Abbastanza comune nel mercato acquariofilo, è una forma di Bucephalandra pygmaea di medie dimensioni, conosciuta anche come Bucephalandra pygmaea 'Sintang' e Bucephalandra 'Wavy Green'.
Bucephalandra pygmaea 'Bukit Kelam', in passato nota come Bucephalandra 'Wavy Green' - Foto © Tropica.com
La Bucephalandra pygmaea 'Bukit Kelam' è una forma di Bucephalandra pygmaea di medie dimensioni, conosciuta anche come Bucephalandra pygmaea "Sintang" e Bucephalandra "Wavy Green". Proviene dal sito di Bukit Kelam (governatorato di Sintang) nel Kalimantan occidentale nella parte indonesiana del Borneo. Nel suo habitat naturale forma fitti popolamenti su sassi e in corsi d'acqua impetuosi. Le piante si attaccano alla roccia con le loro radici. Questa pianta è stata identificata per la prima volta intorno al 2011 con il nome di Bucephalandra sp. "Sintang" ed è stata introdotta in Europa, ma nel frattempo anche una forma di Bucephalandra motleyana era stata chiamata "Sintang". Secondo le informazioni del professor Peter C. Boyce però, la Bucephalandra sp. "Sintang" in commercio appartiene alla specie Bucephalandra pygmaea.
Attualmente Bucephalandra pygmaea "Bukit Kelam / Sintang" è abbastanza comune nel commercio acquariofilo ed è una pianta da acquario facile da coltivare, che cresce abbastanza rapidamente rispetto a molte altre forme di Bucephalandra. Ha foglie larghe, spatolate, di colore da verde a verde brunastro con un bordo da ondulato a increspato. La parte inferiore della foglia è verde-biancastra. La lamina fogliare è lunga al massimo circa 5 cm e larga 2 cm e non è così grossolana come in molte altre forme di Bucephalandra. A volte le foglie appena germogliate rimangono arricciate a lungo.
Le piante coltivate sott'acqua svilupperanno un rizoma eretto simile a uno stelo con una ramificazione moderata nel tempo. Nella morfologia, il rizoma cresce da strisciante ad ascendente. Questa Bucephalandra forma spesso infiorescenze sia nelle colture emerse che in quelle sommerse. La spata (brattea) è bianca e di colore verdastro alla base.
Bucephalandra pygmaea 'Bukit Kelam', in passato nota come Bucephalandra pygmaea 'Sintang' - Foto © Flowgrow.de
Coltivazione
Tutte le specie appartenenti al genere Bucephalandra e tutte le varietà commerciali, spesso dovute ad incroci e non esistenti in natura, hanno simili esigenze di coltivazione. Sono molto simili alle piante del genere Anubias, che appartengono come loro alla famiglia delle Araceae, infatti nonostante siano africane le Anubias e asiatiche le Bucephalandra, hanno tutte e due un rizoma striciante e sono tutte due piante epifite, cioè grazie proprio al rizoma crescono attaccandosi saldamente a rocce, pietre, legni, ecc. Inoltre tutte e due hanno la caratteristica di fiorire anche sott'acqua.
Le specie del genere Bucephalandra sono piante dalla crescita lenta e poco esigenti, si possono collocare in primo piano nell'acquario, attaccate o ancorate a legni, rocce o altri arredi. Si possono anche interrare nel substrato di fondo, avendo l'accortezza di lasciare fuori il rizoma, anche altrimenti marcisce con tutta la pianta.
Le Bucephalandra sono piante molto robuste, ma possono perdere delle foglie a causa di sbalzi improvvisi dei valori. Apprezzano una temperatura tra i 15 e i 30 gradi, e acque tenere, con pH da 6 a 8, GH da 0 a10 e KH da 0 a 7.
In genere si consiglia un’illuminazione di media intensità (circa 0,5W al litro) ma le piante di Bucephalandra sono molto adattabili e si possono ottenere buoni risultati anche con meno potenza. Non è necessario aggiungere CO2 o fertilizzare costantemente, anche se questo può aiutare un migliore sviluppo della pianta. Per riprodurre l piante è sufficiente dividere il rizoma, legando la parte che è stata staccata a un legno oppure a una roccia. Essendo piante a crescita lenta, non è necessaria una potatura regolare.
Bucephalandra pygmaea 'Bukit Kelam', in passato nota come Bucephalandra 'Wavy Green' - Foto © Tropica.com
Origine: Asia
Tasso di crescita: lento
Altezza: 5 - 10+
Richiesta di luce: Bassa
CO2: Bassa
Taxa principali
Abbastanza comune nel mercato acquariofilo, è una forma di Bucephalandra pygmaea di medie dimensioni, conosciuta anche come Bucephalandra pygmaea 'Sintang' e Bucephalandra 'Wavy Green'.
Una bella variante dalla foglie molto scure di Bucephalandra, conosciuta nel mercato acquariofilo anche come Bucephalandra 'Kapit' e Bucephalandra motleyana 'Kapit'
Meglio conosciuta come Bucephalandra sp. "Melawi", è una bella pianta dalla crescita lenta
Una bella pianta da primo piano, insolita e dalla crescita lenta, conosciuta anche come Bucephalandra sp. 'Braun-rot', Bucephalandra sp. ́Serimbu Brown ́ o Bucephalandra motleyana 'Braun-rot'
Riferimenti & Link
articolo di Dommenico888 su Acquariofiliafacile.it molto esaustivo sulle specie di Bucephalandra più diffuse in acquariofilia e sulla loro coltivazione
scheda su Flowgrow.de
scheda su Tropica.com
scheda con informazioni su tassonomia e distribusione su KEW
Di Christel Kasselmann, Edizioni Primaris, un libro che non dovrebbe mai mancare ad un acquariofilo che coltiva le piante: tantissime le specie descritte sia nel loro habitat naturale, sia nella coltivazione in acquario, con indicazioni pratiche utilissime per farle rendere al meglio.
Ecology of the Planted Aquarium: A Practical Manual and Scientific Treatisex
Di Diana Walstad, Edizioni AquaEdì, è la versione in inglese, in quanto quella in italiano sembra ormai introvabile, di un libro dedicato alla coltivazione delle piante in un acquario dalla conduzione molto particolare, low-cost.
di Hansmartin De Jong, Come coltivare le piante d' acquario, Quattro regole fondamentali per coltivare le piante in acquario, La scelta delle piante giuste, Come evitare la crescita delle alghe, Piante in perfetta armonia con i pesci.
di Gerhard Brunner e Peter Beck, le specie più coltivate e raccomandate per l'acquariofilo
Collegamenti & Legenda
Commenti
Per saperne di più...
Bucephalandra pygmaea 'Bukit Kelam', in passato nota come Bucephalandra 'Wavy Green' - Foto © Tropica.com
Smaltiamo responsabilmente le potature
Spesso sentiamo parlare di pesci e piante che sono sfuggiti in natura e che stanno soffocando le specie autoctone, cambiando le dinamiche e in alcuni casi distruggendo gli ecosistemi naturali. Sono molte purtroppo le piante acquatiche che si sono rivelate infestanti per sistemi che non contemplavano la loro presenza, e fanno danni tali da essere finite nelle liste nere di vari stati, che ne hanno vietato vendita e importazione.
Siamo sicuri come acquariofili di non essere responsabili dell'introduzione di piante in un ambiente che non è il loro? Che fine fanno le potature delle piante nei nostri acquari?
Smaltiamo responsabilmente le potature, cercando di evitare il più possibile che possano contaminare l'ambiente circostante, mettendole ad esempio in un contenitore e aspettare che siano completamente secche prima di buttarle nell'umido, dove dovrebbero poi essere correttamente smaltite. Si possono utilizzare vari altri metodi, l'importante è pensarci, tenere sempre presente che stiamo allevando pesci e coltivando piante che potrebbero provocare gravi danni se riuscissero a propagarsi nel nostro ambiente.
Commenti