Pianta a bulbo molto scenografica ed adatta a grandi acquari
Maestoso esemplare di Crinum thaianum - Foto © Tropica.com
Quella di Crinum thaianum è una specie endemica della Thailandia, che presenta una forma particolare delle foglie. E' facile da coltivare come pianta ornamentale in acquario, anche se diventa molto grande eh ha bisogno di molto spazio, per cui è adatta solo agli acquari più grandi, richiede buona luce, e può essere utilizzata anche con pesci erbivori perché in genere le sue foglie sono abbastanza resistenti da non venire mangiate. Si adatta bene in tutte le condizioni perché molto rustica e resistente, tollera sbalzi di valori e di temperatura, anche se preferisce temperature dell'acqua tra i 22 e i 30°C. Ama un substrato ricco di nutrienti e la CO2 aggiuntiva incoraggia la crescita, ma deve avere spazio per diffondersi e crescere. Cresce bene anche nei caldi laghetti esterni.
Ha un bulbo di colore bianco, simile ad una cipolla, che va interrato per metà nel substrato di fondo, e se ben coltivato si propaga facilmente grazie alla formazione di piccoli bulbi che si possono staccare dalla pianta madre una volta ben cresciuti.
Sviluppa un apparato radicale molto ampio nel fondo dell'acquario. Prima di inserire le giovani piante è opportuno accorciare le lunghe radici; il bulbo va interrato solo per i 2 terzi, lasciando la punta sporgente dal fondo, altrimenti ende a marcire.
Particolare delle foglie di Crinum thaianum - Foto © Tropica.com
Asia: L'areale nativo di questa specie è la Thailandia. Crinum thaianum è endemico delle pianure costiere della Thailandia meridionale nelle province di Ranong e Phang Nga. È una geofita o elofita bulbosa e cresce principalmente nel bioma tropicale umido.
L'habitat naturale di Crinum thaianum è lungo le rive dei corsi d'acqua, dove le sue radici e il bulbo sono sommersi ma la fioritura mostra un'ombrello di fiori grandi e vistosi sopra la superficie dell'acqua. Queste abitudini naturali lo rendono un meraviglioso complemento per gli acquari tropicali, ed è venduto in molti paesi per essere utilizzato nella decorazione delle esposizioni di pesci tropicali. In natura, tuttavia, la specie è minacciata e sta diminuendo di numero a causa della distruzione del suo habitat.
Crinum thaianum in fiore nel suo habitat naturale, in Thailandia - Foto © Ito Y, Barfod A (Wikimedia)
Origine: Asia
Tasso di crescita: medio
Altezza: 20 - 30+
Richiesta di luce: bassa
CO2: bassa
Taxa principali
Splendida e molto particolare pianta bulbosa, non facile da trovare in commercio e adatta solo ad acquari grandi per la lunghezza delle foglie, è adatta anche ad acquari salmastri.
Riferimenti & Link
Tutto Quello Che Avreste Sempre Voluto Sapere Ma Non Avete Mai Osato Chiedere...
i messaggi più interessanti tratti da it.hobby.acquari
scheda su Tropica.com
Crinum thaianum: la pianta che cambia il layout di ogni acquario
scheda su Acquariocomefare.com
pagina sulla wikipedia inglese
informazioni su tassonomia e distribuzione su KEW - Plants Of the World Online
Di Christel Kasselmann, Edizioni Primaris, un libro che non dovrebbe mai mancare ad un acquariofilo che coltiva le piante: tantissime le specie descritte sia nel loro habitat naturale, sia nella coltivazione in acquario, con indicazioni pratiche utilissime per farle rendere al meglio.
Ecology of the Planted Aquarium: A Practical Manual and Scientific Treatisex
Di Diana Walstad, Edizioni AquaEdì, è la versione in inglese, in quanto quella in italiano sembra ormai introvabile, di un libro dedicato alla coltivazione delle piante in un acquario dalla conduzione molto particolare, low-cost.
di Hansmartin De Jong, Come coltivare le piante d' acquario, Quattro regole fondamentali per coltivare le piante in acquario, La scelta delle piante giuste, Come evitare la crescita delle alghe, Piante in perfetta armonia con i pesci.
di Gerhard Brunner e Peter Beck, le specie più coltivate e raccomandate per l'acquariofilo
Collegamenti & Legenda
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Per saperne di più...
Ci sono molte piante d'acqua dolce, coltivate comunemente in acquario, che si adattano molto bene alla coltivazione in acqua salmastra, grazie alla loro robustezza ed adattabilità.
Smaltiamo responsabilmente le potature
Spesso sentiamo parlare di pesci e piante che sono sfuggiti in natura e che stanno soffocando le specie autoctone, cambiando le dinamiche e in alcuni casi distruggendo gli ecosistemi naturali. Sono molte purtroppo le piante acquatiche che si sono rivelate infestanti per sistemi che non contemplavano la loro presenza, e fanno danni tali da essere finite nelle liste nere di vari stati, che ne hanno vietato vendita e importazione.
Siamo sicuri come acquariofili di non essere responsabili dell'introduzione di piante in un ambiente che non è il loro? Che fine fanno le potature delle piante nei nostri acquari?
Smaltiamo responsabilmente le potature, cercando di evitare il più possibile che possano contaminare l'ambiente circostante, mettendole ad esempio in un contenitore e aspettare che siano completamente secche prima di buttarle nell'umido, dove dovrebbero poi essere correttamente smaltite. Si possono utilizzare vari altri metodi, l'importante è pensarci, tenere sempre presente che stiamo allevando pesci e coltivando piante che potrebbero provocare gravi danni se riuscissero a propagarsi nel nostro ambiente.
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