Nonostante le ridotte dimensioni ha un carattere irascibile e rissoso, per cui non è adatto ai comuni acquari di comunità.
Yasuhikotakia morleti (ex Botia morleti) lo Skunk Loach, botia puzzola - Foto © Emma Turner (Loaches.com)
10 cm TL
Conosciuto anche come Botia horae, il Botia morleti (ora Yasuhikotakia morleti) nonostante le ridotte dimensioni (non supera i 10 cm di lunghezza) ha un carattere irascibile e molto rissoso, non è affatto adatto quindi ai comuni acquari di comunità.
E' una tra le più comuni specie di Yasuhikotakia nel commercio acquariofilo, e viene venduto anche come "skunk botia" o "Hora’s loach", quest'ultimo nome in riferimento a Botia horae Smith 1931, che attualmente viene considerato un sinonimo di Yasuhikotakia morleti.
Il suo aspetto è simile alla specie molto più rara di Yasuhikotakia longidorsalis, ma può esserne distinta grazie al fatto che ha una striscia scura sulla superficie dorsale (che dà origine al nome volgare "skunk loach", Botia puzzola), che manca nella sua parente.
Le due specie possono essere ulteriormente distinte dalla seguente combinazione di caratteri: barre verticali sui fianchi presenti solo nei giovani / subadulti (rispetto al presente per tutta la vita in Yasuhikotakia longidorsalis); 7-9 raggi ramificati della pinna dorsale, di solito 8 (contro 9-10); 28-30 vertebre totali (contro 30-31); 9 vertebre predorsali (contro 10); muso più lungo che misura il 50,3-55% della lunghezza della testa (rispetto al 48,5-51,3%); occhi più grandi con diametro orbitale del 19,4-21,5% della lunghezza della testa (rispetto al 14,5-17,7%); spine suborbitali più corte che misurano il 23,1-28,0% della lunghezza della testa (rispetto al 29,6-34,4%).
L'aspetto di Yasuhikotakia morleti è tozzo e appiattito lateralmente, con un profilo della pancia diritto e molto incurvato sulla schiena. La pinna dorsale si trova direttamente sopra le pinne ventrali e quindi molto in avanti rispetto alla pinna anale. Ci sono soltanto otto raggi molli nella pinna dorsale. La testa è appuntita e relativamente lunga, con la bocca rivolta verso il basso, con tre paia di barbigli abbastanza corti. Sotto l'occhio ci sono due spine appuntite che possono essere erette e bloccate in posizione. La colorazione generale è verde giallastra con il ventre più pallido e il dorso più grigiastro. I fianchi presentano quattro strette barre trasversali abbastanza corte ma queste non sono a volte molto distinguibili. Una banda nera comincia alla punta del muso e corre lungo la cima della parte superiore. Termina appena davanti alla pinna caudale, in cui si unisce ad una barra trasversale nera intensa sul peduncolo caudale.
Morfologia: Raggi dorsali molli (totale): 12-13; Raggi anali molli: 9-10; Vertebre: 28-30. Ha 7-9 raggi ramificati della pinna dorsale; una banda a metà del dorso dalla testa alla coda, che si estende ventralmente come barra verticale sul peduncolo caudale; spina eretta etmoide (a forma di crivello) perpendicolare al muso osservata da sopra; grande lobo mentale; corpo di colore marrone dorato, a volte con una serie di strette barre in individui giovani; pochi segni a forma di vermicelli scuri verticali sul fianco; pochi puntini neri sulla pinna caudale
Il genere Yasuhikotakia è stato eretto da Nalbant (2002) per includere alcuni ex membri del genere Botia che in precedenza erano stati chiamati il "gruppo" di Botia modesta in seguito a Taki (1972). I membri sono definiti dalla seguente combinazione di caratteri, come indicato da Kottelat (2004): lobo mentale non sviluppato in un barbiglio, con una coppia di papille carnose sul bordo anteriore; fontanella fronto-parietale grande e larga; camera anteriore della vescica natatoria parzialmente coperta da capsula ossea; camera posteriore grande; parte superiore della stretta sopra-etmoide; forame ottico piccolo; processo anteriore della premascella intero, non circostante una cavità; processo rostrale lungo, con una cresta più o meno distinta lungo il bordo interno; spina suborbitale fortemente ricurva all'indietro e bifida; testa nuda.
I giovani Yasuhikotakia morleti presentano tipicamente una serie di barre scure verticali sul corpo che scompaiono mano a mano che il pesce matura - Foto © Nonn Panitvong (Siamensis.org)
Yasuhikotakia morleti (ex Botia morleti) lo Skunk Loach, botia puzzola - Foto © Emma Turner (Loaches.com)
- Specie che deve vivere in gruppo
- Specie aggressiva e territoriale
- Specie non riprodotta in cattività, gli esemplari in commercio provengono dalla cattura in natura. Chiedete sempre al negoziante se i pesci che state per prendere sono di cattura o d'allevamento.
Un gruppo di 20 giovani Yasuhikotakia morleti (Skunk Loach, Botia puzzola) in una vasca di quarantena - Video © MadDuff01
Asia: Bacini dei fiumi Mekong, Chao Phraya e Maeklong, e Thailandia peninsulare
La specie Botia morleti è stata descritta come proveniente da un affluente del sistema del fiume Mekong inferiore nel distretto di Samraong Tong, provincia di Kampong Speu, in Cambogia, ma da allora è stata registrata in tutto il Mekong centrale e inferiore in Thailandia, Laos, Cambogia e Vietnam, più i drenaggi di Chao Phraya e Mae Klong nella parte occidentale e centrale Thailandia.
Tuttavia, la maggior parte di quelli che si trovano in vendita nei negozi sono riprodotti commercialmente allo scopo.

STATO NELLA LISTA ROSSA IUCN:
LEAST CONCERN (minima preoccupazione)
- Skunk Loach: la distribuzione e lo stato della specie in natura, sul sito della IUCN Red List, il più ampio database di informazioni sullo stato di conservazione delle specie animali e vegetali di tutto il mondo.
Ambiente: demerso; acqua dolce; Clima tropicale
Botia morleti si presenta nei fiumi grandi e medi. Abita acque sia tranquille che fluenti. Trovato in fessure tra le rocce o in buche scavate sotto le rocce o le radici, solitamente in habitat sabbiosi.
Probabilmente nel suo ciclo di vita emigra nelle zone temporaneamente sommerse durante gli alti livelli d'acqua delle stagioni delle piogge. I giovani di un anno ritornano ai fiumi in novembre ed in dicembre nel Mekong inferiore. Questo fa sì che venga ritrovato in diversi tipi di habitat a seconda del periodo dell'anno, dai principali canali fluviali ai piccoli tributari e alle zone temporaneamente allagate.
Coabita con Yasuhikotakia lecontei, Yasuhikotakia modesta, e Syncrossus helodes in gran parte delle aree in cui vive; in una ricerca sul fiume Mun condotta nella provincia di Surin, Thailandia nord-orientale, è stato raccolto insieme a una miriade di altre specie di pesci, tra cui oltre ai tre menzionati prima ricordiamo Acantopsis choirorhynchos, Lepidocephalichthys hasselti, Barbonymus altus, Epalzeorhynchos frenatum, Esomus metallicus, Hampala dispar, Mystacoleucus marginatus, Barilius koratensis, Rasbora borapetensis, Rasbora dusonensis, Rasbora rubrodorsalis, Rasbora trilineata, Puntius orphoides, Puntius partipentazona, Gyrinocheilus aymonieri, Trichopodus pectoralis, Trichopodus trichopterus, Trichopsis pumila, Trichopsis vittata, Pseudomystus siamensis, Mystus singaringan, Kryptopterus cryptopterus, Mastacembelus favus.
Dimensioni minime dell'acquario: 120x40x40h cm per un gruppo di almeno 5-6 esemplari.
Tutti i botia hanno bisogno di un allestimento ben strutturato, anche se la scelta effettiva degli arredi può variare in base al gusto personale. Una disposizione dal look naturale potrebbe includere un substrato di sabbia fine, non tagliente, per non danneggiarne i delicati barbigli; con un sacco di rocce lisce, sassi e ciottoli, più radici, legni e rami a formare più nascondigli e ripari che si può.
L'illuminazione può essere relativamente bassa, per cui si possono aggiungere solo piante che stanno bene in tali condizioni come Microsorum pteropus (felce di Giava), Taxiphyllum barbieri (muschio di Giava) o Anubias. Queste piante hanno l'ulteriore vantaggio di poter essere attaccate agli arredi in modo da fornire utile ombra.
Bisogna assicurarsi di fornire un sacco di rifugi e ripari, in quanto gli Yasuhikotakia come tutti i botia sono curiosi e sembrano godere nell'esplorare ogni anfratto dell'ambiente circostante. Rocce, legno, vasi di fiori rovesciati, pezzi di tubo in pvc o terracotta, gusci di noci di cocco, e altri arredi possono essere utilizzati in qualsiasi combinazione per ottenere l'effetto desiderato.
Sono eccellenti scavatori e non è raro facciano buche profonde e canali sotterranei, per cui è d'obbligo assicurarsi che le costruzioni di rocce che fanno da nascondigli siano molto solide e poggiate direttamente sul vetro di fondo dell'acquario e non sulla sabbia, che venendo smossa le farebbe crollare. L'acqua dovrebbe essere tenera e cambiata regolarmente.
Ricordate che a loro piace stiparsi in piccoli spazi e fessure, per cui è meglio evitare oggetti con bordi ruvidi o taglienti; eventuali buchi o fori troppo piccoli che rischierebbero di intrappolarli vanno riempiti con silicone per acquari.
E' necessario anche un coperchio ben aderente, in quanto a volte amano saltare.
Sebbene non richiedano particolari condizioni di turbolenza di un vero e proprio fiume-acquario, stanno meglio quando l'acqua è ben ossigenata, con una certa corrente.
Sono intolleranti all'accumulo di rifiuti organici e richiedono acqua pulitissima per vivere in salute. Per questi motivi non devono mai essere introdotti in acquari biologicamente immaturi e si adattano più facilmente ad acquari stabili e maturi. In termini di manutenzione, dovrebbero essere considerati di routine cambi d'acqua settimanali del 30-50% del volume della vasca.
Comportamento e compatibilità: Anche se Yasuhikotakia morleti mostra comportamenti simili alla maggior parte degli altri membri del genere, può essere combattivo, mordere le pinne e molestare violentemente i compagni di vasca, specialmente se allevato in gruppo troppo piccolo. L'intensità di tale aggressività varia a seconda degli individui, chi più chi meno, ma comunque questa specie è adatta solo per grandi acquari strutturati contenenti altri pesci robusti.
Deve quindi essere accuratamente evitata la convivenza con pesci dai movimenti lenti e/o con pinne lunghe, come ad esempio Betta, Guppy o molti ciclidi, ma possono essere compagni di vasca più adatti dei ciprinidi pelagici e attivi, come molti Devario, Rasbora, Puntius e alcuni Danio spp.
Per quanto riguarda la convivenza con altri botia, ha dimostrato di convivere con successo con altre specie di Yasuhikotakia, ed anche con i Botia più robusti come Botia almorhae o Botia kubotai e tutti i membri del genere Syncrossus.
Stanno bene anche con alcuni cobitidi e nemacheidi, e con le specie di Epalzeorhynchos, Crossocheilus, Garra e molti altri pesci gatto, anche se è da evitare la convivenza con quelli più tranquilli e pacifici, come i Corydoras. Come sempre, una ricerca approfondita prima di selezionare una comunità di pesci è il modo migliore per evitare problemi.
Gli Yasuhikotakia sono gregari, formano gerarchie sociali complesse e dovrebbero essere allevati in gruppi di almeno 5 o 6 esemplari, preferibilmente 10 o più. Se allevati singolarmente possono diventare eccessivamente timidi o al contrario aggressivi verso pesci di forma simile; se ne vengono acquistati solo un paio o un trio, l'individuo dominante può sottomettere l'altro/gli altri, fino anche a farli smettere di mangiare.
Detto questo, tendono a formare aggregazioni meno affiatate rispetto ad alcuni congeneri, ma dovrebbero comunque essere allevati in gruppi numerosi, poiché richiedono un contatto regolare con i conspecifici, un fatto esemplificato da una serie di rituali comportamentali che sono stati costantemente registrati negli acquari.
Yasuhikotakia morleti (ex Botia morleti) - Foto © Kelly Unscharf (Seriouslyfish.com)
Alcuni comportamenti ricorrenti mostrati dai botia sono stati osservati tanto spesso da aver meritato un nome non scientifico per facilità di riferimento.
- Per esempio, durante i combattimenti per la dominanza (che si verificano più frequentemente quando i pesci vengono inseriti in un nuovo acquario, o vengono aggiunti nuovi individui ad un gruppo esistente) i protagonisti di norma perdono molto del loro disegno e colorazione, tale fenomeno è conosciuto come "greying out", ingrigimento, e di solito non è nulla di cui preoccuparsi.
- È interessante notare che da alcune osservazioni sembra che il carattere del più alto nella gerarchia sociale, o individuo alpha, influenzi quella di tutto il gruppo, anche se va detto che studi scientifici sul comportamento dei botia sono praticamente inesistenti. Sembra certo che mostrano un certo grado di "personalità", cioè alcuni esemplari possono essere naturalmente più audaci o più aggressivi di altri, per esempio. L'individuo alfa è normalmente il più grande esemplare all'interno del gruppo e spesso è di sesso femminile.
- Anche lo "shadowing" è un comportamento interessante, in cui gli individui più giovani nuotano letteralmente fianco a fianco degli individui più anziani, imitando ogni loro movimento. Alcuni allevatori segnalano che più pesci piccoli possono seguirne contemporaneamente uno grande, che si ritrova con anche tre o quattro pesci per ogni fianco! La ragione non è conosciuta; può riguardare il rimanere in contatto tra di loro quando i fiumi si gonfiano durante i periodi di inondazioni, la riduzione della resistenza nuotando in formazione, o avere qualche altra funzione comunicativa. E' stato osservato sia in acquari con forte corrente che con poca corrente d'acqua, e sembra essere abituale, tanto che alcuni individui diventano l'"ombra" di pesci di altre specie se non sono presenti conspecifici.
- Il suono sembra essere un fattore importante nella comunicazione, in quanto sono in grado di produrre un "click" acustico, che aumenta di volume quando sono eccitati. Gli aspetti comportamentali di questo fenomeno rimangono in gran parte non studiati.
- Un altro comportamento curioso è la cosiddetta "loachy dance", la danza dei botia, che coinvolge un intero gruppo in un costante nuoto agitato intorno ai lati della vasca, di solito utilizzandone l'intera lunghezza e altezza. Le ragioni di questo comportamento sono sconosciute, ma gli inneschi più comuni sembrano essere l'aggiunta di cibo, il cambio d'acqua o l'inserimento di nuovi conspecifici, e può durare da pochi minuti a un giorno o più.
- I botia spesso amano infrattarsi in angoli particolari, incunearsi verticalmente o lateralmente tra gli elementi di arredo, o addirittura sdraiarsi sul substrato a pancia in sù. Questo non è motivo di allarme e sembra essere un comportamento di riposo naturale. I botia possiedono anche spine sub-oculari taglienti e mobili, che normalmente vengono nascoste all'interno di una piega della pelle, ma vengono erette quando stressati, ad esempio se vengono tolti dall'acqua. E' quindi necessaria molta cura perchè non si impiglino on le spine nel retino, in caso disincastrarli con molta delicatezza, facendo attenzione perché le spine degli individui più grandi possono ferire la pelle umana.
I botia sono soggetti ad una malattia chiamata comunemente "malattia del dimagrimento" (skinny disease) e caratterizzata da perdita di peso e aspetto "scheletrico". Ciò è particolarmente comune negli esemplari appena importati e si pensa sia causata da una specie di flagellati del genere Spironucleus. E' curabile, anche se il farmaco consigliato varia a seconda del paese: gli acquariofili nel Regno Unito tendono ad usare l'antibiotico Levamisolo mentre quelli negli Stati Uniti il Fenbendazolo (aka Panacur).
Yasuhikotakia morleti (ex Botia morleti) lo Skunk Loach, botia puzzola - Foto © Emma Turner (Loaches.com)
Yasuhikotakia morleti (ex Botia morleti) lo Skunk Loach, botia puzzola - Foto © Emma Turner (Loaches.com)
Anche se gli Yasuhikotakia sembrano essere prevalentemente carnivori, se disponibili si nutrono volentieri anche di vegetali, spesso anche delle foglie più tenere delle piante acquatiche. La loro dieta in natura consiste in molluschi acquatici, vermi, insetti e altri invertebrati.
In acquario non hanno pretese, ma deve essere offerta una dieta varia, con mangimi secchi di buona qualità e chironomus, tubifex, artemia, ecc. vivi o congelati, oltre a frutta fresca e verdure come cetriolo, melone, spinaci scottati, zucchine. I lombrichi tagliuzzati costituiscono una utile fonte di proteine, ma devono essere usati con parsimonia. Sono invece raccomandati i pastoni casalinghi a base di gelatina preparati con un mix di ingredienti naturali.
Come la maggior parte dei botia predano le lumache acquatiche, anche se non dovrebbero mai essere considerati la risposta ad una infestazione, dato che non sono molluschivori obbligati. Una volta acclimatati in acquario si alimentano con audacia e irruenza, e spesso salgono a mezz'acqua al momento dei pasti.
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Vai alla pagina con i pro e contro dell'allevamento dei Botia
Le femmine sessualmente mature sono normalmente più piene di corpo e diventano un po' più grandi dei maschi.
Alcune specie di Yasuhikotakia, tra cui anche Yasuhikotakia morleti, vengono riprodotte commercialmente per il commercio acquariofilo attraverso l'uso di ormoni, ma non vi è alcuna segnalazione di riproduzione avvenuta negli acquari privati, probabilmente anche perché la maggior parte sono riproduttori stagionali e migratori in natura.
I giovani hanno una serie di barre verticali scure sui fianchi, che sfumano quando raggiungono la maturità, e nel bacino del Mekong inferiore a quanto pare migrano dagli affluenti e dalle pianure alluvionali ai principali canali dei fiumi in genere nei mesi di novembre e dicembre di ogni anno.
Taxa principali
Abbastanza difficili da trovare, in genere arriva nei negozi mescolato a grandi gruppi di Yasuhikotakia morleti. Nonostante le dimensioni contenute ha un'indole spiccatamente aggressiva e territoriale...
E' un botia aggressivo, che andrebbe tenuto in gruppo numeroso perché si formi una naturale gerarchia, in un grande acquario monospecifico o in compagnia di botia dal carattere parimenti aggressivo...
Raggiunge ragguardevoli dimensioni per cui, insieme al fatto che deve essere allevato in gruppi di non meno di 5 esemplari, necessita di acquari molto grandi, anche se non è aggressivo come altri congeneri.
Una specie rara da trovare in commercio e poco conosciuta
Ha un carattere aggressivo e turbolento, che unito alle ragguardevoli dimensioni e al fatto che deve vivere in gruppo, lo rende adatto solo a vasche molto grandi
Nonostante le ridotte dimensioni ha un carattere irascibile e rissoso, per cui non è adatto ai comuni acquari di comunità.
Splendido botia molto aggressivo e territoriale, che si trova raramente in commercio
Riferimenti & Link
la scheda su Fishbase
scheda completa su Seriouslyfish.com
scheda su Loaches.com

Edizione Inglese di Mark MacDonald - Un libro purtroppo solo in inglese, co-scritto dal team di Loaches Online, il che vale già come una garanzia di informazioni veritiere, derivate dall'effettiva conoscenza ed esperienza con i cobitidi.

Edizione Inglese di Paul V. Loiselle - Guida in inglese sull'allevamento di molte specie di botia, cobitidi e pesci gatto, con molti articoli che affrontano i temi comuni da tener presenti con queste specie.

Edizione Inglese di Braz Walker
Collegamenti & Legenda
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Per saperne di più...
Un'Introduzione all'allevamento dei Botia: guida di base per allevare con successo i Botiidae, una delle gioie più grandi nell'acquariofilia dolce tropicale - tratto e tradotto da un articolo di Emma Turner
Una serie di esperienze personali nell'allevamento degli Yasuhikotakia morleti, tratte e tradotte da Loaches Online
Un'analisi delle differenze e delle somigliante tra livree, comportamento, habitat delle specie del genere Yasuhikotakia raggruppate nel 'complesso modesta' - tratto e tradotto da un articolo di Mike Ophir
Gli splendidi Yasuhikotakia morleti - Foto © Emma Turner (Loaches.com)
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