Un piccolo barbus dalla livrea stupefacente, talmente definita nella colorazione che quando apparve in commercio si pensava fosse colorato artificialmente...
Odessa barb, Pethia padamya (ex Puntius padamya) - Foto © Benny Ng
Maschio adulto di Pethia padamya, proveniente dalle farm di Singapore - Foto © Chor-Kiat Yeo (Seriouslyfish.com)
4.6 cm SL
La specie Pethia padamya è entrata nel commercio dei pesci d'acquario fin dai primi anni 1970, ma la sua origine precisa è rimasta un mistero fino al 2003. Apparve per la prima volta in Ucraina, e il nome comune della specie, 'Odessa barb', Barbus di Odessa, derivava proprio dalla città portuale ucraina, e quando arrivò in Europa occidentale era considerato un ibrido di congeneri dall'aspetto simile come Pethia conchonius, Pethia ticto e Pethia cumingii. Era stato anche ipotizzato fosse una sottospecie di Pethia ticto o Pethia conchonius, addirittura che il pesce fosse colorato artificialmente, vista bellezza e la definizione dei disegni della livrea.
Dopo la scoperta di popolazioni naturali, sono cominciati ad apparire in commercio anche esemplari catturati in natura, ed è diventato chiaro che il barbus di Odessa era una specie a sé stante, anche se la confusione è continuata per altri 5 anni fino a quando nell'ottobre 2008 è stata pubblicata la descrizione formale.
Un fatto interessante notato per quanto riguarda i ceppi selvatici vs quelli allevati commercialmente di Pethia padamya è che i pesci d'allevamento sembrano mantenere meglio la loro colorazione quando sono stressati, mentre quelli selvatici sbiadiscono molto di più. Anche se deve ancora essere verificato, probabilmente i pesci d'allevamento sono stati selezionati appositamente per la loro colorazione, determinando questa caratteristica. In tutti gli altri aspetti, i pesci di cattura e quelli d'allevamento appaiono identici.
In passato era incluso nel gruppo di Pethia conchonius di specie strettamente correlate, a fianco di un'altra 20ina di specie di Puntius, che sono state spostate tutte nel nuovo genere Pethia da Pethiyagoda et al. (2012).
Etimologia: Pethia: il generico nome dialettale usato per i piccoli ciprinidi nella lingua locale Sinhala. padamya: è la parola burmese che significa 'rubino', in riferimento al brillante colore rosso dei maschi in livrea riproduttiva.
Pethia padamya (ex Puntius padamya) - Foto © Robert Beke (Beke.co.nz)
Le specie di Pethia sono diagnosticate grazie alla seguente combinazione di caratteri: barbi rostrali assenti; barbi mascellari minuti o assenti; possesso di un ultimo raggio ramificato della pinna dorsale rigido, seghettato; presenza di una macchia nera sul peduncolo caudale, e spesso macchie nere o barre sui fianchi del corpo; terzo infraorbitario profondo e parzialmente sovrapposto al preopercolo.
In passato Pethia, come altri generi, era incluso nel genere Puntius, che per un certo numero di anni è stato trattato come un raccoglitutto polifiletico, ed era arrivato a contenere oltre 100 specie di ciprinidi di piccole e medie dimensioni, fino a che Pethiyagoda et al. (2012) ha pubblicato una revisione parziale, che copriva i membri originari dell'Asia meridionale. La maggior parte delle specie di Puntius sub-himalayani sono stati riclassificati e sono stati eretti nuovi generi per accoglierne alcuni, come Dawkinsia, Dravidia, Pethia, con il resto o rimasto in Puntius o spostato nel genere Systomus già esistente. Successivamente divenne chiaro che il nome Dravidia era già usato per un genere di mosche, quindi è stato messo a disposizione da Pethiyagoda (2013) il nome di Haludaria in sostituzione.
Nessuna specie originaria di Indocina, Cina, o Indonesia è stata inclusa nello studio, il che significa che alcuni ex Puntius sono attualmente classificati come 'sedis incertae', cioè di incerta collocazione tassonomica. Molti di questi problemi sono stati risolti da Kottelat (2013) che ha eretto nuovi generi per un certo numero di specie del sud-est asiatico. In alcuni siti tutti i Puntius vengono etichettati come "Puntius" tra virgolette, proprio per sottolineare l'uso discutibile di questo genere.
Asia: Myanmar. Registrato solo nella località tipo, uno stagno artificiale nel villaggio di Toe Gyi, situato appena sopra le cascate di Anisakan, vicino a Pyin Oo Lwin, sulla strada Mandalay-Hsipaw e nel corso inferiore del fiume Chindwin.
Pethia padamya è una specie conosciuta solo dal Myanmar centrale, dove gli esemplari tipo sono stati raccolti da uno stagno artificiale alimentato da un piccolo ruscello in un villaggio chiamato Toe Gyi che si trova nella divisione amministrativa di Mandalay. È stato anche registrato dai tratti inferiori del fiume Chindwin, un affluente dell'Ayeyarwady, e da un "piccolo stagno" a 500 metri dal canale principale del fiume.
STATO NELLA LISTA ROSSA IUCN:
DATA DEFICIENT (dati carenti)
- Odessa barb: la distribuzione e lo stato della specie in natura, sul sito della IUCN Red List, il più ampio database di informazioni sullo stato di conservazione delle specie animali e vegetali di tutto il mondo.
Ambiente: pelagico, acqua dolce. Clima tropicale.
Gli esemplari tipo di Pethia padamya sono stati raccolti ad un'altitudine di circa 3000 metri sopra il livello del mare. Le acque erano generalmente limpide, prive di piante acquatiche, e scorrevano su calcare con un valore di pH di circa 11,0. I substrati nell'area erano costituiti da ghiaia o fango.
16 - 25°C
6.5 - 8.5
Dimensioni minime dell'acquario: 80x40x40h cm per un gruppo di 8-10 esemplari
La scelta degli arredi non è particolarmente critica, anche se tende a mostrare meglio la sua colorazione in un acquario fittamente piantumato, con un substrato scuro. L'aggiunta di radici o legni e di alcune piante galleggianti per schermare la luce sembra essere apprezzata, oltre ad aggiungere una sensazione più naturale. La filtrazione non ha bisogno di essere particolarmente forte, anche se i Pethia padamya mostrano una preferenza per un po' di movimento nell'acqua, e stanno bene anche allevati in allestimenti tipo fiume-acquario senza troppa corrente.
Comportamento e compatibilità: Pethia padamya è una specie generalmente molto pacifica, ed è un abitante ideale degli acquari di comunità ben studiati. Le scelte migliori potrebbero essere pesci dalle dimensioni simili e che abitano biotopi simili di acque aperte in natura, ma altre potenziali opzioni possono includere balitoridi, cobitidi e nemacheilidi, nonché ciprinidi bentonici come le specie di Crossocheilus e di Garra.
Sono disponibili in commercio numerosi pesci provenienti dal bacino di Ayeyarwady, tra cui il Danio choprae, Danio albolineatus, Danio kyathit, Danio tinwini, Danio shanensis, Pethia stoliczkana, Pethia tiantian, Pethia ticto, Acanthocobitis botia, Schistura vinciguerrae, Lepidocephalichthys berdmorei, Crossocheilus latius.
Come sempre, fate accurate sulla combinazione di pesci pianificata prima dell'acquisto, per evitare problemi.
E' una specie di branco per natura e, idealmente, deve essere allevato in un gruppo di almeno 8-10 esemplari, associati magari ad altre specie di branco, per dare maggiore sicurezza, e sarete ricompensati da uno spettacolo più naturale. Allevarli in numeri decenti non solo renderà i pesci meno nervosi, ma si tradurrà in una più efficace esposizione del loro comportamento naturale: le interazioni tra i maschi sono molto interessanti da osservare, e mostreranno i loro colori migliori quando si troveranno a competere l'uno con l'altro per l'attenzione delle femmine o per la posizione gerarchica.
16 – 25°C
Durezza: 90 – 357 ppm
Come gli altri Pethia dovrebbe essere un onnivoro generalizzato, che si nutre in natura di vermi, insetti e altri piccoli invertebrati, così come di vegetali e detriti organici.
In acquario si può alimentare facilmente, accettando di buon grado i mangimi secchi commerciali, ma mostrerà condizioni e colorazione migliori se verranno offerti pasti regolari di piccolo cibo vivo e/o congelato, come chironomus, Daphnia, Artemia, insieme a mangime secco in fiocchi e granuli di buona qualità, almeno alcuni dei quali dovrebbero essere a base di alghe o vegetali.
I maschi possiedono una spessa banda rosso-arancio brillante sui fianchi e disegni più intensamente definiti nelle pinne. Le femmine sessualmente mature sono di solito più grosse rispetto ai maschi e hanno un disegno dalla colorazione molto più chiara.
Come la maggior parte dei piccoli ciprinidi, anche le specie del genere Pethia si riproducono disperdendo le uova in acqua e senza praticare alcuna cura parentale.
Quando sono in buone condizioni si riproducono spesso, e in un acquario maturo è possibile che un piccolo numero di avannotti possano iniziare a comparire senza alcun intervento. Se si vuole massimizzare invece il rendimento, è necessario un approccio più controllato. Il gruppo degli adulti può essere sempre condizionato insieme, ma dovrebbe essere allestito un piccolo acquario da riproduzione, riempito con acqua matura. Dovrebbe essere molto poco illuminato e avere la base ricoperta da una sorta di rete con le maglie abbastanza grandi perchè le uova ci passino attraverso, ma abbastanza piccole da non permettere che gli adulti possano raggiungerle. Può essere utilizzata anche una stuoia di plastica tipo 'erba' che funziona altrettanto bene, così come uno strato di biglie di vetro. In alternativa si può riempire buona parte dell'acquario con piante a foglie fini come Taxiphyllum sp. o mop per la deposizione delle uova. L'acqua dovrebbe essere da leggermente acida a neutra, con una temperatura sui 24-25°C, e dovrebbe essere utilizzato un filtro a spugna o a pietra porosa (s) per fornire movimento dell'acqua.
Quando gli adulti sono in buone condizioni e le femmine appaiono gravide, una o due coppie possono quindi essere introdotte in questo acquario, dove la deposizione delle uova dovrebbe avvenire la mattina seguente.
Un'alternativa è quella di far riprodurre i pesci in gruppo, con una mezza dozzina di esemplari di ciascun sesso sia un buon numero, anche se sarà necessario un acquario più grande.
In entrambi i casi gli adulti probabilmente si mangeranno le uova se ne viene data loro la possibilità, per cui devono essere rimossi al più presto non appena si notano le uova. Queste dovrebbero schiudere in 24 - 48 ore, e gli avannotti raggiungere il nuoto libero circa 24 ore più tardi. Dovrebbero essere offerti alimenti molto piccoli, tipo infusori, per i primi giorni, fino a quando non diventano abbastanza grandi da accettare microworm, naupli d'artemia, o simili.
24 - 25°C
Taxa principali
Considerato uno dei piccoli ciprinidi più resistenti disponibili in acquariofilia, Pethia conchonius è una scelta eccellente per chi è da poco che ha deciso di allestire un acquario
Piccoli pesci timidi e pacifici, non adatti ai comuni acquari di comunità proprio per le loro ridotte dimensioni e il carattere schivo.
Una specie dell'ex genere Barbus dalla livrea nuziale inconfondibile e bellissima, robusta e poco esigente, adatta agli acquari di comunità ben pensati.
Un piccolo barbus dalla livrea stupefacente, talmente definita nella colorazione che quando apparve in commercio si pensava fosse colorato artificialmente...
Riferimenti & Link
la scheda su FishBase
la scheda completa su Seriouslyfish.com
la pagina sulla wikipedia italiana
Edizione Inglese - di Randy Carey - Scritta da uno dei maggiori esperti di questi gruppi di pesci, questa guida completa presenta cinque importanti gruppi di pesci che abbracciano centinaia di specie e copre argomenti essenziali per gli acquariofili interessati ai tetra e ai barbus, come alimentazione, fabbisogni, specie, malattie e riproduzione. Foto a colori, barre laterali, grafici e riquadri dei suggerimenti illustrano i punti chiave e completano perfettamente il testo informativo.
Edizione Inglese - di Gary Elson, Oliver Lucanus, Michele Earle-Bridges. Guida sull'allevamento di questi colorati pesci tropicali eccezionalmente attivi e con un appetito altrettanto enorme. Le loro numerose varietà sono originarie dell'Asia meridionale e sud-orientale.
Collegamenti & Legenda
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Per saperne di più...
Potete avere pesci d'acquario colorati senza dover girare il termostato su "tropicale" e la scelta è molto più ampia di quanto pensate - tratto e tradotto da un articolo di Neale Monks
Studio che vuole rispondere ad una domanda in sospeso nella biologia animale: se i pesci siano capaci di comportamenti complessi, come il gioco - tratto e tradotto da un articolo di Eisenbeiser, Serbe-Kamp, Gage, Marzullo
Splendidi esemplari di Pethia padamya (ex Puntius padamya) selvatici - Foto © Frank Schafer (Aquarium Glaser GmbH)
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