Informazioni e notizie sulla tassonomia e sulle specie comprese nel genere
Taeniacara candidi - Foto © Enrico Richter
Il genere Taeniacara è un genere monotipico, contiene cioè una sola specie, Taeniacara candidi. Il genere è ancora allo studio: un tempo Taeniacara candidi era conosciuto come Apistogramma weisei e potrebbe essere che in un prossimo futuro tornerà a far parte del genere Apistogramma.
Taeniacara candidi mostra un comportamento simile alle specie del genere Apistogramma, con la madre che protegge gli avannotti in modo molto aggressivo. Ha un corpo più snello rispetto alla maggior parte del genere Apistogramma, ma è ugualmente attraente.
Qui sotto l'unica specie attualmente compresa nel genere, con i link alle schede di Fishbase:
Anno | Nome Scientifico | Nome Inglese | Distribuzione | Lunghezza Max (cm) |
---|---|---|---|---|
1935 | Taeniacara candidi | South America | 5 TL |
I Taeniacara candidi sono fonte di molte discussioni tra gli allevatori specializzati in ciclidi nani. Sono una specie molto attraente, ma richiedono parametri dell'acqua molto specifici e come tali sono visti come una sfida anche tra gli allevatori di ciclidi sudamericani esperti.
Sono rinomati per non gradire i cambi d'acqua: di solito diventano "lunatici" dopo un cambio d'acqua e in alcuni casi tengono il broncio sul fondo della vasca per oltre un giorno, a volte anche se si sono prese tutte le precauzioni perché l'acqua nuova abbia gli stessi valori e la stessa temperatura di quella dell'acquario.
Si dice che Taeniacara candidi sia uno dei ciclidi nani più aggressivi in circolazione. Alcuni rapporti affermano che il maschio è iper-aggressivo, mentre altri dicono che lo è la femmina. Non superano i 5 cm di lunghezza, eppure se si inseriscono più maschi in una vasca più piccola di 120 cm, è molto probabile che il maschio dominante uccida tutti gli altri.
Riferimenti & Link
- Taeniacara candidi
- la scheda su Fishbase dell'unica specie nel genere
- Taeniacara candidi
- la scheda su Seriouslyfish.com
- Taeniacara candidi (1-95) di A. Reggi
- articolo su allevamento e riproduzione su AIConline.it
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