Tra i più noti pesci d'acquario, il molly si presta bene alla vita in cattività a causa della sua elevata prolificità ed alla sua spiccata tolleranza alle più diverse condizioni ambientali. Anche se spesso si tende a considerarlo un pesce "da principianti", può riservare grandi soddisfazioni anche all'acquariofilo esperto.
Tratto da un articolo di Serafino Teseo
sul sito dell'Associazione naturalistica e divulgativa Neptunalia (attualmente non piĂą online)
Tra i piu' noti pesci d'acquario, il molly si presta bene alla vita in cattività a causa della sua elevata prolificità ed alla sua spiccata tolleranza alle più diverse condizioni ambientali. Anche se spesso si tende a considerarlo un pesce ''da principianti'', può riservare grandi soddisfazioni anche all’acquariofilo esperto.
In questo articolo Serafino Teseo dĂ molte notizie su classificazione, allevamento e riproduzione.
Classificazione e distribuzione
Molly (Poecilia sphenops) lyre-tail, coda a lira - Foto © Serafino Teseo
Il gruppo di pesci d’acquario comunemente indicati come “molly” deve il suo nome alla vecchia nomenclatura scientifica, la quale identificava il genere come Mollienisia, attualmente sostituito con Poecilia.
La popolarità dei molly è senza dubbio dovuta alla facilità con cui possono essere mantenuti e riprodotti; non è da dimenticare che allo stesso genere appartiene l’arcinoto guppy, conosciuto anche come “pesce milione” per la sua prolificità .
Per quanto riguarda la sistematica i molly sono collocati nella famiglia dei Poeciliidae (comprendente all’incirca 300 specie), la quale annovera soltanto pesci d’acqua dolce o al massimo d’acqua salmastra; appartiene all’ordine di teleostei conosciuto col nome di Cyprinodontiformes.
Piuttosto che dire che i pecilidi sono tutti ovovivipari (ovvero che non depongono uova nell’ambiente esterno ma partoriscono piccoli già sviluppati all’interno del corpo materno), per Serafino Teseo sembra più corretto dire che l’intera famiglia è composta da pesci che partoriscono piccoli vivi, ma che anche specie tra loro affini possono mostrare un contributo materno allo sviluppo delle uova sostanzialmente diverso: molti membri della famiglia vengono definiti lecitrofici, ovvero caratterizzati da un contributo all’uovo solamente nella fase precedente la fecondazione. In altri pecilidi, al contrario, la madre fornisce il maggior contributo all’uovo in termini di nutrimento dopo la fecondazione: tali specie sono definite matrotrofiche.
Coppia di molly (Poecilia sphenops) della varietà 'sale e pepe'; il maschio (in basso) è riconoscibile, fra l'altro, per la presenza del gonopodio - Disegno © Stefano Tollari
Caratteristica peculiare di questi pesci è la facilità nella discriminazione tra i due sessi: è semplice individuare i maschi a causa del lungo gonopodio, il quale altro non è che la pinna anale trasformata in organo copulatorio; solitamente i maschi presentano anche una pinna dorsale di dimensioni maggiori.
Col nome comune “molly” si indicano innanzitutto alcune specie largamente commercializzate, tutte appartenenti al genere Poecilia, che sono Poecilia velifera, Poecilia latipinna, Poecilia sphenops e Poecilia mexicana; ad esse si sono aggiunte numerose altre specie di Poecilia (nonché l’unica specie non appartenente al genere, che è Pamphorichthys minor o mini - molly), che tuttavia non sono comuni come pesci d’acquario e non sono normalmente in commercio nel nostro paese.
I molly sono considerati da alcuni studiosi come un sottogenere del genere Poecilia, e sono diffusi in acque dolci e d’estuario in un’area che va dalla parte meridionale dell’America del nord a coprire quasi tutta l’America centrale; essi sono divisibili in due complessi di specie facilmente riconoscibili: un primo complesso comprendente i molly dalle pinne “a vela” (come Poecilia velifera o Poecilia latipinna) e un altro comprendente i molly dalle pinne corte (come ad esempio Poecilia sphenops); questi due complessi di specie sono ampiamente sovrapposti per quanto riguarda le aree di distribuzione, e si hanno frequenti incroci che danno origine ad ibridi naturali.
Allevamento
Dal punto di vista dell’allevamento, possiamo dire che questi pesci non presentano particolari difficoltà nemmeno per l’acquariofilo principiante; una questione sulla quale si è discusso per lungo tempo è quella riguardante l’aggiunta di sale marino all’acqua, che in certi testi (sia datati che recenti) è definita come indispensabile.
Si sa per certo che alcune specie di molly vivono in acque salmastre, e che alcuni esemplari siano stati persino trovati in mare; ciò che non è tenuto abbastanza in considerazione è che il sottogenere Mollienisia (che tra l’altro in svariati testi ed articoli scientifici è denominato Mollienesia) occupa un areale molto esteso, comprendente una grande diversità di habitat sostanzialmente differenti dal punto di vista ecologico. Pertanto, se per alcuni esemplari di certe popolazioni naturali l’aggiunta di sale marino all’acqua può essere indispensabile allo scopo di ottenere una buona salute, per altri essa può rivelarsi quantomeno “indesiderata”; inoltre, molte piante acquatiche disponibili nei negozi d’acquari soffrono un’eccessiva presenza di sali.
Da alcuni articoli sull’argomento risulta che vi sia solo una “razza” di Poecilia velifera, che vive in Florida, in grado di vivere senza problemi in acqua salata, e che comunque, anche tra i molly non comuni quanto P. velifera o P. latipinna, vi siano specie con popolazioni viventi in acque interne e popolazioni viventi in lagune costiere.
Sempre sulla “questione del sale” è opportuno puntualizzare che, a causa della facilità nella riproduzione in cattività e della prolificità di questi animali, sono nati nel corso degli anni veri e propri ceppi d’acquario (per non parlare delle varietà ) che si sono probabilmente adattati alla vita in acqua dolce pura; una certa adattabilità è sicuramente in parte dovuta al fatto che le differenti specie di molly non disdegnano affatto di incrociarsi tra loro, e ciò si traduce in una larga produzione di ibridi di varia natura che dilazionano ancora di più il concetto di “popolazione d’acqua salmastra” o “popolazione d’acqua dolce”.
Pertanto, se assumiamo che il sale non sia indispensabile nell’allevamento dei molly, diciamo che probabilmente, piuttosto che di acqua salata (con cloruro di sodio, NaCl), questi pesci hanno bisogno di un’acqua piuttosto dura, come quella che proviene dalla maggioranza dei rubinetti: nelle loro zone d’origine la maggior parte delle rocce ha una composizione calcarea.
Per ciò che concerne la riproduzione in vasca di questi animali, possiamo dire che essa è piuttosto facile da ottenere, e che sono sufficienti condizioni di normale ossigenazione e di pulizia dell’acqua perché essi si comportino come farebbero nel loro ambiente naturale. I molly sono piuttosto prolifici, anche se non quanto i loro “cugini” guppy (Poecilia reticulata); anche nel loro caso, infatti, il problema della riproduzione si inverte, e diventa più difficile prevenire gli accoppiamenti piuttosto che indurli.
A questo punto Serafino Teseo parla della riproduzione in acquario in maniera più strettamente pratica. Dopo aver acquistato diversi esemplari di molly, ed averli tenuti per qualche tempo insieme (capita tuttavia piuttosto frequentemente di acquistare femmine già gravide), si potrà notare ad un certo punto un ingrossamento della zona ventrale della femmina, segno sicuro dello sviluppo di uova fecondate; la fecondazione nei pecilidi è interna, ovvero avviene all’interno della cloaca della femmina. La pinna anale del maschio, come già accennato, è trasformata in un gonopodio dotato di una sorta di uncinetto con i quali viene fissato all’interno dell’apertura urogenitale della femmina al momento dell’accoppiamento. Quest’ultimo richiede un perfetto sincronismo dei movimenti dei due riproduttori, il quale può esistere solamente quando la femmina è pronta per la riproduzione.
Con l’aiuto di una piccola scanalatura nel gonopodio, viene trasportata nel corpo della femmina una piccola quantità di sperma raggruppata in un pacchetto, la quale servirà per la fecondazione di un grande numero di uova (e ricordiamo che solo parte di questi spermatozoi verrà utilizzata per la fecondazione, mentre un’altra parte verrà conservata per deposizioni successive, fino a diversi mesi di distanza).
E’ opportuno, allo scopo di evitare uno stress eccessivo alle femmine, inserire in una stessa vasca più femmine per uno stesso maschio (l’inverso porterebbe ad avere continui tentativi di accoppiamento da parte dei maschi, i quali tra l’altro entrerebbero in competizione spermatica e potrebbero anche aggredirsi in maniera diretta).
Le uova fecondate si sviluppano all’interno del ventre della femmina e gli embrioni, una volta completamente sviluppati, romperanno l’involucro nel momento dell’espulsione dell’uovo dal corpo della madre; gli avannotti appena partoriti nuotano per un breve tratto per poi depositarsi sul fondo, mentre dopo poco raggiungono la superficie per riempire d’aria la vescica natatoria.
I piccoli non vengono partoriti in continuazione, tra un’espulsione e l’altra trascorrono intervalli più o meno lunghi.
Per chi alleva questi pesci Serafino Teseo avverte che esiste un problema piuttosto importante, ovvero evitare che gli altri pesci presenti nella vasca, la madre in primis, divorino gli avannotti appena nati (anche se qualcuno sostiene che la madre sia meno portata a mangiare la propria prole). A questo proposito sono da molti anni in commercio le cosiddette “sale parto”, che consentono ai piccoli pesci di sopravvivere nelle prime, critiche fasi di vita. E’ anche possibile sistemare la femmina in un acquario a parte nel momento in cui si nota un ventre molto ingrossato; tale acquario deve essere molto ricco di vegetazione (sono ottimi i muschi, ma anche Ceratophyllum demersum) e provvisto di aeratore da azionare nelle ore notturne, allo scopo di fornire efficaci nascondigli agli avannotti ed allo stesso tempo evitare che le piante consumino nottetempo grosse quantità di ossigeno per la respirazione (si può anche eliminare la vegetazione a parto avvenuto e femmina rimossa).
Ovviamente, durante il trasferimento, deve essere evitato uno stress eccessivo per le femmine, che potrebbero partorire dei piccoli prima del tempo.
A questo punto basta controllare frequentemente se la femmina ha partorito tutti gli avannotti, per poi trasferirla nuovamente nella vasca principale. Solitamente il parto ha luogo nelle prime ore del mattino. Per capire se un parto è terminato, si può osservare la femmina dall’alto: se i lati del ventre non presentano alcuna convessità , con ogni probabilità tutti gli avannotti sono stati espulsi.
Il numero di piccoli che una femmina rilascia ad ogni parto nella sua vita varia enormemente; una giovane femmina al primo parto difficilmente darĂ alla luce piĂą di 15-20 individui, mentre grosse femmine possono produrre centinaia di individui per parto.
Per quanto riguarda l’allevamento dei giovani molly non devono essere seguite regole molto particolari: sono comunque raccomandati frequenti cambi parziali e vasche di dimensioni adeguate, dato che i piccoli di queste specie richiedono più spazio rispetto ad altri pecilidi, nonché una alimentazione sana e varia, comprendente abbondanti quantità di cibo vivo.
Ruolo come organismi modello
I molly vengono studiati in ambito scientifico sotto diversi aspetti; la loro facilità d’allevamento, infatti, li rende un modello piuttosto adatto ad esperimenti di vario genere. Un argomento che è stato approfondito piuttosto bene è la riproduzione, ed in particolare sono stati esaminati i polimorfismi maschili, la competizione spermatica e le varie strategie riproduttive adottate dai maschi stessi.
La forma delle pinne di questo molly (Poecilia sphenops) è simile a quella presentata dagli esemplari selvatici - Foto © Serafino Teseo
Per quanto riguarda i polimorfismi maschili, Serafino Teseo ricorda che è stato osservato che, almeno per quanto riguarda le dimensioni degli animali, esistono sia in Poecilia latipinna che in Poecilia mexicana; sembra infatti che i maschi abbiano dimensioni considerevolmente varie, e che quelli più grandi siano avvantaggiati nella riproduzione in quanto favoriti nella scelta femminile del partner. I maschi piccoli, d’altro canto, compensano lo svantaggio derivante dalla loro taglia essendo sessualmente più attivi e tentando accoppiamenti forzati (sono definiti in inglese sneakers, che può essere tradotto con la parola “meschino”).
E’ stato notato però che, nella maggior parte delle popolazioni prese in considerazione, la massa relativa del testicolo è maggiore al diminuire delle dimensioni dei pesci; essa viene calcolata tramite un indice, che viene detto gonadosomatico (GSI).
Uno studio ulteriore, che ha invece preso in esame solamente una popolazione di Poecilia mexicana vivente in un ambiente di grotta, è stato condotto dopo alcune osservazioni in cui gli studiosi hanno attestato che il comportamento dei maschi più piccoli (aumento dell’attività sessuale e delle copulazioni forzate) non sussisteva. E’ stato quindi testato se i maschi piccoli ricorressero a tale strategia riproduttiva in presenza di maschi grandi: dai risultati degli esperimenti è stato dedotto che i maschi di dimensioni minori non aumentano la loro attività sessuale né adottano la strategia delle copulazioni forzate; pertanto gli studiosi sono arrivati alla conclusione che l’ambiente estremo della grotta non favorisce grosse spese energetiche, e pertanto i maschi eccessivamente attivi sarebbero penalizzati.
La competizione spermatica è un fenomeno che si verifica in moltissime specie animali, e su di esso sono stati elaborati due modelli: il primo, che viene detto SCR (Sperm Competition Risk), prevede che un individuo debba investire poco sperma se ci sono poche probabilità che esso si trovi a competere con lo sperma di un altro individuo, mentre debba investire più sperma al salire delle probabilità di competizione. Il secondo modello, denominato SCI (Sperm Competition Intensity), prevede che l’incremento della competizione spermatica porti ad un investimento massimale di sperma quando un maschio si trova di fronte ad un singolo competitore.
In un esperimento mirato a stabilire quale dei due modelli seguissero i molly, alcuni esemplari (in questo caso Poecilia latipinna) sono stati posti in tre condizioni diverse, vale a dire: una condizione 1 di rischio di competizione spermatica assente e quindi bassa intensitĂ di competizione, una condizione 2 di rischio di competizione presente con media intensitĂ di competizione, ed una condizione 3 con elevati rischio ed intensitĂ di competizione.
I maschi nella situazione 2 hanno prodotto più sperma di quanto hanno fatto quelli nella situazione 1, ma non vi è stata una differenza significativa tra i maschi della situazione 2 e della 3. Da ciò si può dedurre come i molly in questione si comportino come descritto dal modello SCR e non in base al modello SCI, in quanto non vi sono differenze nell’investimento di sperma quando i competitori sono uno o molti.
Un altro filone di esperimenti che vengono comunemente effettuati sui molly riguarda lo studio dei ritmi biologici; in questi casi si sottopongono gli animali a condizioni di ritmi luce - buio alterati, e se ne osservano le reazioni in base ai livelli di attivitĂ misurati ad intervalli di tempo regolari.
Ibridi e varietĂ presenti in commercio
Esempio di selezione 'spinta': l'individuo ritratto è un black molly (Poecilia sphenops) balloon lyre-tail - Disegno © Stefano Tollari
Un discorso interessante può essere fatto sul grande numero di varietà di molly presenti in commercio, che tra l’altro sono costantemente in aumento. Dal punto di vista “ufficiale” vengono riconosciute alcune varietà in base a certe caratteristiche fisiche, le quali sono essenzialmente le stesse per tutte le specie di molly che si trovano più facilmente in commercio.
Nei concorsi viene fatta una prima distinzione tra due categorie principali, vale a dire varietà black e varietà colorata; nel primo gruppo rientrano anche quegli animali che presentano una livrea marmorizzata o a macchie nere di differenti dimensioni. Appartengono a questa categoria i molly completamente ed uniformemente neri (che vengono definiti come black molly), i molly con varie macchie nere su corpo e pinne (dotted), quelli con macchie nere di maggiori dimensioni su corpo e pinne (spotted), quelli con macchie irregolari (marbled) e quelli con un’unica macchia nera di grandi dimensioni sulla dorsale o sulla caudale (black spot).
Alla varietà colorata appartengono invece animali che presentano la pinna dorsale o caudale di colore rosso o giallo (definiti come dorsal/caudal red/yellow), quelli che hanno un’area del corpo marrone o bronzata (brown) e quelli che presentano macchie rosse o gialle lungo il corpo (red/yellow spotted).
Altre caratteristiche vengono tenute in considerazione nell’ambito dei concorsi, come ad esempio i colori di fondo della livrea: wild, red, yellow, orange, white e silver sono i principali; anche gli occhi variano di colore, ed abbiamo pesci con occhi neri, definiti normal, quelli con occhi di colori diversi dal nero (different colour), o pesci con occhi senza pigmento (without pigment).
Infine, anche per quanto riguarda la forma delle pinne può essere fatta una classificazione che si basa su quattro standard principali: abbiamo innanzitutto molly che presentano pinne normali, simili a quelle degli esemplari che vivono liberamente in natura nei luoghi d’origine; poi vi sono gli hi - fin, con tutte le pinne a velo estese ben oltre le dimensioni naturali, i double sword (con i raggi agli estremi della pinna caudale più sviluppati in lunghezza rispetto agli altri), ed i lyre - tail, ovvero con coda a lira.
Molly balloon (Poecilia sphenops) - Disegno © Stefano Tollari
Una citazione a parte meritano i cosiddetti molly balloon, che sono stati selezionati in modo da avere una colonna vertebrale incurvata ad s, la quale conferisce loro una forma “a palloncino”; sebbene questi pesci siano normalmente vitali ed atti alla riproduzione (anche se più delicati rispetto ai molly “standard”), il loro allevamento è criticato da molti acquariofili, i quali considerano ingiusta una produzione di animali basata sulla selezione di un carattere che può essere considerato come un handicap, anche perché spesso questi pesci hanno una vita media molto inferiore alle forme "normali".
Articolo originale © Serafino Teseo (Associazione naturalistica e divulgativa Neptunalia)
Per approfondire:
Esperienza di allevamento e riproduzione di questi insoliti pesci ovovivipari d'acqua salmastra - tratto e tradotto da un articolo di Birgit McKinnon
Esperienza di allevamento e di riproduzione di questi insoliti (e spesso introvabili) piccoli ovovivipari, con descrizione particolareggiata e foto - tratto e tradotto da un articolo di Felipe Aoki Gonçalves
Una guida semplice e comprensibile, ma nello stesso tempo completa, sull'allevamento dei pesci ovovivipari (livebearer) della famiglia Poeciliidae in acquario - tratto e tradotto da un articolo di Injaf
Consigli e indicazioni per allevare il Poecilia reticulata in acquario nella maniera piĂą adatta
Piccolo compendio di quello che c'è da sapere prima di comprare Guppy, Platy & C, per poterli allevare al meglio, o per non prenderli affatto :-)
Tutto Quello Che Avreste Sempre Voluto Sapere Ma Non Avete Mai Osato Chiedere sull'allevamento e la riproduzione degli Xiphophorus maculatus, i Platy, grazie ai messaggi piĂą interessanti di it.hobby.acquari
Tutto Quello Che Avreste Sempre Voluto Sapere Ma Non Avete Mai Osato Chiedere sull'allevamento dei Poecilia reticulata, i Guppy, grazie ai messaggi piĂą interessanti di it.hobby.acquari
Riferimenti & Link
Bibliografia
Influence of male competition on male mating behaviour in the cave molly Poecilia mexicana
R. Riesch, I. Schlupp, M. Plath, Japan Ethological Society and Springer – Verlag, Tokyo, 2005.
Journal of Fish Biology
n. 53 (Supplement A), pagg. 64 – 81, Article No. jb980807, 1998.
L’abc dell’acquario d’acqua dolce
I. Bianchi, M. Mariani, De Vecchi editore.
Male size polymorphism and testis weight in two species of mollies (Poecilia latipinna, P. mexicana, Poeciliidae, Teleostei)
I. Schlupp, J. R. Poschade, M. Tobler & Martin Plath.
Pesci d’acquario
D. Mills, Vallardi I. G..
Phylogenetic relationships among the mollies (Poeciliidae: Poecilia: Mollienesia group) based on mitochondrial DNA sequences
M. B. Ptacek, F. Breden.
Sperm competition effects on sperm production and expenditure in sailfin mollies, Poecilia latipinna
A. S. Aspbury, Department of Biology, Texas State University - San Marcos, San Marcos, TX 78666, USAts6ddd, Behavioral Ecology.
Riproduzione dei pesci d’acquario senza problemi
H. J. Y
Edizione italiana - di Andrea Gollin - Il libro è un approfondimento per chi si avvicina per la prima volta all’allevamento del guppy (Poecilia reticulata). Pesce tra i più comuni ed allevati in acquario.
Guppy, Black molly, Xiphophorus & C: Allevamento, selezione, etologia dei poecilidi
Edizione italiana - di Valerio Zupo - Guppy, platy, Xiphophorus, Black molly e tante altre specie riescono a riempire di gioia la vita dell’hobbista grazie ai loro colori, ai movimenti vivaci, al carattere giocherellone, alla riproduzione facile ed alla robustezza di.mostrata. Per allevarli con successo è necessario conoscere delle notizie di base sulle loro esigenze.
Xiphophorus, platy e portaspada: Manuale Pratico per un Acquario Felice
Edizione italiana - di ColtureAcquatiche.it Pla-thai.com - La prima guida pratica dedicata ai nuovi acquariofili, dalla collaborazione tra ColtureAcquatiche.it e Pla-thai.com nasce un manuale pratico in cui potrete conoscere davvero le esigenze degli Xiphophorus piĂą comuni, come mantenerli in acquario, come allevarli e come proteggerli dalle malattie.
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Tra i piĂą diffusi pesci d'acquario, sono in realtĂ tra quelli meno conosciuti e piĂą bistrattati: sono pesci d'acqua salmastra, destinati ad ammalarsi se tenuti troppo tempo in acqua dolce, e diventano abbastanza grandi
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