Informazioni e notizie sulla tassonomia e sulle specie comprese nel genere

Particolare della foglia di Ceratopteris cornuta coltivata emersa - Foto © Carlosar (Wikimedia)

Il genere Ceratopteris è l'unico tra quelli delle felci omospore che è esclusivamente acquatico. È costituito da felci erette acquatiche o subacquee di taglia moderata. Rizoma corto, carnoso, orizzontale e da ascendente a eretto, radicato nel fango o più o meno fluttuante, radiale, con numerosi filamenti meristele e midollari. Fronde stipitate, gambo carnoso, con numerosi canali d'aria longitudinali; fronde fertili erette, più lunghe, più strette e più divise delle sterili, i lobi fortemente ricurvi a ricoprire completamente la superficie adiassiale, venature longitudinali, ramificate alla base dei lobi. Sporangi solitari, sparsi lungo le nervature, protetti dal margine continuo riflesso della lamina, contenenti da 16 a 32 spore. Spore grandi, trilete, nervate con maglie lunghe irregolari.

Tassonomia

Il genere Ceratopteris è pan-tropicale e classificato nella sottofamiglia Parkerioideae della famiglia Pteridaceae. E' stato a lungo inserito nella famiglia monogenerica Parkeriaceae, ritenuta unica per i suoi adattamenti acquatici. Recenti analisi genetiche però hanno dimostrato che è chiaramente affine al genere Acrostichum nella sottofamiglia Parkerioideae, all'interno della famiglia delle Pteridaceae. Un tempo, alcune autorità riconoscevano solo una specie; ora alcune autorità riconoscono solo quattro specie. Un recente lavoro di Masuyama e Watano suggerisce che la specie Ceratopteris thalictroides sia in realtà costituita da quattro specie criptiche (Ceratopteris thalictroides, Ceratopteris roesii, Ceratopteris gaudichaudii, Ceratopteris oblongibloba).

Le Specie comprese nel genere

Secondo KEW -Plants Of the World Online, al genere Ceratopteris appartengono attualmente 8 specie valide:

  1. Ceratopteris chingii Y.H.Yan & Jun H.Yu
  2. Ceratopteris chunii Y.H.Yan
  3. Ceratopteris cornuta (P.Beauv.) Le Prieur
  4. Ceratopteris oblongiloba Masuyama & Watano
  5. Ceratopteris pteridoides (Hook.) Hieron.
  6. Ceratopteris richardii Brongn.
  7. Ceratopteris shingii Y.H.Yan & Rui Zhang
  8. Ceratopteris thalictroides (L.) Brongn.

Il genere Ceratopteris è diffuso nelle zone umide dei tropici. 

E' importante anche nello studio delle pteridofite ed è un organismo modello comunemente usato per gli studi genomici, grazie alla facilità e rapidità con cui può essere coltivato in laboratorio, oltre ad avere fenotipi ben caratterizzati. Sono stati sviluppati ceppi brevettati di questa pianta.

Taxa principali

Bella pianta che può essere coltivata sia galleggiante che immersa, piantata nel substrato di fondo, e che se coltivata in superficie agisce come una vera e propria spugna per i nitrati

Una specie di felce del genere Ceratopteris che è un'autentica pianta galleggiante, non può crescere sommersa in acquario

Molto simile alla stretta parente Ceratopteris cornuta, dalla quale può essere distinta solo con molta difficoltà, ha esigenze simili e come lei può essere coltivata sia galleggiante che immersa, ed è una vera e propria spugna per i nitrati

Riferimenti & Link

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Indicazioni per cercare di ricostruire idealmente in acquario un biotopo simile a quello che si ritrova in un fiume indo/birmano, con l'indicazione di tutte le specie di piante e pesci nativi di quelle zone, e belle foto degli habitat acquatici naturali dell'India e del Myanmar - tratto e tradotto da un articolo di Rhett A. Butler

Foto e descrizione degli acquari di Riccardo, da it.hobby.acquari

Ceratopteris thalictroides in acquario - Foto © Tropica.com

Descrizione della pianta e della sua coltivazione e propagazione in acquario - tratto e tradotto da un articolo di Twyla Lindstrom-Peters

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Ruscello nella foresta pluviale dell'Australia settentrionale - Descrizione con foto e con elenco delle specie ittiche e vegetali presenti nei biotopi della foresta pluviale - tratto e tradotto da un articolo di Rhett A. Butler

Kimberley è una delle regioni più remote dell'Australia ed è la patria di un insieme unico di pesci d'acqua dolce. I suoi fiumi perenni ed effimeri forniscono habitat a una varia moltitudine di pesci, crostacei, rettili acquatici e invertebrati - tratto e tradotto da un articolo di Adrian R. Tappin

Smaltiamo responsabilmente le potature

Spesso sentiamo parlare di pesci e piante che sono sfuggiti in natura e che stanno soffocando le specie autoctone, cambiando le dinamiche e in alcuni casi distruggendo gli ecosistemi naturali. Sono molte purtroppo le piante acquatiche che si sono rivelate infestanti per sistemi che non contemplavano la loro presenza, e fanno danni tali da essere finite nelle liste nere di vari stati, che ne hanno vietato vendita e importazione.

Siamo sicuri come acquariofili di non essere responsabili dell'introduzione di piante in un ambiente che non è il loro? Che fine fanno le potature delle piante nei nostri acquari?

Smaltiamo responsabilmente le potature, cercando di evitare il più possibile che possano contaminare l'ambiente circostante, mettendole ad esempio in un contenitore e aspettare che siano completamente secche prima di buttarle nell'umido, dove dovrebbero poi essere correttamente smaltite. Si possono utilizzare vari altri metodi, l'importante è pensarci, tenere sempre presente che stiamo allevando pesci e coltivando piante che potrebbero provocare gravi danni se riuscissero a propagarsi nel nostro ambiente.

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