Da quando è stato commercializzato la prima volta, questo bel pesce ha subito un'impennata delle vendite, che ha portato ad un eccessivo prelievo in natura, tanto che ha rischiato di sparire per sempre dai luoghi d'origine
Sahyadria denisonii (ex Barbus/Puntius denisonii) - Foto © Hristo Hristov
15 cm TL
La specie di Sahyadria denisonii (ex Puntius denisonii) ha subito un boom di popolarità da quando è stata esportata per la prima volta nel 1996, e si può trovare in vendita sotto vari nomi alternativi tra cui Red-line Torpedo Barb, Barbus denisoni, ed altri. In India è conosciuta localmente come ‘Miss Kerala’ e ‘Chorai Kanni’ (letteralmente 'occhi sanguinanti').
Nel 2000 lo stato indiano del Kerala è stato l'esportatore più importante, ma attualmente la raccolta di pesci selvatici è stata proibita in alcune parti dell'anno. Sia Sahyadria denisonii che Sahyadria chalakkudiensis sono stati infatti elencati come in pericolo di estinzione nella Lista Rossa IUCN delle specie minacciate, a causa della loro ristretta distribuzione, del declino continuo della popolazione, e del deterioramento dei loro habitat a causa dell'espandersi delle attività umane (Raghavan & Ali 2011, Raghavan et al 2013).
Uno studio del 2011 sulla sua biologia riproduttiva ha rivelato che il rapporto tra i sessi nei pesci selvatici appare distorto a favore dei maschi, e che la fecondità assoluta, vale a dire il numero totale di uova fecondate per femmina in un determinato momento, è relativamente bassa rispetto ad alcuni parenti, come Systomus sarana o Rasbora daniconius. Tali fattori, combinati con il degrado dell'habitat, possono avere un effetto negativo sulle popolazioni naturale, in quanto colpiscono la dinamica delle popolazioni e possono portare a un numero ridotto di individui in una data popolazione.
Nel 2011 la 'stagione chiusa' per la raccolta era fissata nei mesi di giugno, luglio e ottobre, in quanto si pensava che nel corso di questi mesi avvenisse la deposizione delle uova, ma Solomon et al. (2011) hanno dimostrato che la riproduzione avveniva invece da ottobre a marzo, per cui la raccolta sarebbe dovuta essere vietata in questi mesi, al fine di proteggere adeguatamente le popolazioni.
Si stanno facendo molti sforzi perchè i Sahyadria denisonii vengano riprodotti nelle farm ittiche, per diminuirne il prelievo in natura, e gli acquariofili di tutto il mondo sono caldamente invitati a chiedere ai negozianti la provenienza dei pesci, di qualsiasi specie, e a rifiutarsi di ordinare e/o comprare esemplari catturati in natura delle specie in pericolo.
Sahyadria denisonii è stato anche ibridato artificialmente con un membro del genere Dawkinsia, e ne è anche stata selezionata una forma 'gold'; entrambe le varianti sono disponibili in commercio.
Sahyadria denisonii può essere distinto da Sahyadria chalakkudiensis dal possesso di una bocca subterminale (vs inferiore) e l'assenza di una macchia nera sulla pinna dorsale (vs. presenza), inoltre la striscia sul corpo anteriore rossa è più luminosa e termina sotto il centro della pinna dorsale (vs più opaca e terminante sotto o anteriormente all'origine della pinna dorsale). Attualmente la sottospecie Sahyadria denisonii ubangii non è considerata valida.
Sahyadria denisonii (ex Barbus/Puntius denisonii) - Foto © Hristo Hristov
Sahyadria denisonii (ex Barbus/Puntius denisonii) - Foto © Hristo Hristov
In base alla prima descrizione scientifica, la specie Sahyadria denisonii fu inizialmente inserita nel genere Labeo, e successivamente è stata considerata via via un membro dei generi Barbus, Crossocheilus e più recentemente Puntius. I primi esemplari esportati per il commercio acquariofilo erano stati raccolti dal fondo di una cascata nel bacino del fiume Chalakudy, in Kerala e identificati come Sahyadria denisonii basandosi sulla livrea, ma erano più grandi e sembra più turbolenti di quelli attualmente presenti in acquariofilia. Per i primi anni a quanto pare i Sahyadria denisonii sono stati scambiati per questi pesci più grandi, successivamente descritti come Puntius chalakkudiensis (Menon, Rema Devi e Thobias, 1999), ma ulteriore confusione è nata quando quest'ultimo nome è stato erroneamente assegnato a un pesce del genere Dawkinsia da parte degli esportatori indiani prima della pubblicazione. Come risultato gli pesci come Dawkinsia assimilis sono stati venduti come Puntius chalakkudiensis. Nel 2001 fu scoperta una seconda località, più facilmente accessibile, dove i pesci raccolti avevano un temperamento più tranquillo e raggiungevano dimensioni più piccole in acquario. Questi pesci si sono rivelati essere i veri Sahyadria denisonii, che sono divantati una tra le specie più iconiche disponibili nel commercio acquariofilo.
Il genere Sahyadria è stato creato da Raghavan et al. (2013) per raccogliere Sahyadria chalakkudiensis e il suo unico congenere Sahyadria denisonii.
Il genere viene diagnosticato dalla seguente combinazione di caratteri: dimensioni degli adulti 85-190 mm SL; un solo paio di barbigli mascellari; pinna dorsale con 3-4 raggi non ramificati e otto raggi ramificati, raggio ramificato posteriore a volte biforcuto alla base dando l'aspetto di un 9° raggio ramificato, raggio posteriore non ramificato debole, segmentato apicalmente; pinna anale con 2-3 raggi non ramificati e cinque ramificati; linea laterale completa, con squame a 26-28 pori; uroneurico libero assente; rastrelli branchiali semplici, acuminati, disposti su due file rispettivamente con 12 e 18 rastrelli; raggio predorsale antroro assente; assenza di fontanella postepifisaria: 5 supraneurali; infraorbitale IO3 snello, non sovrapposto al preopercolo; 5+3+2 denti faringei; 16 vertebre addominali e 11 caudali; disegno della livrea comprendente una striscia superiore scarlatta che si estende dal muso a metà del corpo, un'ampia striscia laterale nerastra che si estende lungo la linea laterale dal muso alla base della pinna caudale, una striscia gialla che si estende dall'opercolo alla regione ipurale tra le strisce nera e scarlatta, lobi della pinna caudale con bande nere oblique che coprono il quarto posteriore e bande gialle oblique subterminali, pinna dorsale con o senza una macchia nera: giovani con pigmentazione scarlatta sui raggi anteriori della pinna dorsale.
Sahyadria denisonii (ex Puntius denisonii) - Foto © Hristo Hristov
Asia: endemico in India.
Sahyadria denisonii è endemico negli stati del Kerala e Karnataka nell'India meridionale. La sua distribuzione moderna è altamente frammentata con piccole popolazioni che rimangono nei sistemi fluviali Valapatanam, Chaliyar, Kallar, Karyangod, Kuttiyadi, Chandragiri, Sullya, Kuppam, Iritti, Anjarakandipuzha, Bhavani e Bharatapuzha.
I documenti storici dei sistemi fluviali Chalakudy, Periyar, Pamba e Achankovil sono ora considerati rappresentativi di Sahyadria chalakkudiensis.
La località tipo è "Mundakayam, Travancore, India", che sembra corrispondere al fiume Manimala vicino alla città di Mundakayam nel distretto di Kottayam, stato del Kerala, India meridionale.
Ambiente: Acqua dolce, bentopelagico. Clima subtropicale.
Sahyadria denisonii abita in torrenti rocciosi con corrente d'acqua sostenuta e ricca di ossigeno, tipicamente in folti gruppi tra la vegetazione ripariale; sembra che sia più attivo al crepuscolo che di giorno.
Dimensioni minime dell'acquario: 120x50x50h cm per un gruppo di almeno 6-10 esemplari.
Sahyadria denisonii non è difficile da allevare in un allestimento ben curato, anche se l'ideale sarebbe un acquario che tenti di assomigliare ad un ruscello o fiume che scorre, quindi con abbastanza corrente d'acqua, con un substrato di rocce e sassi erosi dall'acqua di dimensioni variabili, sabbia e ghiaia fine. Si possono inserire radici, legni o rami, e anche se la maggior parte delle piante acquatiche non si trova molto bene in un ambiente così strutturato, possono essere utilizzate piante robuste da legare agli arredi, come Microsorum, Bolbitis o Anubias sp.
Dal momento che in natura vive in habitat incontaminati, è intollerante all'accumulo di inquinanti organici e richiede acqua molto pulita per rimanere in salute. Anche se un allestimento da fiume-acquario non è strettamente necessario, i pesci stanno decisamente meglio con un'alta percentuale di ossigeno disciolto e con un moderato movimento dell'acqua; devono essere considerati di routine cambi di acqua settimanali del 30-50% del volume della vasca.
Comportamento e compatibilità: Sahyadria denisonii è relativamente pacifico, e l'ideale sarebbe allevarlo con altre specie fluviali come Danio, Devario, Barilius, Garra, i balitoridi più robusti e Nemacheilus. Comunque, tenendo conto delle sue esigenze in fatto di ossigeno e temperatura, può essere allevato con pescI tranquilli e abbastanza grandi da non essere considerati cibo.
Qualcuno lamenta una certa aggressività, ma questo in genere deriva dal fatto che se ne sono acquistati solo 2 o 3 a causa del prezzo relativamente alto. E' una specie di branco, per cui 6-10 esemplari devono essere il minimo da considerare per farli vivere in circostanze ideali. L'allevamento in gruppo (ricordo che 2-3 non sono un gruppo) non solo renderà i pesci meno soggetti ad attacchi aggressivi, ma si tradurrà in un aspetto migliore e più naturale, e qualsiasi comportamento aggressivo sarà normalmente contenuto, in quanto si concentreranno sul mantenimento della posizione gerarchica all'interno del gruppo.
Data la somiglianza nell'aspetto, Sahyadria denisonii viene talvolta confuso con il congenere Sahyadria chalakkudiensis, che ha un comportamento molto più aggressivo, quindi è anche possibile che sia l'errata identificazione ad essere responsabile dei report di aggressività nei Sahyadria denisonii.
Acquario con Sahyadria denisonii (ex Puntius denisonii) e Chromobotia macracanthus (che possono arrivare ai 30-40 cm di lunghezza) - Foto © Robert Beke (Beke.co.nz)
15 – 25°C
In natura Sahyadria denisonii si nutre con una varietà di vermi, insetti, crostacei, materiale vegetale e altri detriti organici.
In acquario è facile da alimentare, ma per condizioni e colori ottimali è necessaria una dieta varia ed equilibrata, che comprenda pasti regolari di piccolo cibo vivo e congelato, come chironomus, dafnia, artemia, insieme a mangime secco in fiocchi e granuli di buona qualità. Vanno meglio i mangimi che affondano. Si dice che la pigmentazione rossa può essere intensificata alimentandoli con una dieta ricca di carotenoidi come l'astaxantina.
Le femmine adulte tendono a diventare un po' più grandi dei maschi, ed hanno un corpo più tozzo e meno colorato.
Attualmente i Sahyadria denisonii vengono riprodotti in gran numero nelle grandi farm ittiche, appositamente per il commercio acquariofilo, presumibilmente attraverso la stimolazione con ormoni. Si sa ormai che i giovani sono stati eccessivamente raccolti dal loro ambiente naturale e questo ha esercitato un impatto negativo sul suo' stato di conservazione.
Non ci sono molti resoconti attendibili di riproduzioni avvenute in acquario, probabilmente per i loro requisiti di spazio e movimento dell'acqua; esiste comunque una relazione di deposizione delle uova 'accidentale', citata da Seriouslyfish, in cui un paio di avannotti sono stati scoperti nascosti tra le piante durante la manutenzione dell'acquario. Una relazione più dettagliata è stata pubblicata sulla rivista tedesca Aqualog nel 2005, dove si dice che un gruppo di 15 adulti si sono riprodotti in acqua tenera e acida (GH 2-3 / pH 5,7), deponendo le uova in un cespuglio di muschio di Giava (Taxiphyllum barbieri). Apparentemente molti degli adulti hanno mostrato un cambiamento di colore, con la superficie dorsale virata al blu, e l'evento sembrava essere collegato ad un graduale abbassamento del pH. In Inghilterra anche lo Chester Zoo Aquarium ha riferito una riproduzione con successo, e la loro teoria è che sia necessario un folto gruppo di pesci, in quanto sembra che la deposizione delle uova si verifichi in massa.
E' stato ibridato con almeno un'altra specie di Puntius, si pensava forse Puntius everetti o Puntius dunckeri, ma in realtà sembra essere un membro del genere Dawkinsia, e attualmente tali ibridi sono disponibili in commercio abbastanza ampiamente.
In precendenza nel genere Puntius, e confusa inizialmente con la specie congenere Sahyadria denisonii, in realtà ha i colori meno brillanti ed è più aggressiva.
Da quando è stato commercializzato la prima volta, questo bel pesce ha subito un'impennata delle vendite, che ha portato ad un eccessivo prelievo in natura, tanto che ha rischiato di sparire per sempre dai luoghi d'origine
la scheda su FishBase
la scheda completa su Seriouslyish.com
articolo in due parti sul blog Percomorfo.blogspot.it
Dei pesci molto diffusi in commercio hanno dei nuovi nomi scientifici, in seguito a uno studio recente. Ecco una guida pratica ai cambiamenti - tratto e tradotto da un articolo di Matt Ford
Potete avere pesci d'acquario colorati senza dover girare il termostato su "tropicale" e la scelta è molto più ampia di quanto pensate...
Sahyadria denisonii (ex Puntius denisonii) è una splendida specie di barbus - Foto © Hristo Hristov
La maggior parte dei pesci comunemente chiamati squali o squaletti d'acqua dolce hanno caratteristiche per cui non sarebbero da allevare nella maggior parte dei comuni acquari di comunità domestici...
Madan e i suoi amici in un'estenuante viaggio nel weekend alla ricerca dell'inafferrabile Sahyadria denisonii (ex Puntius denisonii), una splendida specie del cui habitat si conosce pochissimo. La descrizione particolareggiata del loro ambiente e le belle foto sono tra le pochissime, forse uniche, che si trovano in rete su questa specie - tratto e tradotto da un articolo di Madan Subramanian
Articolo di Injaf che spiega come fare ricerche per capire se le specie che stiamo per comprare siano o no minacciate di estinzione in natura, e per scegliere le proprie specie in modo sostenibile - tratto e tradotto da un articolo di Injaf
Elenco di pesci comunemente in commercio che sarebbe meglio lasciar vivere nei loro ambienti naturali, visto che nelle nostre vasche NON POSSONO in nessun caso diventare adulti.
Consideriamo per un secondo il vostro animale preferito non acquatico. Che si tratti di cane, gatto, canarino, criceto o furetto, tollerereste che fosse allevato in un contenitore stretto e sporco, che fosse denutrito o nutrito con una dieta inappropriata, che venisse messo in condizioni da non mostrare un comportamento naturale, che soffrisse di problemi di crescita e di conseguenza fosse destinato a stress, sofferenza e morte precoce?
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ho da diversi anni due…
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