Specie difficile da trovare in commercio, spesso confusa con altro gobidi, rimane piccola ma non è adatta ai comuni acquari di comunità
Zhou's Scarlet Goby, Rhinogobius zhoui - Foto © Emma Turner (Fishkeeper.co.uk)
3.6 cm SL
La specie Rhinogobius zhoui è apparsa nel commercio acquariofilo dal 2010 ed è venduta sotto diversi nomi, tra cui ‘ghiozzo cinese rosso’, ‘ghiozzo rosso di Zhou’, ‘ghiozzo rosso’.
I maschi adulti possono essere riconosciuti da quelli delle altre specie attraverso i seguenti caratteri: assenza di una macchia nera sulla prima pinna dorsale; presenza di una larga banda bianca su ciascuna pinna mediana; mancanza di pigmentazione sulla guancia e sulla membrana branchiostegale; presenza di 6-8 chiazze rosse sui fianchi.
Quella dei Gobiidae è la famiglia di vertebrati più speciosa e notoriamente più problematica in termini di identificazione dei pesci al livello di specie.
All'interno di questo consistente assemblaggio il genere Rhinogobius è spesso incluso nella sottofamiglia Gobionellinae, al fianco di generi come Brachygobius, Chlamydogobius, Mugilogobius, Pseudogobiopsis, Schismatogobius, Stigmatogobius.
Il genere Rhinogobiusè ampiamente distribuito in gran parte dell'Asia continentale in Russia, Corea, Cina, Vietnam, Laos, Cambogia e Thailandia, oltre a numerose isole del Pacifico occidentale tra cui Giappone, Taiwan, Hainan, e le Filippine. Attualmente comprende oltre 60 specie riconosciute, con molte altre in attesa di descrizione formale, e un certo numero di quelle descritte sono indicate soltanto come taxa nominali, in attesa di ulteriori studi. Quelle che mostrano somiglianze in aspetto, morfologia e comportamento sono spesso aggregate in gruppi nominali di specie, per esempio, il gruppo Rhinogobius brunneus, il gruppo Rhinogobius duospilus, ecc. per facilità di riferimento.
Le pinne pelviche fuse formano una struttura normalmente denominata ‘disco pelvico’, caratteristica che è comune tra i gobidi e che viene utilizzata per aderire alle rocce e altre superfici sommerse.
Le specie di Rhinogobius presentano anche diverse strategie riproduttive a seconda dell'ambiente, generalmente le specie che abitano fiumi collegati direttamente al mare sono anfidrome, mentre quelle che abitano fiumi senza sbocco sul mare o nel corso superiore dei fiumi o laghi non sono diadrome.
Molte delle specie che appaiono nel commercio acquariofilo si sono dimostrate molto difficili da identificare, per una serie di motivi, tra cui:
- confusione tassonomica
- mancanza di letteratura acquariofila
- etichettatura non corretta da parte degli esportatori e successivamente dei negozi
- eccessivo uso storico di alcuni nomi, per esempio, ‘Rhinogobius wui’, che è di per sé un sinonimo invalido di Rhinogobius duospilus
- probabile commercio di specie non descritte senza dati sulla località di raccolta
- mescolamento di specie diverse presso le strutture di esportazione.
- Specie piccola e statica, in acquario bisogna controllare che riesca a mangiare la sua razione di cibo come gli altri pesci
- Specie non riprodotta in cattività, gli esemplari in commercio provengono dalla cattura in natura. Chiedete sempre al negoziante se i pesci che state per prendere sono di cattura o di allevamento.
Rhinogobius zhoui - Foto © Jerome Picard
Asia: torrente del monte Lianhua nella provincia Guangdong, in Cina
La località tipo di Rhinogobius zhoui è "Stream of Lianhua Mountain, 23°01’N, 115°17’E, Haifeng County, Guangdong Province, China" e la specie sembra limitata a una manciata di ruscelli nell'area circostante. Lianhua non deve essere confusa con la montagna con lo stesso nome a Guangzhou, nella provincia del Guangdong.
STATO NELLA LISTA ROSSA IUCN:
NOT EVALUATED (non valutato)
Ambiente: demerso, acqua dolce; clima tropicale.
Rhinogobius zhoui è limitato a sorgenti e affluenti minori poco profondi, con buona corrente e ben ossigenati, caratterizzati da distese di rapide e cateratte interrotte da pozze calme o alcune cascate. Il substrato di fondo è normalmente composto da piccoli scogli, sabbia e ghiaia con accumuli di massi e macchie di lettiera di foglie, con piante acquatiche tra cui Blyxa sp. e Cryptocoryne crispatula var. crispatula.
Durante i periodi di elevata piovosità alcuni corsi d'acqua possono essere temporaneamente intorbididirsi a causa del materiale in sospensione, insieme ad un aumento, a volte torrenziale, della portata e della profondità dell'acqua.
Altri pesci raccolti nella stessa zona sono Pseudogastromyzon laticeps, Pseudobagrus trilineatus, Zacco platypus, Parazacco spilurus.
Rhinogobius zhoui nel suo habitat naturale, nella località tipo della provincia di Guangdong, in Cina - Foto © Michael Lo
Dimensioni minime dell'acquario: 60x35x35h cm per un gruppo di 2 maschi e 2-3 femmine
Rhinogobius zhoui non è difficile da allevare se si mantengono in condizioni ottimali; si raccomanda di alloggiarli in un acquario che simuli un fiume che scorre con un substrato di rocce di varie dimensioni, sabbia, ghiaia fine, e alcuni massi erosi dall'acqua. Si può ulteriormente arredare con rami, legni, tubi di ceramica, vasi da piante, ecc, disposti a formare una rete di angoli, nicchie e macchie ombreggiate, fornendo così linee visuali spezzate. La maggior parte delle piante acquatiche non riuscirà a crescere bene in un ambiente così, ma si possono utilizzare piante resistenti attaccate agli arredi, come Microsorum, Bolbitis o Anubias.
Come molti pesci che in natura popolano acque correnti, i Rhinogobius zhoui sono intolleranti all'accumulo di inquinanti organici e richiedono acqua pulitissima per rimanere in salute, quindi dovrebbero essere considerati di routine cambi d'acqua settimanali del 30-50% del volume dell'acquario. Anche se non è strettamente necessario predisporre un vero e proprio fiume-acquario, stanno meglio e vivono più in salute se nel loro acquario c'è un'elevata percentuale di ossigeno disciolto e un certo movimento dell'acqua.
Comportamento e compatibilità: Rhinogobius zhoui può essere allevato in acquari di comunità, in particolare con piccoli pesci pacifici che abitino la parte superiore della colonna d'acqua, come Tanichthys o Microdevario. Sono meno adatti piccoli invertebrati come Caridina e Neocaridina, perché vengono facilmente predati.
La cosa migliore nella maggior parte dei casi però è allevarli da soli, in un acquario monospecifico, senza mescolarli con altre specie del genere Rhinogobius. dato che non è ancora chiaro se sono in grado di ibridarsi.
Anche se i maschi sono territoriali è improbabile che si facciano seri danni l'uno con l'altro, se si fornisce l'acquario di ripari e coperture sufficienti, sembrano invece richiedere attivamente la presenza di conspecifici. Quindi il consiglio è quello di acquistare almeno due maschi e altrettante o più femmine, altrimenti i pesci potrebbero diventare svogliati e inattivi.
Le specie del genere Rhinogobius tendono a essere carnivore opportunistiche, e in natura si cibano di piccoli invertebrati, crostacei e simili.
In acquario la maggior parte della loro dieta dovrebbe comprendere piccolo cibo vivo e/o congelato, come larve di zanzara, chironomus, artemia, dafnia, etc.
Soprattutto appena inseriti in vasca potrebbero non accettare il mangime secco, ma vi possono essere abituati con molta pazienza. Il mangime secco però non dovrebbe essere offerto su base regolare, soprattutto se l'obiettivo è quello di farli riprodurre.
I maschi adulti sono significativamente più colorati delle femmine, e sviluppano pinne impari più estese con spesse e luminose fasce marginali da bluastre a bianche. Queste bande sono visibili abbastanza presto nella vita dei pesci, e sono un mezzo preciso per individuare il sesso nei pesci giovani.
Nelle femmine sia la pinna dorsale che la caudale hanno una fascia marginale rossastra. Il disegno della livrea è un mezzo meno affidabile per la determinazione del sesso, poiché è variabile in entrambi i sessi, specialmente tra le femmine che possono essere pallide o colorate luminosamente, alcuni esemplari addirittura sono difficili da distinguere dai maschi.
Parate tra maschi di Rhinogobius zhoui che si contendono la femmina - Video © Jutta Bauer
La riproduzione di Rhinogobius zhoui è già stata ottenuta in acquario, ma non è facile.
Come tutte le specie del genere Rhinogobius, le uova sono deposte sul soffitto di una caverna o di una fessura e sorvegliate dal maschio fino alla schiusa.
La scelta di un sito per la deposizione è il primo problema, dal momento che a differenza delle altre specie di Rhinogobius, o almeno di quelle conosciute in acquariofilia, i maschi di Rhinogobius zhoui non selezionano un unico sito e lo difendono contro altri maschi, ma piuttosto pattugliano un'area generale, e spesso tentano di interrompere l'attività dei maschi concorrenti. Per questo motivo si consiglia di utilizzare solo uno o due maschi per ogni tentativo di riproduzione, e prevedere una o più femmine per ogni maschio. Dovrebbero essere predisposti più siti atti alla deposizione, sotto forma di rocce tipo ardesia piatta, tubi di terracotta, vasi per piante, ecc.
Il corteggiamento viene normalmente avviato dalla femmina, che può anche attaccare il maschio se non è disposto a deporre le uova quando lei è pronta. Quindi ci può volere un po' di pazienza prima che si verifichi un accoppiamento con successo, che generalmente viene indicato dalla coppia che scompare dalla vista per un periodo prolungato di tempo. Possono rimanere all'interno della caverna per 2-5 giorni,prima che la femmina venga scacciata una volta terminata la deposizione. Durante questo periodo la coppia non dovrebbe essere disturbata.
Coppie inesperte potrebbero mangiare le uova, attaccarli malamente, o fecondarle solo in parte, ma dopo alcuni tentativi normalmente le cose vanno a posto. Inoltre condizioni non ottimali dell'acqua sembrano influenzare negativamente la fertilità dei maschi, per cui è necessario un regime di manutenzione rigoroso.
Una volta che si nota la femmina fuori della grotta, è possibile verificare la presenza di uova sollevando con attenzione il supporto che forma la grotta e inclinandolo, senza farlo uscire dall'acqua. Le uova sono grandi (circa 4 mm di lunghezza) e una covata media ne conta circa 30-60. A questo punto è consigliabile rimuovere tutti gli altri pesci, tranne il maschio, o spostare altrove maschio e uova (si può usare un piccolo contenitore di plastica per farlo senza danneggiare nessuno dei due).
Alcuni maschi però tendono a mangiarsi le uova entro 24-48 ore dalla deposizione, nel qual caso devono essere rimossi e incubate artificialmente. Quando si rende necessario procedere in questo modo, il metodo più produttivo prevede il posizionamento delle uova, ancora attaccate al substrato di deposizione, in una sala nido a rete galleggiante (non una sala nido con lati di plastica). Durante questo periodo non devono essere rimosse dall'acqua o esposte a luce eccessiva. L'uso di una rete consente di puntare verso le uova l'uscita di una pietra porosa, che aiuta a simulare lo sventolare delle pinne del maschio per prevenire che la covata ammuffisca o sviluppi problemi batterici.
Detto questo, le uova sono molto sensibili e il contenitore con la covata richiederà un qualche trattamento. Si sono dimostrati funzionare una combinazione di una pignetta d'ontano in 10 litri di acqua più 1 g di sale / l, o un prodotto anti-patogeno contenente verde malachite e formaldeide in misura di 3 gocce per 10 l. Se il maschio non mangia le uova può essere lasciato al suo posto fino alla loro schiusa, e tali trattamenti possono essere omessi, in quanto sarà lui stesso a fare in modo che si sviluppino in modo corretto.
Il periodo di incubazione è normalmente 13-21 giorni a seconda della temperatura. Durante gli ultimi giorni di incubazione è stato osservato che i maschi aumentano la velocità con cui sventolano le uova con le pinne. Questo presumibilmente aiuta in qualche modo la schiusa, perché quando le uova vengono covate artificialmente la schiusa tende a prolungarsi per 5 o più giorni, e alcuni avannotti possono avere difficoltà a lasciare l'uovo. Usare un prodotto anti-patogeno come detto sopra può aiutare notevolmente anche con quest'ultimo problema.
La seconda ragione per usare una sala nido a rete per la schiusa degli avannotti è che hanno un grande sacco vitellino e sono sostanzialmente immobili per i primi giorni. Quando la covata è posata su una superficie solida, come la base di vetro o di plastica di un acquario, tendono a sviluppare problemi di salute e a morire in grande numero, mentre in una rete sollevata nell'acqua questo non accade.
Il sacco vitellino è completamente assorbito in una settimana, durante i quali l'aeratore deve rimanere in funzione, ma si può offrire agli avannotti dei naupli d'artemia appena schiusi e simili già dal secondo o terzo giorno. Una volta raggiunto questo stadio i giovani possono essere rimossi dalla rete e farli crescere diventa più facile, anche se il loro sviluppo è piuttosto lento. Per un tasso di crescita ottimale dovrebbero essere effettuai cambi d'acqua ogni 24-48 ore.
Taxa principali
Piccola specie, tra le più diffuse in acquariofilia tra quelle dei gobidi, è adatta anche agli acquari salmastri, ma per la sua staticità bisogna ponderare bene i compagni di vasca.
Una specie che ama la corrente e di cui esistono diverse varianti di colore.
Specie difficile da trovare in commercio, spesso confusa con altro gobidi, rimane piccola ma non è adatta ai comuni acquari di comunità
Riferimenti & Link
la scheda su Fishbase
la scheda completa su Seriouslyfish.com
articolo su Practical Fishkeeping con consigli ed indicazioni per l'allevamento in acquario dei Rhinogobius
scheda con informazioni tecniche e distribuzione in natura su GBIF-Global Biodiversity Information Facility
L'Atlante di Aquarium di Rudiger Riehl e Hans A. Baensch, Edizioni Primaris, è uno dei libri fondamentali nella biblioteca di ogni acquariofilo. Ci sono molte indicazioni in generale sull'allestimento ed il mantenimento dell'acquario, ma la parte fondamentale è costituita dalle più di 600 schede illustrative delle specie di pesci più diffuse in commercio, schede che seppure nella loro brevità riescono a dare indicazioni utilissime per il loro allevamento, mantenimento e riproduzione.
Aquarium Atlas v.1 - Aquarium Atlas v.2 - Aquarium Atlas v.3 - Aquarium Atlas v.4
Edizione inglese dell'Atlante di Aquarium di Rudiger Riehl e Hans A. Baensch, Edizioni Primaris. I volumi successivi al primo non mi risulta siano mai stati tradotti in italiano.
Identificazione ed elenco delle esigenze di cura principali delle varietà più popolari di pesci d'acquario d'acqua dolce
L'Aquarium Atlas Photo Index 1-5 di Baensch & Fischer è un libro, come già dice il titolo, "fotografico", che presenta le foto di più di 4000 specie d'acqua dolce e salmastra, con alcune indicazioni molto schematiche dei valori dell'acqua per l'allevamento e la riproduzione. Certamente di non grande aiuto per conoscere meglio le specie che si hanno, ma semmai per avere una panoramica delle specie appartenenti ai vari generi e famiglie e per l'identificazione delle loro caratteristiche.
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