Una specie di barbus non molto diffusa in commercio
Pethia setnai nel suo habitat naturale in India - Foto © Fishplore.com
5.7 cm TL
La specie Pethia setnai è un piccolo barbus della famiglia Cyprinidae, non molto diffuso in acquariofilia, e purtroppo viene anche ampiamente indicata e commercializzata come Pethia narayani o Puntius narayani (Hora, 1937) nel commercio acquariofilo. L'identità precisa di quest'ultima specie è però in dubbio, e inoltre Pethia setnai possiede una spina della pinna dorsale seghettata mentre Puntius narayani no, e tutti i pesci in commercio hanno una tale spina dorsale.
Pethia setnai condivide con alcuni congeneri una livrea costituita da tre segni scuri sul fianco orientati verticalmente, ma può essere distinto da essi perché il segno centrale, sotto la pinna dorsale, è unicamente pallido e diffuso. Purtroppo al momento non ci sono i riferimenti pertinenti per fornire una diagnosi più dettagliata.
Pethia setnai era precedentemente incluso nel gruppo "Puntius conchonius" di specie strettamente correlate tra loro, a fianco di Puntius ater, Puntius bandula, Puntius conchonius, Puntius cumingii, Puntius didi, Puntius erythromycter, Puntius gelius, Puntius khugae, Puntius macrogramma , Puntius manipurensis, Puntius meingangbii, Puntius nankyweensis, Puntius nigripinnis, Puntius nigrofasciatus, Puntius padamya, Puntius phutunio, Puntius punctatus, Puntius reval, Puntius shalynius, Puntius stoliczkanus, Puntius thelys, Puntius tiantian, Puntius ticto, ma tutte queste specie sono state spostate nel nuovo genere Pethia da Pethiyagoda et al. (2012), così come Puntius melanomaculata, Puntius pookodensis, Puntius muvattupuzhaensis, Puntius ornatus, Puntius yuensis.
Puntius narayani non è stato spostato nel nuovo genere poiché possiede in modo univoco 9 raggi ramificati della pinna dorsale e 6 raggi ramificati della pinna anale.
Le specie di Pethia sono diagnosticate grazie alla seguente combinazione di caratteri: barbi rostrali assenti; barbi mascellari minuti o assenti; possesso di un ultimo raggio ramificato della pinna dorsale rigido, seghettato; presenza di una macchia nera sul peduncolo caudale, e spesso macchie nere o barre sui fianchi del corpo; terzo infraorbitario profondo e parzialmente sovrapposto al preopercolo.
In passato Pethia, come altri generi, era incluso nel genere Puntius, che per un certo numero di anni è stato trattato come un raccoglitutto polifiletico, ed era arrivato a contenere oltre 100 specie di ciprinidi di piccole e medie dimensioni, fino a che Pethiyagoda et al. (2012) ha pubblicato una revisione parziale, che copriva i membri originari dell'Asia meridionale. La maggior parte delle specie di Puntius sub-himalayani sono stati riclassificati e sono stati eretti nuovi generi per accoglierne alcuni, come Dawkinsia, Dravidia, Pethia, con il resto o rimasto in Puntius o spostato nel genere Systomus già esistente. Successivamente divenne chiaro che il nome Dravidia era già usato per un genere di mosche, quindi è stato messo a disposizione da Pethiyagoda (2013) il nome di Haludaria in sostituzione.
Nessuna specie originaria di Indocina, Cina, o Indonesia è stata inclusa nello studio, il che significa che alcuni ex Puntius sono attualmente classificati come 'sedis incertae', cioè di incerta collocazione tassonomica. Molti di questi problemi sono stati risolti da Kottelat (2013) che ha eretto nuovi generi per un certo numero di specie del sud-est asiatico. In alcuni siti tutti i Puntius vengono etichettati come "Puntius" tra virgolette, proprio per sottolineare l'uso discutibile di questo genere.
Asia: Goa, India
La località tipo di Pethia setnai è "Sanguem, Goa, costa occidentale dell'India", ma le conoscenze attuali indicano che questa specie è comune nella maggior parte dei fiumi che scorrono giù dalle montagne dei Ghati occidentali, tra cui Tunga, Hemavathi, Cauvery, Kumaradhara, ecc.
STATO NELLA LISTA ROSSA IUCN:
VULNERABLE (vulnerabile)
- Indigo Barb: la distribuzione e lo stato della specie in natura, sul sito della IUCN Red List, il più ampio database di informazioni sullo stato di conservazione delle specie animali e vegetali di tutto il mondo.
Ambiente: bentopelagico, acqua dolce. Clima tropicale.
Pethia setnai si trova più comunemente nelle zone a forte corrente dei torrenti collinari e dei fiumi più piccoli, dove tende a radunarsi in pozze d'acqua stagnante o in aree più profonde e più lente. È probabile che la portata, il volume dell'acqua e la torbidità siano variabili in relazione al periodo dell'anno, e aumentino significativamente durante i monsoni annuali.
Altre specie trovate nella stessa area generale includono Pethia conchonius, Puntius denisonii, Haludaria fasciata, Dawkinsia arulius, Dawkinsia filamentosa, Dawkinsia rubrotinctus, Barilius bakeri, Barilius bendelisis, Barilius canarensis, Devario malabaricus, Esomus danricus, Garra mcclellandi, Garra hughi, Bhavania australis, Travancoria jonesi, Mesonoemacheilus guentheri, Mesonoemacheilus triangularis, Schistura denisonii, Lepidocephalichthys thermalis, Batasio travancoria, Mystus armatus, Mystus canarensis, Glyptothorax annandalei, Aplocheilus lineatus, Parambassis thomassi, Etroplus canarensis, Etroplus maculatus, Sicyopterus griseus, Pseudosphromenus dayi, Channa striata, Carinotetraodon travancoricus.
Indigo Barb, Pethia setnai in natura, nel fiume Kumaradhara, un importante affluente del fiume Nethravathi nel Karnataka, in India - Video © Fishplore.com
Dimensioni minime dell'acquario: 90x40x40h cm per un gruppo di 8-10 esemplari
Pethia setnai è abbastanza facile da allevare, a condizione che venga rispettata una routine di manutenzione dedicata, mentre non ha particolari esigenze per l'allestimento, che rimane una questione di gusto personale. Una disposizione in stile naturale potrebbe includere un substrato di sabbia o ghiaia fine con un sacco di rocce e ciottoli più grandi ed erosi dall'acqua, più alcune radici e rami contorti. L'illuminazione dovrebbe essere relativamente debole, meglio se ulteriormente schermata da piante galleggianti, per cui si possono inserire piante possono crescere in tali condizioni, come Microsorum, Taxiphyllum o Anubias, che hanno l'ulteriore vantaggio di poter essere attaccate agli elementi di arredo.
La filtrazione non ha bisogno di essere particolarmente forte, anche se mostrano una preferenza per un po' di movimento nell'acqua, e stanno bene anche allevati in allestimenti tipo fiume-acquario senza troppa corrente.
Comportamento e compatibilità: Pethia setnai è una specie generalmente pacifica e un residente ideale degli acquari di comunità ben studiati. Poiché non ha particolari requisiti in termini di chimica dell'acqua, può essere combinata con molti dei pesci più popolari in acquariofilia, inclusi altri piccoli ciprinidi, nonché tetra, ovovivipari, pesci arcobaleno, anabantoidei, corydoras e cobitidi.
È una specie di branco per natura e idealmente dovrebbe essere allevata in un gruppo di almeno 8-10 esemplari. Mantenerli in numeri decenti non solo renderà i pesci meno nervosi, ma si tradurrà in un aspetto e comportamento più efficace e naturale, inoltre i maschi mostreranno i loro colori migliori mentre competeranno tra loro per le attenzioni femminili.
Come gli altri Pethia dovrebbe essere un onnivoro generalizzato, che si nutre in natura di vermi, insetti e altri piccoli invertebrati, così come di vegetali e detriti organici.
In acquario si può alimentare facilmente, accettando di buon grado i mangimi secchi commerciali, ma mostrerà condizioni e colorazione migliori se verranno offerti pasti regolari di piccolo cibo vivo e/o congelato, come chironomus, Daphnia, Artemia, insieme a mangime secco in fiocchi e granuli di buona qualità, almeno alcuni dei quali dovrebbero essere a base di alghe o vegetali.
I maschi adulti sono leggermente più piccoli, più magri e possiedono una colorazione più intensa rispetto alle femmine.
Giovanissimi Pethia setnai (ex Puntius setnai) di 6 settimane di vita - Video © Graham Ramsay
Come la maggior parte dei piccoli ciprinidi, anche le specie del genere Pethia si riproducono disperdendo le uova in acqua e senza praticare alcuna cura parentale.
Quando sono in buone condizioni si riproducono spesso, e in un acquario maturo è possibile che un piccolo numero di avannotti possano iniziare a comparire senza alcun intervento. Se si vuole massimizzare invece il rendimento, è necessario un approccio più controllato. Il gruppo degli adulti può essere sempre condizionato insieme, ma dovrebbe essere allestito un piccolo acquario da riproduzione, riempito con acqua matura. Dovrebbe essere molto poco illuminato e avere la base ricoperta da una sorta di rete con le maglie abbastanza grandi perchè le uova ci passino attraverso, ma abbastanza piccole da non permettere che gli adulti possano raggiungerle. Può essere utilizzata anche una stuoia di plastica tipo 'erba' che funziona altrettanto bene, così come uno strato di biglie di vetro. In alternativa si può riempire buona parte dell'acquario con piante a foglie fini come Taxiphyllum sp. o mop per la deposizione delle uova. L'acqua dovrebbe essere da leggermente acida a neutra, con una temperatura sui 24-25°C, e dovrebbe essere utilizzato un filtro a spugna o a pietra porosa (s) per fornire movimento dell'acqua.
Quando gli adulti sono in buone condizioni e le femmine appaiono gravide, una o due coppie possono quindi essere introdotte in questo acquario, dove la deposizione delle uova dovrebbe avvenire la mattina seguente.
Un'alternativa è quella di far riprodurre i pesci in gruppo, con una mezza dozzina di esemplari di ciascun sesso sia un buon numero, anche se sarà necessario un acquario più grande.
In entrambi i casi gli adulti probabilmente si mangeranno le uova se ne viene data loro la possibilità, per cui devono essere rimossi al più presto non appena si notano le uova. Queste dovrebbero schiudere in 24 - 48 ore, e gli avannotti raggiungere il nuoto libero circa 24 ore più tardi. Dovrebbero essere offerti alimenti molto piccoli, tipo infusori, per i primi giorni, fino a quando non diventano abbastanza grandi da accettare microworm, naupli d'artemia, o simili.
Taxa principali
Considerato uno dei piccoli ciprinidi più resistenti disponibili in acquariofilia, Pethia conchonius è una scelta eccellente per chi è da poco che ha deciso di allestire un acquario
Piccoli pesci timidi e pacifici, non adatti ai comuni acquari di comunità proprio per le loro ridotte dimensioni e il carattere schivo.
Una specie dell'ex genere Barbus dalla livrea nuziale inconfondibile e bellissima, robusta e poco esigente, adatta agli acquari di comunità ben pensati.
Un piccolo barbus dalla livrea stupefacente, talmente definita nella colorazione che quando apparve in commercio si pensava fosse colorato artificialmente...
Riferimenti & Link
la scheda su FishBase
la scheda completa su Seriouslyfish
scheda su fishkeeper.co.uk
documento di U. Katwate, M. Paingankar et al. 2013
Edizione Inglese - di Randy Carey - Scritta da uno dei maggiori esperti di questi gruppi di pesci, questa guida completa presenta cinque importanti gruppi di pesci che abbracciano centinaia di specie e copre argomenti essenziali per gli acquariofili interessati ai tetra e ai barbus, come alimentazione, fabbisogni, specie, malattie e riproduzione. Foto a colori, barre laterali, grafici e riquadri dei suggerimenti illustrano i punti chiave e completano perfettamente il testo informativo.
Edizione Inglese - di Gary Elson, Oliver Lucanus, Michele Earle-Bridges. Guida sull'allevamento di questi colorati pesci tropicali eccezionalmente attivi e con un appetito altrettanto enorme. Le loro numerose varietà sono originarie dell'Asia meridionale e sud-orientale.
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