Articolo molto utile per l'identificazione del Yasuhikotakia caudipunctata e per quella delle sue varianti regionali.
Tratto e tradotto dall'articolo:
"Speckletail Loach (Yasuhikotakia (previously Botia) caudipunctata)"
di Bogdan Janiczak
Yasuhikotakia caudipunctata (ex Botia caudipunctata) - Foto © Bogdan Janiczak
Nel suo articolo Bogdan Janiczak rivela di avere, personalmente, un particolare sentimento per gli esemplari di questa specie di Botiidae, forse dovuto al fatto che la loro identificazione gli aveva preso, alcuni anni fa, un buon paio di mesi. Cercando il proverbiale seme della verità, ha avuto contatti con persone che, nello stesso periodo, erano alla ricerca quasi continua di nuove specie di pesci nei sistemi d'acqua dolce dei paesi del sud-est asiatico.
Yasuhikotakia caudipunctata (ex Botia caudipunctata) - Foto © Bogdan Janiczak
La storia di Yasuhikotakia caudipunctata (ex Botia caudipunctata) è relativamente breve. La prima descrizione scientifica proviene da due ittiologi giapponesi, Taki e Doi (1995).
Purtroppo, né la descrizione originale né l'altra documentazione disponibile si accordava completamente con alcuni dei caratteri morfologici dei tre begli esemplari che vennero in possesso di Bogdan Janiczak in un modo molto insolito.
Come spesso succede con le varie specie di Botiidae, Bogdan Janiczak aveva scoperto questi esemplari nel locale negozio di animali domestici sotto il nome sbagliato di Yasuhikotakia lecontei (ex Botia lecontei, Silver loach) nel gennaio del 2000. Abbastanza casualmente, comunque, un paio di giorni prima, lo stesso negozio gli aveva fornito, dietro sua richiesta, cinque giovani Yasuhikotakia lecontei (ex Botia lecontei), e gli esemplari in discussione erano stati ordinati semplicemente per colmare il vuoto nella vasca del negozio. Il primo sguardo gli era già stato sufficiente per notare, malgrado la scarsa luce nelle vasche (non è affascinante?), alcune significative differenze non soltanto nella taglia, ma anche nella forma generale del corpo, nei Botiidae appena arrivati. In quel momento, vedendo la pinna caudale, marcata in modo caratteristico da puntini scuri simili a macchioline, era molto improbabile che fossero la specie dichiarata. Ma quando li ha visti per la prima volta alla luce del giorno, anche se imballati in un sacchetto di plastica, è stato scosso dall'eccitazione.
Gli iniziali tentativi di identificazione dei nuovi arrivati, mentre i pesci si stavano ambientando senza problemi nel loro nuovo ambiente dell'acquario, lo avevano portato alla evidente conclusione che, malgrado determinate analogie, c'erano anche visibili e chiare differenze rispetto alla descrizione dell'esemplare tipico della specie allora, ancora, di Yasuhikotakia caudipunctata (ex Botia caudipunctata).
Yasuhikotakia caudipunctata (ex Botia caudipunctata) - Foto © Bogdan Janiczak
Bogdan Janiczak intraprende quindi il tentativo di spiegare qui i dubbi frustranti e le discrepanze, nell'interesse di fare chiarezza, concentrandosi però, sulle conclusioni finali, lasciando da parte i dettagli di tutto quello che era accaduto nel frattempo (chi fosse più profondamente interessato ai dettagli, saranno benvenuti se cercheranno i file su Loaches Online). Grazie all'aiuto e all'assistenza di uno dei più apprezzati e riconosciuti "botiologi" contemporanei, il Dott Tyson Royal Roberts - scopritore delle specie di Syncrossus reversa e Yasuhikotakia splendida, è stato concluso che gli esemplari in questione sono una variante del Yasuhikotakia caudipunctata esistente nel bacino del fiume Mun. Il motivo di come tale rarità sia stata importata in Polonia, il paese di Bogdan, probabilmente rimarrà inspiegato.
Yasuhikotakia caudipunctata (ex Botia caudipunctata) - Foto © Bogdan Janiczak
Indubbiamente, in conseguenza delle testimonianze disponibili e secondo l'esperienza personale maturata negli anni da Bogdan Janickak, questa specie che appartiene al genere Yasuhikotakia (ex complesso Modesta) è, con disperazione degli appassionati dei Botiidae di tutto il mondo, vista estremamente di rado nel commercio acquariofilo, e della variante del Yasuhikotakia caudipunctata (Speckletail loach) ritrovata nella zona del fiume Mun ancora non è stata trovata nessun'altra descrizione né una singola foto.
In più, anche la documentazione disponibile sulla specie Yasuhikotakia caudipunctata standard è allo stesso modo molto limitata. I membri di questa specie sono visivamente simili, omettendo i particolari della colorazione e dei disegni delle pinne, almeno a prima vista, sia a Yasuhikotakia modesta che a Yasuhikotakia lecontei. Una ispezione visiva leggermente più dettagliata rivelerà presto però che gli Yasuhikotakia caudipunctata non sono generalmente nè snelli come Yasuhikotakia lecontei nè dalla costituzione robusta come Yasuhikotakia modesta, ponendosi in qualche modo in mezzo alle due specie accennate.
Probabilmente la distinzione più caratteristica degli Yasuhikotakia caudipunctata, che li rende differenti dagli altri membri del Complesso Modesta, sono i piccoli puntini bruno/nerastri (speckles, da cui "speckletail loach") distribuiti non soltanto sulla caudale (descrizione originale), ma anche sulla dorsale e a volte sulle pinne anali (variazione del bacino del fiume Mun). In più, si nota un margine distale nerastro sulla dorsale, una grande macchia nerastra su peduncolo caudale e una o due piccole barre (simili ad una sella) sulla parte superiore del corpo dietro la base della pinna dorsale. Le pinne degli appartenenti a questa specie hanno una pigmentazione caratteristica da giallastra a rossastra, più intensa nei maschi (alcune fonti segnalano soltanto il colore giallo luminoso, ma a parere di Bogdan Janiczak il pigmento rosso è presente anch'esso in diverse e varie estensioni). I maschi tendono generalmente ad essere più snelli, mentre le femmine, nondimeno attraenti e bellissime, hanno una costituzione più robusta, con la caratteristica forma convessa della parte del corpo pre-dorsale.
Yasuhikotakia caudipunctata (ex Botia caudipunctata) - Foto © Bogdan Janiczak
I pesci di questa specie raggiungono una lunghezza totale di poco superiore ai 10 cm.(4 pollici), esibendo, al contrario dei loro parenti più grandi della famiglia, vitalità e temperamento superiori alla norma. Nell'acquario di comunità dominavano su Yasuhikotakia lecontei, Botia dario e Botia striata. Tuttavia, lasciavano il campo ai più piccoli nelle dimensioni, ma un po' più più aggressivi e territoriali Yasuhikotakia eos (Sun loach). La battaglia per la dominazione nella parte centrale dell'acquario si era limitata fortunatamente a dei buffi sforzi per spingersi fuori a vicenda dalle noci di cocco, considerate probabilmente dalla comunità della vasca (almeno dai Botiidae) come quartier generale. Sono stati accompagnati dai forti suoni caratteristici (schiocchi) generati dai membri dei gruppi in competizione. Questa situazione comunque non è durata troppo a lungo, ed il nuovo ordine era stato accettato da entrambi gli iniziali antagonisti.
È interessante notare che quando la comunità è stata spostata in un nuovo acquario, più grande, con una tipologia del fondo e distribuzione dei nascondigli un po' differente, la questione iniziale non è stata modificata di nuovo. Ogni Botiidae, trovando rapidamente un riparo adatto, soddisfacente, ben confacente ai propri bisogni, non ha neppure provato ad annettere o a reclamare il territorio degli altri pesci.
Yasuhikotakia caudipunctata (ex Botia caudipunctata) - Foto © Bogdan Janiczak
Sono passati quattro anni dal primissimo incontro di Bogdan Janickzak con questa specie veramente meravigliosa. Nel frattempo, malgrado i suoi innumerevoli sforzi ed attenzione puntati su ogni nuovo arrivo, non è ancora riuscito a trovare un altra prova della loro esistenza. Doveva ammettere di aver avuto un originale Yasuhikotakia caudipunctata (nessun puntino sulle pinne ma solo sulla caudale), ma non quei gioielli con la pinna dorsale ocellata.
Fortunatamente le cose, sia buone che cattive, non durano per sempre nelle nostre vite. Nel mese di gennaio del 2004, il viaggio di un collega appassionato di Botiidae alla città capitale della Germania, Berlino, ne aveva riportato sei nuovi appartenenti a questa meravigliosa specie, quattro dei quali, grazie alla sua generosità, sono arrivati nel mio acquario.
E così, l'intera storia continua, con il secondo capitolo ancora da scrivere. I nuovi pesci, per il momento, sono stati inseriti nell'affollato acquario di comunità con alcuni Botia della regione indiana (Botia dario, Botia striata, Botia rostrata), un Syncrossus beauforti (Tiger loach), un discreto banco di Puntius everetti (clown barbs) ed alcuni altri piccoli pesci gatto corazzati sudamericani.
Finora, seguendo la storia tipica delle favole, vivono nell'armonia e nella pace. il desiderio di Bogdan Janiczak è che durasse anche per tutti gli anni a venire...
Testo originale in inglese e foto © Bogdan Janiczak
Per approfondire:
Foto ed esperienze d'allevamento di Yasuhikotakia caudipunctata 'Mun River' - tratto e tradotto da un articolo di Bogdan Janiczak
Una serie di esperienze personali nell'allevamento degli Yasuhikotakia eos, tratte e tradotte da Loaches Online
Una serie di esperienze personali nell'allevamento degli Yasuhikotakia morleti, tratte e tradotte da Loaches Online
Articolo completo su questo splendido botia, con esperienza ed indicazioni per l'allevamento, descrizione del suo comportamento e dei luoghi d'origine - tratto e tradotto da un articolo di Bogdan Janiczak
Piccolo compendio di quello che c'è da sapere prima di comprare i botia, per poterli allevare al meglio, o per non comprarli affatto :-)
Spiegazione particolareggiata del perché questi due tipi molto differenti di pesci non sono adatti ad essere alloggiati insieme - tratto e tradotto da un articolo di Emma Turner
Descrizione dettagliata dell'ambiente da ricreare in una vasca dedicata ai Botia e ai Cobitidi, il più possibile simile al loro habitat naturale - traduzione in italiano di un articolo tratto da Loaches Online
Articolo che affronta in maniera analitica, completa ed esaustiva il modo migliore di alimentare i Botia e i Cobitidi in acquario - traduzione in italiano di un articolo tratto da Loaches Online
Un'Introduzione all'allevamento dei Botia: guida di base per allevare con successo i Botiidae, una delle gioie più grandi nell'acquariofilia dolce tropicale - tratto e tradotto da un articolo di Emma Turner
Riferimenti & Link
la scheda su Loaches Online

Edizione Inglese di Mark MacDonald - Un libro purtroppo solo in inglese, co-scritto dal team di Loaches Online, il che vale già come una garanzia di informazioni veritiere, derivate dall'effettiva conoscenza ed esperienza con i cobitidi.

Edizione Inglese di Paul V. Loiselle - Guida in inglese sull'allevamento di molte specie di botia, cobitidi e pesci gatto, con molti articoli che affrontano i temi comuni da tener presenti con queste specie.

Edizione Inglese di Braz Walker
Taxa principali
Abbastanza difficili da trovare, in genere arriva nei negozi mescolato a grandi gruppi di Yasuhikotakia morleti. Nonostante le dimensioni contenute ha un'indole spiccatamente aggressiva e territoriale...
E' un botia aggressivo, che andrebbe tenuto in gruppo numeroso perché si formi una naturale gerarchia, in un grande acquario monospecifico o in compagnia di botia dal carattere parimenti aggressivo...
Raggiunge ragguardevoli dimensioni per cui, insieme al fatto che deve essere allevato in gruppi di non meno di 5 esemplari, necessita di acquari molto grandi, anche se non è aggressivo come altri congeneri.
Una specie rara da trovare in commercio e poco conosciuta
Ha un carattere aggressivo e turbolento, che unito alle ragguardevoli dimensioni e al fatto che deve vivere in gruppo, lo rende adatto solo a vasche molto grandi
Nonostante le ridotte dimensioni ha un carattere irascibile e rissoso, per cui non è adatto ai comuni acquari di comunità.
Splendido botia molto aggressivo e territoriale, che si trova raramente in commercio
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