Racconto di un'esperienza di allevamento e di riproduzione dello splendido ghiozzo pavone Tateurndina ocellicauda con molti consigli utili
Tratto e tradotto dall'articolo:
"Breeding Tateurndina ocellicauda"
di Don Maloney
su Aquarticles.com
Tateurndina ocellicauda, Peacock Gudgeon, che sorveglia le uova - Foto © Hristo Hristov
Comunemente noto come Peacock Gudgeon, ghiozzo pavone, Tateurndina ocellicauda è un piccolo e splendido pesce che proviene dai fiumi e dagli stagni di pianura della Nuova Guinea, a est di Papua. Don Maloney spiega che non è un membro della famiglia Gobiidae, ma un membro della famiglia Eleotridae o "Sleeper Gobies" i cui membri includono Butis butis, Hypseleotris compressa, Giuris margaritaceus. Invece i Brachygobius, Gobioides broussonnetii e i Periophthalmus sono veri gobidi della famiglia Gobiidae. I rappresentanti delle famiglie Eleotridae e Gobiidae possono essere distinti dalle pinne pelviche: negli Eleotridae le pinne pelviche sono sempre separate; nei Gobiidae sono più o meno fuse.
I pesci della famiglia Eleotridae non sono molto diffusi in acquariofilia, anche perché la maggior parte delle specie d'acqua dolce di questo gruppo non hanno i colori che attirerebbero l'acquariofilo medio. Ma c'è un'eccezione alla regola: Tateurndina ocellicauda, che per Don Maloney è uno dei pesci più colorati disponibili ad oggi in acquariofilia. A ciò si aggiunge che sono pesci molto pacifici e dal comportamento affascinante. Hanno un comportamento di allevamento degli avannotti non comune e possono essere riprodotti in cattività, anche se è abbastanza impegnativo.
I Tateurndina ocellicauda mostrano un distinto dimorfismo sessuale: i maschi maturi sono più grandi e hanno una testa notevolmente più grande, inclusa quella che sembra essere una gobba cefalica e una forte linea della mascella. Le femmine, quando sono piene di uova, sono notevolmente più grasse nella parte centrale e hanno la testa più snella. I maschi crescono fino a 6-7 cm e le femmine fino a 4-5 cm. La colorazione complessiva di entrambi i sessi è un azzurro cielo con barre verticali rosso vivo che corrono lungo la lunghezza del corpo, un po' spezzate o forse a scacchi. Le pinne impari dei maschi e delle femmine hanno una striscia gialla in cima. Le pinne impari dei maschi mostrano più raggi rossi su uno sfondo blu. Le femmine mostrano una striscia gialla più definita nelle pinne rispetto ai maschi. Le femmine mostrano anche un giallo pallido sul ventre. Naturalmente, entrambi i sessi presentano la macchia scura quasi nera alla base del peduncolo caudale. La livrea e il colore dei Tateurndina ocellicauda ricordano a Don Maloney un particolare gruppo di killi, gli Aphyosemion. Le dimensioni e la forma delle pinne sono quasi identiche.
Sono molto pacifici tra loro, tranne durante la deposizione delle uova, ovviamente, quando il maschio può diventare un po' "invadente" verso la femmina nel suo mirino e aggressivo verso qualsiasi altro pesce,ma Don Maloney riferisce di non aver mai assistito a lesioni causate dalla loro aggressività. Li ha tenuti in una vasca dedicata solo a loro, tranne nel momento in cui non ha resistito alla bellezza e al prezzo di una coppia di pesci arcobaleno Iriatherina werneri. I Tateurndina ocellicauda erano sessualmente maturi quando sono stati introdotti gli Iriatherina werneri. In realtà i Tateurndina avevano già deposto le uova, e se gli avannotti non fossero stati rimossi, probabilmente gli Iriatherina li avrebbero divorati non appena avessero nuotato liberamente. Comunque, gli Iriatherina occupavano la metà superiore e i Tateurndina quella inferiore della vasca. L'unico momento in cui Maloney confessa di temere per i delicati pesci arcobaleno è al momento del pasto, quando il cibo scende con gli Iriatherina che lo inseguono giù e i Tateurndina che risalgono velocemente per prenderlo. Con le fauci che masticano, un Tateurndina potrebbe facilmente schiacciare la delicata bocca di questo tipo di pesce arcobaleno o rimuovere una buona parte della sezione della coda. Questo però non è mai successo, forse perché in realtà non riescono a nuotare davvero bene, per cui si può concludere che grazie alla loro natura docile, sono pesci pacifici di comunità che abitano la metà inferiore della vasca.
Quando si tratta di cibo, non sono eccessivamente schizzinosi. Maloney avverte però che non è mai riuscito a fa accettare loro del mangime secco, di qualsiasi tipo. Preferiscono artemia salina viva, Tubifex, Daphnia e larve di zanzara. Consumano avidamente anche chironomus scongelati tritati e artemia salina intera scongelata. Fortunatamente per l'aspirante allevatore, gli avannotti possono essere alimentati con naupli di artemia salina appena schiusi, e continueranno a nutrirsene fino all'età adulta. Quando però raggiungono le dimensioni adulte, sembrano ignorare per lo più tali piccole prede e preferiscono mangiare pezzi più grandi. Come ogni specie, una dieta e un condizionamento adeguati sono essenziali se si intende riprodurli.
Maschio di Tateurndina ocellicauda, Peacock Gudgeon - Foto © Hristo Hristov
Nel suo articolo Don Maloney racconta che, dopo averli sistemati in una vasca standard da 40 litri, i suoi sei Tateurndina ocellicauda subadulti si sono ambientati rapidamente. Nella vasca erano presenti felce di Giava (Leptochilus pteropus) e ciuffi di muschio (Taxiphyllum barbieri), quattro piccoli vasi da fiori (da 5 e 7 cm di diametro) capovolti, in modo che il foro di drenaggio fosse l'unica apertura, e una metà di guscio di cocco con un piccolo taglio a "V" per l'accesso. Per motivi igienici è stato scelto di usare poco più di una manciata di ghiaia fine. Ogni settimana venivano eseguiti cambi d'acqua del 30-50%. L'acqua del rubinetto utilizzata veniva trattata con biocondizionatore al momento del cambio, per rimuovere il cloro. L'acqua era appena al di sotto della neutralità a 6,8 pH e durezza moderata, veniva mantenuta ad una temperatura di 23-24°C. Siccome Maloney aveva scelto di utilizzare piante vive, era necessaria un'illuminazione adeguata, impostata su 12 ore.
I Tateurndina ocellicauda preferivano deporre le uova all'interno degli spazi angusti del piccolo vaso da fiori. Il maschio girava intorno alla "sua" caverna quando una femmina si avvicinava, le sbatteva le pinne sul lato anteriore, spingendola verso l'apertura della caverna. Se la femmina accettava l'invito, entrava nella caverna. A volte il maschio entrava e ne usciva di nuovo, senza un apparente motivo. Di solito guardava dentro e sembrava aspettare che lei deponesse la maggior parte o tutte le uova, prima di fecondarle. Una volta terminata la deposizione e le grandi uova trasparenti e vitree rimanevano appese saldamente al soffitto della angusta caverna, la femmina veniva rapidamente cacciata fuori dal maschio, che si assumeva tutte le responsabilità da questo momento in poi, fino alla schiusa degli avannotti. Questo è un tratto comportamentale comune tra Eleotridae e i veri Gobiidae. Il maschio prende davvero sul serio il suo lavoro, può essere osservato mentre si spinge in profondità nella massa delle uova svendolando le pinne, assicurando così un flusso sufficiente di ossigeno.
Femmina di Tateurndina ocellicauda, Peacock Gudgeon - Foto © Hristo Hristov
A questo punto Don Maloney illustra la fase più difficile della riproduzione dei Tateurndina ocellicauda, ma potrebbero esserci altri metodi efficaci per gestire le uova post-deposizione:
Se si spera di far crescere gli avannotti, è obbligatorio rimuovere le uova o i genitori (ed eventualmente tutti gli altri pesci!) dalla vasca, ma non prima che si siano sviluppate un po'. Il trucco è monitorare attentamente l'attività riproduttiva dei pesci. Una volta che gli avannotti si sono schiusi (dopo 24-48 ore dalla deposizione), vanno trasferiti in una vasca da 10 a 20 litri, che contenga la stessa acqua dell'acquario di partenza, quindi la temperatura va aumentata a 25°C, con un filtro a spugna maturo. Questo perché il rischio di predazione da parte della femmina e di tutti gli altri pesci nella vasca è molto reale. Anche il maschio, che era così protettivo giorni prima, non riconoscerà più la sua covata. Se però rimuovete le uova troppo presto, aumenta decisamente la possibilità di fungosi.
Come rimuovere il vaso: va afferrato con pollice, medio e anulare mentre l'indice sigilla il foro di drenaggio del vaso. Il vaso va quindi capovolto delicatamente, in modo che la parte superiore sia rivolta verso la superficie dell'acqua. Sollevare completamente il vaso pieno d'acqua e di larve e posizionarlo nel nuovo acquario con il lato destro rivolto verso l'alto. Fornire un leggero flusso di bolle d'aria all'interno del vaso aumenterà il flusso di ossigeno sulle uova, riducendo nel contempo le perdite dovute ai funghi. Se si sceglie di lasciar fare tutto alla natura, il consiglio è quello di utilizzare piante galleggianti con lunghe radici, come la Ceratopteris, in cui gli avannotti possano nascondersi. Nel giro di pochi giorni gli avannotti possono nuotare più veloci dei genitori.
Una volta che gli avannotti nuotano liberamente, la loro cura non pone molti problemi, al di fuori di un acquario pulito e di un'adeguata fornitura di cibo e ripari. Come detto sopra, Maloney usa felce di Giava (Leptochilus pteropus) e muschio di Giava (Taxiphyllum barbieri) come riparo. Queste piante forniscono anche un ottimo ambiente per la crescita di infusori, utili come prima fonte di cibo per le larve.
Inizialmente, gli avannotti occuperanno la parte superiore dell'acquario, e si stabiliranno sul fondo man mano che crescono. All'inizio sono timidi e sfuggenti, ma alla fine accoglieranno il loro allevatore nella parte anteriore della vasca, aspettandosi di essere nutriti, ovviamente. Come accennato in precedenza, gli avannotti si nutriranno facilmente di naupli di artemia appena schiusi, quindi nutrire i piccoli è facile. Gli avannotti crescono però molto lentamente: a quattro mesi sono lunghi da 1½ a 2 cm. Come le uova da cui sono nati, gli avannotti sono molto trasparenti. L'unica macchia scura alla base della pinna caudale è visibile a 1-2 mesi. A tre mesi sono miniature completamente sviluppate degli adulti. A quattro mesi non sono più trasparenti e hanno solo un accenno di giallo sul corpo e non sono ancora sessabili.
Tenere e riprodurre Tateurndina ocellicauda è stata per Maloney un'esperienza molto utile. Il loro comportamento lo ha affascinato e allo stesso tempo sfidato più di molti altri pesci che hai allevato. Un giorno darà questi pesci ad altri acquariofili che desiderano mettere alla prova la loro abilità.
testo originale in inglese © Don Maloney
Per approfondire:
Resoconto della riproduzione di Tateundina ocellicauda, un coloratissimo ghiozzo dell'Australasia - Tratto e tradotto da un articolo di Don Zilliox
Nella straordinaria biodiversità della Nuova Guinea, spicca Tateurndina ocellicauda, un piccolo pesce colorato noto come ghiozzo pavone. In questo articolo troverete storia, notizie e utili consigli per allevarlo e riprodurlo in acquario - tratto e tradotto da un articoolo di Ed Katuska
Kimberley è una delle regioni più remote dell'Australia ed è la patria di un insieme unico di pesci d'acqua dolce - tratto e tradotto da un articolo di Adrian R. Tappin
Riferimenti & Link
Tateurndina ocellicauda, il ghiozzo pavone
Articolo di Enrico Garitta e Monica su Acquariofiliafacile.it con molte notizie interessanti su questi splendidi pesci
L'Atlante di Aquarium di Rudiger Riehl e Hans A. Baensch, Edizioni Primaris, è uno dei libri fondamentali nella biblioteca di ogni acquariofilo. Ci sono molte indicazioni in generale sull'allestimento ed il mantenimento dell'acquario, ma la parte fondamentale è costituita dalle più di 600 schede illustrative delle specie di pesci più diffuse in commercio, schede che seppure nella loro brevità riescono a dare indicazioni utilissime per il loro allevamento, mantenimento e riproduzione.
Aquarium Atlas v.1 - Aquarium Atlas v.2 - Aquarium Atlas v.3 - Aquarium Atlas v.4
Edizione inglese dell'Atlante di Aquarium di Rudiger Riehl e Hans A. Baensch, Edizioni Primaris. I volumi successivi al primo non mi risulta siano mai stati tradotti in italiano.
Identificazione ed elenco delle esigenze di cura principali delle varietà più popolari di pesci d'acquario d'acqua dolce
L'Aquarium Atlas Photo Index 1-5 di Baensch & Fischer è un libro, come già dice il titolo, "fotografico", che presenta le foto di più di 4000 specie d'acqua dolce e salmastra, con alcune indicazioni molto schematiche dei valori dell'acqua per l'allevamento e la riproduzione. Certamente di non grande aiuto per conoscere meglio le specie che si hanno, ma semmai per avere una panoramica delle specie appartenenti ai vari generi e famiglie e per l'identificazione delle loro caratteristiche.
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Taxa principali
Splendida specie dalla biologia complessa e interessante: vive e depone le uova in acqua dolce, ma le larve appena schiuse finiscono in mare, dove crescono per poi tornare inacqua dolce
Specie che recentemente si trova più spesso in commercio, in quanto si sta facendo riprodurre in cattività ai fini commerciali.
Può essere una buona specie di ghiozzo per i principianti, a patto di avere una vasca sufficientemente grande ed allevarla con compagni di vasca adatti
Peacock gudgeon, Ghiozzo pavone, in realtà non è un ghiozzo, ma una delle specie più piccole e più attraenti della famiglia Eleotridae
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