Una grande pianta per grandi acquari, facile da propagare per seme
Barclaya longifolia in acquario
Altezza: 30-80 cm
Larghezza: 20-50 cm
La pianta acquatica Barclaya longifolia appartiene alla famiglia delle Nymphaeaceae e si trova in gran parte del sud-est asiatico. Anche se tecnicamente fa parte della famiglia delle ninfee, questa pianta non forma foglie galleggianti. Le sue foglie ondulate allungate, da rossastre a verdi, a prima vista la fanno sembrare una Cryptocoryne, almeno finché la pianta è ancora giovane. Tuttavia, la pianta raggiunge presto dimensioni paragonabili a quelle di una grande Aquarius (ex Echinodorus).
Barclaya longifolia ha bisogno di molto spazio per mostrare la sua bellezza. Pertanto, sono raccomandabili acquari a partire da 250 litri in su. Paragonabile ad alcuni grandi Aquarius (ex Echinodorus), non è facile trovare piante adatte al raggruppamento attorno a una Barclaya longifolia. Può essere utilizzata come bella pianta solitaria sullo sfondo o sul lato di un acquario. Ad esempio, è ideale per un acquario di discus, dove può godere del calore e "sentirsi a casa", in quanto non tollera bene temperature inferiori ai 24°C.
Ne esistono una varietà rossa "Red" e una verde "Green", quest'ultima con la pagina inferiore rossastra. La varietà verde diventa un po' più grande di quella rossa.
Barclaya longifolia "Red" in acquario
Come altre Nymphaeaceae, Barclaya longifolia può essere mantenuta piccola più a lungo quando le sue radici sono limitate, ad es. piantandola in un piccolo vaso. In generale, questa Barclaya è una pianta relativamente poco impegnativa, purché riceva luce sufficiente e acqua calda (non inferiore a 24 °C). Normalmente assorbe una quantità sufficiente di nutrienti dall'acqua, ma un fertilizzante per il substrato è vantaggioso. Va tenuto presente che la Barclaya longifolia nutrita dalle radici tende a crescere ancora di più.
Sebbene non suscettibile alle carenze nutrizionali, questa pianta è una calamita per le lumache. Anche in acquari dove le lumache non danno problemi, le foglie di Barclaya longifolia possono essere disseminate di buchi, perché sono molto tenere e si danneggiano facilmente.
Barclaya longifolia è soggetta di tanto in tanto a periodi di riposo. Durante queste fasi tutte le foglie muoiono. Il rizoma riposa per alcune settimane, dopodiché germogliano nuove foglie.
Barclaya longifolia in fiore, in Thailandia - Foto © R. Pooma (Wikimedia)
La propagazione è interessante quanto la pianta stessa. In generale, sulla parte inferiore del tubero delle piante più grandi possono formarsi nuove piante, ma è molto più produttivo intraprendere la propagazione per seme. Infatti Barclaya longifolia è tra le piante più facili per quanto riguarda la propagazione dai seme.
Le piante sane formano regolarmente steli di fiori, che assomigliano un po' a quelli dei papaveri. Quando raggiungono la superficie dell'acqua, il fiore si apre e, così facendo, si autoimpollina. Non appena i semi iniziano a svilupparsi, la parte più spessa del fiore aumenta ancora di dimensioni e quando i semi sono maturi si dissolve. Non appena la pianta ha raggiunto questo stadio, è consigliabile rimuovere il gambo con il fiore, perché se non si rimuove il baccello, i semi si spargeranno per tutto l'acquario. All'interno del baccello c'è una sostanza biancastra e gelatinosa che racchiude molti semi spinosi e brunastri. Bisogna lavare via la sostanza gelatinosa dai semi e quindi seminarli di una vasca, o in qualsiasi altro contenitore da un piatto fondo ad una bacinella, con uno strato di sabbia sul fondo, acqua ferma e luce diretta. Si può anche spargere i semi nel primo piano ben illuminato di un acquario piantumato.
Nel corso dei mesi si formerà un numero sufficiente di giovani piantine. Anche i semi che germogliano sono particolarmente sensibili ai danni delle lumache, bisogna prestare attenzione che non ce ne siano nella loro vasca.
Quando le piantine raggiungono i 6-10 cm di altezza, possono essere ripiantate nella loro posizione finale nell'acquario.
Maestosa Barclaya longifolia "Red" punto focale dell'acquario - Foto © deepgreen1
L'areale nativo di questa specie va dall'Indocina alla Penisola Malese nord-occidentale. È una idroperenne e cresce principalmente nel bioma tropicale umido.
pH: 6,3 – 7,2
Durezza: 4-18 ° dGH
Esigenze di illuminazione: Moderate
Crescita: media
Riferimenti & Link
scheda su Flowgrow.de
Barclaya Longifolia, una pianta esigente ma molto decorativa
articolo su acquariocomefare.com
scheda su mondodiscus.com
ampio articolo su Biologyeducare.com
informazioni su tassonomia e distribuzione su KEW

Di Christel Kasselmann, Edizioni Primaris, un libro che non dovrebbe mai mancare ad un acquariofilo che coltiva le piante: tantissime le specie descritte sia nel loro habitat naturale, sia nella coltivazione in acquario, con indicazioni pratiche utilissime per farle rendere al meglio.

Ecology of the Planted Aquarium: A Practical Manual and Scientific Treatisex
Di Diana Walstad, Edizioni AquaEdì, è la versione in inglese, in quanto quella in italiano sembra ormai introvabile, di un libro dedicato alla coltivazione delle piante in un acquario dalla conduzione molto particolare, low-cost.

di Hansmartin De Jong, Come coltivare le piante d' acquario, Quattro regole fondamentali per coltivare le piante in acquario, La scelta delle piante giuste, Come evitare la crescita delle alghe, Piante in perfetta armonia con i pesci.
di Gerhard Brunner e Peter Beck, le specie più coltivate e raccomandate per l'acquariofilo
Collegamenti & Legenda
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Smaltiamo responsabilmente le potature
Spesso sentiamo parlare di pesci e piante che sono sfuggiti in natura e che stanno soffocando le specie autoctone, cambiando le dinamiche e in alcuni casi distruggendo gli ecosistemi naturali. Sono molte purtroppo le piante acquatiche che si sono rivelate infestanti per sistemi che non contemplavano la loro presenza, e fanno danni tali da essere finite nelle liste nere di vari stati, che ne hanno vietato vendita e importazione.
Siamo sicuri come acquariofili di non essere responsabili dell'introduzione di piante in un ambiente che non è il loro? Che fine fanno le potature delle piante nei nostri acquari?
Smaltiamo responsabilmente le potature, cercando di evitare il più possibile che possano contaminare l'ambiente circostante, mettendole ad esempio in un contenitore e aspettare che siano completamente secche prima di buttarle nell'umido, dove dovrebbero poi essere correttamente smaltite. Si possono utilizzare vari altri metodi, l'importante è pensarci, tenere sempre presente che stiamo allevando pesci e coltivando piante che potrebbero provocare gravi danni se riuscissero a propagarsi nel nostro ambiente.
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