Informazioni e notizie sulla tassonomia e sulle specie comprese nella famiglia

Acorus calamus nei giardini botanici della Georgia costiera, a Savannah in Georgia - Foto © Michael Rivera (Wikimedia)

La famiglia Acoraceae è l'unica famiglia compresa nell'ordine ordine Acorales, e comprende un unico genere: Acorus. piante da fiore monocotiledoni. Questo genere era un tempo collocato all'interno della famiglia Araceae, ma classificazioni più recenti basate anche sullo studio del DNA lo hanno collocano nella propria famiglia Acoraceae e nel proprio ordine Acorales, di cui è l'unico genere della più antica linea sopravvissuta di monocotiledoni. 

Alcuni studi precedenti indicavano che era collocato nell'ordine Alismatales, che comprende anche le famiglie Araceae, Tofieldiaceae e diverse altre famiglie di monocotiledoni acquatiche come Alismataceae e Posidoniaceae. Tuttavia, i moderni studi filogenetici dimostrano che Acorus è simile a tutte le altre monocotiledoni. 

Le Acoraceae sono erbe monocotiledoni, con fiori poco appariscenti riuniti in un'infiorescenza detta spadice. Sono affini alle Alismatales.

Caratteristiche

I fiori poco appariscenti sono disposti su uno spadice laterale (un asse carnoso ispessito). A differenza delle specie della famiglia Araceae, non c'è spata (grande brattea, che racchiude lo spadice). Lo spadice è lungo 4-10 cm ed è racchiuso dal fogliame. La brattea può essere dieci volte più lunga dello spadice. Le foglie sono lineari a margine intero. 

Taxa principali

Informazioni e notizie sulla tassonomia e sulle specie comprese nel genere

Tassonomia

Sebbene la famiglia delle Acoraceae sia stata originariamente descritta nel 1820, il genere Acorus era tradizionalmente incluso nelle Araceae nella maggior parte dei sistemi di classificazione, come nel sistema Cronquist. La famiglia Acoraceae è stata recentemente resuscitata poiché studi sistematici molecolari hanno dimostrato che Acorus non è strettamente imparentato con le Araceae o qualsiasi altra famiglia di monocotiledoni, portando i sistematici delle piante a collocare il genere e la famiglia nel proprio ordine. 

Questa collocazione attualmente manca del supporto dei tradizionali studi sulla morfologia delle piante, e alcuni tassonomi la collocano ancora come una sottofamiglia delle Araceae, nell'ordine Alismatales. Il sistema APG III e IV riconosce l'ordine Acorales, distinto dagli Alismatales, e come gruppo gemello di tutti gli altri monocotiledoni. Questa relazione è confermata da studi filogenetici più recenti.

Nella letteratura più antica e su molti siti web c'è ancora molta confusione, con il nome Acorus americanus considerato talvolta specie a sé stante, talvolta una sottospecie di Acorus calamus, Acorus calamus var. americanus). A partire da luglio 2014, la Kew Checklist accetta solo 2 specie, una delle quali ha tre varietà accettate:

  1. Acorus calamus L.     
    triploide sterile (3n = 36); probabilmente di origine coltivata. È originario dell'Europa, dell'India temperata e dell'Himalaya e dell'Asia meridionale, ampiamente coltivato e naturalizzato altrove
    1. Acorus calamus var. angustatus Besser   
      Siberia, Cina, Estremo Oriente russo, Giappone, Corea, Mongolia, Himalaya, Subcontinente indiano, Indocina, Filippine, Indonesia 
    2. Acorus calamus var. calamus   
      Siberia, Estremo Oriente russo, Mongolia, Manciuria, Corea, Himalaya; naturalizzato in Europa, Nord America, Giava e Nuova Guinea 
    3. Acorus calamus var. americanus  
      Canada, Stati Uniti settentrionali, regione russa della Buriazia
  2. Acorus gramineus Sol. ex Aiton   
    diploide fertile (2n = 18); - Cina, Himalaya, Giappone, Corea, Indocina, Filippine, Primorye

 

Le Acoraceae sono originarie del Nord America e dell'Asia, si sono naturalizzate in Europa nell'antichità. Sono presenti specie in Europa, Asia e Nordamerica. Sono note varietà diploidi e tetraploidi, nonché triploidi di origine ibrida tra le precedenti che, essendo infertili, si riproducono asessualmente mediante rizomi.

Taxa principali

Nonostante venga spesso venduta come pianta per acquario, è una pianta palustre che completamente sommersa muore dopo pochi mesi.

Riferimenti & Link

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Smaltiamo responsabilmente le potature

Spesso sentiamo parlare di pesci e piante che sono sfuggiti in natura e che stanno soffocando le specie autoctone, cambiando le dinamiche e in alcuni casi distruggendo gli ecosistemi naturali. Sono molte purtroppo le piante acquatiche che si sono rivelate infestanti per sistemi che non contemplavano la loro presenza, e fanno danni tali da essere finite nelle liste nere di vari stati, che ne hanno vietato vendita e importazione.

Siamo sicuri come acquariofili di non essere responsabili dell'introduzione di piante in un ambiente che non è il loro? Che fine fanno le potature delle piante nei nostri acquari?

Smaltiamo responsabilmente le potature, cercando di evitare il più possibile che possano contaminare l'ambiente circostante, mettendole ad esempio in un contenitore e aspettare che siano completamente secche prima di buttarle nell'umido, dove dovrebbero poi essere correttamente smaltite. Si possono utilizzare vari altri metodi, l'importante è pensarci, tenere sempre presente che stiamo allevando pesci e coltivando piante che potrebbero provocare gravi danni se riuscissero a propagarsi nel nostro ambiente.

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