Cibo vivo per i nostri pesci: come preparare una coltura di acqua verde, utile per l'alimentazione di larve e avannotti piccolissimi

Quando si ha a che fare con avannotti piccolissimi, la loro alimentazione può essere un problema, a causa delle ridottissime dimensioni che deve avere il cibo, e dell'inversamente proporzionale potere inquinante che ha tale cibo finissimo. Una soluzione che sembra venisse già utilizzata da secoli in Estremo Oriente è quella di allevare larve e avannotti in "acqua verde", che non è altro che acqua resa verdognola dal proliferare di micro-alghe filtranti.

Quando l'acqua raggiunge la tipica colorazione verdognola, l'elevata concentrazione micro-algale funziona da vero e proprio stabilizzatore dei parametri dell'acqua, garantendone non solo la stabilità dei valori, ma anche l'ossigenazione, contribuendo ad "assorbire" i nitrati e l'anidride carbonica grazie a una flora batterica molto attiva.
Oltre a questi vantaggi, quello fondamentale e che ci riguarda più da vicino è quello di permettere il proliferare di una numerosa e varia micro-fauna, costituita da microorganismi vari, come protozoi, infusori, piccole larve e piccoli crostacei, tutto cibo succulento per i nostri amici e fondamentale per la prima alimentazione e la prima crescita, in buona salute, delle larve e degli avannotti più piccoli.

Si può utilizzare questa microflora prendendone un po' con un colino e fornendola agli avannotti nel loro acquario, la cosa migliore è mettere gli avannotti, o direttamente le madri prossime al parto nel caso di ovovivipari, nella vostra vasca con acqua verde allestita ad hoc.

Questo non solo è più utile agli avannotti, che troveranno tutto il cibo che serve loro, ma anche agli acquariofili, che non si troveranno nella necessità di fornire regolarmente il cibo in acquario agli avannotti, che come ogni neonato che si rispetti devono mangiare molto spesso.

Produrre l'acqua verde in casa è molto semplice, e alla portata di tutti. Basta lasciare una vasca o un contenitore qualsiasi delle dimensioni adatte alla quantità di avannotti, in genere bastano una ventina di litri, in una posizione tale che riceva la luce diretta del sole per qualche ora al giorno, senza surriscaldare troppo l'acqua, cioè al mattino o alla sera e non nelle ore centrali della giornata.
Sul fondo è consigliabile mettere uno strato di sabbia, di pochi centimetri, che servirà di substrato per la microflora e fauna bentonica e per la flora batterica che degraderà biologicamente le feci delle larve e degli avannotti, e per l'ancoraggio di qualche pianta dalle poche pretese.

Come acqua, si può adoperare la stessa acqua dell'acquario dedicato alla specie che intendiamo riprodurre, tolta dopo un cambio; come "starter" per la proliferazione si può "spremere" nella vaschetta la lana di perlon o una spugna del filtro della vasca principale, ricca di batteri che daranno il via al proliferare della micro-flora prima e micro-fauna poi.
Si possono lasciare galleggiare nella vaschetta ad esempio anche le potature delle piante nella vasca principale, che contribuiranno alla formazione delle alghe.

C'è anche chi inserisce ospiti più grandi, come lumachine o gamberetti erbivori, tenendo conto però del pericolo di fuga; c'è chi "abbandona" un contenitore con acqua del cambio vasca con le potature avanzate in terrazzo, per poi trovarsi l'acqua verde dopo un po', c'è chi fa le cose in grande, allestendo tinozze stile "bonsai-pond" con piante galleggianti; questo può essere utile per l'estetica, ma può rendere più difficile il recupero degli avannotti, una volta che saranno da riportare in vasca.

Il limite di queste culture è che servono per un tempo limitato, perché dopo dici-venti giorni, a seconda della specie, sarà necessario iniziare a fornire ai piccoli alimenti più sostanziosi, come naupli d'artemia o altro cibo vivo o commerciale, a seconda delle specie. Inoltre le vasche di acqua verde sono usate solitamente per l'accrescimento di avannotti che non hanno bisogno di acque particolarmente acide, perché gli alti valori di ossigeno e i bassi valori di CO2 contribuiscono a portare l'acqua a pH anche molto basici, ad esempio i piccoli di guppy.

Allevando direttamente gli avannotti in acqua verde, si ha il vantaggio di nutrirli a volontà sia in quantità che in qualità, cosa fondamentale, soprattutto per quelle specie che necessitano di un'alimentazione

In vasche piccole, fino a 20 litri, non sarà necessario alcun sistema di movimentazione dell'acqua, mentre per volumi maggiori è meglio considerare di mettere un aeratore di poca portata e senza pietra porosa, giusto per evitare stratificazioni pericolose e un ambiente troppo riducente, se il "carico organico" della vasca fosse eccessivo.
Ci vorrà un po' di tempo perché l'acqua inverdisca, se si vuole accelerare il processo si possono somministrare dei fertilizzanti liquidi a base di ferro.

Il plancton animale può essere introdotto dopo qualche tempo, quando si sia creato un ambiente in grado di nutrirlo, o quasi subito aggiungendo del mangime specifico, che oltretutto accelererà il processo di eutrofizzazione.

Per approfondire:

Alghe in Acquario: Le Alghe Verdi Filamentose

Conosciamo meglio le alghe, che spesso inevitabilmente si formano in acquario

Alghe in Acquario: Acqua Verde, ovvero le Alghe Unicellulari

Alghe in Acquario: Le Alghe Verdi Filamentose

Alghe in Acquario: i Cianobatteri, ovvero le Alghe Verdi-Azzurre

Una guida che aiuta a capire quello che succede nel nostro acquario, i meccanismi che portano alla formazione delle alghe, e come riconoscere i vari tipi di alga.

Riferimenti & Link
Le alghe nell'acquario d'acqua dolce

Le alghe nell'acquario d'acqua dolce

di Alessio Garzia e Walter Peris, Le alghe nell'acquario d'acqua dolce della collana "Le Guide di Aquarium" è una guida che aiuta a capire quello che succede nel nostro acquario, i meccanismi che portano alla formazione delle alghe, e come riconoscere i vari tipi di alga.

Aggiungi un commento

Il contenuto di questo campo è privato e non verrà mostrato pubblicamente.

Testo semplice

  • Nessun tag HTML consentito.
  • Linee e paragrafi vanno a capo automaticamente.
  • Indirizzi web ed indirizzi e-mail diventano automaticamente dei link.
Protected by Spam Master
Collegamenti articolo

Smaltiamo responsabilmente le potature

Spesso sentiamo parlare di pesci e piante che sono sfuggiti in natura e che stanno soffocando le specie autoctone, cambiando le dinamiche e in alcuni casi distruggendo gli ecosistemi naturali. Sono molte purtroppo le piante acquatiche che si sono rivelate infestanti per sistemi che non contemplavano la loro presenza, e fanno danni tali da essere finite nelle liste nere di vari stati, che ne hanno vietato vendita e importazione.

Siamo sicuri come acquariofili di non essere responsabili dell'introduzione di piante in un ambiente che non è il loro? Che fine fanno le potature delle piante nei nostri acquari?

Smaltiamo responsabilmente le potature, cercando di evitare il più possibile che possano contaminare l'ambiente circostante, mettendole ad esempio in un contenitore e aspettare che siano completamente secche prima di buttarle nell'umido, dove dovrebbero poi essere correttamente smaltite. Si possono utilizzare vari altri metodi, l'importante è pensarci, tenere sempre presente che stiamo allevando pesci e coltivando piante che potrebbero provocare gravi danni se riuscissero a propagarsi nel nostro ambiente.