Specie tranquilla e pacifica, non facile da trovare ma adatta agli acquari di comunità medio-grandi
Rasbora sumatrana - Foto © Jerome Picard (Fishipedia)
13.0 cm TL
La specie Rasbora sumatrana comprende pesci d'acqua dolce con pinne raggiate del genere Rasbora, distribuiti nel sud-est asiatico.
Rasbora sumatrana è stata originariamente descritta come Leuciscus sumatrana da Bleeker nel 1852. Appartiene alla famiglia dei Danionidae, mentre in passato apparteneva alla sottofamiglia Danioninae della famiglia Cyprinidae, elevata al rango di famiglia a partire dalla 5^ edizione di Fishes of the World. È comunemente nota come Seluang nelle sue zone native.
E' un pesce di branco tranquillo e pacifico, adatto ad acquari di comunità medio-grandi, con altri pesci con lo stesso carattere tranquillo.
Nella sua opera "Fishes of the Cambodian Mekong" Rainboth caratterizzava i membri del genere Rasbora per: possesso di un primo raggio di pinna dorsale non ramificato e non spinoso; sette raggi dorsali molli; origine della pinna dorsale al centro del corpo; cinque raggi ramificati della pinna anale; una piccola bocca che non si estende sotto l'occhio; assenza di barbi.
Quello che era il genere Rasbora era da tempo riconosciuto come un lignaggio polifiletico, come notato anche da Kottelat (1999) tra gli altri, e nel 2010 i risultati di un'analisi filogenetica di Liao et al. hanno suggerito una serie di modifiche per migliorarne la tassonomia.
Gli autori hanno trovato che le specie del gruppo rasborinae rappresentano un raggruppamento monofiletico che si può dividere in sei clade ed hanno costituito quattro nuovi generi per contenere alcuni ex membri del genere Rasbora, al fine di preservare la monofilia dei gruppi esistenti.
Purtroppo molte specie non sono stati incluse in questa analisi, il che porta una grande confusione per quanto riguarda il corretto posizionamento delle altre 40 e più specie di Rasbora.
Poiché il genere era stato precedentemente suddiviso in vari "gruppi di specie" (gruppi di taxa strettamente correlati) risalenti a Brittan (1972, che li chiamava "complessi di specie") Liao et al. ha proposto la seguente disposizione pur rilevando che potrebbe essere soggetta a modifiche in futuro:
Poco dopo è stata pubblicato un altro articolo sulla sistematica della sottofamiglia Danioninae (Tang et al. 2010), i cui risultati differivano in modo significativo dal precedente. Tra le differenze più sostanziali, i quattro nuovi generi istituiti da Liao et al., più Boraras e Trigonostigma, sono stati messi in sinonimia con Rasbora sulla base di una conoscenza incompleta delle relazioni all'interno del gruppo, un approccio definito 'più conservatore'.
Anche se nessuna delle due conclusioni può essere considerata valida al 100%, il sistema di Liao et al. è il più seguito, anche da SeriouslyFish.com, in attesa di studi futuri, se non altro perché si preferisce mantenere i generi ormai familiari Boraras e Trigonostigma. Inoltre, le specie descritte dopo il 2010 non sono incluse nell'elenco precedente.
Asia: bacini del Mekong, Chao Phraya e Mae Khlong, sud-est della Thailandia, sud-ovest della Cambogia, penisola malese, Sumatra e Borneo occidentale.
Ambiente: bentopelagico, acqua dolce. Clima tropicale.
Rasbora sumatrana abita ruscelli e torrenti con acqua da moderata a rapida, relativamente fredda e ben ossigenata.. Vive in torrenti di collina ma anche in torbiere di pianura. Si trova in fiumi e ruscelli medio grandi del Mekong medio e nelle acque correnti del Mekong inferiore.
23 - 25°C
Dimensioni minime dell'acquario: 120x40x50h cm per un gruppo di almeno 8-10 esemplari
La scelta dell'allestimento non è critica come la qualità dell'acqua, sebbene Rasbora sumatrana abbia un aspetto particolarmente efficace in una vasca ben piantumata con un substrato scuro. Per vederla al meglio può costituire un progetto interessante anche un allestimento in stile biotopo. Un substrato morbido e sabbioso è probabilmente la scelta migliore, a cui possono essere aggiunte alcune radici e rami di legno, posti in modo tale da formare molti punti ombreggiati. Se non si riesce a trovare legni della forma desiderata, si possono usare tranquillamente pezzi di rami di faggio o di quercia comune, completamente essiccato e privato della corteccia.
L'aggiunta di un po' di lettiera di foglie secche (sono adatte foglie di faggio, quercia o mandorlo indiano Ketapang; si può usare anche una miscela di tutte e tre) enfatizza ulteriormente la sensazione naturale e, oltre a offrire dei ripari aggiuntivi per i pesci, induce la crescita di benefiche colonie microbiche mano a mano che avviene la decomposizione. Questi microrganismi possono fornire una preziosa fonte di cibo secondario per gli avannotti, mentre si ritiene che i tannini e altre sostanze chimiche rilasciate dalle foglie in decomposizione siano utili per le specie di pesci d'acqua nera e non.
Le foglie possono essere lasciate nella vasca fino a che non si decompongono completamente o rimosse e sostituite ogni qualche settimana. Per acidificare e scurire ulteriormente l'acqua si possono usare anche le pignette di ontano, che hanno ulteriori effetti battericidi e antimicotici, non è necessario utilizzare la torba naturale, la cui raccolta è sia insostenibile che dannosa per l'ambiente.
Molto simile alla fibra di torba è la fibra di cocco, che è essenzialmente un sottoprodotto industriale e soprattutto una risorsa rinnovabile; se ne può lasciar cadere qualche manciata nella vasca. Dopo pochi giorni diventerà completamente satura d'acqua e affonderà sul fondo, dove può sembrare davvero efficace. A condizione che venga praticata una buona routine di mantenimento dell'acqua, non dovrebbero verificarsi effetti negativi utilizzando torba o foglie in acquario.
Rasbora sumatrana sta meglio con un'illuminazione abbastanza scarsa. Si possono utilizzare alcune piante asiatiche che possono sopravvivere in tali condizioni, come Microsorum pteropus, Taxiphyllum barbieri o qualche Cryptocoryne. Anche qualche cespuglio di vegetazione galleggiante sarebbe davvero utile per schermare la luce che entra nella vasca.
Non va mai inserita in acquari biologicamente immaturi, in quanto può essere suscettibile alle oscillazioni nella chimica dell'acqua; bisogna assicurarsi che l'acquario sia ben coperto, poiché come la maggior parte delle Rasbora è un'esperta saltatrice.
A differenza di molte altre Rasbora invece apprezza un certo movimento nell'acqua, non ama le acque ferme.
Comportamento e compatibilità: Rasbora sumatrana è una specie molto pacifica, il che la rende un abitante ideale delle vasche di comunità medio-grandi ben studiate. Poiché non richiede particolari requisiti in termini di chimica dell'acqua, può essere combinata con molti dei pesci più popolari in acquario, inclusi altri piccoli ciprinidi, tetra, ovovivipari, pesci arcobaleno, anabantoidi, pesci gatto e botia.
È una specie che forma banchi per natura e dovrebbe essere tenuta in un gruppo di almeno 8-10 esemplari per ottenerne il meglio in acquario. I pesci mostrano colori migliori in presenza di conspecifici, sono meno nervosi e l'esposizione nel complesso è molto più naturale.
23 - 25 C
Probabilmente in natura si nutre principalmente di invertebrati sia acquatici che terrestri, come gli altri membri del genere.
In acquario accetta in genere senza problemi il mangime secco di dimensioni adeguate ma non va alimentato esclusivamente con questo. Pasti giornalieri di piccolo cibo vivo e congelato come Daphnia, Artemia e simili produrranno la migliore colorazione e incoraggeranno il pesce a entrare in condizioni di riproduzione.
Le femmine sessualmente mature hanno la pancia più rotonda dei maschi.
Non ci sono resoconti di riproduzioni avvenute in acquario di Rasbora sumatrana, ma sicuramente è possibile. Come molti piccoli ciprinidi, Rasbora sumatrana si riproduce di continuo e sparge le uova in acqua senza mostrare cure parentali. Vale a dire che quando i pesci sono in buone condizioni deporranno le uova spesso e in un acquario maturo e fittamente piantumato è possibile che un piccolo numero di avannotti possa iniziare a comparire senza l'intervento dell'acquariofilo.
Tuttavia, se si desidera aumentare il numero degli avannotti, è necessario un approccio leggermente più controllato. Il gruppo di adulti può ancora essere condizionato insieme, ma dovrebbero essere allestiti uno o più contenitori lunghi, poco profondi, diciamo 75x30x30cm e riempiti per metà con acqua. Dovrebbero essere molto poco illuminati e con base coperta con molti ciuffi di piante a foglie fini, come Taxiphyllum. o in alternativa con una sorta di rete con le maglie abbastanza grandi da lasciare passare le uova, ma abbastanza piccole in modo che gli adulti non possano raggiungerle. Può essere utilizzata e funziona molto bene anche la stuoia di plastica tipo "erba" ampiamente disponibile. L'acqua dovrebbe avere un pH da leggermente acido a neutro con una temperatura verso i 26°C. Inizialmente può essere aggiunto un piccolo filtro posizionato in modo che il flusso sia diretto lungo l'intera lunghezza del serbatoio.
Quando i pesci adulti sono ben condizionati e le femmine appaiono piene di uova, si possono introdurre una o due coppie in ogni contenitore. La deposizione delle uova può essere avviata aggiungendo piccole quantità di acqua fresca ogni poche ore in modo tale che l'acquario venga gradualmente riempito e alimentando con piccole quantità di cibo vivo e congelato. Di solito si verificano diversi eventi di deposizione delle uova prima che una femmina le deponga tutte, con 5-12 uova deposte ogni volta, per un totale che va da 30 a 50 uova.
Gli adulti mangiano le uova se gliene viene data la possibilità, per cui è meglio rimuoverli dopo un paio di giorni, a quel punto il filtro dovrebbe essere sostituito con un filtro a spugna già maturo, per evitare che gli avannotti vengano risucchiati nel meccanismo. L'incubazione dipende in una certa misura dalla temperatura, ma di solito richiede tra le 18 e le 48 ore con gli avannotti che nuotano liberamente da 24 a 48 ore dopo.
Il cibo iniziale dovrebbe essere costituto da parameci o simili, per introdurre naupli di artemia e/o microworm una volta che gli avannotti sono abbastanza grandi da accettarli.
Rara da trovare in commercio, la sua identità di specie è ancora da definire
Sono le Rasbora più facili da trovare in commercio, formano gruppi compatti dalla lucentezza metallica
E' una tra le specie di Rasbora più comuni in Sri Lanka e nell'India meridionale
E' facile da trovare in commercio, ed è un bel pesce adatto acquari di comunità medio-grandi
Non è molto diffusa nel commercio acquariofilo, ma forma bellissimi branchi negli acquari medio-grandi
Una specie che non appare quasi mai in commercio, ma che sarebbe un abitante ideale per molti acquari domestici.
Specie tranquilla e pacifica, non facile da trovare ma adatta agli acquari di comunità medio-grandi
E' una specie bella, robusta e adattabile, ma diventa abbastanza grande ed è molto attiva
Piccola specie abbastanza adattabile, che deve il suo nome alla splendida colorazione rossa che assume quando è in riproduzione
la scheda su FishBase
scheda con informazioni tecniche e distribuzione in natura su GBIF-Global Biodiversity Information Facility
scheda in italiano su Fishtanklab.com
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Quarta parte di descrizione e foto degli habitat degli Hillstream loach (balitoridi, gastromizontidi, nemacheilidi) nel Borneo settentrionale - tratto e tradotto da un articolo di Marco Endruweit
Nonostante il Betta simplex sia una delle specie al mondo dall'areale di diffusione più ristretto, Nonn scopre preoccupato che chiunque può recarsi in tale località a fare incetta di questi splendidi pesci, il cui numero sta diminuendo, ed esorta le popolazioni locali a prendersi cura del mantenimento di questa specie - tratto e tradotto da un articolo di Nonn Panitvong
Consideriamo per un secondo il vostro animale preferito non acquatico. Che si tratti di cane, gatto, canarino, criceto o furetto, tollerereste che fosse allevato in un contenitore stretto e sporco, che fosse denutrito o nutrito con una dieta inappropriata, che venisse messo in condizioni da non mostrare un comportamento naturale, che soffrisse di problemi di crescita e di conseguenza fosse destinato a stress, sofferenza e morte precoce?
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