Guida per riprodurre le specie di killi del genere Aphyosemion, che preferiscono deporre le uova su piante galleggianti o mop
Tratto e tradotto dall'articolo:
"Breeding Mop Spawners"
di Bill Shenefelt
tratto dal sito Aquarticles.com
Aphyosemion ogoense - Foto © Peter Maguire (Flickr)
In questo articolo Bill Shenefelt presenta il suo metodo di riproduzione della maggior parte delle specie di Aphyosemion che alleva, i cosiddetti riproduttori su mop, che in genere preferiscono deporre le uova tra piante galleggianti o, se forniti al posto delle piante, in mop di filato di nylon.
Per prima cosa, Shenefelt spiega cos'è un mop e come realizzarne uno.
- Acquistate una matassa di filato sintetico, preferibilmente di colore scuro come verde scuro o nero. I pesci non hanno alcuna preferenza, ma le uova contro uno sfondo scuro sono più facilmente visibili per l'allevatore. Il filato deve essere sintetico, non di lana o cotone, poiché questi ultimo non trattengono bene la tintura. Se lo si desidera, si può far bollire un po' il filato per sterilizzarlo ed essere sicuri che la tintura sia ben fissata e non venga rilasciata in acqua, ma l'autore dell'articolo personalmente non lo ha mai fatto, e non ha mai avuto problemi.
- Avvolgete circa cento giri di filato attorno a un oggetto, come un libro o qualcosa di simile, che vi darà un anello di filato con una circonferenza di 25-30 cm, abbastanza grande da raggiungere il fondo della vasca, specie se non sapete se i vostri nuovi killi preferiscano i mop in alto o in basso.
- Dopo aver avvolto tutti i giri, legate un filo attorno ai giri di filo in un punto comodo. Tagliate il filo che ferma i giri in modo che rimangano due fili su ciascun lato, lunghi circa 10-12 cm. Quindi, sollevate il fascio e legate un altro filo attorno al fascio (si può anche usare un piccolo elastico) in modo che si formi una specie di testa, assomiglierà a un vecchio mop di stracci (in questo articolo c'è una sequenza fotografica che spiega meglio delle parole come fare).
- Se desiderate far galleggiare il mop (che per questo gruppo di killi è il metodo che Shenefelt preferisce), legate il filo che fissa il fascio attorno a un tappo di sughero o a un piccolo pezzo di polistirolo.
Se siete tra quelli che preferiscono bollire il filato prima dell'uso, ricordate di far bollire la matassa, prima di fare il mop, altrimenti non riuscirete mai a districare tutti i grovigli.
La funzione del mocio è presto detta da Bill Shenefelt: è come una pianta immortale che non ha bisogno di luce e che consente di vedere le uova che si spera arriveranno.
Molti allevatori di killi preferiscono utilizzare esclusivamente i mop per raccogliere le uova, che sono resistenti e non si schiacciano facilmente con le dita. Le uova possono essere rimosse singolarmente dal mop e messe in una piastra di Petri o in un piccolo contenitore con un po' di acqua pulita. Si può usare un medicinale antimicotico (come l'acriflavina), ma con questi pesci non sembra fare molta differenza. Molte uova potrebbero essere sterili (specialmente con i pesci più giovani) e diventeranno bianche e cotonose. In questo caso devono essere rimosse dal contenitore non appena si notano, altrimenti la fungosi potrebbe diffondersi alle uova sane, anche se non succede spesso.
Per controllare le uova, togliete il mop dall'acqua (assicurandovi prima che la coppia non sia nel mop stesso, non ridete: potrebbe accadere!), quindi strizzatelo per rimuovere l'acqua in eccesso e cerca piccole uova trasparenti usando un po' di luce laterale. Questo procedimento può essere ripetuto ogni pochi giorni, fino a quando non si trovano le uova.
Comunque Bill Shenefelt, a meno di casi particolari, come quando riproduce una nuova specie o una che ha una produzione di uova molto bassa, preferisce non raccogliere le uova, e soprattutto preferisce le piante e usa Riccia, Ceratophyllum e felce di Giava Leptochilus (ex Microsorum). Rivela infatti che non riesce a vedere bene le uova, e gli riesce più facile spostare semplicemente l'intero mop o le piante in un contenitore per la schiusa, o spostare la coppia riproduttiva in un nuovo acquario. Inoltre, le uova deposte una alla volta di solito non si toccano e i funghi non hanno molte probabilità di diffondersi da un uovo all'altro, e non vengono toccate da dita che potrebbero essere veicolo di impurità. Tutto questo viene fatto circa 2 o 3 settimane dopo aver notato le uova per la prima volta. Questo è il momento che Shenefelt preferisce, poiché nella maggior parte dei killi riproduttori su piante l'incubazione delle uova dura per 2 o 3 settimane. Più a lungo si schiuderanno nella vasca o, peggio ancora, gli avannotti appena nati saranno cibo per i primi che si erano schiusi.
A seconda della specie e delle dimensioni degli avannotti, potrebbero essere in grado di mangiare immediatamente naupli di artemia appena schiusi. Se sono piccoli, l'acqua e il mop (o le piante) forniranno degli infusori alle larve appena schiuse e si può aggiungere del cibo come il liquifry (facendo molta attenzione, perché inquina e può essere fatale per gli avannotti) o microworm. Gli avannotti di molti riproduttori su piante e mop preferiscono stare vicino alla superficie, quindi un po' di cibo galleggiante come un pizzico di tuorlo d'uovo sodo potrebbe andare bene.
Ora tutto ciò che dovete fare è dar loro del buon cibo per 3 o 6 mesi, e avrete dei killi da scambiare per una nuova specie o per far innamorare qualcun altro di questo gruppo di pesci.
testo originale in inglese © Bill Shenefelt
Taxa principali
Considerato l'ideale per gli acquariofili nuovi ai killi, è un killi non annuale bello, facile da allevare e riprodurre, e abbastanza longevo
Una bella specie di killi non annuale africano, molto colorata e dalla livrea molto variabile
Una bella specie di killi non annuale africano, facile da allevare e riprodurre in acquario.
Una specie di killi non annuale africano abbastanza difficile da allevare e riprodurre in acquario.
Uno splendido killi non annuale africano, con moltissime varianti di colorazione e sottospecie
Una specie di killi non annuale africano non molto facile da allevare e riprodurre
Splendida specie di killi non annuale molto colorata, ma che come tutti i killi ha esigenze particolari per cui non è adatto a tutti
Killi non annuale africano facile da allevare e da riprodurre
Piccola specie di killi non annuale africano considerata molto difficile da allevare e riprodurre
Riferimenti & Link
KILLIFISH 1.0: Guida introduttiva all'allevamento dei pesci più belli del mondo
Edizione italiana - di Stefano Valdesalici - Con più di 150 pagine e 160 tra foto e disegni a colori, questo volume vuole essere un'introduzione completa alla conoscenza, allevamento e riproduzione di questi incredibili pesci. Nel testo troverete informazioni sulla distribuzione, le caratteristiche dell'acqua, l'alimentazione, l'arredamento specifico della vasca per la maggior parte delle specie, i sistemi di raccolta, l'incubazione e la schiusa delle uova. All'interno anche preziosi suggerimenti su come allevare cibo vivo.
Edizione Inglese - di Lothar Seegers - Old World Killis 1: Ricefishes, Lampeyes, Aphyosemion
Edizione Inglese - di Darryl Yu - Il libro è ricco di 250 foto e illustrazioni a colori di grandi dimensioni, che coprono tutti gli aspetti dell'acquisto, dell'allevamento, della riproduzione e della vendita dei killifish e delle loro uova.
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Per approfondire:
Una guida che vuole essere d'aiuto ai principianti che si stanno addentrando nel meraviglioso mondo dei killi - tratto e tradotto da un articolo di Bill Shenefelt
Le uova degli Aphyosemion australe e di altre specie di killi non annuali vengono spesso colpite da fungosi. Muschio di Giava e Palaemon sp. offrono una soluzione innovativa - tratto e tradotto da un articolo di Loh Kwek Leong
Molte notizie utili sui killi o killifish, con indicazioni generali per l'allevamento e la riproduzione delle specie annuali e non annuali - tratto e tradotto da un articolo di Robert J. Goldstein
Cosa si intende per pesci rassicuranti, perché sono di grande beneficio negli acquari dedicati ai ciclidi e differenza tra pesci rassicuranti e pesci bersaglio - tratto e tradotto da un articolo di Paul V. Loiselle
Esperienze di osservazione, cattura e raccolta dei pesci nel loro ambiente naturale - tratto e tradotto da un articolo di Vinny Kutty
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