Specie di mangia-terra molto meno legata al fondo dei suoi congeneri, ha simili necessità di acqua pulitissima per non ammalarsi
La specie Satanoperca acuticeps è meno legata al fondo dei suoi congeneri - Foto © Štefan Zelinka (SeriouslyFish)
8 - 10 anni
25.0 cm SL
La specie Satanoperca acuticeps appartiene alla famiglia Cichlidae, ordine Cichliformes. E' relativamente rara nel commercio dei pesci ornamentali, dove è anche conosciuta come 'sparkling eartheater', mangia-terra scintillante, o ‘four-spot eartheater’, mangia-terra a quattro macchie.
A volte è confuso con i suoi congeneri simili, Satanoperca daemon e Satanoperca lilith. Queste tre specie possiedono tutte 1-3 macchie scure sui lati del corpo e un ocello relativamente grande sulla base superiore della pinna caudale, caratteri che le separano immediatamente dal resto dei componenti del genere, che sono privi di macchie sul corpo e hanno un ocello relativamente piccolo sulla base superiore della pinna caudale.
Satanoperca acuticeps è unico nel possedere tre macchie sui fianchi (contro due in Satanoperca daemon, una in Satanoperca lilith), e differisce anche per un certo numero di caratteri morfologici.
Il genere Satanoperca per diversi decenni è stato considerato sinonimo di Geophagus, prima di essere riconvalidato da Kullander (1986). Si può distinguere da tutti gli altri membri della sottofamiglia di ciclidi Geophaginae dalla presenza di una piccola macchia ocellata alla base della pinna caudale superiore, e dai membri del genere Geophagus dai seguenti caratteri morfologici: numero uguale di vertebre addominali e caudali o una vertebra addominale in più (vs. più vertebre caudali che addominali in Geophagus); nessuna costola sulle vertebre caudali e nessuna estensione postaddominale della vescica natatoria (rispetto alla presenza di entrambi nei Geophagus); guancia squamata rostralmente al centro (rispetto a nuda sulla metà anteriore); pinne dorsale e anale nude (rispetto a squamate); rastrelliere branchiali esterne sul ramo inferiore del primo arco branchiale attaccato alla pelle che ricopre i filamenti branchiali (vs. attaccato alla pelle ceratobranchiale); dentatura mandibolare ridotta a una o due brevi serie in ciascuna mascella (vs. pluriseriata con ampia fascia di denti interni); assenza (vs. presenza) delle placche dentali sul 4° ceratobranchiale; presenza (vs. assenza) di un ocello sulla base della pinna caudale; entrambe o solo la piega del labbro superiore continua (vs. entrambe interrotte anteriormente); preopercolo e sopracleitro frequentemente seghettati (vs. interi); assenza (vs. presenza) di cartilagine ipurale mediana, 3 (vs. 4) infraorbitali.
È probabile che il genere contenga specie aggiuntive, ed è stato diviso in tre gruppi con morfologia distintiva:
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Gruppo Satanoperca jurupari
I membri di questo gruppo sono caratterizzati da una livrea comprendente una striscia laterale scura o una fila di macchie lungo il lato del corpo, normalmente XV.10 (XIV-XVII.8-11) raggi della pinna dorsale, normalmente 27 (26-28) squame E1 (la fila longitudinale immediatamente sopra la linea laterale inferiore, esclusa la cintura pettorale), e 12-18 rastrelli sul primo arco branchiale. -
Gruppo Satanoperca daemon
I membri di questo gruppo diventano più grandi degli altri congeneri, possiedono una o due grandi macchie scure sul lato del corpo e un ocello prominente alla base della pinna caudale superiore, solitamente XIX.13 (XII-XIV.12-14) raggi della pinna dorsale, 29-31 squame E1 e 18-22 rastrelli branchiali. -
Gruppo monotipico Satanoperca acuticeps
L'appartenente al gruppo, Satanoperca acuticeps, è unico in quanto ha una bocca relativamente più terminale rispetto a tutti gli altri membri del genere, normalmente XIII.12 (XIII.11-12) raggi della pinna dorsale, 27-28 squame E1 e 17-20 rastrelli branchiali.
I tre gruppi differiscono anche nella strategia riproduttiva, il primo e il terzo sono riproduttori su substrato, mentre e il secondo gruppo comprende gli incubatori orali. La monofilia sia del gruppo Satanoperca daemon che dello stesso Satanoperca daemon sono ben supportate negli studi filogenetici, sebbene Satanoperca lilith abbia dimostrato di mostrare una maggiore diversità genetica, con un grado di separazione tra le popolazioni del rio Negro e quelle dell'Amazzonia affluenti più a valle.
La posizione tassonomica attuale della sottofamiglia Geophaginae si basa in gran parte su Kullander (1998), che ha condotto uno studio filogenetico basato sulla morfologia in cui i ciclidi neotropicali sono stati suddivisi in sei sottofamiglie, di cui la sottofamiglia Geophaginae conteneva 16 generi divisi in tre "tribù":
- Acarichthyini – Acarichthys e Guianacara.
- Crenicaratini – Biotoecus, Crenicara, Dicrossus e Mazarunia.
- Geophagini – Geophagus, Mikrogeophagus, gruppo di Geophagus brasiliensis, gruppo di Geophagus steindachneri, Gymnogeophagus, Satanoperca, Biotodoma, Apistogramma, Apistogrammoides e Taeniacara.
Studi molecolari successivi di Farias et al. (1999, 2000, 2001) hanno portato all'aggiunta di Crenicichla e Teleocichla ai Geophaginae, risultato supportato da López-Fernández et al. (2005) che hanno condotto l'analisi molecolare più dettagliata del raggruppamento fino ad oggi, includendo 16 dei 18 generi e 30 specie. Tuttavia le loro conclusioni riguardanti le interrelazioni tra i generi variavano un po' rispetto alle ipotesi precedenti e possono essere riassunte dai seguenti gruppi vagamente definiti:
- una relazione di gruppo gemello debolmente supportata tra Acarichthys e Guianacara.
- un “clade Satanoperca” ben supportato comprendente Satanoperca, Apistogramma, Apistogrammoides e Taeniacara.
- un “grande clade” con Geophagus, Mikrogeophagus, gruppo di Geophagus brasiliensis, gruppo di Geophagus steindachneri, Gymnogeophagus, Biotodoma, Crenicara e Dicrossus.
- un “clade crenicarino” con Biotoecus e Crenicichla.
Nello studio non è stato incluso nessun rappresentante dei generi Teleocichla o Mazarunia, ma il primo è ben noto come gruppo gemello di Crenicichla mentre il secondo è raggruppato strettamente con Crenicara e Dicrossus in lavori precedenti.
Le altre principali conclusioni del documento sono la conferma che quello dei Geophaginae è un gruppo monofiletico che mostra forti segni di aver subito una rapida radiazione adattativa (diversificazione di una specie o di un singolo tipo ancestrale in diverse forme, ciascuna adattativamente specializzata in una specifica nicchia ambientale).
Sud America: bacino del Rio delle Amazzoni, nel Rio Branco, basso Rio Negro, e lungo i fiumi Solimões-Amazon in Brasile tra i fiumi Tocantins e il basso Trombetas.
La specie Satanoperca acuticeps è originaria del bacino amazzonico centrale in Brasile, dove si trova nel canale principale amazzonico e nei bacini inferiori dei drenaggi tributari tra Rio Tapajós e Rio Tefé, compreso il Rio Negro inferiore e il suo principale affluente il Rio Branco, più Rio Arapiuns, Trombetas, Mamuru , Curuçá, Urubu e Purus.
La località tipo è "Manaus, Brasile".

STATO NELLA LISTA ROSSA IUCN:
LEAST CONCERN (minima preoccupazione)
- Cará Bicudo: la distribuzione e lo stato della specie in natura, sul sito della IUCN Red List, il più ampio database di informazioni sullo stato di conservazione delle specie animali e vegetali di tutto il mondo.
Ambiente: bentopelagico, acqua dolce. Clima tropicale.
Satanoperca acuticeps tende ad abitare ambienti contenenti acqua limpida o torbida piuttosto che acqua nera colorata di scuro dai tannini e povera di nutrienti. È stato osservato nei principali canali fluviali, affluenti minori e laghi alluvionali, tipicamente su substrati di sabbia o fango con macchie di lettiera di foglie e rami sommersi.
Nel basso Rio Purus, le specie simpatriche includono: Acarichthys heckelii, Apistogramma spp., Crenicichla inpa, Crenicichla regani, Laetacara thayeri, Symphysodon aequifasciatus, Uaru amphiacanthoides, Osteoglossum bicirrhosum, Crenuchus spilurus, Hemiodus spp., Carnegiella marthae, Carnegiella strigata, Axelrodia stigmatias, Gnathocharax steindachneri, Hemigrammus bellottii, Hemigrammus hyanuary, Hemigrammus ocellifer, Hemigrammus schmardae, Hyphessobrycon copelandi, Iguanodectes spirulus, Paracheirodon innesi, Copella nattereri, Nannostomus eques, e vari loricaridi non-reofili.
24 - 26°C
Dimensioni minime dell'acquario: 180x60x60h cm è il minimo necessario per una coppia di esemplari.
L'elemento essenziale che deve essere presente in un acquario dedicato ai Satanoperca, così come per tutti i mangia-terra, è un substrato soffice e sabbioso in modo che il pesce possa setacciare con la bocca in modo naturale.
Sebbene la specie Satanoperca acuticeps tenda ad essere notevolmente meno bentonica dei suoi congeneri, va comunque ogni tanto a setacciare il substrato alla ricerca di cibo, per cui materiali più grossolani come ghiaia o piccoli ciottoli possono inibire l'alimentazione, danneggiare i filamenti branchiali e persino essere ingeriti e causare danni o blocchi interni. Gli altri arredi possono andare a gusto personale, anche se gli allestimenti preferiti tendono a presentare un'illuminazione relativamente fioca, più alcuni pezzi di legni o radici sparsi.
La lettiera di foglie è una caratteristica tipica del loro ambiente naturale, ma in acquario non è raccomandabile, perché mano a mano che le foglie si decompongono il comportamento alimentare delle specie di Satanoperca tende a provocare un eccesso di materiale parzialmente decomposto in sospensione nell'acqua, che non solo ha un aspetto antiestetico ma può bloccare i meccanismi di filtro e pompa.
La qualità dell'acqua è della massima importanza poiché questi ciclidi sono estremamente suscettibili al deterioramento della qualità dell'acqua e alle oscillazioni dei parametri chimici.
Non dovrebbero mai essere introdotti in un acquario non ancora biologicamente maturo. Il modo migliore per ottenere la stabilità desiderata è utilizzare un ottimo e sovradimensionato sistema di filtrazione, ed eseguire cambi d'acqua settimanali minimi del 50%. Se il regime di mantenimento è insufficiente, possono verificarsi problemi di salute come la malattia del buco in testa e l'erosione della linea laterale, o una crescita stentata.
Comportamento e compatibilità: quando non sono nel periodo riproduttivo, i Satanoperca acuticeps sono sorprendentemente pacifici e non predano pesci più grandi di pochi millimetri di lunghezza. I compagni di vasca adatti sono numerosi e comprendono la maggior parte delle specie pacifiche che godono di condizioni ambientali simili. È meglio evitare le specie aggressive o territoriali che vivono sul fondo o quelle che richiedono acqua meno acida e tenera. Alcuni acquariofili allevano le specie del genere Satanoperca insieme alle razze d'acqua dolce del genere Potamotrygon, cosa che in molti casi si è rivelata efficace, ma in altri casi ha provocato la scomparsa notturna dei ciclidi, predati di notte dalle razze con il favore delle tenebre.
I Satanoperca acuticeps sono pesci gregari: i giovani in particolare mostrano forti istinti di raggruppamento, e anche gli adulti tendono a vivere in aggregazioni sciolte, a meno che non siano nel periodo riproduttivo, Quindi l'acquisto minimo di esemplari per una vasca è di un gruppo di 5-8 esemplari, che stabiliranno tra loro una notevole gerarchia di dominanza. Se mantenuti in numero minore, gli esemplari più deboli possono diventare il bersaglio di un antagonismo eccessivo da parte degli individui dominanti, o il gruppo potrebbe non riuscire a stabilire una gerarchia e comportarsi in modo nervoso.
20 – 28°C
Durezza: 36 – 215 ppm
La specie Satanoperca acuticeps è unica all'interno del genere Satanoperca, in quanto sembra essere almeno parzialmente adattata a un'esistenza pelagica piuttosto che essere un bentivoro specializzato, ossia non si nutre esclusivamente sul fondo, setacciando la sabbia, ma cerca il suo cibo nella colonna dell'acqua, andando sul fondo solo ogni tanto. Anche la conformazione della bocca risulta adattata a questa alimentazione, piuttosto che a quella sul fondo: la posizione della bocca infatti è terminale (rispetto a subterminale in tutte le altre specie di Satanoperca), la piega del labbro inferiore continua (rispetto a interrotta) e possiede due (contro una) serie di denti nella mascella superiore.
È onnivoro; il contenuto dello stomaco di esemplari selvatici comprende invertebrati acquatici e terrestri, inclusi artropodi e larve di insetti, oltre a quantità significative di zooplancton, fitoplancton, materiale vegetale e detriti organici. Anche gli esemplari di grandi dimensioni sembrano incapaci di ingerire correttamente cibi più grandi, il che significa che la dieta in cattività dovrebbe contenere una varietà di mangimi di alta qualità e di piccole dimensioni, oltre forniture regolari di piccolo cibo vivo e/o congelato, come Daphnia, Artemia, Chironomus, ecc.
Bisogna fornire anche un'alta percentuale di sostanze vegetali, con ad esempio del mangime secco a base di Spirulina, o simili. Vanno bene anche i pastoni fatti in casa legati con gelatina e contenenti una miscela di mangime secco per pesci, purea di crostacei, frutta e verdura fresca, perché possono essere tagliati in dischi delle dimensioni di un boccone utilizzando l'estremità di una pipetta affilata o un piccolo coltello. Piuttosto che un singolo pasto abbondante, è meglio offrire 3-4 porzioni più piccole al giorno per consentire un comportamento di alimentazione naturale, il che sembra favorire il miglior tasso di crescita e le migliori condizioni di salute.
Osservazioni fatte in acquario suggeriscono che i maschi tendono a diventare leggermente più grandi delle femmine e sviluppano estensioni filamentose più lunghe sui raggi posteriori della pinna dorsale, mentre le femmine diventano notevolmente più gonfie quando sono piene di uova.
La specie Satanoperca acuticeps è riproduttrice su substrato con cure biparentali, ma si riproduce molto raramente in acquario. Non sembra esserci alcun fattore scatenante particolare per il processo di deposizione delle uova, le necessità principali sono uno spazio sufficiente, una dieta adeguata e un rigoroso regime di mantenimento della qualità dell'acqua.
Poiché distinguere accuratamente i sessi è molto difficile, è meglio iniziare con un gruppo di pesci giovani e consentire alle coppie di formarsi naturalmente, anche se è necessaria un po' di pazienza, perché può passare anche più di un anno prima che diventino sessualmente maturi.
Una coppia riproduttiva selezionerà un sito adatto e scaverà una grande fossa, all'interno della quale avviene la deposizione delle uova. La femmina depone gruppetti di uova seguita dal maschio per fecondarle. Gli adulti tendono a ricoprire la covata con un sottile strato di sabbia, e a partecipare entrambi alla cura della covata, anche se è la femmina a dedicare la maggior parte del tempo alla cura delle uova, mentre il maschio è responsabile della difesa del territorio circostante.
L'incubazione è di 2-3 giorni e dopo la schiusa entrambi gli adulti normalmente continuano a sorvegliare gli avannotti per un certo periodo, anche se in alcuni casi la femmina continua da sola. Gli avannotti sono in grado di accettare naupli di Artemia, microworm, ecc. appena raggiunta la fase del nuoto libero. In alternativa, le uova o gli avannotti possono essere aspirati dall'acquario e allevati altrove.
Cichlidophiles: Thinking Outside the Glass Box: Cracking the "Acuticeps" Code
articolo di Wayne S. Leibel su TFHmagazine con la sua esperienza nel decifrare il 'codice' per portare alla riproduzione i Satanoperca acuticeps in acquario
Taxa principali
Specie di mangia-terra molto meno legata al fondo dei suoi congeneri, ha simili necessità di acqua pulitissima per non ammalarsi
Specie di mangia-terra non facile da allevare, per le sue necessità di spazio, dieta, parametri dell'acqua
Specie di mangia-terra la cui identità non è ancora del tutto chiara, ma le cui esigenze sono paragonabili a quelle degli altri Satanoperca
Bella specie di mangia-terra, come le altre del genere ha bisogno di un'ottima qualità dell'acqua per non ammalarsi
Riferimenti & Link
la scheda di Fishbase
la scheda completa su SeriouslyFish
la distribuzione e lo stato della specie in natura, sul sito della IUCN Red List, il più ampio database di informazioni sullo stato di conservazione delle specie animali e vegetali di tutto il mondo.
informazioni sul loro habitat sul sito Biotopeaquariumproject.com

Edizione italiana - di Staeck & Linke - Grazie ad una selezione rappresentativa delle specie più raccomandabili per l'allevamento in acquario, il volume offre una panoramica sulla varietà di forme, di comportamenti riproduttivi e di abitudini che caratterizzano questi pesci particolarmente interessanti.

Edizione Inglese - di Wayne S. Leibel - Guida per l'allevamento in acquario

Aqualog South American Cichlids I - Aqualog South American Cichlids II - Aqualog South American Cichlids III
Edizione Tedesca - di U. Glaser, W. Glaser
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Quali sono i ciclidi definiti mangia-terra (e no, non si nutrono di terra), quali sono le loro esigenze d'allevamento, e indicazioni su come sceglierli in base alle proprie disponibilità di vasca e tempo da dedicare loro.
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