Esperienza di allevamento e riproduzione dei Teleogramma brichardi, ciclidi reofili dell'Africa occidentale, con molte notizie interessanti
Tratto e tradotto dall'articolo:
"Teleogramma brichardi Poll, 1959"
di Mary Bailey
sul sito di The Cichlid Room Companion
Maschio di Teleogramma brichardi in acquario - Foto © Mary Bailey
Il genere Teleogramma comprende piccoli ciclidi reofili, sessualmente dimorfici, originari del fiume Congo e dei suoi affluenti. Al momento in cui Mary Bailey ha scritto l'articolo, nel 1998, erano note alla scienza solo quattro specie di Teleogramma, di cui solo una, Teleogramma brichardi, era stata esportata per il commercio acquariofilo.
Teleogramma brichardi era stato visto per la prima volta in Europa alla fine degli anni '60 e all'inizio degli anni '70, insieme a molte altre specie interessanti dell'Africa occidentale appartenenti ai generi Steatocranus, Pelvicachromis e Nanochromis. Di queste specie però, solo Steatocranus casuarius si era affermato in acquariofilia, con poche registrazioni di altri esemplari riprodotti.
Teleogramma brichardi è stato riprodotto almeno una volta, ma la popolazione non è riuscita a stabilizzarsi in acquario e si è estinta con il ceppo selvatico originale. Successivamente gli sconvolgimenti politici in Congo hanno posto fine per alcuni anni alle esportazioni di pesci d'acquario, e solo negli anni '80 Teleogramma brichardi è stato di nuovo disponibile per gli acquariofili.
L'areale naturale di questa specie è limitato a un tratto relativamente breve del basso fiume Congo vicino a Kinsuka, a sud-est di Kinshasa; sembra che sia sostituito più a valle da due suoi congeneri, Teleogramma gracilis e Teleogramma depressum. La quarta specie, Teleogramma monogramma, è limitata al fiume Kasai, che defluisce nel Congo a monte della località di Teleogramma brichardi. Le condizioni naturali dell'acqua sono segnalate come molto tenera, pH 7-7,5, temperatura 28-29°C e, ovviamente, un contenuto di ossigeno molto elevato.
Tutte e quattro le specie di Teleogramma abitano aree di acqua turbolenta dove il fiume scende formando forti rapide. Hanno tutte una sezione trasversale del corpo più o meno cilindrica ed estremamente allungata, il che conferisce loro un aspetto quasi simile a un serpente. Tutte hanno la vescica natatoria molto ridotta, caratteristica dei ciclidi reofili, e osservata anche nei generi Gobiocichla, Steatocranus, nelle specie fluviatili di Lamprologus e di Orthochromis dell'Africa, e nel genere analogo recentemente descritto Teleocichla del Brasile.
Si pensa che questa modifica consenta loro di rimanere appoggiati sul fondo, senza essere influenzati dallo scorrere dell'acqua sopra di loro; la galleggiabilità non è una caratteristica vantaggiosa per i piccoli pesci che abitano acque correnti che potrebbero facilmente travolgerli.
Va detto però che a causa della difficoltà degli studi subacquei in tali condizioni, la nostra conoscenza del loro stile di vita naturale è, necessariamente, in gran parte una supposizione. Non sappiamo nemmeno quali siano gli alimenti assunti, anche se è lecito ipotizzare una dieta a base di invertebrati e crostacei acquatici, probabilmente con un certo opportunismo. Teleogramma brichardi gusta cibi vivi come larve di Daphnia e chironomidi in cattività, ed esemplari selvatici importati di recente non mostrano alcuna esitazione nel catturare e divorare interi lombrichi.
La specie presenta un marcato dimorfismo sessuale, in particolare nel periodo riproduttivo quando la femmina è di colore grigio medio con un'ampia zona color salmone che si estende dalle pettorali alla bocca, coprendo l'intera profondità del corpo e la parte inferiore della pinna dorsale. Il maschio riproduttore è, invece, di colore grigio uniforme. Le femmine non riproduttrici possono non mostrare alcun rosso, o solo una sfumatura sul ventre, e il corpo diventa fasciato verticalmente in due tonalità di grigio-brunastro. I maschi non riproduttori sono molto simili.
In generale, i maschi sono più grandi (fino a 12 cm sl) delle femmine in base all'età, e i sessi possono essere facilmente distinti in ogni momento da una caratteristica macchia sulla coda: entrambi i sessi hanno un bordo esterno bianco sulla dorsale, che nei maschi continua sul bordo superiore della caudale; nelle femmine invece il bordo si allarga fino a diventare un grande triangolo bianco rivolto in avanti nella parte caudale superiore. Mary Bailey nota con interesse che questi segni bianchi appaiono rossi negli esemplari conservati (Roberts & Stewart, 1976), ma nei pesci vivi sono inequivocabilmente di un bianco puro.
Teleogramma brichardi per l'autrice dell'articolo era semplicemente un nome, fino alla pubblicazione del volume di Linke & Staeck sui ciclidi dell'Africa occidentale nel 1981, dopo la lettura del quale ha sopportato diversi anni di desiderio non corrisposto prima di ottenerne finalmente una coppia alla fine del 1985. In base alle informazioni raccolte, riteneva probabile che ci fosse notevole ostilità tra i due esemplari (si ritiene che questa specie, come altre specie di ciclidi reofili, ad esempio Steatocranus tinanti, viva solitaria, ad eccezione del periodo di deposizione delle uova), per cui venne assegnato alla coppia un acquario abbastanza grande. Nel giro di poche ore il maschio inseguiva incessantemente la femmina, quindi è stato inserito un divisorio trasparente. Un pesce vittima di solito si rifugia in un angolo superiore dell'acquario, e ovviamente questa è una situazione molto più grave per un pesce con galleggiabilità minima rispetto ad un ciclide "normale", a causa della necessità di spendere energia nuotando per rimanere in situ. Sembrava quindi meglio lasciarli stabilire nei singoli territori prima di tentare un ulteriore incontro.
Questa strategia si è rivelata molto efficace, e quando alcune settimane dopo il divisore è stato spostato leggermente di lato, per lasciare uno spazio di 3-4 cm nella parte anteriore della vasca, non non c'è stata più alcuna ostilità, anche se entrambi si avventuravano regolarmente nell'altra metà dell'acquario. In effetti i due esemplari mostravano poco interesse reciproco, anche se poche settimane dopo Mary Bailey vide la coppia abbandonarsi ad un comportamento più socievole, anche se tiepido, riposando l'uno accanto all'altro, testa a testa, su una pietra piatta.
L'unica altra attività interessante osservata in questo periodo era il metodo di scavo impiegato dalla femmina, che consisteva nell'immergersi a testa in giù in una piccola grotta, "insinuandosi" in avanti, con la ghiaia che volava dietro di lei. L'autrice dell'articolo non aveva mai visto nessun altro ciclide scavare una grotta in questo modo!
La deposizione delle uova è avvenuta solo molto più tardi, e in modo del tutto inaspettato. Un bel giorno Mary Bailey ha notato che la femmina riposava nella sua solita grotta con una covata di grandi uova (2,5 x 3,5 mm circa) di colore bianco crema, ben visibili sul soffitto. La deposizione poteva forse essere stata innescata da un aumento della temperatura dovuto al clima insolitamente soleggiato di giugno, che aveva aumentato la temperatura ambiente della vasca fino a 28°C. Il maschio era a una certa distanza e non mostrava alcun interesse per il procedimento.
Tutto andò bene per tre giorni, poi Mary Bailey notò che sembravano esserci meno uova, e mentre guardava la femmina, la vide staccare un uovo dalla roccia (con molta difficoltà, probabilmente le uova devono essere estremamente adesive per resistere alle correnti) per mangiarselo; di conseguenza la roccia venne rimossa e le uova si schiusero artificialmente; dopotutto si trattava solo della seconda deposizione conosciuta in cattività.
Femmina di Teleogramma brichardi in acquario, che mostra le enormi uova - Foto © Mary Bailey
Sviluppo delle uova di Teleogramma brichardi in acquario, quelle più bianche sono sterili - Foto © Mary Bailey
Le uova erano opache e si temeva che potessero essere sterili, ma il giorno successivo circa 20 delle oltre 30 si erano schiuse. Si poteva allora notare che le uova sterili erano più bianche del colore crema delle altre. Le larve sono rimaste saldamente attaccate alla roccia per altri sei giorni; sette morirono durante la fase di dimenamento e altre due dopo aver iniziato a nuotare liberamente, per ragioni sconosciute. Gli avannotti erano enormi (una femmina di Tropheus ne sarebbe stata orgogliosa), misuravano circa 1,5 cm di lunghezza totale.
Ovviamente gli avannotti di grandi dimensioni hanno maggiori probabilità di sopravvivere in condizioni turbolente.
Per Mary Bailey vale la pena notare che: in primo luogo, non ha molto senso secondo lei cercare di simulare la turbolenza naturale, poiché i pesci non apprezzano affatto gli sforzi. Durante gli esperimenti nel suo acquario, con un filtro di potenza interno con l'uscita sopra la superficie, la femmina sostava perennemente sotto il filtro stesso, cioè nel punto meno turbolento disponibile. Quando il filtro è stato spento è tornata alla normale routine di pattugliamento del territorio. Il grado di aerazione moderato fornito dalla filtrazione UG ad aria si è dimostrato soddisfacente con i, Teleogramma, così come con molte altre specie di ciclidi reofili.
In secondo luogo, nonostante l'aggressività iniziale del maschio di Teleogramma brichardi (e la reputazione della specie per l'aggressività intraspecifica), una volta stabiliti i territori non si sono verificati ulteriori problemi. La Bailey non è nemmeno certa che "territorio" sia la parola corretta da usare, in quanto nessuno dei due pesci ha mostrato una particolare propensione a difendere la propria zona. Qualcuno sostiene che la territorialità in alcuni ciclidi delle rapide sia legata all'approvvigionamento alimentare, piuttosto che all'attività riproduttiva, quindi forse può diventare superflua in cattività dove c'è la possibilità di ottenere cibo sufficiente dappertutto, e questo cessa di essere un fattore di sopravvivenza. Anche quando la coppia è stata spostata in un'altra vasca più piccola non vi è stata alcuna ripresa delle ostilità e un'ulteriore piccola covata è stata allevata senza intervento.
Il primo gruppo di giovani è stato cresciuto fino a raggiungere dimensioni che andavano da 5 cm (la femmina più piccola) a 8 cm (il maschio più grande) e sono vissuti insieme in amicizia con una dimensione media del territorio di soli 10 cm circa di diametro, sebbene ci fosse una componente verticale, con la femmina più piccola basata (letteralmente) sul fermaglio del termostato esterno!
Alcuni anni dopo un'altra coppia, già tenuta in cattività da un precedente proprietario, non presentò problemi, anche se in seguito un'altra coppia appena importata si rivelò invece notevolmente più problematica: la femmina aveva saltato più volte un divisorio e alla fine aveva ucciso il maschio.
Poiché nessuna delle due coppie precedenti aveva mostrato tali tendenze atletiche, Mary Bailey aveva trovato questo fatto piuttosto sorprendente, ma in seguito ascoltando le esperienze di altri acquariofili aveva capito che non era affatto raro. Nonostante la sua ferma tenacia nel provocare la morte del maschio, la femmina non aveva mai mostrato la minima inclinazione ad attaccare gli altri compagni di vasca. Questo era in linea con le esperienze dell'autrice con altri esemplari, nessuno dei quali, nonostante gli avvertimenti contrari presenti in letteratura, aveva mai tentato di molestare eterospecifici, nemmeno ciclidi simili come Steatocranus tinanti.
Le importazioni di Teleogramma brichardi sembrano ora essere più regolari, quindi si spera che il suo futuro in acquariofilia sia presto assicurato da un livello significativo di riproduzione in cattività, poiché non è affatto così difficile da allevare come originariamente indicato.
Testo originae in inglese © Mary Bailey
Riferimenti & Link
di Horst Linke, traduzione in italiano - una preziosa guida sui ciclidi africani, molte illustrazioni corredano l'opera
Cichlids from West Africa: A Handbook for Their Identification, Care, and Breeding
Edizione Inglese di Horst Linke e Wolfgand Staeck
di Wolfgang Staeck e Horst Linke, traduzione in italiano a cura di H. De Jong e, W. Paccagnella
Edizione Inglese di Craig Wrightson - 3 semplici passaggi e 10 facili regole da seguire per avere successo e ottenere il massimo dal nuovo acquario garantito!
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Taxa principali
Ciclidi reofili, che amano l'acqua corrente, non facili da trovare ma molto interessanti
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