Specie di mangia-terra non facile da allevare, per le sue necessità di spazio, dieta, parametri dell'acqua
Maschio adulto di Satanoperca daemon - Foto © Damien (Seriouslyfish.com)
8 - 10 anni
30.0 cm SL
La specie Satanoperca daemon appartiene al genere Satanoperca, un piccolo genere di ciclidi del Sud America, e fa parte di un gruppo popolarmente noto come "Eartheater", mangia-terra, perché si nutrono raccogliendo bocconi di sabbia per setacciare alimenti come invertebrati, materiale vegetale e detriti. In natura spesso si nutrono in piccoli gruppi e un individuo a turno può fungere da guardiano, cacciando via gli intrusi.
I Satanoperca daemon sono relativamente comuni nel commercio dei pesci d'acquario, ma non sono affatto facili da allevare, con particolare riferimento allo spazio, alla dieta, alla qualità e ai valori dell'acqua necessari per mantenerli in salute.
Satanoperca daemon può essere distinto dagli altri membri del genere perché possiede due macchie scure sul fianco e un ocello prominente alla base della pinna caudale. Tra le specie del genere è più simile a Satanoperca lilith, che possiede una sola macchia sul fianco.
Il genere Satanoperca per diversi decenni è stato considerato sinonimo di Geophagus, prima di essere riconvalidato da Kullander (1986). Si può distinguere da tutti gli altri membri della sottofamiglia di ciclidi Geophaginae dalla presenza di una piccola macchia ocellata alla base della pinna caudale superiore, e dai membri del genere Geophagus dai seguenti caratteri morfologici: numero uguale di vertebre addominali e caudali o una vertebra addominale in più (vs. più vertebre caudali che addominali in Geophagus); nessuna costola sulle vertebre caudali e nessuna estensione postaddominale della vescica natatoria (rispetto alla presenza di entrambi nei Geophagus); guancia squamata rostralmente al centro (rispetto a nuda sulla metà anteriore); pinne dorsale e anale nude (rispetto a squamate); rastrelliere branchiali esterne sul ramo inferiore del primo arco branchiale attaccato alla pelle che ricopre i filamenti branchiali (vs. attaccato alla pelle ceratobranchiale); dentatura mandibolare ridotta a una o due brevi serie in ciascuna mascella (vs. pluriseriata con ampia fascia di denti interni); assenza (vs. presenza) delle placche dentali sul 4° ceratobranchiale; presenza (vs. assenza) di un ocello sulla base della pinna caudale; entrambe o solo la piega del labbro superiore continua (vs. entrambe interrotte anteriormente); preopercolo e sopracleitro frequentemente seghettati (vs. interi); assenza (vs. presenza) di cartilagine ipurale mediana, 3 (vs. 4) infraorbitali.
È probabile che il genere contenga specie aggiuntive, ed è stato diviso in tre gruppi con morfologia distintiva:
-
Gruppo Satanoperca jurupari
I membri di questo gruppo sono caratterizzati da una livrea comprendente una striscia laterale scura o una fila di macchie lungo il lato del corpo, normalmente XV.10 (XIV-XVII.8-11) raggi della pinna dorsale, normalmente 27 (26-28) squame E1 (la fila longitudinale immediatamente sopra la linea laterale inferiore, esclusa la cintura pettorale), e 12-18 rastrelli sul primo arco branchiale. -
Gruppo Satanoperca daemon
I membri di questo gruppo diventano più grandi degli altri congeneri, possiedono una o due grandi macchie scure sul lato del corpo e un ocello prominente alla base della pinna caudale superiore, solitamente XIX.13 (XII-XIV.12-14) raggi della pinna dorsale, 29-31 squame E1 e 18-22 rastrelli branchiali. -
Gruppo monotipico Satanoperca acuticeps
L'appartenente al gruppo, Satanoperca acuticeps, è unico in quanto ha una bocca relativamente più terminale rispetto a tutti gli altri membri del genere, normalmente XIII.12 (XIII.11-12) raggi della pinna dorsale, 27-28 squame E1 e 17-20 rastrelli branchiali.
I tre gruppi differiscono anche nella strategia riproduttiva, il primo e il terzo sono riproduttori su substrato, mentre e il secondo gruppo comprende gli incubatori orali. La monofilia sia del gruppo Satanoperca daemon che dello stesso Satanoperca daemon sono ben supportate negli studi filogenetici, sebbene Satanoperca lilith abbia dimostrato di mostrare una maggiore diversità genetica, con un grado di separazione tra le popolazioni del rio Negro e quelle dell'Amazzonia affluenti più a valle.
Maschio adulto di Satanoperca daemon con la livrea da stress - Foto © Damien (Seriouslyfish.com)
Il genere Satanoperca e un certo numero di generi correlati sono spesso inclusi nella presunta sottofamiglia Geophaginae.
La posizione tassonomica attuale della sottofamiglia Geophaginae si basa in gran parte su Kullander (1998), che ha condotto uno studio filogenetico basato sulla morfologia in cui i ciclidi neotropicali sono stati suddivisi in sei sottofamiglie, di cui la sottofamiglia Geophaginae conteneva 16 generi divisi in tre "tribù":
- Acarichthyini – Acarichthys e Guianacara.
- Crenicaratini – Biotoecus, Crenicara, Dicrossus e Mazarunia.
- Geophagini – Geophagus, Mikrogeophagus, gruppo di Geophagus brasiliensis, gruppo di Geophagus steindachneri, Gymnogeophagus, Satanoperca, Biotodoma, Apistogramma, Apistogrammoides e Taeniacara.
Studi molecolari successivi di Farias et al. (1999, 2000, 2001) hanno portato all'aggiunta di Crenicichla e Teleocichla ai Geophaginae, risultato supportato da López-Fernández et al. (2005) che hanno condotto l'analisi molecolare più dettagliata del raggruppamento fino ad oggi, includendo 16 dei 18 generi e 30 specie. Tuttavia le loro conclusioni riguardanti le interrelazioni tra i generi variavano un po' rispetto alle ipotesi precedenti e possono essere riassunte dai seguenti gruppi vagamente definiti:
- una relazione di gruppo gemello debolmente supportata tra Acarichthys e Guianacara.
- un “clade Satanoperca” ben supportato comprendente Satanoperca, Apistogramma, Apistogrammoides e Taeniacara.
- un “grande clade” con Geophagus, Mikrogeophagus, gruppo di Geophagus brasiliensis, gruppo di Geophagus steindachneri, Gymnogeophagus, Biotodoma, Crenicara e Dicrossus.
- un “clade crenicarino” con Biotoecus e Crenicichla.
Nello studio non è stato incluso nessun rappresentante dei generi Teleocichla o Mazarunia, ma il primo è ben noto come gruppo gemello di Crenicichla mentre il secondo è raggruppato strettamente con Crenicara e Dicrossus in lavori precedenti.
Le altre principali conclusioni del documento sono la conferma che quello dei Geophaginae è un gruppo monofiletico che mostra forti segni di aver subito una rapida radiazione adattativa (diversificazione di una specie o di un singolo tipo ancestrale in diverse forme, ciascuna adattativamente specializzata in una specifica nicchia ambientale).
Sud America: bacino del Rio delle Amazzoni, nell'alto Rio Negro in Brasile e Venezuela; Bacino del Rio Orinoco in Colombia e Venezuela.
Satanoperca daemon è nativa dei fiumi Uaupés, Pasiba, Atabapo, Guaviare, Inírida, Vichada, Sipapo, Tomo, Autana, Venezuela, Tuparro, Ventuari, Parguaza e Cinaruco. I rapporti di ritrovamenti in altre parti del bacino amazzonico sembrano rappresentare casi di errata identificazione.
La località tipo è "Rio Negro a Maribitanos, Amazonas, Brasile"
STATO NELLA LISTA ROSSA IUCN:
NOT EVALUATED (non valutato)
Ambiente: bentopelagico, acqua dolce. Clima tropicale.
I Satanoperca daemon sono stati per lo più osservati in ambienti di acqua nera, acidi e poveri di minerali, con acqua brunastra e di colore scuro a causa dei tannini.
Un tipico esempio è il Río Cinaruco, un affluente a basso contenuto di nutrienti dell'Orinoco nel Venezuela sud-occidentale, che comprende un canale fluviale serpeggiante con numerose lagune e laghi alluvionali che si collegano durante l'annuale stagione delle piogge, quando il livello dell'acqua può salire di diversi metri. I Satanoperca daemon tendono ad aggregarsi e riprodursi in questi corpi idrici marginali, dove il flusso d'acqua è molto ridotto o del tutto inesistente. I substrati sono principalmente sabbia, lettiera di foglie e rami caduti, anche se la vegetazione acquatica prolifera in alcuni punti.
Altri pesci presenti nel bacino superiore dell'Orinoco e disponibili nel commercio di acquari includono Corydoras delphax, Platydoras costatus, Baryancistrus beggini, Hypancistrus inspector, Panaqolus maccus, Panaque nigrolineatus, Hemigrammus rhodostomus, Hemigrammus stictus, Hyphessobrycon sweglesi, Paracheirodon axelrodi, Pristella maxillaris, Copella nattereri, Heros severus, Mesonauta insignis, Biotodoma wavrini, Uaru fernandezyepezi.
27 - 30°C
3.5 – 6.0
Dimensioni minime dell'acquario: 210x60x60h cm è il minimo necessario per una coppia di esemplari.
L'elemento essenziale che deve essere presente in un acquario dedicato ai Satanoperca, così come per tutti i mangia-terra, è un substrato soffice e sabbioso in modo che il pesce possa setacciare con la bocca in modo naturale.
Materiali più grossolani come ghiaia o piccoli ciottoli possono inibire l'alimentazione, danneggiare i filamenti branchiali e persino essere ingeriti e causare danni o blocchi interni. Gli altri arredi possono andare a gusto personale, anche se gli allestimenti preferiti tendono a presentare un'illuminazione relativamente fioca, più alcuni pezzi di legni o radici sparsi.
La lettiera di foglie è una caratteristica tipica del loro ambiente naturale, ma in acquario non è raccomandabile, perché mano a mano che le foglie si decompongono il comportamento alimentare delle specie di Satanoperca tende a provocare un eccesso di materiale parzialmente decomposto in sospensione nell'acqua, che non solo ha un aspetto antiestetico ma può bloccare i meccanismi di filtro e pompa.
La qualità dell'acqua è della massima importanza poiché questi ciclidi sono estremamente suscettibili al deterioramento della qualità dell'acqua e alle oscillazioni dei parametri chimici.
Non dovrebbero mai essere introdotti in un acquario non ancora biologicamente maturo. Satanoperca daemon richiede acqua tenera e acida, nella maggior parte dei casi non si manterrà in salute in acqua del rubinetto non trattata. Il modo migliore per ottenere la stabilità desiderata è utilizzare un ottimo e sovradimensionato sistema di filtrazione, ed eseguire cambi d'acqua settimanali minimi del 50%. Se il regime di mantenimento è insufficiente, possono verificarsi problemi di salute come la malattia del buco in testa e l'erosione della linea laterale, o una crescita stentata. Inoltre è necessario adattare la filtrazione meccanica in modo che intrappoli le piccole particelle sollevate dai pesci nel loro setacciare la sabbia con la bocca.
Comportamento e compatibilità: quando non sono nel periodo riproduttivo, i Satanoperca daemon sono sorprendentemente pacifici e non predano pesci più grandi di pochi millimetri di lunghezza. I compagni di vasca adatti sono numerosi e comprendono la maggior parte delle specie pacifiche che godono di condizioni ambientali simili. È meglio evitare le specie aggressive o territoriali che vivono sul fondo o quelle che richiedono acqua meno acida e tenera. Alcuni acquariofili allevano le specie del genere Satanoperca insieme alle razze d'acqua dolce del genere Potamotrygon, cosa che in molti casi si è rivelata efficace, ma in altri casi ha provocato la scomparsa notturna dei ciclidi, predati di notte dalle razze con il favore delle tenebre.
I Satanoperca daemon sono pesci gregari: i giovani in particolare mostrano forti istinti di raggruppamento, e anche gli adulti tendono a vivere in aggregazioni sciolte, a meno che non siano nel periodo riproduttivo, Quindi l'acquisto minimo di esemplari per una vasca è di un gruppo di 5-8 esemplari, che stabiliranno tra loro una notevole gerarchia di dominanza. Se mantenuti in numero minore, gli esemplari più deboli possono diventare il bersaglio di un antagonismo eccessivo da parte degli individui dominanti, o il gruppo potrebbe non riuscire a stabilire una gerarchia e comportarsi in modo nervoso.
Esemplare subadulto di Satanoperca daemon - Foto © Enrico Richter
24 – 28 °C
Durezza: 18 – 90 ppm
Le specie del genere Satanoperca sono bentofaghe per natura, impiegano cioè un metodo di alimentazione in base al quale vengono prelevati bocconi di substrato che vengono setacciati nella bocca per trattenerne gli elementi commestibili, mentre il materiale rimanente viene espulso attraverso le aperture branchiali e la bocca stessa. Per questo motivo sono comunemente chiamati "eartheaters", mangia-terra, ed è essenziale fornire un substrato adatto per il loro benessere a lungo termine.
Il contenuto dello stomaco degli esemplari selvatici comprende principalmente piccoli invertebrati acquatici e terrestri tra cui cladoceri, ostracodi e larve di insetti (in particolare chironomidi), oltre a materiale vegetale (semi), detriti organici e sedimenti. Anche gli individui di grossa taglia sembrano incapaci di ingerire correttamente cibi più grandi, il che significa che la dieta dei Satanoperca dovrebbe contenere vario mangime secco di alta qualità e di piccole dimensioni, più piccolo cibo vivo e/o congelato, come Chironomus, Tubifex, Artemia, ecc.
Bisogna fornire anche un'alta percentuale di sostanze vegetali, con ad esempio del mangime secco a base di Spirulina, o simili. Vanno bene anche i pastoni fatti in casa legati con gelatina e contenenti una miscela di mangime secco per pesci, purea di crostacei, frutta e verdura fresca, perché possono essere tagliati in dischi delle dimensioni di un boccone utilizzando l'estremità di una pipetta affilata o un piccolo coltello. Piuttosto che un singolo pasto abbondante, è meglio offrire 3-4 porzioni più piccole al giorno per consentire un comportamento di alimentazione naturale, il che sembra favorire il miglior tasso di crescita e le migliori condizioni di salute.
Non sono state osservate differenze esterne, se non nelle femmine adulte con il ventre pieno di uova, che appare quindi più arrotondato rispetto ai maschi, e se si riescono a vedere i pesci durante la deposizione delle uova quando è visibile l'ovopositore della femmina.
Satanoperca daemon è un riproduttore su substrato con cure di uova/prole biparentali, ma in acquario si riproduce molto raramente. Non sembra esserci un fattore scatenante in particolare che faccia partire il processo di deposizione delle uova, i requisiti principali sono uno spazio sufficiente, una dieta adeguata e un rigoroso regime di mantenimento. Poiché distinguere accuratamente i sessi è molto difficile, è meglio iniziare con un gruppo di pesci giovani e consentire alle coppie di formarsi naturalmente, in questo caso è necessaria un po' di pazienza, poiché può passare almeno un anno prima che diventino sessualmente maturi.
Il corteggiamento è relativamente discreto e consiste in esibizioni e parate in cui i pesci allargano le pinne, girano in cerchio, spalancano la bocca e scuotono la testa. Quando è pronta per deporre le uova, una coppia seleziona un sito adatto e scava una grande fossa, che, se lo spazio è disponibile, può misurare fino a 2 metri per 1 metro. Il sito di solito è difeso da entrambi i pesci per un po' di giorni, prima che venga selezionato un sito più piccolo al suo interno, appena prima della deposizione delle uova.
Non sono tollerati altri pesci nelle vicinanze, in particolare i conspecifici, e in acquari non abbastanza grandi potrebbe essere necessario rimuovere gli altri pesci per salvare loro la vita.
La superficie di deposizione normalmente è un oggetto solido all'interno del territorio della coppia, che viene pulito accuratamente prima che vi vengano deposte le uova. La deposizione avviene in uno stile leggermente atipico: la femmina espelle gruppetti di uova e solo dopo il maschio si avvicina per fecondarle. Il processo viene ripetuto numerose volte, fino a quando non sono state deposte 200 o più uova. Gli adulti tendono a ricoprire la covata con uno strato di foglie o di substrato, ed entrambi partecipano alla cura della covata, anche se è la femmina a dedicare la maggior parte del tempo alla cura delle uova, mentre il maschio è responsabile della difesa del territorio circostante.
Dopo circa 3 giorni (70 ore a 27°C) le uova iniziano a schiudersi e gli adulti scoprono gli avannotti, che iniziano a nuotare liberamente circa 48 ore dopo la schiusa. Dopo la schiusa, entrambi gli adulti normalmente continuano a sorvegliare gli avannotti per un certo periodo, anche se in alcuni casi la femmina continua da sola.
Gli avannotti sono in grado di accettare naupli di Artemia, microworm, ecc. appena raggiunta la fase di nuoto libero. In alternativa, si possono prelevare le uova dall'acquario e farle schiudere altrove.
Taxa principali
Specie di mangia-terra molto meno legata al fondo dei suoi congeneri, ha simili necessità di acqua pulitissima per non ammalarsi
Specie di mangia-terra non facile da allevare, per le sue necessità di spazio, dieta, parametri dell'acqua
Specie di mangia-terra la cui identità non è ancora del tutto chiara, ma le cui esigenze sono paragonabili a quelle degli altri Satanoperca
Bella specie di mangia-terra, come le altre del genere ha bisogno di un'ottima qualità dell'acqua per non ammalarsi
Riferimenti & Link
la scheda su FishBase
la scheda completa su SeriouslyFish
pagina sulla wikipedia italiana
Edizione italiana - di Staeck & Linke - Grazie ad una selezione rappresentativa delle specie più raccomandabili per l'allevamento in acquario, il volume offre una panoramica sulla varietà di forme, di comportamenti riproduttivi e di abitudini che caratterizzano questi pesci particolarmente interessanti.
Edizione Inglese - di Wayne S. Leibel - Guida per l'allevamento in acquario
Aqualog South American Cichlids I - Aqualog South American Cichlids II - Aqualog South American Cichlids III
Edizione Tedesca - di U. Glaser, W. Glaser
Collegamenti & Legenda
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Per saperne di più...
Quali sono i ciclidi definiti mangia-terra (e no, non si nutrono di terra), quali sono le loro esigenze d'allevamento, e indicazioni su come sceglierli in base alle proprie disponibilità di vasca e tempo da dedicare loro.
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