Insieme a Sinibotia robusta è il membro del genere Sinibotia che si trova più comunemente in commercio, e come la maggior parte dei congeneri ha un corpo sinuoso molto flessibile che lo rende molto interessante da osservare.
Esemplare adulto, probabilmente una femmina, di Sinibotia pulchra - Foto © Zhou Hang (Seriouslyfish.com)
Esemplare adulto, probabilmente un maschio, di Sinibotia pulchra - Foto © Mark Duffill (Seriouslyfish.com)
10.0 cm TL
Insieme a Sinibotia robusta, Sinibotia pulchra è la specie del genere Sinibotia che si trova più comunemente in commercio, e le due specie sono spesso importate in lotti misti, presumibilmente perché condividono gli stessi habitat in natura e sono quindi catturate insieme. Come la maggior parte dei congeneri ha un corpo sinuoso molto flessibile che la rende molto interessante da osservare.
Sinibotia pulchra può essere distinta dagli altri Sinibotia grazie ai seguenti caratteri: muso più corto o uguale alla lunghezza post-orbitale della testa; lati della testa con spot e/o macchie vermiformi marroni; diametro dell'occhio che misura 9.9-12-7% della lunghezza della testa; larghezza interorbitale 15,7-20,2% della lunghezza testa; corpo con 9-15, barre verticali scure; pinne dorsale, anale, ettorali e pelviche con una banda submarginale scura; pinna caudale con 3 ampie fasce scure oblique; fronte della testa con una sottile striscia gialla, che misura di larghezza circa il 50% del diametro dell'occhio; un'altra striscia gialla che misura circa il 60% del diametro dell'occhio corre lungo entrambi i lati del muso e sopra l'occhio.
Il genere Sinibotia attualmente contiene sei specie, tutte native della Cina, più almeno una del Laos. Tutte erano in precedenza considerate appartenenti al genere Botia.
Non sono state pubblicate molte informazioni su questo genere, ma Yang e Chen (1992) hanno dichiarato che può essere distinto dai generi correlati dalla seguente combinazione di caratteri: spina suborbitale robusta e biforcuta; parte superiore del cranio senza fontanella; possesso di tre paia di barbigli e un paio di 'pulsanti' sul mento (lobi mentali arrotondati nel labbro inferiore); squame minute; guance senza squame; pinna dorsale più vicina alla base della pinna caudale che al muso; pinna caudale biforcuta; porzione anteriore della vescica natatoria solitamente racchiusa in una capsula parzialmente o completamente ossificata, parte posteriore della vescica natatoria non chiusa.
Anche i Sinibotia possiedono sotto entrambi gli occhi una spina sub-oculare tagliente e mobile, che normalmente viene nascosta all'interno di una piega della pelle, ma viene eretta quando i pesci sono stressati o spaventati, ad esempio se vengono tolti dall'acqua. È quindi necessario prestare attenzione poiché queste spine possono rimanere impigliate nella rete dei retini d'acquario e quelle degli esemplari più grandi possono ferire la pelle umana.
I botia sono soggetti ad una malattia chiamata comunemente "malattia del dimagrimento" (skinny disease) caratterizzata da perdita di peso e aspetto "scheletrico". Ciò è particolarmente comune negli esemplari appena importati e si pensa sia causata da una specie di flagellati del genere Spironucleus. E' curabile, anche se il farmaco consigliato varia a seconda del paese: gli hobbisti nel Regno Unito tendono ad usare l'antibiotico Levamisolo mentre quelli negli Stati Uniti il Fenbendazolo (aka Panacur).
- Specie che va allevata in gruppo
- Specie non riprodotta in cattività, gli esemplari in commercio provengono dalla cattura in natura. Chiedete sempre al negoziante se i pesci che state per prendere sono di cattura o d'allevamento.
Sinibotia pulchra - Foto © Emma Turner (Loaches.com)
Sinibotia pulchra - Foto © Martin Thoene (Loaches.com)
La famiglia Botiidae è stata ampiamente considerata un gruppo geneticamente distinto da Nalbant (2002), essendo stata anche in passato già considerata una sottofamiglia (Botiinae) della famiglia Cobitidae. Nalbant ha anche spostato alcuni membri del genere Botia nel nuovo genere Yasuhikotakia, sulla base di un certo numero di caratteri morfologici.
Più tardi Kottelat (2004) ha fatto ulteriori modifiche alla tassonomia, creando il genere Chromobotia per separare Chromobotia macracanthus dai botia e confermando che le specie precedentemente comprese nel genere Hymenophysa dovevano invece essere spostate nel genere Syncrossus. La prima modifica è basata sul disegno della livrea più alcuni caratteri morfologici e la seconda sul fatto che Hymenophysa rappresenta non solo un errore di ortografia (l'ortografia originale di McClelland era Hymenphysa), ma è anche un sinonimo junior di Botia.
Più recentemente Kottelat (2012) ha descritto il genere Ambastaia per ospitare Ambastaia nigrolineata e Ambastaia sidthimunki, due ex membri sia del genere Botia che di Yasuhikotakia.
Come risultato di questi lavori, la famiglia Botiidae viene così suddivisa in due tribù entro cui Botia sembra essere l'antenato di base:
Tribù Leptobotiini – Leptobotia, Parabotia, Sinibotia.
Tribù Botiini – Ambastaia, Botia, Chromobotia, Syncrossus, Yasuhikotakia.
Gli studi filogenetici di Tang et al. (2005) e Šlechtová et al. (2006) hanno ampiamente confermato che questo sistema è corretto, anche se quest'ultimo non è d'accordo con il posizionamento del genere Sinibotia, trovandolo più strettamente legato alla tribù Botiini. Ambastaia nigrolineata e Ambastaia sidthimunki risultano essere più strettamente legati sia a Sinibotia che a Syncrossus, rispetto a Yasuhikotakia, pur essendo all'epoca considerati membri di quest'ultimo genere. Šlechtová et al. ha proposto anche l'uso di nomi di sottofamiglia, con il seguente sistema:
Sottofamiglia Leptobotiinae - Leptobotia, Parabotia.
Sottofamiglia Botiinae - Botia, Chromobotia, Sinibotia, Syncrossus, Yasuhikotakia.
All'interno di questi il genere Botia sembra essere il lignaggio basale, cioè il più antico, e in una più dettagliata analisi filogenetica Šlechtová et al. (2007) ha confermato la validità della famiglia Botiidae con generi sopra elencati come membri, piuttosto che essere raggruppati in sottofamiglie. Questo sistema, più recente e semplice, è quello che attualmente viene seguito da siti autorevoli, come Seriouslyfish.com.
Sinibotia pulchra in acquario
Asia: Cina e Vietnam
La specie Sinibotia pulchra è descritta come proveniente da "Li Kiang, Cina meridionale", che presumibilmente si riferisce al luogo omonimo vicino alla città di Nanning, nella regione autonoma del Guangxi. Nanning si trova alla confluenza dei sistemi fluviali You e Zuo che si uniscono per formare lo Yong Jiang (fiume Yong) mentre scorre attraverso la città, dopo la quale prende il nome di Yu Jiang. Lo Yu si unisce successivamente allo Xi Jiang, un importante affluente del famoso Zhu Jiang (Pearl River).
Sinibotia pulchra è stata registrata in molti altri drenaggi tributari del sistema Zhu Jiang, tra cui Liu Jiang e Gui Jiang. Lo Zhu raccoglie le acque della maggior parte del Guangxi oltre alla provincia del Guangdong, con parti delle sue ramificazioni superiori che si estendono in parti delle province di Yunnan, Guizhou, Hunan e Jiangxi, oltre al Vietnam del Nord.
L'area è una delle più popolose e industrializzate in Cina, quindi gran parte del canale principale dello Zhu è oggi altamente inquinato, in particolare nei suoi tratti più bassi. Esistono anche registrazioni di questa specie nel drenaggio non collegato di Jiulang Jiang nella provincia del Fujian che confina con il Guangdong ad est.
STATO NELLA LISTA ROSSA IUCN:
DATA DEFICIENT (dati carenti)
- Golden Zebra Loach: la distribuzione e lo stato della specie in natura, sul sito della IUCN Red List, il più ampio database di informazioni sullo stato di conservazione delle specie animali e vegetali di tutto il mondo.
Ambiente: demerso; acqua dolce; Clima subtropicale
Sinibotia pulchra abita vicino al fondo dei torrenti e dei fiumi principali in acque chiare, che scorrono moderatamente o lentamente, con qualche pianta acquatica.
Secondo Yang e Chen (1992) questa specie abita i tratti dei corsi d'acqua dalla corrente da media a lenta o i principali canali fluviali. L'acqua è generalmente trasparente con piante acquatiche come Vallisneria spiralis. Specie simpatriche spesso includono Tor brevifilis, Cirrhinus molitorella, Luciocyprinus langsoni, Saurogobio dabryi, Cobitis sinensis, Parabotia fasciata, Sinibotia robusta, e Silurus asotus.
Dimensioni minime dell'acquario: 120x30x40h cm per un gruppo di almeno 5-6 esemplari.
Tutti i botia hanno bisogno di un allestimento ben strutturato, anche se la scelta effettiva degli arredi può variare in base al gusto personale. Una disposizione dal look naturale potrebbe includere un substrato di sabbia fine, non tagliente, per non danneggiarne i delicati barbigli; con un sacco di rocce lisce, sassi e ciottoli, più radici, legni e rami a formare più nascondigli e ripari che si può.
L'illuminazione può essere relativamente bassa, per cui si possono aggiungere solo piante che stanno bene in tali condizioni come Microsorum pteropus (felce di Giava), Taxiphyllum barbieri (muschio di Giava) o Anubias. Queste piante hanno l'ulteriore vantaggio di poter essere attaccate agli arredi in modo da fornire ripari e utile ombra.
Bisogna assicurarsi di fornire un sacco di rifugi e ripari, in quanto i botia sono curiosi e sembrano godere nell'esplorare ogni anfratto dell'ambiente circostante. Rocce, legno, vasi di fiori rovesciati, pezzi di tubo in pvc o terracotta, gusci di noci di cocco, e altri arredi possono essere utilizzati in qualsiasi combinazione per ottenere l'effetto desiderato.
Ricordate che a loro piace stiparsi in piccoli spazi e fessure, per cui è meglio evitare oggetti con bordi ruvidi o taglienti; eventuali buchi o fori troppo piccoli che rischierebbero di intrappolarli vanno riempiti con silicone per acquari. E' necessario anche un coperchio ben aderente, in quanto a volte amano saltare.
le specie di Sinibotia sembrano preferire acque a corrente più rapida rispetto alla maggior parte dei botia, e possono essere allevate in grandi allestimenti in stile fiume-acquario, anche se non sono obbligatorie condizioni molto turbolente, a condizione che l'acqua sia ben ossigenata con un certo grado di corrente.
Sono intolleranti all'accumulo di rifiuti organici e richiedono acqua pulitissima per vivere in salute. Per questi motivi non devono mai essere introdotti in acquari biologicamente immaturi e si adattano più facilmente ad acquari stabili e maturi. In termini di manutenzione, dovrebbero essere considerati di routine cambi d'acqua settimanali del 30-50% del volume della vasca.
Comportamento e compatibilità: Sinibotia pulchra è tipicamente solitaria, tende ad occupare le zone più tranquille dell'acquario o a rimanere al riparo quando non si nutre. È anche molto pacifica e si può allevare tranquillamente con molti altri pesci, purché possano far fronte alle stesse condizioni ambientali.
Compagni di vasca particolarmente adatti includono ciprinidi pelagici come molti Devario, Rasbora, Puntius, Mystacoleucus e alcuni Danio spp., mentre in vasche più grandi possono essere opzioni i membri dei generi Barilius, Luciosoma, Balantiocheilos, Barbonymus.
In termini di altri abitanti del fondo, questa specie dovrebbe stare bene insieme alla maggior parte dei Botia e dei Sinibotia e, in vasche molto grandi, con Chromobotia macracanthus.
Stanno bene anche con numerosi balitoridi, cobitidi, gastromizontidi e nemacheidi, e con le specie dei generi Epalzeorhynchos, Crossocheilus, Garra e molti altri pesci gatto. Come sempre, una ricerca approfondita prima di selezionare una comunità di pesci è il modo migliore per evitare problemi.
Le specie di Sinibotia sono gregarie e apparentemente formano gerarchie sociali complesse, quindi 4-5 esemplari dovrebbero essere l'acquisto minimo.
Se allevate singolarmente, possono diventare occasionalmente ritrose o aggressive nei confronti di pesci di forma simile, e se si acquistano solo una coppia o un trio, l'individuo dominante può stressare gli altri fino al punto di farli smettere di nutrirsi.
Un bel gruppo di specie di Sinibotia miste. Importate come Sinibotia botia, in realtà ci sono chiaramente anche molte altre specie - Video © world of water at wildwoods
Questa specie è principalmente micropredatrice; il contenuto dello stomaco di esemplari selvatici era costituito all'80% da larve di chironomidi e il resto da larve di efemeridi e gamberetti (Yang e Chen, 1992).
Gli esemplari in cattività non sono schizzinosi, ma dovrebbe essere offerta loro una dieta varia, che comprenda oltre al mangime secco che vada a fondo di buona qualità, chironomus, tubifex, crostacei, lombrichi, vivi e/o congelati. Una volta acclimatati in acquario si alimentano con audacia e irruenza, e spesso salgono a mezz'acqua al momento dei pasti.
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Vai alla pagina con i pro e contro dell'allevamento dei Botia
Non è confermato, ma le femmine dovrebbero essere più tozze e profonde di corpo una volta sessualmente mature.
Non si hanno notizie di riproduzioni di Sinibotia pulchra avvenute in cattività. Presumibilmente in natura sono riproduttori migratori stagionali.
Taxa principali
Insieme a Sinibotia robusta è il membro del genere Sinibotia che si trova più comunemente in commercio, e come la maggior parte dei congeneri ha un corpo sinuoso molto flessibile che lo rende molto interessante da osservare.
Ex Botia robusta, proviene dalla Thailandia, dall'India e da una parte della Cina, ed ha una livrea molto simile a quella del Botia histrionica, con il quale viene spesso confuso.
Riferimenti & Link
la scheda su Fishbase
la scheda completa su Seriouslyfish.com
Edizione Inglese di Mark MacDonald - Un libro purtroppo solo in inglese, co-scritto dal team di Loaches Online, il che vale già come una garanzia di informazioni veritiere, derivate dall'effettiva conoscenza ed esperienza con i cobitidi.
Edizione Inglese di Paul V. Loiselle - Guida in inglese sull'allevamento di molte specie di botia, cobitidi e pesci gatto, con molti articoli che affrontano i temi comuni da tener presenti con queste specie.
Edizione Inglese di Braz Walker
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