3436:61-68 (leggi tutto)
di Horst Linke, traduzione in italiano - una preziosa guida sui ciclidi africani, molte illustrazioni corredano l'opera
Cichlids from West Africa: A Handbook for Their Identification, Care, and Breeding
Edizione Inglese di Horst Linke e Wolfgand Staeck
di Wolfgang Staeck e Horst Linke, traduzione in italiano a cura di H. De Jong e, W. Paccagnella
Edizione Inglese di Craig Wrightson - 3 semplici passaggi e 10 facili regole da seguire per avere successo e ottenere il massimo dal nuovo acquario garantito!
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Per saperne di più...
On the validity of Pelvicachromis sacrimontis Paulo, 1977 (Perciformes, Cichlidae), with designation of a neotype, and redescription of the species - Lamboj, A. and C. Pichler, 2012 - Zootaxa 3436:61-68
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