Piccola specie, tra le più diffuse in acquariofilia tra quelle dei gobidi, è adatta anche agli acquari salmastri, ma per la sua staticità bisogna ponderare bene i compagni di vasca.
Rhinogobius duospilus, maschio - Foto © Zhou Hang
Rhinogobius duospilus, femmina - Foto © Zhou Hang
4.5 cm TL; comunemente 2.9 cm TL
Quella di Rhinogobius duospilus è una specie nativa di Cina e Vietnam, che può essere ritrovata sia in acqua dolce che in acqua salmastra. E' adatta quindi all'allevamento negli acquari salmastri, studiando bene però i coinquilini, perché è una specie statica, che si palesa prevalentemente dopo lo spegnimento delle luci e passa le giornate riposando in zone ombreggiate o riparate.
Sono pesci adatti solo ad acquari ben maturi, perché come tutti i pesci che provengono da acque con buona corrente, sono intolleranti all'accumulo di sostanze organiche.
Rhinogobius duospilus - Video © vredeling
Quella dei Gobiidae è la famiglia di vertebrati più speciosa e notoriamente più problematica in termini di identificazione dei pesci al livello di specie.
All'interno di questo consistente assemblaggio il genere Rhinogobius è spesso incluso nella sottofamiglia Gobionellinae, al fianco di generi come Brachygobius, Chlamydogobius, Mugilogobius, Pseudogobiopsis, Schismatogobius, Stigmatogobius.
Il genere Rhinogobiusè ampiamente distribuito in gran parte dell'Asia continentale in Russia, Corea, Cina, Vietnam, Laos, Cambogia e Thailandia, oltre a numerose isole del Pacifico occidentale tra cui Giappone, Taiwan, Hainan, e le Filippine. Attualmente comprende oltre 60 specie riconosciute, con molte altre in attesa di descrizione formale, e un certo numero di quelle descritte sono indicate soltanto come taxa nominali, in attesa di ulteriori studi. Quelle che mostrano somiglianze in aspetto, morfologia e comportamento sono spesso aggregate in gruppi nominali di specie, per esempio, il gruppo Rhinogobius brunneus, il gruppo Rhinogobius duospilus, ecc. per facilità di riferimento.
Le pinne pelviche fuse formano una struttura normalmente denominata ‘disco pelvico’, caratteristica che è comune tra i gobidi e che viene utilizzata per aderire alle rocce e altre superfici sommerse.
Le specie di Rhinogobius presentano anche diverse strategie riproduttive a seconda dell'ambiente, generalmente le specie che abitano fiumi collegati direttamente al mare sono anfidrome, mentre quelle che abitano fiumi senza sbocco sul mare o nel corso superiore dei fiumi o laghi non sono diadrome.
Molte delle specie che appaiono nel commercio acquariofilo si sono dimostrate molto difficili da identificare, per una serie di motivi, tra cui:
- confusione tassonomica
- mancanza di letteratura acquariofila
- etichettatura non corretta da parte degli esportatori e successivamente dei negozi
- eccessivo uso storico di alcuni nomi, per esempio, ‘Rhinogobius wui’, che è di per sé un sinonimo invalido di Rhinogobius duospilus
- probabile commercio di specie non descritte senza dati sulla località di raccolta
- mescolamento di specie diverse presso le strutture di esportazione.
Rhinogobius duospilus - Video © Marco Vaccari
- Specie piccola e statica, in acquario bisogna controllare che riesca a mangiare la sua razione di cibo come gli altri pesci
- Specie non riprodotta in cattività, gli esemplari in commercio provengono dalla cattura in natura. Chiedete sempre al negoziante se i pesci che state per prendere sono di cattura o di allevamento.
Asia: Cina e Vietnam.
STATO NELLA LISTA ROSSA IUCN:
NOT EVALUATED (non valutato)
Ambiente: demerso, acqua dolce e acqua salmastra. Clima subtropicale.
Acquario biotopo che ospita un gruppo di Rhinogobius duospilus - Video © Giuseppe Morrone
Dimensioni minime dell'acquario: 60x35x35h cm per due maschi e 2-3 femmine
Rhinogobius duospilus non è difficile da allevare se si mantengono in condizioni ottimali; si raccomanda di alloggiarli in un acquario che simuli un fiume che scorre con un substrato di rocce di varie dimensioni, sabbia, ghiaia fine, e alcuni massi erosi dall'acqua. Si può ulteriormente arredare con rami, legni, tubi di ceramica, vasi da piante, ecc, disposti a formare una rete di angoli, nicchie e macchie ombreggiate, fornendo così linee visuali spezzate. La maggior parte delle piante acquatiche non riuscirà a crescere bene in un ambiente così, ma si possono utilizzare piante resistenti attaccate agli arredi, come Microsorum, Bolbitis o Anubias.
Come molti pesci che in natura popolano acque correnti, i Rhinogobius duospilus sono intolleranti all'accumulo di inquinanti organici e richiedono acqua pulitissima per rimanere in salute, quindi dovrebbero essere considerati di routine cambi d'acqua settimanali del 30-50% del volume dell'acquario. Anche se non è strettamente necessario predisporre un vero e proprio fiume-acquario, stanno meglio e vivono più in salute se nel loro acquario c'è un'elevata percentuale di ossigeno disciolto e un certo movimento dell'acqua.
Comportamento e compatibilità: Rhinogobius duospilus può essere allevato in acquari di comunità, in particolare con piccoli pesci pacifici che abitino la parte superiore della colonna d'acqua, come Tanichthys o Microdevario. Sono meno adatti piccoli invertebrati come Caridina e Neocaridina, perché vengono facilmente predati.
La cosa migliore nella maggior parte dei casi però è allevarli da soli, in un acquario monospecifico, senza mescolarli con altre specie del genere Rhinogobius. dato che non è ancora chiaro se sono in grado di ibridarsi.
Anche se i maschi sono territoriali è improbabile che si facciano seri danni l'uno con l'altro, se si fornisce l'acquario di ripari e coperture sufficienti, sembrano invece richiedere attivamente la presenza di conspecifici. Quindi il consiglio è quello di acquistare almeno due maschi e altrettante o più femmine, altrimenti i pesci potrebbero diventare svogliati e inattivi.
Le specie del genere Rhinogobius tendono a essere carnivore opportunistiche, e in natura si cibano di piccoli invertebrati, crostacei e simili.
In acquario la maggior parte della loro dieta dovrebbe comprendere piccolo cibo vivo e/o congelato, come larve di zanzara, chironomus, artemia, dafnia, etc.
Soprattutto appena inseriti in vasca potrebbero non accettare il mangime secco, ma vi possono essere abituati con molta pazienza. Il mangime secco però non dovrebbe essere offerto su base regolare, soprattutto se l'obiettivo è quello di farli riprodurre.
La riproduzione di Rhinogobius duospilus è già stata ottenuta in acquario, ma non è facile.
Come tutte le specie del genere Rhinogobius, le uova sono deposte sul soffitto di una caverna o di una fessura e sorvegliate dal maschio fino alla schiusa. Il corteggiamento viene normalmente avviato dalla femmina, che può anche attaccare il maschio se non è disposto a deporre le uova quando lei è pronta. Quindi ci può volere un po' di pazienza prima che si verifichi un accoppiamento con successo, che generalmente viene indicato dalla coppia che scompare dalla vista per un periodo prolungato di tempo. Possono rimanere all'interno della caverna per 2-5 giorni,prima che la femmina venga scacciata una volta terminata la deposizione. Durante questo periodo la coppia non dovrebbe essere disturbata.
Coppie inesperte potrebbero mangiare le uova, attaccarli malamente, o fecondarle solo in parte, ma dopo alcuni tentativi normalmente le cose vanno a posto. Inoltre condizioni non ottimali dell'acqua sembrano influenzare negativamente la fertilità dei maschi, per cui è necessario un regime di manutenzione rigoroso.
Una volta che si nota la femmina fuori della grotta, è possibile verificare la presenza di uova sollevando con attenzione il supporto che forma la grotta e inclinandolo, senza farlo uscire dall'acqua. Le uova sono grandi (circa 4 mm di lunghezza) e una covata media ne conta circa 30-60. A questo punto è consigliabile rimuovere tutti gli altri pesci, tranne il maschio, o spostare altrove maschio e uova (si può usare un piccolo contenitore di plastica per farlo senza danneggiare nessuno dei due).
Alcuni maschi però tendono a mangiarsi le uova entro 24-48 ore dalla deposizione, nel qual caso devono essere rimossi e incubate artificialmente. Quando si rende necessario procedere in questo modo, il metodo più produttivo prevede il posizionamento delle uova, ancora attaccate al substrato di deposizione, in una sala nido a rete galleggiante (non una sala nido con lati di plastica). Durante questo periodo non devono essere rimosse dall'acqua o esposte a luce eccessiva. L'uso di una rete consente di puntare verso le uova l'uscita di una pietra porosa, che aiuta a simulare lo sventolare delle pinne del maschio per prevenire che la covata ammuffisca o sviluppi problemi batterici.
Maschio di Rhinogobius duospilus che sorveglia le uova - Foto © Kimurakid.pixnet.net
Larve di Rhinogobius duospilus - Foto © Kimurakid.pixnet.net
Detto questo, le uova sono molto sensibili e il contenitore con la covata richiederà un qualche trattamento. Si sono dimostrati funzionare una combinazione di una pignetta d'ontano in 10 litri di acqua più 1 g di sale / l, o un prodotto anti-patogeno contenente verde malachite e formaldeide in misura di 3 gocce per 10 l. Se il maschio non mangia le uova può essere lasciato al suo posto fino alla loro schiusa, e tali trattamenti possono essere omessi, in quanto sarà lui stesso a fare in modo che si sviluppino in modo corretto.
Il periodo di incubazione è normalmente 13-21 giorni a seconda della temperatura. Durante gli ultimi giorni di incubazione è stato osservato che i maschi aumentano la velocità con cui sventolano le uova con le pinne. Questo presumibilmente aiuta in qualche modo la schiusa, perché quando le uova vengono covate artificialmente la schiusa tende a prolungarsi per 5 o più giorni, e alcuni avannotti possono avere difficoltà a lasciare l'uovo. Usare un prodotto anti-patogeno come detto sopra può aiutare notevolmente anche con quest'ultimo problema.
La seconda ragione per usare una sala nido a rete per la schiusa degli avannotti è che hanno un grande sacco vitellino e sono sostanzialmente immobili per i primi giorni. Quando la covata è posata su una superficie solida, come la base di vetro o di plastica di un acquario, tendono a sviluppare problemi di salute e a morire in grande numero, mentre in una rete sollevata nell'acqua questo non accade.
Il sacco vitellino è completamente assorbito in una settimana, durante i quali l'aeratore deve rimanere in funzione, ma si può offrire agli avannotti dei naupli d'artemia appena schiusi e simili già dal secondo o terzo giorno. Una volta raggiunto questo stadio i giovani possono essere rimossi dalla rete e farli crescere diventa più facile, anche se il loro sviluppo è piuttosto lento. Per un tasso di crescita ottimale dovrebbero essere effettuai cambi d'acqua ogni 24-48 ore.
Taxa principali
Piccola specie, tra le più diffuse in acquariofilia tra quelle dei gobidi, è adatta anche agli acquari salmastri, ma per la sua staticità bisogna ponderare bene i compagni di vasca.
Una specie che ama la corrente e di cui esistono diverse varianti di colore.
Specie difficile da trovare in commercio, spesso confusa con altro gobidi, rimane piccola ma non è adatta ai comuni acquari di comunità
Riferimenti & Link
la scheda su Fishbase
scheda in italiano su Aquaexperience.it
articolo su Practical Fishkeeping con consigli ed indicazioni per l'allevamento in acquario dei Rhinogobius
esperienza di allevamento sul forum di Acquaportal.it, con belle foto
su Acquariofiliafacile.it descrizione e foto di un allestimento biotopo per questa specie
scheda con informazioni tecniche e distribuzione in natura su GBIF-Global Biodiversity Information Facility
L'Atlante di Aquarium di Rudiger Riehl e Hans A. Baensch, Edizioni Primaris, è uno dei libri fondamentali nella biblioteca di ogni acquariofilo. Ci sono molte indicazioni in generale sull'allestimento ed il mantenimento dell'acquario, ma la parte fondamentale è costituita dalle più di 600 schede illustrative delle specie di pesci più diffuse in commercio, schede che seppure nella loro brevità riescono a dare indicazioni utilissime per il loro allevamento, mantenimento e riproduzione.
Aquarium Atlas v.1 - Aquarium Atlas v.2 - Aquarium Atlas v.3 - Aquarium Atlas v.4
Edizione inglese dell'Atlante di Aquarium di Rudiger Riehl e Hans A. Baensch, Edizioni Primaris. I volumi successivi al primo non mi risulta siano mai stati tradotti in italiano.
Identificazione ed elenco delle esigenze di cura principali delle varietà più popolari di pesci d'acquario d'acqua dolce
L'Aquarium Atlas Photo Index 1-5 di Baensch & Fischer è un libro, come già dice il titolo, "fotografico", che presenta le foto di più di 4000 specie d'acqua dolce e salmastra, con alcune indicazioni molto schematiche dei valori dell'acqua per l'allevamento e la riproduzione. Certamente di non grande aiuto per conoscere meglio le specie che si hanno, ma semmai per avere una panoramica delle specie appartenenti ai vari generi e famiglie e per l'identificazione delle loro caratteristiche.
Collegamenti & Legenda
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Per saperne di più...
Indicazioni su come allestire un acquario subtropicale, un tipo di allestimento che sta a metà strada tra acquario tropicale e acquario d'acqua fredda, con indicazione delle specie più adatte e loro caratteristiche - tratto e tradotto da un articolo di Neale Monks
Girato in un corso d'acqua sull'isola di Lantau, questo video mostra la diversità e il comportamento dei pesci d'acqua dolce in una piccola pozza a flusso rapido, in un raggio di circa 1 metro.
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