Una bella pianta per formare un pratino nel primo piano dell'acquario
Blyxa japonica - Foto © Rafal
10 - 20 cm
La pianta acquatica Bluxa japonica appartienena alla famiglia delle Hydrocharitaceae ed è diventata una pianta molto familiare in acquariofilia grazie al suo portamento attraente e cespuglioso, simile all'erba. Non è però una pianta adatta a tutti gli acquari, ma solo a quelli con determinate caratteristiche per farla crescere bene. Preferisce acqua tenera e da acida a neutra, e soprattutto tantissima luce.
La sua coltivazione non è particolarmente difficile, se vengono soddisfatti alcuni requisiti fondamentali: luce sufficiente (0,5-1 watt per litro o più), apporto di CO2 e concimazione con nitrati, fosfati, potassio e micronutrienti. Se coltivata in condizioni ottimali e con luce sufficiente, la pianta mostra sfumature dorate e rossastre e un portamento più compatto. In condizioni di luce insufficiente, Blyxa japonica cresce più alta e più verde, con un aspetto più alto. La pianta sviluppa un apparato radicale molto ampio e ama un substrato ricco di sostanze nutritive, o fertilizzanti del fondo. Quando i livelli di fosfato sono alti (1-2 mg per litro), spara regolarmente lunghi steli con minuscoli fiori bianchi.
Particolare delle foglie di Blyxa japonica - Foto © Tropica.com
Anche se può sembrare una pianta a rosetta, in realtà Blyxa japonica è una pianta a stelo con fusto molto corto e foglie estremamente fitte. La pianta presenta un rizoma, da cui partono brevi fusti eretti su cui si sviluppano le foglie lineari, strette e lunghe, alternate e con estremità appuntita. Con la crescita la pianta assume una disposizione quasi a rosetta e le foglie mostrano una colorazione dal verde al marrone ramato, fino al rosso con riflessi dorati, a seconda di luce e nutrienti. Sempre a seconda delle condizioni di coltivazione, cambia anche l'altezza massima che la pianta può raggiungere, in genere compresa tra 7 e 15 cm.
Non è invasiva come altre piante tipo erbetta di primo e secondo piano in quanto non forma lunghi stoloni. Sviluppa invece germogli laterali alla base, che possono essere facilmente tagliati con un paio di forbici e poi ripiantati. Potrebbe essere un po' difficile ancorarli nel punto desiderato, poiché la loro galleggiabilità è considerevole. Quando però mettono radici sviluppano un grande apparato radicale abbastanza velocemente.
Può stentare un po' a riprendersi quando viene piantata in acquario, e anche quando si sposta di posizione nello stesso acquario, ma curandola al meglio ricomincerà a crescere in breve tempo.
Blyxa japonica è stata resa popolare dai layout di Nature Aquarium di Takashi Amano, che utilizzava spesso i ciuffi verde-dorati, fitti, simili a erba di Blyxa japonica nella zona di mezzo delle sue configurazioni. Nei layout d'acquario in cui non vengono utilizzate piante di grandi dimensioni, Blyxa japonica è un gradito contrasto con le piante in primo piano dalle foglie piccole come ad es. Glossostigma elatinoides.
Asia: Asia sud-orientale, soprattutto in India, Taiwan, Nuova Guinea, Cina meridionale e Giappone.
La distribuzione nativa di questa specie è l'Asia tropicale e subtropicale. È un arbusto acquatico e cresce principalmente nel bioma subtropicale.
Blyxa japonica cresce esclusivamente sommersa, in stagni poco profondi, in paludi e fiumi boscosi a lento corso ricchi di ferro, nelle regioni subtropicali e tropicali dell'est e del sud-est asiatico. In tutto il suo areale di distribuzione si può trovare anche nelle risaie.
Blyxa sp. in un corso d'acqua brunastra a Sarawak, in Malesia - Foto © Michael Lo (Diario di un Viaggio in Borneo)
Origine: Asia
Tasso di crescita: medio
Altezza: 10 - 20+
Richiesta luce: media
CO2: media
Riferimenti & Link
Tutto Quello Che Avreste Sempre Voluto Sapere Ma Non Avete Mai Osato Chiedere...
i messaggi più interessanti tratti da it.hobby.acquari
scheda su Flowgrow.de
la scheda su Tropica.com
articolo su Aquaexperience.it
discussione sul forum di Acquariofiliafacile.it
Di Christel Kasselmann, Edizioni Primaris, un libro che non dovrebbe mai mancare ad un acquariofilo che coltiva le piante: tantissime le specie descritte sia nel loro habitat naturale, sia nella coltivazione in acquario, con indicazioni pratiche utilissime per farle rendere al meglio.
Ecology of the Planted Aquarium: A Practical Manual and Scientific Treatisex
Di Diana Walstad, Edizioni AquaEdì, è la versione in inglese, in quanto quella in italiano sembra ormai introvabile, di un libro dedicato alla coltivazione delle piante in un acquario dalla conduzione molto particolare, low-cost.
di Hansmartin De Jong, Come coltivare le piante d' acquario, Quattro regole fondamentali per coltivare le piante in acquario, La scelta delle piante giuste, Come evitare la crescita delle alghe, Piante in perfetta armonia con i pesci.
di Gerhard Brunner e Peter Beck, le specie più coltivate e raccomandate per l'acquariofilo
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Smaltiamo responsabilmente le potature
Spesso sentiamo parlare di pesci e piante che sono sfuggiti in natura e che stanno soffocando le specie autoctone, cambiando le dinamiche e in alcuni casi distruggendo gli ecosistemi naturali. Sono molte purtroppo le piante acquatiche che si sono rivelate infestanti per sistemi che non contemplavano la loro presenza, e fanno danni tali da essere finite nelle liste nere di vari stati, che ne hanno vietato vendita e importazione.
Siamo sicuri come acquariofili di non essere responsabili dell'introduzione di piante in un ambiente che non è il loro? Che fine fanno le potature delle piante nei nostri acquari?
Smaltiamo responsabilmente le potature, cercando di evitare il più possibile che possano contaminare l'ambiente circostante, mettendole ad esempio in un contenitore e aspettare che siano completamente secche prima di buttarle nell'umido, dove dovrebbero poi essere correttamente smaltite. Si possono utilizzare vari altri metodi, l'importante è pensarci, tenere sempre presente che stiamo allevando pesci e coltivando piante che potrebbero provocare gravi danni se riuscissero a propagarsi nel nostro ambiente.
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