E' una pianta galleggiante da acquario poco impegnativa che necessita di luce moderata per prosperare

Descrizione

L'Azolla filiculoides è originaria del continente americano ed è distribuita dal Canada all'Argentina meridionale e al Cile. Questa piccola felce galleggiante abita vari corpi idrici d'acqua stagnante o a flusso lento come fossati, paludi, stagni e laghi. Questa specie è stata introdotta in molte aree del mondo dall'uomo. È usata raramente negli acquari, ma è più spesso venduta come pianta da laghetto da giardino. 

Secondo studi recenti, solo due specie di Azolla sono originarie dell'America: Azolla filiculoides e Azolla caroliniana, mentre Azolla cristata è attualmente considerata un sinonimo di Azolla filiculoides. Quest'ultima specie è stata per lo più erroneamente chiamata Azolla caroliniana e anche Azolla mexicana

Azolla filiculoides è una pianta galleggiante da acquario poco impegnativa e necessita solo di livelli di luce moderati per prosperare. È anche molto resistente in natura poiché le sue spore possono facilmente sopravvivere al freddo e persino al gelo. Un tratto interessante delle specie di Azolla è la loro simbiosi con un cianobatterio chiamato Anabaena azollae, che alloggia in una piccola cavità sul lato inferiore delle foglie e fissa l'azoto atmosferico in una forma disponibile alla pianta ospite (Azolla) come nutriente. Poiché queste piccole piante galleggianti hanno un alto contenuto di nitrati, spesso vengono lasciate crescere nelle risaie e poi arate come concime verde. 

Azolla filiculoides - Foto © Dubbeltänk (Wikimedia)

La propagazione di Azolla filiculoides avviene da sola attraverso la ramificazione e la disgregazione delle piante. Può anche essere facilmente ridotta, raccogliendo e scartando le piante in eccesso. Poiché si tratta di una specie potenzialmente invasiva, la felce non dovrebbe essere rilasciata in acque libere. Le specie di Azolla come Azolla filiculoides, Azolla caroliniana, e Azolla pinnata sono una bella aggiunta agli acquari aperti o nei giardini acquatici durante i mesi estivi. Sono ottimi raccoglitori di nutrienti e le loro radici forniscono ripari per aventuali avannotti. Se coltivata all'aperto, Azolla filiculoides assume una bella colorazione rosso-marrone in autunno. Questa felce galleggiante può sopravvivere a inverni miti all'aperto, ma per essere al sicuro dovrebbe essere svernata in un luogo privo di gelo e luminoso.

L'Azolla filiculoides sotto il sole tende ad assulere una colorazione rossastra-marrone - Foto © Annabell Hormann (Wikimedia)

Le specie di felci galleggianti molto simili e facilmente confondibili Azolla caroliniana e Azolla filiculoides differiscono principalmente per le caratteristiche microscopiche delle spore femminili (megaspore). Ma ci sono anche altre caratteristiche distintive: 

Azolla caroliniana:

  • I peli sul lato superiore della foglia fluttuante sono costituiti da 2, raramente 3 cellule (microscopio!)
  • Lobi superiori delle foglie fluttuanti quasi appuntiti, con un sottile bordo incolore della pelle (lente d'ingrandimento!)
  •  germogli crescono più compatti e giacciono piatti sull'acqua

Azolla filiculoides:

  • I peli sul lato superiore della foglia fluttuante sono costituiti da una cellula (microscopio!)
  • Lobi superiori delle foglie fluttuanti smussati, con un bordo della pelle relativamente largo e incolore (lente d'ingrandimento!)
  • I germogli crescono più liberamente, le punte dei germogli di solito sporgono sopra la superficie dell'acqua
Distribuzione

La distribuzione nativa di questa specie è il Nuovo Mondo, l'America del Nors occidentale e il Sud America. E' stata introdotta anche in molti stati dell'Europa, Asia e Africa. 
È una idroperenne e cresce principalmente nel bioma temperato. È usata come medicinale, come cibo per animali e ha usi ambientali.

Taxa principali

Piccola felce acquatica galleggiante facile e dalle ridotte esigenze, si moltiplica velocemente contribuendo ad ossigenare e depurare l'acqua, in condizioni ideali può essere molto invasiva.

E' una pianta galleggiante da acquario poco impegnativa che necessita di luce moderata per prosperare

Riferimenti & Link

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Piante d'acquario

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Di Christel Kasselmann, Edizioni Primaris, un libro che non dovrebbe mai mancare ad un acquariofilo che coltiva le piante: tantissime le specie descritte sia nel loro habitat naturale, sia nella coltivazione in acquario, con indicazioni pratiche utilissime per farle rendere al meglio.

Ecology of the Planted Aquarium

Ecology of the Planted Aquarium: A Practical Manual and Scientific Treatisex

Di Diana Walstad, Edizioni AquaEdì, è la versione in inglese, in quanto quella in italiano sembra ormai introvabile, di un libro dedicato alla coltivazione delle piante in un acquario dalla conduzione molto particolare, low-cost.

Piante facili

Piante facili

di Hansmartin De Jong, Come coltivare le piante d' acquario, Quattro regole fondamentali per coltivare le piante in acquario, La scelta delle piante giuste, Come evitare la crescita delle alghe, Piante in perfetta armonia con i pesci.

Il nuovo libro delle piante d'acquario

di Gerhard Brunner e Peter Beck, le specie più coltivate e raccomandate per l'acquariofilo

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Smaltiamo responsabilmente le potature

Spesso sentiamo parlare di pesci e piante che sono sfuggiti in natura e che stanno soffocando le specie autoctone, cambiando le dinamiche e in alcuni casi distruggendo gli ecosistemi naturali. Sono molte purtroppo le piante acquatiche che si sono rivelate infestanti per sistemi che non contemplavano la loro presenza, e fanno danni tali da essere finite nelle liste nere di vari stati, che ne hanno vietato vendita e importazione.

Siamo sicuri come acquariofili di non essere responsabili dell'introduzione di piante in un ambiente che non è il loro? Che fine fanno le potature delle piante nei nostri acquari?

Smaltiamo responsabilmente le potature, cercando di evitare il più possibile che possano contaminare l'ambiente circostante, mettendole ad esempio in un contenitore e aspettare che siano completamente secche prima di buttarle nell'umido, dove dovrebbero poi essere correttamente smaltite. Si possono utilizzare vari altri metodi, l'importante è pensarci, tenere sempre presente che stiamo allevando pesci e coltivando piante che potrebbero provocare gravi danni se riuscissero a propagarsi nel nostro ambiente.