E' il più piccolo dei "Botia tigre", ma non per questo è meno aggressivo e mordace degli altri Syncrossus: è famoso per essere un pesce violento, aggressivo, mordi-pinne e territoriale
Syncrossus beauforti adulto - Foto © Nonn Panitvong (Siamensis.org)
Syncrossus beauforti - Foto © Kamphol Udomritthiruj (Loaches.com)
25.0 cm SL
18 cm - sembra che le dimensioni di 25 cm talvolta registrate siano errate e da riferire a Syncrossus berdmorei.
Il Syncrossus beauforti è il più piccolo dei "Botia tigre", raggiungendo i 18-20 cm di lunghezza, ma non per questo è meno aggressivo e mordace degli altri Syncrossus: è famoso per essere un pesce violento, aggressivo, mordi-pinne e molto territoriale.
Come gli altri botia tigre non è quindi assolutamente adatto alla maggior parte degli acquari di comunità, va tenuto in vasche molto grandi (dai 300 litri in su) in gruppi di non meno di 5-6 esemplari, per ridurre l'aggressività verso gli altri pesci, ma da soli in grande gruppo o insieme ad altre specie dalle dimensioni e dal temperamento simile (Syncrossus helodes, Syncrossus beauforti, Yasuhikotakia morleti o specie di barbus o danio più grandi) in vasche adeguatamente grandi, daranno delle grandi soddisfazioni, con comportamenti e rituali interessanti da osservare, e una splendida livrea.
Syncrossus beauforti è molto simile in apparenza a Syncrossus berdmorei, originario di India e Myanmar, ed è stata ampiamente etichettata in modo errato sotto questo nome nella letteratura acquariofila più vecchia.
Le due specie a prima vista possono apparire identiche, ma ci sono alcune notevoli differenze, quella maggiore è il possesso di 9-10 raggi ramificati nella pinna dorsale in Syncrossus beauforti vs. 11-14 in Syncrossus berdmorei, e il fatto che anche i giovani esemplari di Syncrossus beauforti presentano file di piccole macchie scure orientate lateralmente che attraversano tutto il corpo e la testa, mentre in Syncrossus berdmorei queste macchie sono relativamente più grandi e negli individui giovani appaiono prima nella regione dietro l'opercolo, e si estendono poi ulteriormente lungo il corpo mano a mano che maturano.
Negli esemplari adulti di entrambe le specie le barre verticali del corpo a volte sfumano lasciando solo le righe di macchie scure, in particolare in Syncrossus beauforti.
Vai all'articolo su come distinguere le specie di Syncrossus
Il genere Syncrossus può essere distinto dagli altri generi dei Botiidae grazie dal possesso di un unico prolungamento anteriore a forma di falce sulla premasceilla che circonda una cavità tra i prolungamenti a destra e a sinistra; inoltre il prolungamento rostrale è breve, senza cresta lungo il bordo interno.
I membri del genere Syncrossus possono essere ulteriormente distinti tramite la seguente combinazione di caratteri: il lobo mentale non è sviluppato in un barbiglio e presenta una coppia di papille carnose sul bordo anteriore; la fontanella fronto-parietale è grande e larga; la camera anteriore della vescica natatoria è parzialmente coperta da una capsula ossea e la camera posteriore è grande; l'inizio dell'etmoide superiore è stretto; la spina suborbitale non è fortemente curvata all'indietro, e ha una struttura bifida; la testa è nuda (Taki 197); la colorazione della livrea consiste in strette barre regolari, mentre alcune specie possiedono delle file longitudinali supplementari di macchie nere.
Syncrossus beauforti - Foto © Bogdan Janiczak
- Specie che deve vivere in gruppo
- Specie aggressiva e territoriale
- Specie che diventa grande: 18 cm di lunghezza
- Specie non riprodotta in cattività, gli esemplari in commercio provengono dalla cattura in natura. Chiedete sempre al negoziante se i pesci che state per prendere sono di cattura o d'allevamento.
Asia: Mekong, Chao Phraya e bacino del Mekong; Penisola Malese settentrionale
La specie Syncrossus beauforti è stata descritta come originario del "torrente Tadi" nella provincia di Nakhon Si Thammarat, nella Thailandia meridionale (peninsulare), ma successivamente registrata dalla vicina provincia di Trang e molto più a nord nel fiume Ataran (parte del bacino Salween superiore e noto come fiume "Kasat" in Thailandia), Thailandia occidentale / Myanmar meridionale e sistema Chao Phraya, Thailandia centrale e occidentale.
Probabilmente si trova anche nel drenaggio di Mae Klong nella Thailandia occidentale, ma i precedenti documenti del fiume Mekong apparentemente si riferiscono a due specie in passato considerate sinonimi che Grant (2007) aveva provvisoriamente riconosciuto come valide; Syncrossus yunnanensis (Chen, 1980) dal Mekong superiore e Syncrossus formosanus (Pellegrin & Fang, 1940) dal Mekong inferiore.
Le popolazioni selvatiche sembrano essere diminuite di almeno il 20-29% dal 1997, secondo una ricerca della IUCN del 2007: lo sbarramento dei fiumi con dighe, l'inquinamento e la raccolta per il commercio acquariofilo sono stati tutti citati come fattori che hanno contribuito.
STATO NELLA LISTA ROSSA IUCN:
NEAR THREATENED (quasi in pericolo)
- Syncrossus beauforti: la distribuzione e lo stato della specie in natura, sul sito della IUCN Red List, il più ampio database di informazioni sullo stato di conservazione delle specie animali e vegetali di tutto il mondo.
Ambiente: demerso; acqua dolce; Clima tropicale
Solitamente Syncrossus beauforti predilige acque pulite, correnti rapide e substrato da pietroso a roccioso. E' stato rinvenuto in fiumi da piccoli a medi. Scava la sabbia e scava nascondigli sotto le rocce. Entra nella foresta inondata durante il periodo delle acque alte e ritorna nei fiumi durante i mesi di Novembre e Dicembre nella parte più bassa del Mekong.
Non tollera i nitrati, è scomparso rapidamente dalle zone dove i raccolti vengono irrorati con fertilizzanti.
Le foto degli habitat di Syncrossus beauforti del fiume Ataran raffigurano corpi d'acqua fluenti, ombreggiati dalla foresta, apparentemente ben ossigenati, con acqua limpida, substrato costituito da sabbia/roccia con moltissimi legni sommersi e lettiera di foglie. Nel fiume Hanthayaw (Suriya in thailandese), nel bacino superiore dell'Ataran, le piante acquatiche includono Pogostemon helferi e una specie di Cryptocoryne, mentre le specie ittiche simpatriche comprendono Acanthocobitis rubidipinnis, Botia kubotai, Syncrossus berdmorei, Pangio fusca, Crossocheilus burmanicus, Parambassis pulcinella, Puntius orphoides, Pethia stoliczkana, Microdevario kubotai, Hampala salweenensis, Poropuntius scapanognathus, Glyptothorax dorsalis, Batasio dayi, Batasio tigrinus, Akysis vespa, Amblyceps caecutiens, e Tetraodon cutcutia.
Altri pesci registrati nell'Ataran sono Schistura vinciguerrae, Schistura robertsi, Garra sp. "redtail", Mastacembelus armatus più membri non identificati di Devario, Scaphiodonichthys, Tor, Neolissochilus, Garra, e Schistura.
Habitat naturale di Syncrossus beauforti - Foto © Anuratana Tejavej (Loaches.com)
Syncrossus beauforti in un torrente in natura - Foto © Anuratana Tejavej (Loaches.com)
Dimensioni minime dell'acquario: 150x45x45h cm per un gruppo di non meno di 5-6 esemplari.
Tutti i botia hanno bisogno di un allestimento ben strutturato, anche se la scelta effettiva degli arredi può variare in base al gusto personale. Un allestimento dall'aspetto naturale può includere un substrato di sabbia fine, non tagliente, per non danneggiarne i delicati barbigli; con un sacco di rocce lisce, sassi e ciottoli, più radici e rami contorti a formare nascondigli e ripari.
L'illuminazione può essere relativamente bassa, per cui si possono aggiungere solo piante che stanno bene in tali condizioni come Microsorum pteropus (felce di Giava), Taxiphyllum barbieri (muschio di Giava) o Anubias. Queste piante hanno l'ulteriore vantaggio di poter essere attaccate agli arredi in modo da fornire utile ombra.
Bisogna assicurarsi di fornire un sacco di rifugi e ripari, in quanto i Syncrossus, come tutti i botia, sono curiosi e sembrano godere nell'esplorare ogni anfratto dell'ambiente circostante. Rocce, legno, vasi di fiori rovesciati, pezzi di tubo in pvc o terracotta, gusci di noci di cocco, e altri arredi possono essere utilizzati in qualsiasi combinazione per ottenere l'effetto desiderato.
Ricordate che a loro piace stiparsi in piccoli spazi e fessure, per cui è meglio evitare oggetti con bordi ruvidi o taglienti; eventuali buchi o fori troppo piccoli che rischierebbero di intrappolarli vanno riempiti con silicone per acquari.
E' necessario anche un coperchio ben aderente, in quanto a volte amano saltare.
Sebbene non richiedano particolari condizioni di turbolenza come ad esempio i balitoridi o i nemacheilidi, stanno meglio quando l'acqua è ben ossigenata, con una certa corrente.
Sono intolleranti all'accumulo di rifiuti organici e richiedono acqua pulitissima per vivere in salute. Per questi motivi non devono mai essere introdotti in acquari biologicamente immaturi e si adattano più facilmente ad acquari stabili e maturi. In termini di manutenzione, dovrebbero essere considerati di routine cambi d'acqua settimanali del 30-50% del volume della vasca.
Comportamento e compatibilità: Nonostante i Syncrossus beauforti siano più piccoli degli altri "botia tigre", possono essere particolarmente aggressivi e belligeranti, e non devono essere allevati con pesci più piccoli di loro, perché li possono intimorire con le loro dimensioni e con il loro comportamento molto attivo e irruento. Deve essere evitata la convivenza con pesci dai movimenti lenti e/o con pinne lunghe, come ad esempio Betta, Guppy o molti ciclidi, in quanto spesso ne morsicano le pinne.
Sono una scelta più adatta ciprinidi pelagici come Devario, Rasbora, Puntius, e alcuni Danio, mentre in vasche più grandi possono essere buone opzioni Barilius, Luciosoma, Balantiocheilos, Barbonymus.
Parlando di pesci da fondo, possono essere alloggiati con le specie più robuste della famiglia Botiiae, anche se l'esperienza insegna che spesso ci può essere eccessiva aggressività.
Stanno bene anche con alcuni cobitidi e nemacheidi, e con le specie di Epalzeorhynchos, Crossocheilus, Garra e molti altri pesci gatto non territoriali. Come sempre, una ricerca approfondita prima di selezionare una comunità di pesci è il modo migliore per evitare problemi.
Come tutti i botia sono gregari, formano gerarchie sociali complesse e dovrebbero essere allevati in gruppi di almeno 5 o 6 esemplari, preferibilmente 10 o più. Se allevati singolarmente possono diventare eccessivamente timidi o al contrario aggressivi verso pesci di forma simile; se ne vengono acquistati solo un paio o un trio, l'individuo dominante può sottomettere l'altro/gli altri, fino anche a farli smettere di mangiare. Sono principalmente notturni. Stabiliscono una gerarchia all'interno del loro gruppo; è preferibile avere un gruppetto di "piccoli" da far crescere assieme e non inserire pesci più piccoli con altri più grandi, i più piccoli verranno inseguiti e cacciati da quelli più vecchi, a causa della loro inferiore capacità di stabilire e difendere il loro territorio (con conseguente fonte di forte stress per gli stessi).
In molti casi è stato rilevato che mangiano/rovinano le piante, e riescono a fare anche delle abrasioni su alcuni tipi di legno.
Detto questo, come la maggior parte dei Botiidae richiedono un contatto regolare con i conspecifici, un fatto esemplificato da una serie di rituali comportamentali che sono stati costantemente registrati negli acquari.
Syncrossus beauforti - Foto © Bogdan Janiczak
Syncrossus beauforti - Foto © Bogdan Janiczak
Alcuni comportamenti ricorrenti mostrati dai botia sono stati osservati tanto spesso da aver meritato un nome non scientifico per facilità di riferimento.
- Per esempio, durante i combattimenti per la dominanza (che si verificano più frequentemente quando i pesci vengono inseriti in un nuovo acquario, o vengono aggiunti nuovi individui ad un gruppo esistente) i protagonisti di norma perdono molto del loro disegno e colorazione, tale fenomeno è conosciuto come "greying out", ingrigimento, e di solito non è nulla di cui preoccuparsi.
- È interessante notare che da alcune osservazioni sembra che il carattere del più alto nella gerarchia sociale, o individuo alpha, influenzi quella di tutto il gruppo, anche se va detto che studi scientifici sul comportamento dei botia sono praticamente inesistenti. Sembra certo che mostrano un certo grado di "personalità", cioè alcuni esemplari possono essere naturalmente più audaci o più aggressivi di altri, per esempio. L'individuo alfa è normalmente il più grande esemplare all'interno del gruppo e spesso è di sesso femminile.
- Anche lo "shadowing" è un comportamento interessante, in cui gli individui più giovani nuotano letteralmente fianco a fianco degli individui più anziani, imitando ogni loro movimento. Alcuni allevatori segnalano che più pesci piccoli possono seguirne contemporaneamente uno grande, che si ritrova con anche tre o quattro pesci per ogni fianco! La ragione non è conosciuta; può riguardare il rimanere in contatto tra di loro quando i fiumi si gonfiano durante i periodi di inondazioni, la riduzione della resistenza nuotando in formazione, o avere qualche altra funzione comunicativa. E' stato osservato sia in acquari con forte corrente che con poca corrente d'acqua, e sembra essere abituale, tanto che alcuni individui diventano l'"ombra" di pesci di altre specie se non sono presenti conspecifici.
- Il suono sembra essere un fattore importante nella comunicazione, in quanto sono in grado di produrre un "click" acustico, che aumenta di volume quando sono eccitati. Gli aspetti comportamentali di questo fenomeno rimangono in gran parte non studiati.
- Un altro comportamento curioso è la cosiddetta "loachy dance", la danza dei botia, che coinvolge un intero gruppo in un costante nuoto agitato intorno ai lati della vasca, di solito utilizzandone l'intera lunghezza e altezza. Le ragioni di questo comportamento sono sconosciute, ma gli inneschi più comuni sembrano essere l'aggiunta di cibo, il cambio d'acqua o l'inserimento di nuovi conspecifici, e può durare da pochi minuti a un giorno o più.
- I botia spesso amano infrattarsi in angoli particolari, incunearsi verticalmente o lateralmente tra gli elementi di arredo, o addirittura sdraiarsi sul substrato a pancia in sù. Questo non è motivo di allarme e sembra essere un comportamento di riposo naturale. I botia possiedono anche spine sub-oculari taglienti e mobili, che normalmente vengono nascoste all'interno di una piega della pelle, ma vengono erette quando stressati, ad esempio se vengono tolti dall'acqua. E' quindi necessaria molta cura perchè non si impiglino on le spine nel retino, in caso disincastrarli con molta delicatezza, facendo attenzione perché le spine degli individui più grandi possono ferire la pelle umana.
I botia sono soggetti ad una malattia chiamata comunemente "malattia del dimagrimento" (skinny disease) e caratterizzata da perdita di peso e aspetto "scheletrico". Ciò è particolarmente comune negli esemplari appena importati e si pensa sia causata da una specie di flagellati del genere Spironucleus. E' curabile, anche se il farmaco consigliato varia a seconda del paese: gli acquariofili nel Regno Unito tendono ad usare l'antibiotico Levamisolo mentre quelli negli Stati Uniti il Fenbendazolo (aka Panacur).
Anche se i Syncrossus sembrano essere prevalentemente carnivori, se disponibili si nutrono volentieri anche di vegetali, spesso anche delle foglie più tenere delle piante acquatiche. La loro dieta in natura consiste in molluschi acquatici, vermi, insetti e altri invertebrati.
In acquario non hanno pretese, ma deve essere offerta una dieta varia, con mangimi secchi di buona qualità e chironomus, tubifex, artemia, ecc. vivi o congelati, oltre a frutta fresca e verdure come cetriolo, melone, spinaci scottati, zucchine. I lombrichi tagliuzzati costituiscono una utile fonte di proteine, ma devono essere usati con parsimonia. Sono invece raccomandati i pastoni casalinghi a base di gelatina preparati con un mix di ingredienti naturali.
Come la maggior parte dei botia predano le lumache acquatiche, anche se non dovrebbero mai essere considerati la risposta ad una infestazione, dato che non sono molluschivori obbligati. Una volta acclimatati in acquario si alimentano con audacia e irruenza, e spesso salgono a mezz'acqua al momento dei pasti.
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Vai alla pagina con i pro e contro dell'allevamento dei Botia
Le femmine adulte dovrebbero essere notevolmente più robuste dei maschi e probabilmente anche più grandi. Altre differenze devono ancora essere documentate.
Non si hanno notizie di riproduzioni avvenute in cattività, probabilmente in natura si riproduce migrando stagionalmente.
Taxa principali
E' il più piccolo dei "Botia tigre", ma non per questo è meno aggressivo e mordace degli altri Syncrossus: è famoso per essere un pesce violento, aggressivo, mordi-pinne e territoriale
E' una specie molto rara in commercio, ed è l'appartenente al gruppo dei 'botia tigre' dalla colorazione più spettacolare, ma può essere molto aggressivo verso gli atri pesci.
Viene raggruppato tra i "Botia Tigre" per il comportamento sempre aggressivo e mordace, anche se non così marcato come in altri botia, come ad esempio Syncrossus beauforti.
Altro grande appartenente al gruppo dei "Botia tigre", ha un'indole molto aggressiva e combattiva, che unita alle dimensioni ragguardevoli non lo rendono adatto alle comuni vasche di comunità.
Riferimenti & Link
la scheda su Fishbase
l'esauriente scheda su SeriouslyFish.com
la scheda su Loaches Online
Edizione Inglese di Mark MacDonald - Un libro purtroppo solo in inglese, co-scritto dal team di Loaches Online, il che vale già come una garanzia di informazioni veritiere, derivate dall'effettiva conoscenza ed esperienza con i cobitidi.
Edizione Inglese di Paul V. Loiselle - Guida in inglese sull'allevamento di molte specie di botia, cobitidi e pesci gatto, con molti articoli che affrontano i temi comuni da tener presenti con queste specie.
Edizione Inglese di Braz Walker
Collegamenti & Legenda
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Per saperne di più...
Articolo dettagliato sull'allevamento di alcune delle specie più aggressive di botia, con tutte le indicazioni necessarie per poterle allevare correttamente anche nella loro irascibilità - tratto e tradotto da un articolo di Emma Turner
Descrizione delle differenze fra i membri del genere Syncrossus per poter identificare una specie dall'altra - tratto e tradotto da un articolo di Kamphol Udomritthiruj
Articolo che descrive le quattro specie di Botia chiamate 'Botia tigre' (Syncrossus beauforti, berdmorei, helodes e hymenophysa), cercando di fare un compendio di tutte le notizie che si sanno su di loro - tratto e tradotto da un articolo di Michael Ophir
Descrizione di una vasca abitata solo da specie di origine indiana, con molte specie di Botia e di Barbi che convivono pacificamente - tratto e tradotto da un articolo di Bogdan Janiczak
Syncrossus beauforti (ex Botia beauforti), uno dei 'botia tigre' - Foto © James Forgan (Loaches Online)
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