Una bella variante dalla foglie molto scure di Bucephalandra, conosciuta nel mercato acquariofilo anche come Bucephalandra 'Kapit' e Bucephalandra motleyana 'Kapit'
Bucephalandra pygmaea 'Kapit' - Foto © Bucep.net
La Bucephalandra pygmaea 'Kapit' è conosciuta nel mercato acquariofilo anche come Bucephalandra 'Kapit' e Bucephalandra motleyana 'Kapit'. Proviene dal governatorato di Kapit nel sud del Sarawak (Malesia orientale, isola del Borneo) dove cresce in fitti popolamenti su roccia scistosa lungo i bordi di corsi d'acqua a rapida corrente. La pianta appartiene alla specie Bucephalandra pygmaea, descritta da Odoardo Beccari come Microcasia pygmaea nel XIX secolo e distinta come specie a sé stante dal 2012.
Bucephalandra pygmaea "Kapit" è stata finora importata solo molto raramente ed è ancora una grande rarità nel mercato acquariofilo.Questa forma particolarmente bella di Bucephalandra è relativamente piccola e ha foglie molto ruvide, verde scuro, a volte quasi nere, spesso con una sfumatura leggermente grigio-bluastra sulla parte superiore e con quella inferiore rossastra.
Le foglie variano leggermente per forma e colore, sono a gambo corto, hanno un bordo dritto e sono larghe fino a 1 cm.
I rizomi e le foglie giovani sono di colore rosso bruno. I rizomi sono relativamente tozzi, crescono verso l'alto fino a stare verticalmente sott'acqua, e formano molti germogli laterali.
In alcuni casi, i rivenditori distinguono diverse varianti di 'Kapit'. Se il germoglio principale viene tagliato da piante più vecchie completamente sviluppate, si formano cespugli particolarmente fitti, che inizialmente hanno foglie molto piccole. Bucephalandra pygmaea "Kapit" cresce e si moltiplica molto lentamente. Come tutte le forme di Bucephalandra, si attacca saldamente alle pietre con le radici ed è più adatta come pianta epifita nell'acquario.
Bucephalandra pygmaea 'Kapit' - Foto © Bucep.net
Coltivazione
Tutte le specie appartenenti al genere Bucephalandra e tutte le varietà commerciali, spesso dovute ad incroci e non esistenti in natura, hanno simili esigenze di coltivazione. Sono molto simili alle piante del genere Anubias, che appartengono come loro alla famiglia delle Araceae, infatti nonostante siano africane le Anubias e asiatiche le Bucephalandra, hanno tutte e due un rizoma striciante e sono tutte due piante epifite, cioè grazie proprio al rizoma crescono attaccandosi saldamente a rocce, pietre, legni, ecc. Inoltre tutte e due hanno la caratteristica di fiorire anche sott'acqua.
Le specie del genere Bucephalandra sono piante dalla crescita lenta e poco esigenti, si possono collocare in primo piano nell'acquario, attaccate o ancorate a legni, rocce o altri arredi. Si possono anche interrare nel substrato di fondo, avendo l'accortezza di lasciare fuori il rizoma, anche altrimenti marcisce con tutta la pianta.
Le Bucephalandra sono piante molto robuste, ma possono perdere delle foglie a causa di sbalzi improvvisi dei valori. Apprezzano una temperatura tra i 15 e i 30 gradi, e acque tenere, con pH da 6 a 8, GH da 0 a10 e KH da 0 a 7.
In genere si consiglia un’illuminazione di media intensità (circa 0,5W al litro) ma le piante di Bucephalandra sono molto adattabili e si possono ottenere buoni risultati anche con meno potenza. Non è necessario aggiungere CO2 o fertilizzare costantemente, anche se questo può aiutare un migliore sviluppo della pianta. Per riprodurre l piante è sufficiente dividere il rizoma, legando la parte che è stata staccata a un legno oppure a una roccia. Essendo piante a crescita lenta, non è necessaria una potatura regolare.
Bucephalandra pygmaea 'Kapit' - Foto © Flowgrow.de
Taxa principali
Abbastanza comune nel mercato acquariofilo, è una forma di Bucephalandra pygmaea di medie dimensioni, conosciuta anche come Bucephalandra pygmaea 'Sintang' e Bucephalandra 'Wavy Green'.
Una bella variante dalla foglie molto scure di Bucephalandra, conosciuta nel mercato acquariofilo anche come Bucephalandra 'Kapit' e Bucephalandra motleyana 'Kapit'
Meglio conosciuta come Bucephalandra sp. "Melawi", è una bella pianta dalla crescita lenta
Una bella pianta da primo piano, insolita e dalla crescita lenta, conosciuta anche come Bucephalandra sp. 'Braun-rot', Bucephalandra sp. ́Serimbu Brown ́ o Bucephalandra motleyana 'Braun-rot'
Riferimenti & Link
articolo di Dommenico888 su Acquariofiliafacile.it molto esaustivo sulle specie di Bucephalandra più diffuse in acquariofilia e sulla loro coltivazione
scheda su Flowgrow.de
scheda con informazioni su tassonomia e distribusione su KEW
Di Christel Kasselmann, Edizioni Primaris, un libro che non dovrebbe mai mancare ad un acquariofilo che coltiva le piante: tantissime le specie descritte sia nel loro habitat naturale, sia nella coltivazione in acquario, con indicazioni pratiche utilissime per farle rendere al meglio.
Ecology of the Planted Aquarium: A Practical Manual and Scientific Treatisex
Di Diana Walstad, Edizioni AquaEdì, è la versione in inglese, in quanto quella in italiano sembra ormai introvabile, di un libro dedicato alla coltivazione delle piante in un acquario dalla conduzione molto particolare, low-cost.
di Hansmartin De Jong, Come coltivare le piante d' acquario, Quattro regole fondamentali per coltivare le piante in acquario, La scelta delle piante giuste, Come evitare la crescita delle alghe, Piante in perfetta armonia con i pesci.
di Gerhard Brunner e Peter Beck, le specie più coltivate e raccomandate per l'acquariofilo
Collegamenti & Legenda
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Smaltiamo responsabilmente le potature
Spesso sentiamo parlare di pesci e piante che sono sfuggiti in natura e che stanno soffocando le specie autoctone, cambiando le dinamiche e in alcuni casi distruggendo gli ecosistemi naturali. Sono molte purtroppo le piante acquatiche che si sono rivelate infestanti per sistemi che non contemplavano la loro presenza, e fanno danni tali da essere finite nelle liste nere di vari stati, che ne hanno vietato vendita e importazione.
Siamo sicuri come acquariofili di non essere responsabili dell'introduzione di piante in un ambiente che non è il loro? Che fine fanno le potature delle piante nei nostri acquari?
Smaltiamo responsabilmente le potature, cercando di evitare il più possibile che possano contaminare l'ambiente circostante, mettendole ad esempio in un contenitore e aspettare che siano completamente secche prima di buttarle nell'umido, dove dovrebbero poi essere correttamente smaltite. Si possono utilizzare vari altri metodi, l'importante è pensarci, tenere sempre presente che stiamo allevando pesci e coltivando piante che potrebbero provocare gravi danni se riuscissero a propagarsi nel nostro ambiente.
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