Più conosciuta con il vecchio nome di Pelvicachromis signatus, è una specie rara da trovare in commercio
Maschio di Wallaceochromis signatus (ex Pelvicachromis signatus) - Foto © Bjarne Sætrang (Aquadigital.net)
Femmina di Wallaceochromis signatus (ex Pelvicachromis signatus) - Foto © Bjarne Sætrang (Aquadigital.net)
5 - 8 anni
7.9 cm SL
Prima della sua descrizione scientifica nel 2004, la specie Wallaceochromis signatus era conosciuta in acquariofilia con il nome di Pelvicachromis sp. "Bandi1" o "Guinea", nome con il quale può ancora essere trovato in commercio. E' stata classificata nel genere Pelvicachromis fino al 2016, quando è stata spostata nel nuovo genere Wallaceochromis. Il modo più semplice per distinguerli è una grande macchia nera alla base della pinna caudale della femmina.
Il genere Wallaceochromis stato eretto in una recente revisione tassonomica dei ciclidi nani dell'Africa occidentale, ed accoglie tre specie precedentemente ascritte al genere Pelvicachromis.
Il nuovo genere è stato descritto da Lamboj et al. 2016 per i ciclidi della sottofamiglia Chromidotilapiinae del gruppo Pelvicachromis humilis. Si differenzia da Pelvicachromis sensu stricto per il numero e la disposizione degli infraorbitali tubulari, il profilo della testa dorsale più dritto e inclinato con una cresta sopraoccipitale bassa, conteggio vertebrale addominale più alto (14-15 vs. 13-14) e per il disegno della livrea con uno schema di barre verticali sul corpo in diverse situazioni comportamentali.
Pelvicachromis fu eretto da Thys van den Audenaerde (1968) come sottogenere di Pelmatochromis Steindachner, 1894 e successivamente stabilito come genere da Trewavas (1974).
Tra le specie di Pelvicachromis, Greenwood (1987) ha notato per Pelvicachromis humilis (Boulenger, 1916) un conteggio vertebrale più alto di 27 (vs 23-26) con 15 addominali (contro 13 o 14), con ulteriori differenze tra questa specie e i congeneri noti in quei tempi, cioè il possesso di un profilo della testa dorsale rettilineo e inclinato (vs. arrotondato, curvo), una cresta superoccipitale bassa, una regione etomovomerina leggermente più lunga e inclinata con un angolo meno stretto e una regione interorbitale più stretta. Queste differenze sono state confermate in generale da Lamboj (2004a), insieme all'ulteriore osservazione che Pelvicachromis humilis ha due ossa infraorbitali tubolari contigue invece di tre, con uno spazio tra il secondo e il terzo.
Tra le specie attualmente incluse in Pelvicachromis, Pelvicachromis rubrolabiatus Lamboj, 2004 e Pelvicachromis signatus Lamboj, 2004 condividono queste caratteristiche con Pelvicachromis humilis. Lamboj (2004b) aveva precedentemente distinto due gruppi all'interno del genere Pelvicachromis: Gruppo 1, comprendente Pelvicachromis humilis, Pelvicachromis rubrolabiatus e Pelvicachromis signatus e Gruppo 2, comprendente tutti gli altri membri del genere.
Inoltre, uno studio molecolare preliminare (Lamboj e Kratochvil, 1997) indicava come parafiletico il genere Pelvicachromis, una conclusione supportata da due analisi molecolari più dettagliate (Lamboj et al., 2014, Schwarzer et al., 2014).
Africa: registrato solo nel fiume Bandi, nel bacino del fiume Kolente, Guinea
La località tipo di Wallaceochromis signatus si trova lungo il fiume Bandi, strada da Kangasili a Sougeta, alle coordinate 10°11'N, 12°28'W.
STATO NELLA LISTA ROSSA IUCN:
NOT EVALUATED (non valutato)
Ambiente: bentopelagico; acqua dolce; clima: tropicale
22 - 27°C
5.0 - 7.0
Dimensioni minime dell'acquario: 100x40x40h cm per una singola coppia; in caso di più esemplari l'acquario deve essere molto più grande, sono molto territoriali.
L'acquario per i Wallaceochromis signatus deve contenere un sacco di nascondigli e potenziali siti di riproduzione, sotto forma di caverne. Possono essere utilizzati vasi di terracotta, pezzi di tubo, mezzi gusci di noce di cocco, radici e rami di legno contorti (se non si riesce a trovare legni della forma desiderata, si possono usare tranquillamente pezzi di rami di faggio comune, completamente essiccato e privato della corteccia). Le piante non sono strettamente essenziali, ma i pesci apprezzeranno molto i ripari aggiuntivi. Zone riparate e ombreggiate sono essenziali sia per i compagni di vasca, perché i Wallaceochromis nel periodo riproduttivo scacciano violentemente tutto ciò che si muove dal loro campo visivo, sia per quando avranno la nuvoletta di avannotti da portare in giro a pascolare.
L'aggiunta di un po' di lettiera di foglie secche (sono adatte foglie di faggio, quercia o mandorlo indiano Ketapang, Terminalia catappa; si può usare anche una miscela di tutte e tre) enfatizza ulteriormente la sensazione naturale e, oltre a offrire dei ripari aggiuntivi per i pesci, induce la crescita di benefiche colonie microbiche mano a mano che avviene la decomposizione. Questa microfauna può fornire una preziosa fonte di cibo secondario per gli avannotti, mentre si ritiene che i tannini e altre sostanze chimiche rilasciate dalle foglie in decomposizione siano utili per le specie di pesci d'acqua nera e non.
Le foglie possono essere lasciate nella vasca fino a che non si decompongono completamente o rimosse e sostituite ogni qualche settimana.
Per acidificare e scurire ulteriormente l'acqua si possono usare anche le pignette di ontano, che hanno ulteriori effetti battericidi e antimicotici, non è necessario utilizzare la torba naturale, la cui raccolta è sia insostenibile che dannosa per l'ambiente.
Molto simile alla fibra di torba è la fibra di cocco, che è essenzialmente un sottoprodotto industriale e soprattutto una risorsa rinnovabile; se ne può lasciar cadere qualche manciata nella vasca. Dopo pochi giorni diventerà completamente satura d'acqua e affonderà sul fondo, dove può sembrare davvero efficace. A condizione che venga praticata una buona routine di mantenimento dell'acqua, non dovrebbero verificarsi effetti negativi utilizzando torba o foglie in acquario.
Dovrebbe essere usato un substrato di sabbia o ghiaia molto fine perché quando sono in riproduzione i pesci scavano delle buche.
Non apprezzano la forte illuminazione, nella loro vasca è meglio utilizzare piante galleggianti per smorzare la luce.
Comportamento e compatibilità: Wallaceochromis signatus (ex Pelvicachromis signatus) più robusto rispetto alla maggior parte dei suoi congeneri, ma non va comunque allevato con specie molto vigorose o grandi. Buoni compagni di vasca possono essere grandi tetra come gli Alestidi, i Loricaridi, i Pantodon buchholzi e i Corydoras. Può essere allevato con altri ciclidi d'acqua dolce, se c'è spazio sufficiente per la formazione dei territori.
È aggressivo verso i conspecifici e deve esserne allevata solo una singola coppia, a meno che l'acquario sia molto grande.
Gran parte della loro dieta dovrebbe essere costituita da alimenti vivi e congelati. Sono accettati anche i mangimi secchi. Bisogna anche fornire ai pesci dei vegetali come parte integrante della dieta, come spinaci sbollentati o fiocchi di spirulina.
I maschi sono più grandi, con una figura più snella, una pinna dorsale più allungata e una pinna anale affusolata. La femmina è più piccola e ha un'area ventrale viola.
I Wallaceochromis signatus (ex Pelvicachromis signatus) depongono all'interno di cavità. I pesci formano coppie monogame e il modo migliore per ottenerle è quello di acquistare un gruppo di 6 o più pesci giovani e farli crescere, permettendo che le coppie si formino spontaneamente. Non ci sono garanzie che il semplice acquisto di un maschio e di una femmina si traduca in una coppia compatibile, ma anzi si può provocare la morte di un partner riluttante. Se si sceglie di acquistare una singola coppia, scegliere il maschio più grande e la femmina più colorata nella vasca del venditore.
L'acquario deve essere ricco di ripari e di siti adatti alla riproduzione, con una temperatura di 24-26°C e pH 5.5-6.5. Assicurarsi di fornire un sacco di grotte che fungano come potenziali siti di riproduzione (vasi di argilla rovesciati con una piccola breccia come entrata, o mezzi gusci di noce di cocco rovesciati). E' preferibile una filtrazione tranquilla tramite un filtro a spugna ad aria, in quanto gli avannotti possono essere risucchiati in un filtro troppo potente.
Per un miglior tasso di sopravvivenza degli avannotti non aggiungere nessuna specie che abiti sul fondo, in particolare loricaridi o corydoras, in quanto possono predare avannotti o uova. Tuttavia vanno bene un gruppetto di pesci rassicuranti, come un branco di tetra, Rasbora, ecc. per rendere la coppia meno timida e diminuire le probabilità che i genitori si mangino i propri avannotti. Condizionare i pesci con una buona dieta a base di cibo vivo, congelato e secco.
Il corteggiamento può essere una lunga faccenda, e il maschio può essere molto aggressivo nei confronti della sua compagna. Posizionare caverne/grotte con l'imboccatura così stretta che possa entrarvi solo la femmina, più piccola del maschio, può aiutarla nel dissipare questo comportamento. Quando sono pronti, la coppia sceglie una grotta in cui deporre le uova o scava una buca sotto un pezzo di arredamento. Le uova in genere vengono deposte sul soffitto o su una parete della grotta scelta. La femmina cura le uova, mentre il maschio difende il territorio circostante contro gli intrusi. Se la femmina scompare per qualche giorno o non permette al maschio di entrare in una certa grotta, è spesso buon segno che indica che la deposizione ha avuto successo.
Le uova schiudono in 2-3 giorni e gli avannotti raggiungono il nuoto libero dopo 7-8 giorni. Questo è spesso il momento in cui l'acquariofilo ignaro scopre che i suoi pesci si sono riprodotti, quando gli avannotti lasciano la caverna in massa, sorvegliati da entrambi i genitori. E' molto bello vedere gli avannotti portati in giro per la vasca dai genitori. Gli avannotti dispersi sono o circondati o presi in bocca da uno dei genitori e sputati di nuovo nel gruppo principale. La coppia dovrebbe essere osservata con attenzione in quanto alcuni pesci a questo punto possono scacciare il loro partner.
Gli avannotti sono abbastanza grandi per accettare naupli di artemia o microworm come primi alimenti, e pascolano anche su alghe e detriti. Possono essere lasciati con i genitori fino a quando non si notano i segnali di una nuova riproduzione, in quanto i maschi in particolare, possono diventare aggressivi verso il loro partner.
Taxa principali
Più conosciuto come Pelvicachromis humilis, è raro da trovare in commercio, ed è anche più grande e leggermente più difficoltoso degli altri da far riprodurre.
Più conosciuta con il vecchio nome di Pelvicachromis rubrolabiatus, è una specie rara da trovare in commercio
Più conosciuta con il vecchio nome di Pelvicachromis signatus, è una specie rara da trovare in commercio
Riferimenti & Link
Tutto Quello Che Avreste Sempre Voluto Sapere Ma Non Avete Mai Osato Chiedere...
i messaggi più interessanti tratti da it.hobby.acquari
la scheda su Fishbase
scheda con informazioni tecniche e distribuzione in natura su GBIF-Global Biodiversity Information Facility
scheda su Aquaportail.com
Lamboj, A., Trummer, F. & Metscher, B.D. (2016)
Wallaceochromis gen. nov, a new chromidotilapiine cichlid genus (Pisces: Perciformes) from West Africa - Lamboj, A., F. Trummer and B. D. Metscher (leggi tutto)
di Horst Linke, traduzione in italiano - una preziosa guida sui ciclidi africani, molte illustrazioni corredano l'opera
Cichlids from West Africa: A Handbook for Their Identification, Care, and Breeding
Edizione Inglese di Horst Linke e Wolfgand Staeck
di Wolfgang Staeck e Horst Linke, traduzione in italiano a cura di H. De Jong e, W. Paccagnella
Edizione Inglese di Craig Wrightson - 3 semplici passaggi e 10 facili regole da seguire per avere successo e ottenere il massimo dal nuovo acquario garantito!
Collegamenti & Legenda
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Per saperne di più...
Wallaceochromis gen. nov, a new chromidotilapiine cichlid genus (Pisces: Perciformes) from West Africa - Lamboj, A., F. Trummer and B. D. Metscher 2016
Wallaceochromis signatus (ex Pelvicachromis signatus) - Foto © Bjarne Saetrang (Aquadigital.net)
Wallaceochromis signatus (ex Pelvicachromis signatus) - Foto © Frank Schäfer (Aquarium Glaser GmbH)
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