La Riproduzione dei Platy, gli Xiphophorus maculatus: indicazioni, suggerimenti e consigli utili per individuare le differenze tra maschio e femmina, favorirne l'accoppiamento e far crescere gli avannotti con successo - con analogie e differenze tra le specie simili.
Coppia di Platy, Xiphophorus maculatus
Dimorfismo sessuale
Tra maschi e femmine di Platy non c'è la stessa differenza di colorazione e di grandezza della pinna caudale che si nota tra i Guppy, ma femmine sono colorate esattamente come i maschi, si possono distinguere perché sono un po' più grandi e perché hanno la loro panzona sempre bella gonfia, mentre i maschi sono più longilinei. Soprattutto però il dimorfismo è identico a quello dei poecilidi, e come tale è molto facile da individuare: i maschi hanno la pinna anale trasformata in gonopodio, un organo sessuale che serve per fecondare le uova direttamente nella pancia della femmina, che partorisce quindi piccoli vivi.
Nella foto qui sotto ho cerchiato dove bisogna guardare per vedere la differenza: i Platy, come i Guppy, sono spesso i primi pesci che si vedono, con i quali si entra nel mondo acquariofilo, per cui l'inesperienza è grande... il gonopodio non è altro che quella protuberanza fatta a forma di "pisellino" :-) evidenziata con un cerchietto nel Platy in alto; nella femmina invece la pinna anale ha la forma normale di... pinna :-)
Dimorfismo sessuale nei Platy (Xiphophorus maculatus), la femmina è in basso, bianca, i cerchi indicano cosa guardare per distinguere i due sessi - Foto © Hristo Hristov
Le femmine, oltre ad essere leggermente più grandi e più tozze dei maschi, hanno una pancia molto pronunciata, che diventa grossissima poco prima del parto, ma che rimane bella tonda anche dopo, tanto che nelle femmine più "anziane", che hanno avuto molti parti, è quasi difficile riconoscere se sono incinte o no, da tanto la pancia è "gonfia" anche normalmente...
Accoppiamento
I Platy, come i Guppy, sono ovovivipari, cioè le uova non devono essere deposte su un qualche supporto esterno per essere poi fecondate dallo sperma del maschio, ma, grazie al gonopodio maschile, vengono fecondate direttamente all'interno della pancia della madre. Così gli embrioni all'interno delle uova fecondate si possono sviluppare al sicuro, al riparo dai predatori, nutrendosi del sacco vitellino contenuto all'interno. Al momento del parto quindi la mamma espelle le uova che si stanno schiudendo, partorendo piccoli già formati, della lunghezza di 4-5 mm. praticamente autosufficienti.
Gli avannotti di Platy appena nati sono leggermente più piccoli dei cugini Guppy, crescono anche in media più lentamente, e a differenza di questi non sono grigi uniformi, in genere hanno già da subito gli spiccanti colori dei genitori (nel mio caso erano rossi fiammanti). La femmina partorisce in media meno piccoli delle femmine di Guppy, ed ha anche una gestazione leggermente più lunga (dai 35 ai 45 giorni)
I piccoli appena nati possono essere mangiati sia dai genitori, sia dagli altri Platy, sia da ogni altro pesce dell'acquario, ma in genere se la vasca è ben allestita (vedi sotto) qualcuno sopravvive sempre, e anzi sembra che con il susseguirsi delle riproduzioni i pesci si "stufino" di mangiarseli e ne sopravvivano sempre di più... in mancanza di veri pesci predatori in acquario, tendono a "saturare" tutto lo spazio a disposizione con le continue riproduzioni.
Questa prospettiva in genere non è colta dai neo acquariofili, i quali non appena scorgono una platina con la pancia gonfia subito corrono a comprare sale parto da appendere all'interno della vasca, per salvare quanti più possibili avannotti... :-)
Ve lo dice una che ha fatto proprio così :-), salvo poi rendersi conto che se l'acquario è piantumato (non dico in stile olandese, bastano parecchie piante che formino cespugli un po' intricati e che magari arrivino al pelo dell'acqua, tipo Limnophila, Bolbitis heudelotii, o piante galleggianti, come la riccia o il perfetto Ceratophyllum demersum) i platini sono perfettamente in grado di cavarsela da soli... Magari dipende anche dai casi, ma non ho mai visto i platy adulti mangiarsi i piccolini, gli unici pesci che mi hanno portato il tasso di sopravvivenza a zero sono stati gli scalari e i Badis badis.
Inoltre, se anche i platini sono più vistosi dei guppini, a causa del loro colore spiccante, sono anche molto più sospettosi e guardinghi (forse lo sanno di essere un facile bersaglio :-) ) e tendono a stare molto nascosti tra le piante. Non bisogna sottovalutare nemmeno le dimensioni dell'acquario: se stipate i platy in acquari da 20-30 litri ovviamente i genitori avranno sempre sotto il naso gli avannotti, e sarà più facile che se li mangino; viceversa in un acquario più grande gli avannotti riusciranno meglio a stare a debita distanza dagli adulti...
In definitiva, se il vostro scopo non è di allevarli a livello professionale, vi consiglio di non mettere le femmine in sala parto, perché si stressano enormemente, non è del tutto inusuale che messe in quelle "trappole" prima del tempo si stressino fino ad abortire, partorendo piccoli morti o ancora non sviluppati...
Basta, come ho già detto, qualche pianta adatta a nasconderli e ripararli, e dare due o tre volte al giorno del mangime finemente sbriciolato, che gli altri pesci non riescano a mangiare e che quindi riesca ad arrivare alle loro minuscole bocche.
La riccia da questo punto di vista è ottima anche perché tende a raccogliere frammenti di cibo e altre schifezzuole/microrganismi vari che sono perfetti per l'alimentazione dei minuscoli avannotti
Certo che i cespugli galleggianti di Riccia fluitans sono fondamentali per la sopravvivenza e la sicurezza degli avannotti di platy e guppy...
Femmina di platy (Xiphophorus maculatus) che dà alla luce i suoi piccoli - Video © Stéphanie A
Crescita degli avannotti
Nella foto (un po' sfocata, come le altre del resto, ma non stanno mai fermi :) sono a confronto un avannotto di guppy di 2 giorni e un avannotto di platy di un giorno. C'è un giorno di differenza, ma gli avannotti di platy appena nati sono più piccoli dei cugini guppy, e tendono a crescere più lentamente.
Il fatto che siano così rossi fin dalla nascita li rende molto più visibili dei grigi guppini ad eventuali predatori, forse è per questo che ho notato essere molto più guardinghi, è difficile finché sono così piccoli vederli nuotare all'aperto come fanno invece i guppini, tendono a stare sempre al riparo delle piante.
Mi sono però arrivati parecchi messaggi, da quando ho questo sito, di allevatori di Platy ed altri poecilidi, i quali mi dicevano sconfortati che nonostante le piante nessun avannotto riusciva a sopravvivere ai genitori... Mi sembrava quasi strano fino a che uno non mi ha detto addirittura di aver visto con i suoi occhi una molly "ciucciare" un avannotto attraverso le sbarre della sala nido!!
Io non so spiegare come possano esserci comportamenti così differenti da parte di pesci della stessa specie... E del resto nel mio acquarietto non è che ci sia la foresta tropicale, ci sono solo cryptocoryne, bolbitis e tanto muschio di giava...
Nel caso aveste anche voi dei poecilidi particolarmente dediti al cannibalismo, ricordate che piuttosto che far crescere gli avannotti in una striminzita sala parto, è meglio approntare un acquarietto a parte (con filtro, piante, ecc.), non troppo piccolo, almeno 30 litri, perché possano aver lo spazio per crescere, sani e soprattutto forti... Non avete idea della differenza di crescita tra avannotti cresciuti in acquario e avannotti cresciuti in sala parto: questi ultimi rimangono più piccoli, più scialbi nella colorazione, con la muscolatura meno sviluppata di quelli che hanno la fortuna di crescere in acquario. Inoltre molti lamentano morti improvvise e di massa, magari dopo tempo, quando sembrava andare tutto bene: il ricircolo dell'acqua è sempre problematico in quei loculetti, i piccoli devono mangiare poco e spesso, ma molte volte quello che cade a terra non lo considerano più... con il risultato che i valori di ammoniaca e/o nitrati possono subire delle impennate improvvise, causando la morte dei più deboli, ma anche di tutti gli avannotti.
Senza contare poi il trauma che hanno i piccoli vissuti fino ad allora nel loculo della sala parto quando vengono reimmessi in vasca, trovandosi in un ambiente per loro enorme, con la vicinanza degli adulti, molto più grossi di loro: hanno delle vere e proprie crisi di panico, sembra che debba venire loro un infarto da un momento all'altro... è un fortissimo stress, che può essere facilmente evitato facendoli crescere in un ambiente più consono.
Vi riporto qui sotto l'esperienza di Irene, che mi ha scritto dopo aver visitato il sito:
Irene
Salve, mi chiamo Irene ed è da Pasqua di quest'anno che ho inserito nel mio acquarietto (un modesto 30 lt allestito a inizio aprile) alcuni platy. Sono 2 femmine ( Lucrezia e Berenice. Esisteva anche Pancrazia, ma, ahimé, è morta di idropisia dopo 9 giorni) e 3 maschi (Tiberio, Caio e Camillo). Finora mi sono accorta di 3 cucciolate, ma credo che ce ne siano state di più e che i piccoli non siano sopravvissuti. Volevo riportarti la mia esperienza.
Voglio precisare che sono una completa principiante e che nell'acquario ci sono anche 2 molly (entrambe femmine), 2 corydoras e 2 piccoli Otocinclus.
Un giorno, a inizio luglio, mi sono accorta che una delle 2 platy batman era più rotonda dell'altra e che in trasparenza, nella pancia, si poteva vedere qualcosa di nero, simile a tanti granuli, che l'altra, più magra, non aveva. Così l'ho presa e l'ho isolata in una vasca , cambiandole l'acqua molto spesso.
Dopo 10 giorni ho notato che nella vasca con lei c'era un esserino più piccolo, ma dello stesso giallo. Sono rimasta a guardare per vedere se ne partoriva altri, ma la prima cosa che ha fatto, una volta individuato il piccolo... se l'è mangiato.
Da quel momento tengo tutti gli avannotti in una vasca a parte.Tempo dopo ho notato altri piccoli, direttamente nell'acquario, che ho provveduto a spostare nella vasca degli avannotti. Purtroppo di quella cucciolata ne ho salvati solo 3. Più o meno una settimana fa ho dato da mangiare agli adulti, e mentre controllavo che tutti stessero bene ho visto un avannotto nuotare tra le foglie di una Cryptocoryne.
Siccome sono soggetta alla legge di Murphy applicata agli acquari (quando vedi un avannotto sopravvissuto, sicuramente arriverà sua madre che te lo mangerà sotto gli occhi) l'ho aggiunto agli altri nella vasca apposita. Dopo poche ore ne ho notati altri 2 e li ho separati dagli adulti.Ho notato subito la differenza di sviluppo tra quelli cresciuti in un ambiente estremamente calmo, privo di arredi e corrente, e i 3 cresciuti in un ambiente "ostile". infatti i primi erano più piccoli, coi colori meno brillanti e la muscolatura meno sviluppata. Così ho comprato un filtro a zainetto, 2 piantine e ho arredato la loro vaschetta come un vero acquario.
Ora hanno tutto, tranne i predatori, e stanno crescendo più in fretta di prima e più robusti! Cominciano anche ad avere una colorazione più marcata (sono l'incrocio tra batman e arcobaleno)!
Se avete altre esperienze a riguardo, scrivetemi pure qui sotto nei commenti :-)
Per approfondire:
La Riproduzione dei Guppy, i Poecilia reticulata: indicazioni, suggerimenti e consigli utili per individuare le differenze tra maschio e femmina, favorirne l'accoppiamento e far crescere gli avannotti
Esperienza di allevamento e riproduzione di questi insoliti pesci ovovivipari d'acqua salmastra - tratto e tradotto da un articolo di Birgit McKinnon
Esperienza di allevamento e di riproduzione di questi insoliti (e spesso introvabili) piccoli ovovivipari, con descrizione particolareggiata e foto - tratto e tradotto da un articolo di Felipe Aoki Gonçalves
Anche se spesso si tende a considerarlo un pesce "da principianti", il molly può riservare grandi soddisfazioni anche all'acquariofilo esperto - tratto da un articolo di Serafino Teseo
Riferimenti & Link
Tutto Quello Che Avreste Sempre Voluto Sapere Ma Non Avete Mai Osato Chiedere...
i messaggi più interessanti tratti da it.hobby.acquari
Edizione italiana - di Andrea Gollin - Il libro è un approfondimento per chi si avvicina per la prima volta all’allevamento del guppy (Poecilia reticulata). Pesce tra i più comuni ed allevati in acquario.
Guppy, Black molly, Xiphophorus & C: Allevamento, selezione, etologia dei poecilidi
Edizione italiana - di Valerio Zupo - Guppy, platy, Xiphophorus, Black molly e tante altre specie riescono a riempire di gioia la vita dell’hobbista grazie ai loro colori, ai movimenti vivaci, al carattere giocherellone, alla riproduzione facile ed alla robustezza di.mostrata. Per allevarli con successo è necessario conoscere delle notizie di base sulle loro esigenze.
Xiphophorus, platy e portaspada: Manuale Pratico per un Acquario Felice
Edizione italiana - di ColtureAcquatiche.it Pla-thai.com - La prima guida pratica dedicata ai nuovi acquariofili, dalla collaborazione tra ColtureAcquatiche.it e Pla-thai.com nasce un manuale pratico in cui potrete conoscere davvero le esigenze degli Xiphophorus più comuni, come mantenerli in acquario, come allevarli e come proteggerli dalle malattie.
Taxa principali
Una specie di portaspada non facile da trovare in commercio, ma che proprio per questo non ha sofferto della produzione in massa del più comune Xiphophorus hellerii
Una specie di portaspada molto difficile da trovare in commercio
E' uno tra i pesci d'acquario più riconoscibili del mondo e onnipresente nel commercio dei pesci d'acquario, con una sconcertante serie di forme ornamentali
I Platy sono tra i più diffusi pesci d'acquario, considerati adattissimi ai principianti, anche perché si riproducono facilmente in acqua di rubinetto. Conoscerne esigenze e necessità aiuta comunque ad allevarli a lungo in salute.
Una splendida specie di portaspada, tra le più grandi del genere
Xiphophorus milleri è una specie endemica che vive esclusivamente nel lago di origine vulcanica di Catemaco, in Messico.
Una tra le più belle specie di Xiphophorus, con la 'spada' che può superare il doppio della lunghezza del corpo
Un portaspada molto difficile da trovare in commercio, ma allevato da appassionati di ovovivipari
Una specie di portaspada che rimane molto piccola, ma che non è adatta a piccoli acquari, perché ama la forte corrente
Estremamente popolari, ne sono disponibili decine di varietà riprodotte selettivamente, purtroppo molto poco robuste, e soggette a malattie e morte prematura.
Commenti
Commenti
Aggiungi un commento